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11/12/2014 - 16:19

Volvo Ocean Race, epilogo della seconda tappa

Abu Dhabi LIVE
Emozioni all'arrivo

Team Brunel con lo skipper Bouwe Bekking vince in volata la seconda tappa, davanti a Dongfeng, a pochi minuti. E terzo Abu Dhabi, acclamato in casa. Tre team in testa a pari punti! RIVEDI QUI LA DIRETTA STREAMING DELL'ARRIVO


Verso un finale in volata, un altro dopo la prima tappa con arrivo a Cape Town. Verso Abu Dhabi che domani apre il villaggio del giro del mondo e apre, per l'ennesima volta, il suo scrigno dorato allo sport internazionale e alla grande vela. La Volvo Ocean Race, ancora scossa e distratta dall'incidente di Vestas e dagli sviluppi possibili del dopo-naufragio (le modalità di recupero del relitto restano incerte), prova a tornare sull'attualità, sul risultato, sulla seconda tappa all'epilogo.

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12 DICEMBRE
Team Brunel vince la seconda tappa, tre sul podio a pari punti

In un finale ancora una volta combattuto Team Brunel, guidato dal veterano olandese Bouwe Bekking ha tagliato la linea del traguardo di Abu Dhabi alle 8.25.20 UTC (le 9.25.20 italiane) di oggi sabato 13 dicembre, battendo i franco/cinesi di Dongfeng Race Team con lo skipper Charles Caudrelier, aggiudicandosi così la seconda tappa della Volvo Ocean Race partita da Città del Capo in Sudafrica lo scorso 19 novembre.

Dopo 23 giorni, 16 ore, 25 minuti e 20 secondi di navigazione, con il passaggio del Capo di Buona Speranza, la risalita dell'oceano Indiano, il passaggio delle calme equatoriali, il trafficato e insidioso stretto di Hormuz, sempre a stretto contatto con gli avversari, Team Brunel ha tagliato la linea del traguardo di Abu Dhabi con l'esiguo margine di 16 minuti e 20 secondi su Dongfeng Race Team con cui ha condiviso la leadership negli ultimi giorni e che ha passato solo questa notte, cinque ore prima dell'arrivo.

Lo skipper Bouwe Bekking, 51 anni, che ha preso parte alla sua prima Whitbread Round the World Race nel lontano 1985, con il suo tipico sorriso aperto non appena giunto in banchina ad Abu Dhabi ha dichiarato: “E' un buon feeling. Ho sempre detto che è meglio essere fortunati che bravi, ma in questo caso siamo stati bravi, abbiamo regatato bene, in una tappa così avremmo persino potuto arrivare ultimi. E' bello mettere in tasca una vittoria, il mio equipaggio ha lavorato benissimo, meglio che nella prima tappa. E questo è l'aspetto migliore.” Il velista olandese, alla domanda su come sia cambiato il giro con l'adozione delle barche monotipo ha riposto dicendo: “Si deve lavorare tanto. In passato forse ci si poteva rilassare un po', se si aveva una barca veloce, ma adesso devi spingere a tutta, sempre. Se fai un errore, qualcuno ne approfitta di sicuro. E' una cosa che mette pressione addosso, soprattutto ai giovani, che a volte sopportano male il fatto di perdere una o due posizioni. Ma i miei ragazzi hanno fatto un lavoro incredibile, anche in questa tappa.”

Bouwe Bekking e il suo altrettanto esperto navigatore australiano Andrew Cape, che insieme assommano ben 11 partecipazioni al giro del mondo a vela in equipaggio, hanno sfruttato il loro know-how e sangue freddo per portare l'attacco finale a Dongfeng Race Team, che ha dovuto quindi “accontentarsi” del secondo posto. L'equipaggio franco/cinese che era già giunto secondo a Città del Capo con un ritardo di soli 12 minuti da Abu Dhabi Ocean Racing, questa volta è stato distanziato di 16 minuti, un distacco decisamente incredibile, dopo oltre tre settimane di regata.

