Il salone italiano presentato al Boot di Dusseldorf
Il salone italiano presentato al Boot di Dusseldorf
Genova 2015
nasce a Dusseldorf
nasce a Dusseldorf
Il Salone Nautico di Genova torna dal 30 settembre al 5 ottobre per l'edizione numero 55. Una delegazione italiana ha presentato il format al Boot di Dusseldorf. Le speranze dell'Italia nautica, tra paragoni inevitabili e impietosi...
Il BOOT di Dusseldorf, nel cuore industriale della Germania, lontanissimo da ogni mare, è il salone nautico più importante del mondo. Il dato di fatto è di per se inquietante, ma resta inoppugnabile. Una fiera sontuosa, ricca, opulenta, over-size, piena di tutto e di tutti. Un quartiere organizzatissimo alla tedesca, funzionale, pulito, scintillante, con navette, grandi corridoi rialzati, scale mobili, tre piscine per vela e kiteboard e un fiume dove remano su decine di canoe giovanissimi ospiti del salone. Ti pizzichi per capire se è tutto vero, e ti fai proprio male, perchè è anche più vero della realtà.
BOOT, LA REALTA' AUMENTATA
Il BOOT di Dusseldorf è la realta aumentata della nautica mondiale: augmented reality applicata anche alla vela. I due padiglioni e mezzo dedicati alle barche a vela (quasi quattro se si considera anche charter e scuole) sono un immenso parco dei divertimenti che potrebbe non avere mai fine per gli appassionati di vela. Ci sono tutte le barche possibil, e anche quelle impossibili. Quassù nella Ruhr, in mezzo ai boschi, hanno portato barche a vela da 2 a oltre 20 metri, le hanno fatte entrare nei padiglioni riscaldatissimi, hanno costruito stand di grande impatto, design, colori, luci. Un richiamo irresistibile. Tutte le barche a vela sono belle per definizione, ma in uno spazio così è più facile. Trotterellando anche tra i padiglioni del motore sembrano belle persino le barche a motore.
Dusseldorf, Boot 2015, parco divertimenti della vela: stropicciatevi gli occhi e immergetevi nel sogno, è tutto vero. Da una mini barca di un metro e mezzo che è un gozzo a vela latina per una persona, tenuta di mare sensazionale, ai grandi Oyster. I cantieri grandi, medi e piccoli fanno a gara a esserci e a farsi vedere. Chi ha una novità la mette in evidenza in tutti i modi, chi la deve programmare la programma per i giorni del Boot. E chi la cerca la trova qui. In una "Messe" dove il rapporto organizzatori-espositori è idilliaco. Il cerchio si chiude.
In altre aree del portale, sia nel Magazine che nella nostra TV (vi anticipiamo un bel servizio video con tutte le barche a vela del Boot, e le anteprime da non perdere come il nuovissimo Grand Soleil 46 Long Cruise e tante altre, su Saily Television), ma intanto qui vi raccontiamo della presentazione a Dusseldorf del prossimo salone nautico di Genova.
QUANTO E' LONTANA GENOVA?
Impossibile scansare i paragoni, che ti cascano addosso a ogni apertura di maniglione da un padiglione all'altro, da un ufficio all'altro. Ma perchè farsi male? Non è da noi. E infatti le diversità tra Dusseldorf e Genova sono talmente tante che è meglio non addentrarvisi. Meglio stare sulla notizia, nuda e cruda.
Lo stato maggiore del salone nautico internazionale di Genova (che per inciso ha 55 anni contro i 46 del Boot, quando si dice l'allievo che supera il maestro) è venuto alla Messe per dire che il salone italiano c'è, si fa e in queste date: 30 settembre-5 ottobre. Un solo weeek end ma partenza dal mercoledi. C'era da azzerare le voci e i venticelli contrari, che Genova si è attirato come il miele per il mix micidiale di questi ultimi anni: crisi economica, prezzi alti, organizzazione pessima e poco friendly, come la logistica e il rapportoi con la città. Questo passato recente meritava il viaggio in Germania a dire che no, si cambia, Genova vuol tornare il cuore nautico del Mediterraneo. Numeri alla mano, a suon di visitatori, che restano il dato più forte.
