Storia | Cultura
25/10/2010 - 12:12
NEL 1978 IN ATLANTICO PER 74 GIORNI. ORA E' AL MUSEO GALATA
NEL 1978 IN ATLANTICO PER 74 GIORNI. ORA E' AL MUSEO GALATA
La zattera di Fogar e Mancini
Lo scorso 21 ottobre la zattera sulla quale il navigatore Ambrogio Fogar e il giornalista del quotidiano La Nazione Mauro Mancini, nel 1978, trascorsero 74 giorni in Atlantico dopo il naufragio del Surprise, è stata donata in forma permanente dalla famiglia Fogar al Mu.MA, Galata Museo del Mare
E' un pezzo di storia della vela italiana. Le imprese di Ambrogio Fogar, personaggio eclettico e discusso, il suo giro del mondo con il Surprise, i libri, le Ostar, le traversate (da grande anticopatore dei tempi) con un piccolo catamarano non pontato. E poi l'avventura - finita in tragedia - con l'amico Mauro Mancini, altro grande personaggio della nostra vela, ispiratore e autore della collana "Navigare Lungo Costa", una pietra miliare dell'editoria e della cultura stessa del mare in Italia negli anni Settanta.
Oggi la zattera del naufragio, che fu la casa di Ambrogio Fogar e Mauro Mancini per ben 74 giorni nel 1978, prima del salvataggio al quale purtroppo non sopravvisse il povero Mancini, come un simbolo di quel pezzo di storia nel suo insieme, è finita in un museo. Grazie all'impegno e alle idee di un altro grande personaggio come Eolo Attilio Pratella, che fu una delle "menti" del giro del mondo del Surprise, e che poi per anni ha continuato a raccontare storie di mare e vela.
L'atto di donazione, che sancisce un'importante acquisizione per il Museo e per la storia della navigazione che in esso è rappresentata, viene firmato dalla figlia Francesca Fogar e dalla Presidente del Mu.MA Maria Paola Profumo. Presenti oltre alla famiglia, Carlo Croce, Presidente Yacht Club Italiano e Federazione Italiana Vela; Pierangelo Campodonico, Direttore del Mu.MA che insieme al suo staff ne ha curato la collocazione nel percorso espositivo; navigatori e personaggi del giornalismo nautico - tra cui Eolo Attilio Pratella - che ha seguito e conosce le vicende di questo drammatico naufragio.
Da questo significativo momento, presso la Sala della Tempesta del Museo, i visitatori del Galata potranno scoprire e approfondire la vicenda del Surprise, l'imbarcazione di Ambrogio Fogar che naufragò, mentre diretto a Ishuaia stava organizzandosi per il tentativo di circumnavigare l'Antartide. Sino a questo porto argentino, lo avrebbe accompagnato Mauro Mancini che su di lui stava organizzando un servizio giornalistico. In un allestimento essenziale ma evocativo gli appassionati alla vicenda potranno vedere da vicino la "Zattera", battello di salvataggio pneumatico tipo Avon4, che è tutto ciò che rimane del naufragio in Atlantico nel gennaio del 1978, a duecento miglia a nord delle isole Falkland.
"Il Galata- commenta Maria Paola Profumo Presidente del Mu.MA - è nato per raccontare attraverso un allestimento coinvolgente il rapporto tra l'uomo, il mare e la navigazione. E' per questo che siamo onorati di questa donazione che ci consente di testimoniare e di far ricordare anche ai più giovani questa tragica vicenda e la storia di uomini che hanno trovato e sperimentato nel mare la loro grande forza d'animo".
LA STORIA
A bordo, oltre al navigatore Ambrogio Fogar, c'era anche il giornalista de La Nazione Mauro Mancini. La barca partita da Mar del Plata il 19 gennaio 1978 è stata colpita da un orca marina o forse anche da un pesante oggetto alla deriva che ha danneggiato il fasciame sotto la linea del galleggiamento. Ai due non è restato altro che gettare in mare il mezzo di salvataggio e imbarcare in pochi minuti pochissimi viveri e poche altre cose agguantate nella barca che affondava.
Il mezzo è rimasto alla deriva per 74 giorni risalendo, spinto dalla corrente dopo le Isole Falkland, in direzione nord est dove è stato ritrovato IL 2 aprile 1978 dalla nave greca Mastro Stefanos con i due naufraghi in vita ma in condizioni estreme. Subito dopo questo recupero, Mauro Mancini a bordo della stessa nave dopo due giorni , è morto. Le condizioni erano per i due estreme, avendo dovuto combattere soprattutto con la fame (Fogar aveva perso 25 chili e Mancini ben 41). La nave ha sbarcato Fogar e il feretro di Mancini a Città del Capo.
Successivamente la zattera è stata portata in Italia e dopo vari anni trascorsi in un deposito di amici e varie presenze in mostre e commemorazioni, ha dimostrato di avere necessità di un ripristino e restauro totale, cosa che è stata fatta a spese della famiglia presso specialisti (ditta Puricelli di Binasco ) con l'intervento di opportuna consulenza esterna di Eolo Attilio Pratella. Dopo essere stata restaurata completamente, viene ora donata per volontà della famiglia Fogar al Mu.MA, per l'esposizione permanente al pubblico presso il Galata Museo del Mare di Genova.
