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30/07/2015 - 18:17

La regata più lunga, con le barche più piccole

Mini Transat: 20 anni di sogni

Il punto sulla Mini Transat 2015 a meno di 50 giorni dal via. La ventesima edizione della più atipica e affascinante transatlantica: in solitario su barchini di 6 metri!  
 

 
VERSO LA MINI TRANSAT 2015/1 - LA REGATA
Al via 74 navigatori (28 Prototipi e 46 Serie), e 5 italiani molto competitivi. Il 19 settembre da Douarnenez a Lanzarote (Canarie) e poi a Guadalupe. La storia, le barche, i volti dei giovani marinai che stanno già scrivendo la storia della vela oceanica

 
Nome intero: Mini Transat - Îles de Guadeloupe 2015. Nome in codice: semplicemente “La Mini”. Attraverso l’oceano Atlantico con barche veramente piccole, solo 6 metri e mezzo, meno di tanti “tender” visti in giro per le rade dell’estate. Anche per questo, è qui che nascono i veri marinai. Dai Mini 650 sono passati gran parte dei navigatori oceanici fuoriclasse della vela. E’ stato e sarà sempre così. Per l’edizione del ventennale, e per la seconda volta nella sua storia, la Mini Transat ritorna alle sue origini: partenza da Douarnenez (Francia) in Bretagna, il 19 settembre per la prima tappa a Lanzarote (Canarie) dove i primi arriveranno dal 25 settembre, sosta di circa un mese e quindi ripartenza per la traversata atlantica il 31 ottobre, direzione Isola di Guadalupe, dove i solitari arriveranno circa tre settimane più tardi, sul traguardo di Pointe-à-Pitre per il tradizionale caloroso benvenuto dei Caraibi.
 

Sono 4.000 miglia nautiche regata dalla Francia ai Caraibi (1250 la prima tappa e 2700 la seconda), la più lunga regata in solitario per la più piccola delle barche. Ogni navigatore solitario è testato al limite per questa avventura unica e non a caso la parte più dura è sempre essere al via, conquistarsi il diritto al sogno. Sia raccogliendo il budget per barca, attrezzature, preparazione e regata, sia completando la necessaria qualifica.
 
 
E proprio il completamento finale delle iscrizioni e la registrazione per la Mini Guadeloupe 2015 ha avuto luogo domenica 19 luglio, a due mesi esatti dalla partenza. Gli organizzatori hanno adesso una lista completa degli iscritti, che sono 74: un po’ meno del previsto (alla Mini c’è il numero chiuso) ma di livello sicuramente più elevato. La qualità dei ministi cresce costantemente, nulla è lasciato al caso, in due anni la tecnologia e la progettazione ha fatto passi da gigante. E questa numero 20 sarà probabilmente anche l’ultima Mini Transat delle “origini”, visto che dal 2017 saranno ammesse barche con i foil, almeno tra i Proto. Tutto cambia e tutto corre anche nella vela e anche nei Mini. La discussione sullo sviluppo della regata è accesa, perché un evento di questo successo non deve correre il rischio di rinunciare ai propri valori. Uno dei primi è quello di dare la possibilità, con budget ridotti, a un bravo navigatore di vivere il sogno della regata oceanica.

 
C’è un momento nel quale il sogno diventa realtà, quando non si può più tornare indietro. Confermando la loro iscrizione nel Mini Transat Îles de Guadeloupe, pagando il loro ingresso, i solitari sanno che sono impegnati e che questo li porterà ad essere sulla linea di partenza a Douarnenez prossimo 19 settembre.
 

Tuttavia, non tutto è completamente pronto per un certo numero di concorrenti; Partendo dalla cosa fondamentale per competere: un budget decente per coprire la maggior parte dei costi della gara. Per raggiungere questo scopo i ministi diventano agenti commerciali di se stessi, tutti in cerca di finanziamenti. Alcuni cercano e trovano una causa umanitaria e molti usano i loro amici e le reti familiari per raccogliere fondi. La ricerca è estenuante, e non sempre positiva, è il caso di Damien Cloarec, messo tra i favoriti della corsa, che alla fine ha gettato la spugna, dopo aver fallito nel trovare un partner. Non ci sarà.
 