Il problema, a guardare bene, resta proprio il citato "stato maggiore": La società pubblico-privata I Saloni Nautici, guidata dal "colonnello" AF Albertoni, va come un treno ma appare sempre piuttosto slegata dai partner obbligatori: Fiera di Genova e UCINA. Quest'ultima a Dusseldorf non c'era e se c'era faceva rumore per le recenti dimissioni-choc di Perotti. Insomma l'Italia della nautica va avanti in ordine sparso e il salone di Genova è un alfiere spuntato ancorchè generoso e col cuore ben oltre gli ostacoli descritti.
Nell'ovattata e luminosa grandezza del Boot tedesco, la pattuglia italica ha lanciato messaggi a metà tra la tenerezza e l'incoscienza: linee guida, format, novità con il ritorno della subacquea. "Un invito ai diportisti di tutto il mondo: scoprire le novità della nautica a Genova e fare dell’Italia una meta privilegiata per vivere il mare secondo le proprie passioni", dice il comunicato ufficiale.
Che prosegue così: "Oltre 109.000 visitatori registrati nell’arco di cinque giorni assegnano all’appuntamento fieristico genovese il titolo di più frequentato Salone Nautico del Mediterraneo, primo anche per varietà delle tipologie merceologiche rappresentate. 1000 imbarcazioni esposte sia in acqua sia a terra, 760 espositori che hanno presentato oltre 100 novità, 1300 prove in acqua per un totale di circa 3000 persone impegnate a testare i più innovativi ‘gioielli del mare’. Buono anche il potenziale giro d’affari e il giudizio degli espositori che, secondo l’Osservatorio Nautico Nazionale, si dichiarano per il 53,8% più soddisfatti della qualità dei contatti rispetto all’edizione precedente."
La presentazione genovese in terra teutonica ha poi evidenziato le novità in arrivo: "Rafforzare e sviluppare il percorso strategico triennale avviato l’anno scorso, che vede nella nuova struttura dell’organizzazione un asset importante. L’edizione 2014 del Salone Nautico è stata, infatti, la prima organizzata dalla società I Saloni Nautici SpA, di recente costituzione e a carattere privatistico, che ha come socio UCINA Confindustria Nautica e può muoversi con flessibilità su un mercato di cui vanta, al contempo, una conoscenza unica."
LE DICHIARAZIONI
IL NEO "REGGENTE" UCINA, LAMBERTO TACOLI
“La nostra industria, il nostro mercato, le nostre capacità produttive hanno bisogno della loro vetrina” ha affermato Lamberto Tacoli, neo Presidente di UCINA Confindustria Nautica, insediatosi in qualità di vice con maggior anzianità in seguito alle recenti dimissioni di Massimo Perotti. “Non è' un segreto che nei mesi scorsi abbiamo discusso molto lasciando come punto fermo il Salone di Genova di ottobre. La stagione si apre con il progetto della 55esima edizione che UCINA ha affidato come lo scorso anno, prima edizione con questa formula, a I Saloni Nautici. Il suo Presidente, Anton Francesco Albertoni e Alessandro Campagna, hanno tracciato un progetto nel solco del rinnovo per assecondare le mutate esigenze di mercato.”
IL PRESIDENTE DE I SALONI, ANTON FRANCESCO ALBERTONI
“Il progetto del 55° Salone Nautico Internazionale di Genova è ad uno stato avanzato di realizzazione” sottolinea il Presidente de I Saloni Nautici, Anton Francesco Albertoni. “Le date sono definite, non abbiamo incertezze sulla struttura operativa, i contratti di affitto delle aree sono già chiusi, i rapporti con i principali partner avviati, e tutto con notevole anticipo rispetto allo scorso anno. Il layout punterà a rafforzare alcuni aspetti peculiari dell’esposizione, prima tra tutti la gamma dei prodotti rappresentati. La suddivisione in quattro macro-aree - motori fuoribordo e gommoni, powerboat e motoryacht, vela, accessori e componentistica – costituisce un format valido per i target di riferimento, ma ogni singolo settore potrà godere di nuovi strumenti che ne valorizzeranno le specificità per meglio rispondere alle attese sia dei visitatori sia degli espositori. Grandi novità riguarderanno l’espansione di alcune aree, veri e propri mondi, per appassionati di mare e sport acquatici in generale, con l’obiettivo di attrarre e coinvolgere un gran numero di ‘nuovi fan’, anche e soprattutto giovani, provenienti da ogni parte d’Europa. Prime tra tutte: il diving e la pesca sportiva, due attività che contano, solo in Italia, rispettivamente 250.000 e 1.300.000 praticanti. A seguire, tutte le attività sportive d’acqua, dal windsurf al surf da onda.”
