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07/01/2014 - 13:08

 

Cape To Rio,
muore un velista

!--paging_filter--strongUna tragica fatalità, colpito dall'albero rotto, muore un velista angolano dell'equipaggio del Bavaria 54 Bille. Molte altre imbarcazioni, ritiri e avarie. Condizioni meno proibitive per Maserati in testa alla flotta/strong!--break--br / nbsp;br / br / emOceano in tempesta, vento tra 40 e 60 nodi, onde conseguenti, una flotta di yacht a vela in regata in difficoltà: questo lo scenario che ha fatto da sfondo alla notizia tragica della morte di un velista, un componente dell'equipaggio di un Bavaria 54 in regata, con bandfiera angolana, il Bille.br / br / Davanti a una morte, e tabnto più quando si muore facendo sport, facendo vela in oceano, da adulti consenzienti e con tutte le precauzioni del caso, la prima reazione deve essere di rispetto assoluto. E magari di silenzio, raccoglimento. A quanto pare, invece, il tragico lutto che ha colpito la regata Cape Town-Rio de Janeiro, ha dato il via a un fiume di parole, e al solito indegno tentativo di sfruttare il dramma per fare audience.br / br / Una delle reazioni che si sentono in giro, e che arriva anche da Giovanni Soldini, che alla regata partecipa e anzi la sta vincendo, è il classico: "Non si doveva partire", viste le condizioni meteo. Qualche settimana fa eravamo tutti a parlare dei rinvii delle partenze della Mini Transat e della Transat Jacques Vabre, a causa del maltempo, e non mancavano le polemiche di chi diceva: "sono velisti e barche oceaniche, pronti alla tempesta, perchè non li fate partire?". In questo caso si recrimina per la partenza data. Vogliamo deciderci? Vogliamo ammettere che anche la vela, come tutti gli sport, ha le sue regole, che esistono Comitati di regata e ufficiali di gara, cui spettano le decisioni in autonoma responsabilità, e che - come recitano tutti i documenti di ogni regata - la decisione se partire o meno per una regata spetta solo e unicamente al singolo concorrente?br / br / La prudenza e la lungimiranza di un comitato organizzatore e dei suoi ufficiali di regata sono naturalmente l'atteggiamento più auspicabile. Ma ogni skipper e ogni singolo velista devono rapportare le scelte alla propria preparazione. Ci saranno nei prossimi giorni ulteriori ragguagli sulle modalità dell'incidente al Bavaria 54 Bille, anche se a quanto pare sembra che il povero velista sia stato colpito dall'albero caduto in coperta.br / br / La vela resta pur sempre uno sport sicuro, statisticamente tra i più sicuri, sempre, sia inshore che offshore, non va dimenticato. Per questo fa male vedere i media tuffarsi famelicamente su certe notizie./embr / br / strongIL COMUNICATO DEL TEAM MASERATI CON I DETTAGLI DELL'INCIDENTE/strongbr / La notizia è purtroppo ufficiale ed è stata diramata dagli organizzatori della Cape2Rio Yacht Race. Ieri, nel pomeriggio, durante la terribile tempesta che ha colpito i partecipanti della regata daCape Town a Rio de Janeiro, a poche ore dalla partenza, una tragedia ha colpito l'equipaggio del Bavaria 54 Bille. Verso le 15 il team angolano, capitanato da Luis Manuel De Oliveira Da Silva e con a bordo l'armatore Sybille Marion Doeker Correira Da Silva, ha avvertito il comitato di regata segnalando la presenza di feriti a causa del disalberamento provocato dalle raffiche di vento a 50 nodi e dichiarando anche la morte di un membro dell'equipaggio, risultato poi essere Antonio Joao Bartolomeu, 47 anni, di nazionalità angolana. Bille è stato raggiunto al largo di Cape Town da una barca assistenza.br / br / strongCHI ERA ANTONIO JOAO BARTOLOMEU/strongbr / emNato nella capitale dell'Angola, luanda, il 47enne Antonio Joao Bartolomeu, non era un velista particolarmente conosciuto, non era un professionista della vela, il suo lavoro era tecnico del suono alla Radio Nazionale dell'Angola. Ma l'oceano e la navigazione erano la sua grande passione, da giovanissimo. A 9 anni aveva iniziato presso la Sailing Academy dell'Angola Sailing Federation all'Ihla de Luanda. Poi