Lo skipper transalpino, in un precedente collegamento video aveva espresso qualche parola di delusione, presto sostituite da una dichiarazione più positiva. “Siamo un po' delusi perché vogliamo sempre migliorare, ma è un buon piazzamento. Abbiamo dimostrato di poter competere con il migliori e ne siamo orgogliosi. Siamo contenti, è sempre bello finire una tappa lunga come questa. Se mi avessero detto che avremmo finito secondi all'inizio avrei sottoscritto subito, ma dopo quello che è successo è un po' dura da mandare giù. A dire il vero siamo un po' dispiaciuti. Brunel ha trovato una raffica e ci ha passati. Ma secondi è un bel risultato.”

In effetti il secondo posto ottenuto ad Abu Dhabi è un'ottimo risultato per Dongfeng, che ora è a pari punti con Abu Dhabi Ocean Racing e Team Brunel. Il team olandese, secondo le regole di regata, sale sul primo gradino del podio provvisorio in virtù della vittoria più recente, Abu Dhabi Ocean Racing sul secondo per la vittoria nella prima tappa e Dongfeng Race Team sul terzo.

Abu Dhabi Ocean Racing, ha tagliato la linea del traguardo “di casa” con il velista emiratino Adil Khalid al timone alle 12.08.15 (ora italiana) ed è stato accolto da un folto pubblico locale. Lo skipper Ian Walker, in un collegamento dal mare pochi minuti prima dell'arrivo ha detto: “E' stata un'altra tappa relativamente facile, con vento leggero, ma molto lunga. E sempre a contatto con gli avversari. Vi mentirei se dicessi che non ho voglia di mettere piede a terra.” Alla domanda su come vivesse questo terzo posto, l'olimpionico britannico ha risposto: “Viviamo sentimenti contrastanti, in realtà, due giorni fa eravamo davanti a Dongfeng e ieri sera eravamo tornati sotto ai primi due, ma non abbastanza vicini da riuscire a riprenderli e passarli. Le ultime giornate sono state parecchio intense. Però siamo terzi, un primo e un terzo nelle prime due tappe non è affatto male, i ragazzi sono in forma, la barca non ha problemi. Certo avremmo voluto vincere questa tappa, ma era lunga e potevano succedere tante cose. Salire sul podio è una ragione abbastanza buona per un sorriso.”

Gli spagnoli di MAPFRE e Team Alvimedica, con l'unico italiano in gara Alberto Bolzan, a causa del vento leggero e decisamente imprevedibile nelle ultime miglia, potrebbero raggiungere l'emirato tardi sabato notte o domenica mattina mentre l'equipaggio femminile di SCA dovrebbe concludere nella giornata di domenica.

11 DICEMBRE
I tre di testa rallentano in un buco di vento, gli inseguitori recuperano in fretta. I ridossi della costa e le scelte di approccio al traguardo. A 300 miglia da Abu Dhabi, ci si accorge che tutto è ancora possibile

Ventiduesimo giorno di regata della seconda tappa della Volvo Ocean Race 2014/15. Il terzetto di testa naviga nel golfo di Oman alla ricerca della migliore soluzione per passare una zona di vento leggero e il ridosso causato dalle alte montagne della costa omanita, per passare oltre lo stretto di Hormuz e puntare la prua verso la linea del traguardo di Abu Dhabi. Team Brunel conduce ma deve guardarsi dagli attacchi dei franco/cinesi di Dongfeng e dai “locali” di Abu Dhabi Ocean Racing, l'equipaggio con la maggiore esperienza di navigazione nelle acque del golfo. Più dietro Team Alvimedica e MAFRE lottano per la quarta posizione, mentre le veliste di Team SCA, seppur attardate, recuperano qualcosa.

La definizione di corsa in linea, drag race come la chiamano gli anglosassoni, sembrerebbe suggerire noia, mancanza di eventi da registrare, un avanzamento lento e difficile. Ma nella corsa verso nord, e verso “l'ultima curva” prima del traguardo di Abu Dhabi non c'è nulla di noioso. Anzi, ogni piccolo refolo di vento, ogni onda e ogni piccola variazione di angolo vengono sfruttati al massimo. Nel caso di team Brunel per mantenere la leadership, nel caso dei due inseguitori Dongfeng Race Team e Abu Dhabi Ocean Racing per recuperare miglia preziose. La regata, lungi dall'essere conclusa, si fa sempre più interessante e il passaggio dello stretto di Hormuz potrebbe fornire altre sorprese.