IL BOAT SHOW MANAGER ALESSANDRO CAMPAGNA
“Fascino del mare e potenzialità del territorio: questi sono altri elementi strategici per il futuro del Salone italiano sui quali si sta lavorando per far sì che i risultati abbiano ricadute positive e a lungo termine senza limitarsi all’industria nautica” puntualizza Alessandro Campagna, Boat Show manager. “Secondo uno studio della Fondazione Symbola-Unioncamere, l’Italia è la prima meta turistica dell’Eurozona per i visitatori extra europei con 56 milioni di notti all’anno trascorse in strutture alberghiere da cittadini provenienti da Cina, Brasile, Sud Korea, USA e Canada.
MA ALLORA, PERCHE'?
I giornalisti presenti hanno preso buona nota, e sono tornati a immergersi nell'infinito parco dei desideri della Messe di Dusseldorf. Di Genova si riparlerà. Genova si farà, e già l'esigenza di dare questa notizia un po' fa paura. Ma è possibile che con tutto il mare che abbiamo, con il clima, con la storia, l'Italia debba farsi scippare la nautica dalla Germania? Geografia e Storia, materie che si insegnano nelle scuole, non avrebbero dubbi nella scelta: il mare sta in Italia, non in Germania. Eppure la realtà, la misurazione delle Fiere di Dusseldorf e di Genova, dicono il contrario. Solo riuscendo a capire come e perchè siamo arrivati a questo punto, potremo invertire la tendenza, e ridare il primato alle vecchia care materie scolastiche, la storia e la geografia...
Il BOOT di Dusseldorf, nel cuore industriale della Germania, lontanissimo da ogni mare, è il salone nautico più importante del mondo. Il dato di fatto è di per se inquietante, ma resta inoppugnabile. Una fiera sontuosa, ricca, opulenta, over-size, piena di tutto e di tutti. Un quartiere organizzatissimo alla tedesca, funzionale, pulito, scintillante, con navette, grandi corridoi rialzati, scale mobili, tre piscine per vela e kiteboard e un fiume dove remano su decine di canoe giovanissimi ospiti del salone. Ti pizzichi per capire se è tutto vero, e ti fai proprio male, perchè è anche più vero della realtà.
BOOT, LA REALTA' AUMENTATA
Il BOOT di Dusseldorf è la realta aumentata della nautica mondiale: augmented reality applicata anche alla vela. I due padiglioni e mezzo dedicati alle barche a vela (quasi quattro se si considera anche charter e scuole) sono un immenso parco dei divertimenti che potrebbe non avere mai fine per gli appassionati di vela. Ci sono tutte le barche possibil, e anche quelle impossibili. Quassù nella Ruhr, in mezzo ai boschi, hanno portato barche a vela da 2 a oltre 20 metri, le hanno fatte entrare nei padiglioni riscaldatissimi, hanno costruito stand di grande impatto, design, colori, luci. Un richiamo irresistibile. Tutte le barche a vela sono belle per definizione, ma in uno spazio così è più facile. Trotterellando anche tra i padiglioni del motore sembrano belle persino le barche a motore.