era passato sul Vaurien, deriva assai diffusa in Africa, diventando uno dei migliori a livello nazionale, prima di imbarcarsi in molte regate anche d'altura.br / br / Bille, con la gemella Mussulo III, rappresentava la vela angolana alla Cape2Rio, un paese emergente al via per la prima volta in una regata importante. Nella prima notte, con onde di 6 metri e in piena tempesta, Mussulo III non ha riportato danni, mentre Bille ha subito avuto difficoltà: prima rotture alla randa, informando subito il CDR della decisione di rientrare a Città del Capo. Poche ore dopo, il disalberamento, con due feriti e una tragica morte.br / br / L'Angola è un paese in forte crescita, una delle economie emergenti del continente africano. La partecipazione delle due barche alla storica regata era stata promossa con entusiasmo dal governo e dalla società Angola Cables, partner fondamentale di South Atlantic Cable System, che connette l'Africa con il Brasile con 6000 miglia di cavi sottomarini, e che una volta terminato farà crescere le potenzialità di connessione del continente. E' un peccato che una iniziativa così promettente sia funestata da una tragica fatalità. Angola Cables aveva anche organizzato eventi a supporto della loro presenza nella regata, non solo a Cape Town, ma anche a Luanda, Lisbona e Rio. Al momento non si sa se gli eventi verranno confermati. (vsail.info)/embr / br / strongGLI ALTRI YACHT IN DIFFICOLTA' /strongbr / Oltre a Bille, parecchie altre imbarcazioni hanno segnalato avarie e chiesto soccorsi. Il Miura sudafricano Ava ha lanciato un SOS via Epirb ieri verso le h 16 e da allora non si hanno notizie. Black Cat (un Didi 38 sudafricano) ha rotto un asse del timone e non può proseguire la regata. Peekay (un Beneteau 51 sudafricano) sta facendo rotta a motore verso Saldanha Bay per problemi alle vele, come il Charger sudafricano Fti Flyer. Su Isla (Wilderness sudafricano) un piccolo incendio dell'impianto elettrico è stato prontamente domato. Il Vickers 41 Avanti (Sud Africa) si sta dirigendo verso Cape Town.br / nbsp;br / strongLE REAZIONI DI GIOVANNI SOLDINI E LA SITUAZIONE A BORDO DI MASERATI/strongbr / “Qui su Maserati siamo tutti sgomenti per la notizia”, ha detto Soldini raggiunto al telefono. “Il nostro pensiero va a tutto l'equipaggio di Bille e ai loro famigliari. E anche a tutte le imbarcazioni chehanno avuto o stanno avendo difficoltà. Vista la composizione della flottadella Cape2Rio, con la presenza anche di barche da crociera piccole e non preparate per affrontare tempeste oceaniche così violente, sarebbe forse stato meglio rimandare la partenza. È chiaro che è più facile valutare la situazione col senno di poi. D'altro canto questa forte depressione con venti di 50, 60 nodi era ampiamente prevista fin dalla partenza”.br / nbsp;br / Nel rilevamento delle h 9 GMT Soldini e il team di Maserati si trovano in testa alla flotta a 2.810 miglia da Rio de Janeiro (su 3.300 complessive) con un vantaggio di 65 miglia sul secondo, l'Open 60 sudafricano Explora, e di 80 sul terzo il 52 piedi australiano Scarlet Runner. La barca italiana sta navigando al lasco con 30 nodi di vento che nel corso della giornata dovrebbero lentamente diminuire.Alte le velocità di Maserati: 20-24 nodi stabili con punte di 27, 28 nodi.br / nbsp;br / A bordo di Maserati, capitanata da Giovanni Soldini, un rodato team internazionale: gli italianiGuido Broggi, Corrado Rossignoli e Michele Sighel; il tedesco Boris Herrmann; lo spagnolo Carlos Hernandez; i francesi Jacques Vincent e Gwen Riou; il danese Martin Kirketerp Ibsen; e per la prima volta il monegasco Pierre Casiraghi.br / nbsp;br / Il record della Cape2Rio Yacht Race, giunta oggi alla 14a edizione, appartiene a Zephyrus IV, un maxi americano di 74 piedi, che nel 2000 compì il percorso in 12 giorni, 16 ore e 49 minuti, grazie a condizioni meteo particolarmente favorevoli (l'anticiclone del sud Atlantico posizionato molto a sud) che gli permisero di fare una rotta diretta.br /

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