“Le coste dell'Oman e dell'Iran sono famose per le loro montagne” ha detto lo skipper di Dongfeng Charles Caudrelier. “Ma al vento le montagne non piacciono tanto. Sarà difficile e chi navigherà meglio in questo tratto probabilmente vincerà la tappa.” Spiega ancor l'Onboard reporter della barca con bandiera cinese Yann Riou: “Abbiamo finito con quel lungo bordo sulle stesse mura, uno speed test che è stato un po' deludente ma anche molto istruttivo. Stiamo entrando in una zona di vento leggero e instabile, dove tutto e il contrario di tutto può accadere. Ovvio che preferiremmo entrarci con 15 miglia di vantaggio invece che 15 miglia di ritardo, ma siamo certi che rimangano aperte tutte le porte, e potremmo persino essere sorpassati da Abu Dhabi. Questa parte finale della tappa sarà divertente!”

Il terzetto di testa deve giocare con le brezze termiche prodotte dalla catena montuosa di Al Hajar, la più alta della penisola araba, che ha un effetto notevole sul vento del golfo in quanto produce un ridosso molto esteso. Questa mattina le velocità dei tre erano nell'ordine dei 2/3 nodi con un vento leggerissimo mentre gli inseguitori camminavano ancora di buon passo, con vento fresco, proprio al limite della zona di esclusione della navigazione nei pressi del Capo Al Haad. E, proprio nelle retrovie si assiste al duello per il quarto posto fra Team Alvimedica e MAPFRE, distanziati da meno di venti miglia. “Aspettiamo con ansia ogni report delle posizioni per vedere se siamo stati capaci di riprendere qualcosa.” Racconta dalla barca spagnola Francisco Vignale. “Siamo in modalità di caccia e lottiamo metro su metro.”

Anche su Alvimedica non si lascia nulla di intentato per tenere la quarta piazza e, magari, recuperare anche sui primi. “E' quello che ci spinge ad andare avanti. Ci sentiamo tornati completamente in regata, abbiamo qualcosa per cui lottare, non è più una rincorsa noiosa.” Scrive l'Onboard reporter americano Amory Ross.

Le veliste di Team SCA nelle ultime ore hanno recuperato diverse decine di miglia, ma rimangono staccate di oltre 350 dai leader e di oltre 100 dal duo che le precede. Una situazione difficile per l'equipaggio femminile, come racconta Corinna Halloran da bordo: “Siamo dietro, e fa male. Teste basse, tensione al massimo, qualcuno indica qualcosa, le nuvole scure si muovono verso di noi. Non ci stiamo deprimendo, semplicemente stiamo venendo a patti con la realtà. Ogni report è come un colpo allo stomaco. I numeri non sono mai stati dalla nostra parte, non abbiamo l'esperienza degli altri. Abbiamo due veliste su 14 che hanno già fatto la Volvo Ocean Race a bordo, su Abu Dhabi ne hanno 20 e persino i “giovani” di Alvimedica ne hanno nove...”

Malgrado l'umore negativo a bordo, Team SCA nella notte ha ripreso diverse decine di miglia sulle barche che lo precedono e che sono alle prese con la bonaccia verso lo stretto di Hormuz, ultimo ostacolo prima dell'ingresso nel golfo. Al vento leggero si aggiunge la difficoltà di navigare in uno dei tratti di mare più trafficati del pianeta, con circa il 50% delle petroliere del mondo che vi transitano regolarmente.

Inoltre, come spiega il meteorologo della Volvo Ocean Race Gonzalo Infante si tratta di un'area in cui il vento è molto difficile da prevedere, perché sottoposto agli effetti orografici locali. “Ci vorranno nervi saldi per prendere delle decisioni. Non tutti i modelli di previsione concordano su dove e quando potrebbe entrare il Shamal, la brezza locale. E' la carta che spera di poter giocare Abu Dhabi Ocean Racing, il team che ha navigato di più, anzi il solo, in questa zona.”

Si spera che la fase del vento più leggero possa essere sostituita, in giornata, da una brezza più fresca lungo la costa omanita, le previsioni parlano di un vento da nord-est che potrebbe raggiungere i 10/15 nodi di intensità.

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