Dusseldorf, Boot 2015, parco divertimenti della vela: stropicciatevi gli occhi e immergetevi nel sogno, è tutto vero. Da una mini barca di un metro e mezzo che è un gozzo a vela latina per una persona, tenuta di mare sensazionale, ai grandi Oyster. I cantieri grandi, medi e piccoli fanno a gara a esserci e a farsi vedere. Chi ha una novità la mette in evidenza in tutti i modi, chi la deve programmare la programma per i giorni del Boot. E chi la cerca la trova qui. In una "Messe" dove il rapporto organizzatori-espositori è idilliaco. Il cerchio si chiude.
In altre aree del portale, sia nel Magazine che nella nostra TV (vi anticipiamo un bel servizio video con tutte le barche a vela del Boot, e le anteprime da non perdere come il nuovissimo Grand Soleil 46 Long Cruise e tante altre, su Saily Television), ma intanto qui vi raccontiamo della presentazione a Dusseldorf del prossimo salone nautico di Genova.
QUANTO E' LONTANA GENOVA?
Impossibile scansare i paragoni, che ti cascano addosso a ogni apertura di maniglione da un padiglione all'altro, da un ufficio all'altro. Ma perchè farsi male? Non è da noi. E infatti le diversità tra Dusseldorf e Genova sono talmente tante che è meglio non addentrarvisi. Meglio stare sulla notizia, nuda e cruda.
Lo stato maggiore del salone nautico internazionale di Genova (che per inciso ha 55 anni contro i 46 del Boot, quando si dice l'allievo che supera il maestro) è venuto alla Messe per dire che il salone italiano c'è, si fa e in queste date: 30 settembre-5 ottobre. Un solo weeek end ma partenza dal mercoledi. C'era da azzerare le voci e i venticelli contrari, che Genova si è attirato come il miele per il mix micidiale di questi ultimi anni: crisi economica, prezzi alti, organizzazione pessima e poco friendly, come la logistica e il rapportoi con la città. Questo passato recente meritava il viaggio in Germania a dire che no, si cambia, Genova vuol tornare il cuore nautico del Mediterraneo. Numeri alla mano, a suon di visitatori, che restano il dato più forte.
Il problema, a guardare bene, resta proprio il citato "stato maggiore": La società pubblico-privata I Saloni Nautici, guidata dal "colonnello" AF Albertoni, va come un treno ma appare sempre piuttosto slegata dai partner obbligatori: Fiera di Genova e UCINA. Quest'ultima a Dusseldorf non c'era e se c'era faceva rumore per le recenti dimissioni-choc di Perotti. Insomma l'Italia della nautica va avanti in ordine sparso e il salone di Genova è un alfiere spuntato ancorchè generoso e col cuore ben oltre gli ostacoli descritti.
Nell'ovattata e luminosa grandezza del Boot tedesco, la pattuglia italica ha lanciato messaggi a metà tra la tenerezza e l'incoscienza: linee guida, format, novità con il ritorno della subacquea. "Un invito ai diportisti di tutto il mondo: scoprire le novità della nautica a Genova e fare dell’Italia una meta privilegiata per vivere il mare secondo le proprie passioni", dice il comunicato ufficiale.
Che prosegue così: "Oltre 109.000 visitatori registrati nell’arco di cinque giorni assegnano all’appuntamento fieristico genovese il titolo di più frequentato Salone Nautico del Mediterraneo, primo anche per varietà delle tipologie merceologiche rappresentate. 1000 imbarcazioni esposte sia in acqua sia a terra, 760 espositori che hanno presentato oltre 100 novità, 1300 prove in acqua per un totale di circa 3000 persone impegnate a testare i più innovativi ‘gioielli del mare’. Buono anche il potenziale giro d’affari e il giudizio degli espositori che, secondo l’Osservatorio Nautico Nazionale, si dichiarano per il 53,8% più soddisfatti della qualità dei contatti rispetto all’edizione precedente."
La presentazione genovese in terra teutonica ha poi evidenziato le novità in arrivo: "Rafforzare e sviluppare il percorso strategico triennale avviato l’anno scorso, che vede nella nuova struttura dell’organizzazione un asset importante. L’edizione 2014 del Salone Nautico è stata, infatti, la prima organizzata dalla società I Saloni Nautici SpA, di recente costituzione e a carattere privatistico, che ha come socio UCINA Confindustria Nautica e può muoversi con flessibilità su un mercato di cui vanta, al contempo, una conoscenza unica."
