Riva di Traiano, finale a sorpresa
Riva di Traiano, finale a sorpresa
Carlo Potestà, un
Tabarly in Tirreno
Tabarly in Tirreno
!--paging_filter--strongstrongClamoroso risultato alla prima regata in solitario italiana, Roma per 1: la vittoria imprevista dell'Elan 410 Phantomas, col quale lo skipper toscano /strongCarlo Potestà mette in riga Class 40 e navigatori blasonati. E all'arrivo dice: "Ho dormito tantissimo!". Roma per 2, vittoria netta per TWT Ucomm di Rodolfi e Auguadro!--break--/strongbr /
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emE' un bravo ed esperto velista di tutti i giorni, Carlo Potestà. Uno che adora la vela e fa regate e crociere, va in barca ogni volra che può e ama scegliere barche che vanno bene, anche senza budget stratosferici. Aveva un First 36.7, è passato al più recente Elan 410. Il velista di tutti i giorni ha vinto la prima regata in solitario sui mari italiani. Non c'erano i Soldini, ma qualche nome in mare c'era, e nche per loro contro Potestà niente da fare. Poi il velista normale arriva a terra e dice candidamente: "Ho dormito tantissimo!". Che sia questa la tattica vincente? /embr /
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ROMA PER 1 LA CRONACA DEL'EPILOGO/strongbr /
Roma, 10 aprile 2014 – Alle 15:35:50 Phantomas taglia la linea di arrivo della prima edizione della Roma per 1. E’ un Elan 410, con al timone Carlo Potestà, la prima barca a vincere una regata in solitario in Italia. I Class 40 sono dietro. Arriveranno con le orecchie basse. Qui intanto c’è la festa, che inizia già a bordo del gommone della Direzione di Corsa. La moglie Clara e le figlie Gaia e Camilla si sbracciano e salutano da lontano. Se Carlo è “gasato”, le sue donne lo sono ancora di più. “Stanotte finalmente dormiamo”, ci confidano. Alla fine si capisce che è stata un’avventura anche per loro. “Ho dormito tantissimo – ci dice invece Carlo – ogni volta che ho potuto. Ho preso alla lettera i consigli del dottor Stampi. Ho chiuso gli occhi per pochi minuti anche ogni paio di ore. I primi giorni anche in pozzetto. La fatica vera l’ho sentita solo questa ultima notte, quando il vento era tanto e riposare è diventato difficile, anche per l’adrenalina accumulata”.br /
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Si rilassa pian piano. E’ felice. Abbraccia ancora una volta Clara e le figlie, poi si concede una battuta: “Ho scoperto che non si può dormire sotto spi. Ci ho provato una volta e sono dovuto correre fuori perché la barca andava per i fatti suoi”.br /
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Problemi? “Mai, nemmeno uno, ma non ci credo ancora che ho vinto. Ho avuto anche fortuna. Ho settato Phantomas per i venti leggeri, sapendo che era la mia unica possibilità di far bene, ma quando al ritorno, verso Gaeta, il vento è incominciato ad aumentare pensavo proprio che i Class 40 mi riprendessero. Poi ho visto che continuavo a mantenere invariato il distacco e solo allora ho pensato che era finalmente fatta”.br /
La sua è stata una corsa tutta in testa, a partire da Ventotene quando “dopo un bordo lungo verso terra ho puntato dritto su Ventotene e mi sono ritrovato primo”. Da lì è stato veramente Phantomas. E chi lo ha visto più!br /
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strongROMA PER 2, RODOLFI AUGUADRO SENZA RIVALI/strongbr /
In precedenza, alle 7:5, si era conclusa la cavalcata vincente di TWT UComm, l’Akilaria 40 diMarco Rodolfi e Matteo Auguadro. “E’ stata divertente, molto divertente – esordisce Marco Rodolfi una volta messo piede in banchina – come sempre una bellissima regata”. La faccia tirata per il poco sonno (confessato) nell’ultima notte, ma felice per il risultato. “E’ stata faticosa – prosegue Rodolfi – specie all’andata perché abbiamo avuto nbsp;poco vento. Però poi, comunque, si è sempre camminato e abbiamo avuto anche un po’ di maestrale che ci ha portato fino alle Pontine, e un po’ di grecale che ci ha fatto arrivare velocemente a casa”.br /
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Una regata in discesa nella seconda parte, ma con qualche difficoltà nella discesa verso Lipari. “Abbiamo avuto qualche difficoltà alle isole Pontine – conclude Rodolfi – perché nel decidere se dovevamo passare dentro o fuori abbiamo raggiunto il risultato di restare fermi per un paio di ore. Però poi ci siamo allungati di nuovo e abbiamo fatto una bella regata. Al ritorno abbiamo azzeccato una bella strategia, abbiamo letto bene il vento e siamo andati dalla parte giusta”.“L’ultima notte ci aspettavamo che fosse dura – commenta Matteo Auguadro – e abbiamo deciso di riposarci prima. Volevamo arrivare il prima possibile perché sapevamo che c’era una transizione da un vento all’altro. Questa notte non abbiamo dormito praticamente nulla, ma l’abbiamo portata a termine come volevamo, nel migliore dei modi.”br /
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Tre i ritiri, tutti nella categoria Roma per Tutti. Waypoint, Testa e Cuore e il Multi 50 Trilogic, arrivato questa mattina di gran carriera. “Abbiamo toccato anche i 18 nodi – ci spiegano – ma ci siamo ritirati perché abbiamo dovuto accendere il motore. In pratica ci siamo autodenunciati, ma lo sport viene prima di tutto. Abbiamo rotto l’attacco del frullone quando eravamo al largo di Gaeta e quindi ci è partito il Code 0 e abbiamo messo in moto per recuperare la vela prima che si rompesse svolazzando vicino alle sartie”.br /
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strongNEI PROSSIMI GIORNI ALTRI SERVIZI E INTERVISTE SULLA ROMA PER 1, PER 2, PER TUTTI. SINTONIZZATEVI SULLA TV DI SAILY/strongbr /
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