C’è ancora una sparuta pattuglia di pre-iscritti che ancora deve completare la qualifica: è il caso (importante) del velista svizzero Simon Koster, che ha varato la sua barca (888) all’inizio di quest'anno, e la cui partecipazione dipenderà dalla Transgascogne, l'ultimo evento della stagione. Deve semplicemente concluderla per qualificarsi. L’attesa per Koster (che tra l’altro ha già fatto la Mini Transat) è legata alla sua nuova barca, forse la più strana e particolare della flotta. Si tratta di un Prototipo che va oltre la stessa famosa “prua tonda”, già vista su altre barche (compresa la mitica ITA 747 di Giancarlo Pedote, secondo all’ultima Mini Transat), perché ha linee d’acqua innovative e originalissime, bordo libero basso e tuga alta, squadrata, diciamo pure bruttissima, con funzioni però  chiarissime di aiuto al raddrizzamento. Tutti aspettano 888 al via per vedere se questo prototipo sta indicando a tutti la direzione per il futuro.
 

28 prototipi e 46 barche di produzione, alcuni favoriti, altri in cerca dell'avventura, ma il melting-pot della Mini funziona sempre così. Quest’anno 70 uomini e 4 donne, in rappresentanza di 14 diverse nazionalità. Il velista più anziano è Carlos Lizancos (56 anni), il più giovane è Quentin Vlamynck (22). Anche il paese d’arrivo, l'isola della Guadalupa, sarà rappresentata in regata con Carl Chipotel, che si è trasferito questa estate in Gran Bretagna per prepararsi. Il canadese Rodolphe Victorri ha invece trovato un modo insolito di fare esperienza: ha navigato con il suo Nacira 650 da Saint-Pierre e Miquelon, in Canada, fino a Douarnenez, il porto della partenza. Ci sono anche un velista cinese, uno russo, un estone e un australiano.

 
Solo un marinaio e una barca: senza contatti esterni, vietata la strumentazione, vietato il satellite, solo un VHF per comunicare con l’organizzazione. La meteo, e quindi la strategia, si fa a naso, come ai vecchi tempi. In 20 edizoni della Mini Transat, oltre 1200 velisti sono passati attraverso questa esclusivissima iniziazione oceanica, ricavandone una esperienza indimenticabile. Molti col tempo sono passati al Figaro, ai Class 40 o Imoca 60, ai multiscafi, insomma hanno fatto carriera: la Mini è come un’Accademia che ti cambia la vita.

 
La storia della Mini Transat (DA RILEGGERE QUI COME UN RACCONTO IN UN ARTICOLO APPARSO SU SAILY), adesso che ha 20 anni, è una lunga passeggiata nel passato glorioso della vela e anche nel suo straordinario presente. Tanti velisti che oggi vincono o battono record oceanici sono ex ministi. Solo alcuni nomi: Jean-Luc Van Den Heede, Bruno e Loyck Peyron, Roland Jourdain, Yves Parlier, Laurent e Yvon Bourgnon, Marc Guillemot, Marc Thiercelin, Bernard Stamm, Michel Desjoyeaux, Thomas Coville, Sebastien Josse, Sam Manuard, Isabelle Autissier, Sam Davies, Ellen Mac Arthur, Isabelle Joschke. Tanti anche i nostri che l’hanno fatta e quelli che sono poi diventati professionisti, anche qui una manciata di nomi: Simone Bianchetti, Andrea Caracci, Gaetano Mura, Giancarlo Pedote, Sergio Frattaruolo. Di recente (basta vedere i nomi dei 5 italiani che faranno la prossima Mini) la qualità implica che spesso chi è al via è già praticamente un professionista. E dunque i nomi di Michele Zambelli, Alberto Bona, Andrea Pendibene, Andrea Fornato e Federico Cuciuc sono noti e hanno uno stuolo di tifosi.

 
I cinque italiani alla partenza formano una flotta altamente competitiva. Si parte dai Prototipi di Michele Zambelli e Alberto Bona, entrambi alla seconda partecipazione dopo il 2013 nel quale hanno molto ben figurato, e si presentano con barche nuove e forti aspettative, un grande lavoro di preparazione sulle attrezzature e su se stessi. E si arriva ai Serie, con il Pogo 3 Pegaso Italian Navy ITA 883 di Andrea Pendibene, l’Argo Sideral ITA 857 di Andrea Fornaro, e il Dingo Zero & T ITA 556 di Federico Cuciuc. Ciascuno dei ministi italiani ha una storia particolare da raccontare, e Saily ve le racconterà tutte, nella lunga vigilia che ci porterà a Douarnenez il 19 settembre.

A BORDO CON SAILY PER NON PERDERSI UN MIGLIO
Saily ha da sempre la passione di raccontare la vela e ha un debole per la Mini Transat. Quest’anno, la programmazione del nostro portale e della nostra tv si annuncia straordinaria. Abbiamo un progetto per seguire tutta la regata, raccontandovi le gesta di uomini e barche dalla vigilia della partenza fin dopo l’arrivo della seconda tappa. Nei prossimi giorni, guida alle barche della MT.
 

www.minitransat-ilesdeguadeloupe.fr

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