LE DICHIARAZIONI
IL NEO "REGGENTE" UCINA, LAMBERTO TACOLI
“La nostra industria, il nostro mercato, le nostre capacità produttive hanno bisogno della loro vetrina” ha affermato Lamberto Tacoli, neo Presidente di UCINA Confindustria Nautica, insediatosi in qualità di vice con maggior anzianità in seguito alle recenti dimissioni di Massimo Perotti. “Non è' un segreto che nei mesi scorsi abbiamo discusso molto lasciando come punto fermo il Salone di Genova di ottobre. La stagione si apre con il progetto della 55esima edizione che UCINA ha affidato come lo scorso anno, prima edizione con questa formula, a I Saloni Nautici. Il suo Presidente, Anton Francesco Albertoni e Alessandro Campagna, hanno tracciato un progetto nel solco del rinnovo per assecondare le mutate esigenze di mercato.”
IL PRESIDENTE DE I SALONI, ANTON FRANCESCO ALBERTONI
“Il progetto del 55° Salone Nautico Internazionale di Genova è ad uno stato avanzato di realizzazione” sottolinea il Presidente de I Saloni Nautici, Anton Francesco Albertoni. “Le date sono definite, non abbiamo incertezze sulla struttura operativa, i contratti di affitto delle aree sono già chiusi, i rapporti con i principali partner avviati, e tutto con notevole anticipo rispetto allo scorso anno. Il layout punterà a rafforzare alcuni aspetti peculiari dell’esposizione, prima tra tutti la gamma dei prodotti rappresentati. La suddivisione in quattro macro-aree - motori fuoribordo e gommoni, powerboat e motoryacht, vela, accessori e componentistica – costituisce un format valido per i target di riferimento, ma ogni singolo settore potrà godere di nuovi strumenti che ne valorizzeranno le specificità per meglio rispondere alle attese sia dei visitatori sia degli espositori. Grandi novità riguarderanno l’espansione di alcune aree, veri e propri mondi, per appassionati di mare e sport acquatici in generale, con l’obiettivo di attrarre e coinvolgere un gran numero di ‘nuovi fan’, anche e soprattutto giovani, provenienti da ogni parte d’Europa. Prime tra tutte: il diving e la pesca sportiva, due attività che contano, solo in Italia, rispettivamente 250.000 e 1.300.000 praticanti. A seguire, tutte le attività sportive d’acqua, dal windsurf al surf da onda.”
IL BOAT SHOW MANAGER ALESSANDRO CAMPAGNA
“Fascino del mare e potenzialità del territorio: questi sono altri elementi strategici per il futuro del Salone italiano sui quali si sta lavorando per far sì che i risultati abbiano ricadute positive e a lungo termine senza limitarsi all’industria nautica” puntualizza Alessandro Campagna, Boat Show manager. “Secondo uno studio della Fondazione Symbola-Unioncamere, l’Italia è la prima meta turistica dell’Eurozona per i visitatori extra europei con 56 milioni di notti all’anno trascorse in strutture alberghiere da cittadini provenienti da Cina, Brasile, Sud Korea, USA e Canada.
MA ALLORA, PERCHE'?
I giornalisti presenti hanno preso buona nota, e sono tornati a immergersi nell'infinito parco dei desideri della Messe di Dusseldorf. Di Genova si riparlerà. Genova si farà, e già l'esigenza di dare questa notizia un po' fa paura. Ma è possibile che con tutto il mare che abbiamo, con il clima, con la storia, l'Italia debba farsi scippare la nautica dalla Germania? Geografia e Storia, materie che si insegnano nelle scuole, non avrebbero dubbi nella scelta: il mare sta in Italia, non in Germania. Eppure la realtà, la misurazione delle Fiere di Dusseldorf e di Genova, dicono il contrario. Solo riuscendo a capire come e perchè siamo arrivati a questo punto, potremo invertire la tendenza, e ridare il primato alle vecchia care materie scolastiche, la storia e la geografia...
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