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08/09/2014 - 13:23

Proposta affascinante

Isaf Youth 2018 a Lampedusa?

Clamoroso: Lampedusa è al lavoro per chiedere all'ISAF di ospitare l'edizione 2018 dei Mondiali Giovanili. Nascita e prospettive dell'idea di un'isola simbolo



Adesso le speranze italiane di tornare al centro della scena della grande vela mondiale, ospitando uno dei più grandi eventi ISAF, sembrano affidate a un'isola che negli ultimi anni è diventata quasi un simbolo, un avamposto dei grandi mutamenti in atto nel mondo moderno. Lampedusa, un puntino in mezzo al Mediterraneo, alza la testa e si propone. Proprio qui possono arrivare tra tre anni centinaia di giovani velisti da tutto il mondo.

E così proprio Lampedusa - non la Costa Smeralda o la riviera romagnola, o il Garda, la liguria velica, Trieste o i nostri mari del sud - l'isola dell'isola, uno scoglio in mezzo al mare, col suo carico di notizie sui telegiornali, porta girevole per vite e speranze, chiede a buon diritto di rappresentare l'Italia e i suo movimento velico. Si parla tanto dei valori della vela, di spiegare che non è uno sport d'elite, del mare come integrazione. Ma il messaggio avanza a fatica. Da sola, l'idea di Lampedusa ISAF Youth 2018, è la spinta più potente a questi sforzi di comunicazione.

Come nasce l'idea, e quali prospettive può avere? Scopriamolo insieme.

 
Tutto nasce tutto da un’idea di Roberto Daneo, responsabile di We-Plan, non conosciuto probabilmente nel mondo della vela, ma noto per avere preparato le candidature, poi vinte, degli eventi più importanti per l’Italia di questo millennio, ovvero le Olimpiadi di Torino e l’Expo di Milano. Quando emerge che l’ISAF chiede le candidature per i Campionati Mondiali Giovanili di Vela del 2018, il passo è fatto: Lampedusa risponde.

I Campionati Mondiali Giovanili , dedicati agli atleti che hanno meno di 19 anni e quest’anno disputati a Tavira in Portogallo con 367 atleti e 67 Nazioni presenti, rappresentano l’evento di vela più importante di vela dopo i Campionati del Mondo assoluti, e per questo uno dei tre eventi curati direttamente dalla Federazione Internazionale.

L’Italia ha organizzato l’edizione 1993 sul Lago di Garda ed ora si potrebbe ricandidare ad ospitare la prestigiosa kermesse nel mare più a sud di Europa. Lampedusa è ormai sulla ribalta internazionale e la sua grande esposizione mediatica porterebbe addirittura luce e popolarità all’evento, ribaltando l’equazione che vuole che sia l’evento a fare accendere i riflettori sulla località che li ospita. Affascinante, infatti, l’idea di regatare nelle acque di una Città candidata per il Premio Nobel della Pace.
 
Acque cristalline, vento praticamente perenne, spiagge mozzafiato da dove gli accompagnatori possono seguire comodamente le gesta dei propri “eroi”, strutture ricettive di primo livello avvezze ad ospitare turisti di tutto il mondo, un aeroporto raggiungibile a piedi e collegato ottimamente con i principali aeroporti italiani, la centralissima via Roma interamente dedicata alla movida, sono questi gli “ingredienti” vincenti di Lampedusa.
 
In questi giorni sono stati effettuati i sopralluoghi sull’isola. I tecnici della logistica che dovranno movimentare i container con le imbarcazioni e i velisti della Lega Navale Italiana di Lampedusa e Linosa diretta dall’energica Anna Sargenti hanno controllato ogni metro quadrato dell’isola e curato la parte tecnica del corposo dossier che si sta assemblando e che è da presentare all’ISAF a fine settembre.

Le barche, cento Laser, cento 420, sessanta tavole a vela e cento tra ulteriori doppi  e catamarani verranno assemblate e dimorate nel campo di calcio oramai diventato famoso per la messa celebrata da Papa Francesco. Gli attigui locali del Municipio e della Riserva Marina forniranno gli  uffici per il Comitato Organizzatore, il Comitato di Regata, la Giuria e la Stampa.

