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20/10/2014 - 01:02

Il tentativo del navigatore romano accende di passione

Tutti pazzi per Matteo

Una festa bellissima per la partenza di Matteo Miceli e il suo Eco 40 per Roma Ocean World, il viaggio intorno al mondo in solitario

Tanta gente, centinaia di barche di ogni dimensione, sirene, incoraggiamenti via radio, emozione di tutti (anche sua). Alle 12 lo start certificato dall'ISAF. Prima notte a 5-6 nodi. Lunedi le Bocche di Bonifacio. Il ritorno tra 4 mesi

Matteo Miceli è un velista e un navigatore particolare, ha il suo modo di fare, il suo approccio, non è tipo da mettersi in mostra, in vetrina. Fa le sue imprese, spesso estreme, al limite dell'immaginazione per la maggioranza dei velisti normali, senza sbandierarle troppo, senza grandi campagne. Si è costruito la sua barca e anche il suo sogno, questo giro del mondo da Roma a Roma, che insegue da quasi 5 anni, grazie ad amici veri e a partner convinti più che a sponsor interessati. Ha arricchito il tutto con i contenuti ferrei ambientali e di ricerca, le galline a bordo, l'orto hi-tech, solare, eolico, la pesca. E' il suo giro, è la sua Roma Globe.

E allora da dove è spuntata fuori l'incredibile flotta di oltre cento barche, di ogni forma, data e dimensione, uscita in mare con lui, in alcuni casi arrivati da altri porti, a formare una cornice mai vista in Italia? Uno spettacolo d'altri mari: derive (Optimist, Laser, 420, piccoli catamarani perchè Matteo ha fatto il record atlantico su un piccolo cat), barche d'epoca, barche da regata, barche da crociera, tutti stretti (anche troppo) intorno all'Eco 40 di Matteo, uscito dal porto con il suo amico e socio Paolo De Girolamo, sbarcato mezzora prima di mezzogiorno. Tutti a suonare sirene, sbattere ritmicamente pentole e padelle di bordo, inviare messaggi radio sul canale 72 con il nome della barca a fare da firma, tutti a chiamarlo a gran nome: Matteo di qua e Matteo di là. Scene normali in Francia, ma rarissime in Italia. Perchè rare sono imprese simili.

Lui, Matteo, risponde a modo suo, stremato dalla preparazione, dallo stress delle ultime incombenze, sopraffatto a tratti dall'amozione, dopo aver baciato papà e mamma in banchina e salutato personalmente decine e decine di amici e supporter sconisciuti, sale in barca, molla la passerella e "issa" un cartoncino con scritto "Mò torno". La folla urla. Poco dopo, in mare, Matteo lotta qualche minuto con la randa, per cercare di girare la stecca alta che è rimasta convessa sopravento. Quando ci riesce c'è un boato da stadio, e lui esulta come un portiere che paga un rigore. Difficile virare, bisogna avvisare, quasi pregare le barche vicinissime a farsi da parte. Volteggiano un elicottero e un aereo ultraleggero. Due ore di magia a largo di Riva di Traiano, Lazio, Italia. Mica la costa atlantica bretone, mica Les Sables.

Si è sempre detto, ed è vero, che la parte più difficile e faticosa di imprese del genere è riuscire ad arrivare al giorno della partenza e degli ormeggi mollati. Matteo ha impiegato almeno tre anni. Per lui domenica 19 ottobre 2014 è già un successo. La sua carica visionaria, e insieme la sua semplicità, la sua indomabile voglia di oceano, hanno fatto il miracolo. Questa giornata senza precedenti (l'unico che in qualche modo si può avvicinare è la partenza di Ambrogio Fogar e del suo Surprise da Castiglione della Pescaia, giacchè poi tutti gli altri circumnavigatori italiani sono partiti da altri paesi), questo progetto che da oggi è in navigazione, prima notte nel Tirreno a 6 nodi, tra tre giorni le Colonne d'Ercole, tra quattro mesi il ritorno, dopo aver lasciato a sinistra Capo di Buona Speranza, Capo Leewin, Capo Horn.

Inevitabile seguire con simpatia e attenzione il viaggio e la circumnavigazione di Matteo Miceli, velista normale. Uno di noi. Nei giorni in cui Soldini e Maserati inseguono il record nord-atlantico, nei primi giorni della Volvo Ocean Race, a pochi giorni dal via alla Route du Rhum con parecchi italiani, c'è anche il suo 40 piedi con uova e insalate fresche ogni giorno. Vento buonissimo e grazie Matteo.

IL SERVIZIO VIDEO CON LA CRONACA DIRETTA DELLA PARTENZA DI MATTEO MICELI NEI PROSSIMI GIORNI SU SAILY TV

NELLA SEZIONE GALLERY A SINISTRA IN QUESTA PAGINA, UNA SELEZIONE DI FOTO DELLA PARTENZA

A BORDO DI ECO 40, LE NOVITA' E LE TECNOLOGIE GREEN
Quella di Matteo Miceli con il suo Eco 40 una barca a vela 12 metri con pura tecnologia a bordo, è un’impresa mai tentata prima: il giro del mondo in solitario senza scalo nè assistenza, in totale autosufficienza energetica, idrica e alimentare, per dimostrare che uomo e tecnologia, possono convivere e disegnare un futruro nel pieno rispetto della natura, del mare e dell’ambiente. Molti bambini hanno portato i loro disegni a Matteo, sicuramente i più sensibili ad un futuro ambientale migliore.

DUE UNIVERSITA' AL LAVORO
Per definire al meglio la tecnologia e la modellazione dinamica di Eco40 hanno lavorato per tutta l’estate due Università: la Federico II di Napoli e l’Università di Bologna unitamente all’Università La Sapienza, che attraverso il progetto definito, sono riusciti a chiudere i tre rigorosi protocolli ecosostenibili per la coltivazione delle piante a bordo ,per l’autosufficienza energetica  e per le performance costruttive marittime di Eco40.

Sostenere questo progetto che è diventato impresa ha significato sovraintendere tutti gli aspetti tecnologici a bordo per essere autosufficienti al 100 per cento in mezzo al mare e navigare e vivere in totale autonomia con la natura che circonderà Matteo per i prossimi 5 mesi. Il tutto ovviamente inquadrato in un’ impresa sportiva da record: un giro del mondo di circa 30mila miglia equivalente a 60milakilometri in non più di 5 mesi, in continua navigazione su una barca di 12 metri completamente ecosostenibili, certificando cosi anche un record di velocità.

La domanda più pertinente della gente:” Matteo cosa farai per 5 mesi da solo in barca”? Matteo ha risposto al pubblico dicendo:” Ho una bionda ed una nera da badare”, le due belle galline ovaiole che non avranno solo il compito di tenergli compagnia ma svolgeranno un compito molto più importante quello di assicurargli con le loro uova il fabbisogno proteico per tutti i mesi della traversata oltre a quello che gli deriverà dal pesce che potrà pescare. Intanto nel "germogliatore” i germogli crescono incessantemente per dare a Matteo la giusta razione giornaliera di vitamine e minerali.

Tra i principali supporter di Matteo Miceli c'è da sempre lo Yacht Club Favignana, guidato dal presidente Chiara Zarlocco, che durante le feste al via di Matteo ha commentato positivamente l’energia positiva derivata dalle dimostrazioni di vicinanza e di affetto vissute nei minuti per la partenza della Ocean World.
 

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