E' un pezzo di storia della vela italiana. Le imprese di Ambrogio Fogar, personaggio eclettico e discusso, il suo giro del mondo con il Surprise, i libri, le Ostar, le traversate (da grande anticopatore dei tempi) con un piccolo catamarano non pontato. E poi l'avventura - finita in tragedia - con l'amico Mauro Mancini, altro grande personaggio della nostra vela, ispiratore e autore della collana "Navigare Lungo Costa", una pietra miliare dell'editoria e della cultura stessa del mare in Italia negli anni Settanta.
Oggi la zattera del naufragio, che fu la casa di Ambrogio Fogar e Mauro Mancini per ben 74 giorni nel 1978, prima del salvataggio al quale purtroppo non sopravvisse il povero Mancini, come un simbolo di quel pezzo di storia nel suo insieme, è finita in un museo. Grazie all'impegno e alle idee di un altro grande personaggio come Eolo Attilio Pratella, che fu una delle "menti" del giro del mondo del Surprise, e che poi per anni ha continuato a raccontare storie di mare e vela.
L'atto di donazione, che sancisce un'importante acquisizione per il Museo e per la storia della navigazione che in esso è rappresentata, viene firmato dalla figlia Francesca Fogar e dalla Presidente del Mu.MA Maria Paola Profumo. Presenti oltre alla famiglia, Carlo Croce, Presidente Yacht Club Italiano e Federazione Italiana Vela; Pierangelo Campodonico, Direttore del Mu.MA che insieme al suo staff ne ha curato la collocazione nel percorso espositivo; navigatori e personaggi del giornalismo nautico - tra cui Eolo Attilio Pratella - che ha seguito e conosce le vicende di questo drammatico naufragio.
Da questo significativo momento, presso la Sala della Tempesta del Museo, i visitatori del Galata potranno scoprire e approfondire la vicenda del Surprise, l'imbarcazione di Ambrogio Fogar che naufragò, mentre diretto a Ishuaia stava organizzandosi per il tentativo di circumnavigare l'Antartide. Sino a questo porto argentino, lo avrebbe accompagnato Mauro Mancini che su di lui stava organizzando un servizio giornalistico. In un allestimento essenziale ma evocativo gli appassionati alla vicenda potranno vedere da vicino la "Zattera", battello di salvataggio pneumatico tipo Avon4, che è tutto ciò che rimane del naufragio in Atlantico nel gennaio del 1978, a duecento miglia a nord delle isole Falkland.
"Il Galata- commenta Maria Paola Profumo Presidente del Mu.MA - è nato per raccontare attraverso un allestimento coinvolgente il rapporto tra l'uomo, il mare e la navigazione. E' per questo che siamo onorati di questa donazione che ci consente di testimoniare e di far ricordare anche ai più giovani questa tragica vicenda e la storia di uomini che hanno trovato e sperimentato nel mare la loro grande forza d'animo".
LA STORIA
A bordo, oltre al navigatore Ambrogio Fogar, c'era anche il giornalista de La Nazione Mauro Mancini. La barca partita da Mar del Plata il 19 gennaio 1978 è stata colpita da un orca marina o forse anche da un pesante oggetto alla deriva che ha danneggiato il fasciame sotto la linea del galleggiamento. Ai due non è restato altro che gettare in mare il mezzo di salvataggio e imbarcare in pochi minuti pochissimi viveri e poche altre cose agguantate nella barca che affondava.
Il mezzo è rimasto alla deriva per 74 giorni risalendo, spinto dalla corrente dopo le Isole Falkland, in direzione nord est dove è stato ritrovato IL 2 aprile 1978 dalla nave greca Mastro Stefanos con i due naufraghi in vita ma in condizioni estreme. Subito dopo questo recupero, Mauro Mancini a bordo della stessa nave dopo due giorni , è morto. Le condizioni erano per i due estreme, avendo dovuto combattere soprattutto con la fame (Fogar aveva perso 25 chili e Mancini ben 41). La nave ha sbarcato Fogar e il feretro di Mancini a Città del Capo.
Successivamente la zattera è stata portata in Italia e dopo vari anni trascorsi in un deposito di amici e varie presenze in mostre e commemorazioni, ha dimostrato di avere necessità di un ripristino e restauro totale, cosa che è stata fatta a spese della famiglia presso specialisti (ditta Puricelli di Binasco ) con l'intervento di opportuna consulenza esterna di Eolo Attilio Pratella. Dopo essere stata restaurata completamente, viene ora donata per volontà della famiglia Fogar al Mu.MA, per l'esposizione permanente al pubblico presso il Galata Museo del Mare di Genova.
Simone (non verificato)
capt.Franco Masini (non verificato)
Franco Masini (non verificato)
Franco Masini (non verificato)