A pochi metri l’anfiteatro servirà per gli skipper meeting e tutte le riunioni tecniche. Gli alberghi saranno raggiungibili a piedi, ma verrà approntato un sistema di navetta circolare che collegherà continuamente aeroporto, base nautica, alberghi ed il centro della Città di Lampedusa.  A terra dovrebbe funzionare tutto anche perché Lampedusa ha nel suo palmares organizzativo eventi con numeri certamente più alti, la già citata visita del Papa e le kermesse musicali organizzate da Claudio Baglioni.
 
A mare le cose saranno probabilmente ancora più facili. La Lega Navale di Lampedusa e Linosa, per quanto nata da soli tre anni, ha nel suo staff gli organizzatori dei più importanti eventi velici organizzati in questi ultimi anni in Sicilia. Sono state predisposte, sulle carte nautiche, sei zone di regata da cui in seguito verranno estrapolate le tre che occorreranno, tutte posizionate in modo da esaltare le bellezze della natura che l’isola delle Pelagie offre. Un campo potrà essere posizionato davanti la famosissima Isola dei Conigli, dove le tartarughe vanno a depositare le uova, uno davanti la città ed uno nella splendida Cala Creta.
 
ASSEMBLEA CITTADINA PER DIRE SI ALLA CANDIDATURA
Insomma non sembrano esserci pecche in una eventuale candidatura. La comunità di Lampedusa, riunita in una assemblea cittadina dal Sindaco Giusi Nicolini, ha risposto con entusiasmo. L’Associazione che riunisce gli albergatori ha manifestato pubblicamente il suo massimo appoggio così come gli altri imprenditori dell’isola. Massimo sostegno ha assicurato il Comandante Giuseppe Cannarile dell’Ufficio Circondariale Marittimo, nonostante i mille gravosi impegni che ogni giorno ed ogni notte affronta la Guardia Costiera in questo importante tratto di mare.
 
Il Presidente ISAF-FIV Carlo Croce, interpellato a Luglio, è sembrato favorevolmente colpito dall’affascinante idea di Roberto Daneo. Si attende ora la definizione del dossier e le ulteriori migliorie che si potranno apportare per decidere di presentare ufficialmente la candidatura dell’Italia. La sfida è possibile.
 

Commenti

Uffa Fox (non verificato)

Sbagliato! Perseverare negli errori è diabolico! Tutte le volte in cui lo sport viene blandito dagli interessi politici ed impiegato per dimostrare qualcosa al di fuori dello sport stesso, regolarmente ne trae detrimento, sia per la commistione di aneliti differenti che portano alla manifestazione stessa, sia perché alla fine di "scappa" sempre una manifestazione, una dimostrazione, un inconveniente che inficia le gare, ma anche per il motivo più semplice, quello che si materializza ogni volta: se la politica, gli interessi internazionali o quant'altro portano lì l'evento velico e dapprima lo sponsorizzano, sul dunque pretenderanno per loro la scena e la regata ... diventerà secondaria! Ricordate le Olimpiadi di Monaco '72 oppure quelle di Mosca '80 o quelle americane del '84 quando tutta l'attenzione fu distolta dallo sport a causa di attentati, boicottaggi o problemi politici tra le nazioni? Fate tesoro di quei ricordi e teniamo lontani, almeno i giovanissimi da questo tipo di tensioni!!!
Il ragionamento non fa (quasi) una piega. E difatti noi abbiamo detto che la sola richiesta era una bella notizia, con qualche significato che andava oltre lo sport. Altro è arrivare effettivamente al risultato di ottenere l'evento. Resterebbe però da approfondire l'argomento commistione sport-politica. Quanto agli interessi, si è capito ormai che nello sport ve ne sono fin troppi. La domanda è: lo sport deve restare, o credere di restare (per il proprio bene) in una bolla protetta lontana dalla realtà, o può avere una sua voce, un suo ruolo nella trasmissione di valori e contenuti che invece proprio a quella realtà fanno riferimento e possono essere d'aiuto?