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17/11/2013 - 13:09
Mini Transat, Giancarlo Pedote primo a Lanzarote, traguardo volante. Miglior risultato italiano di sempre
Mini Transat, Giancarlo Pedote primo a Lanzarote, traguardo volante. Miglior risultato italiano di sempre
Encore l'italien!
!--paging_filter--strongAlle ore 5.14 di domenica, Giancarlo Pedote ha passato per primo il traguardo volante di Puerto Calero (Canarie). Qui c’era originariamente l’arrivo della prima tappa. Un altro segnale di forza ed equilibrio per il navigatore fiorentino. E adesso via al grande salto. Migliorano le posizioni di tutti gli italiani in gara!/strong!--break--br /
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Giancarlo Pedote è passato primo alla boa-cancello delle isole Canarie, quello che era originariamente l’arrivo della prima tappa della Mini Transat, e che farà comunque classifica a se. La notizia ci sta tutta: la Mini Transat delle tante partenze rinviate, della prima tappa annullata proprio con Giancarlo Pedote in testa, è ripartita per un tappone unico, lungo 3700 miglia, una maratona record per barche così piccole e velisti spesso così giovani. La flotta al via ha perso 10 navigatori (degli 84 iscritti ne sono partiti da Sada 74), e poi lungo la discesa verso le Canarie ha trovato condizioni dure, Aliseo molto forte e anche una burrasca a largo del Portogallo. Ci sono stati due disalberamenti, un paio di chiglie rotte, avarie minori e scali tecnici, altri ritiri qualcuno dei quali eccellente, di favoriti. Ma il bilancio dell’intera flotta in questa prima parte della Mini Transat, la più complicata tecnicamente, è strepitoso. Tutti hanno navigato al meglio, hanno tirato le barche, non si sono risparmiati, hanno dato battaglia, con se stessi e il mare. Mini Transat? Questa è una Maxi Transat! E sui 74 solitari ministi, così come all’arrivo di Sada, il primo a passare il gate di Lanzarote è stato ancora lui, l’”italienne” Giancarlo Pedote. Primo con oltre 32 miglia di vantaggio sul secondo (che nelle ultime 24 ore ne ha comunque recuperate una decina), Bertrand Delesne, ma primo dall’inizio della regata, tutti i giorni, fino a 48 miglia di vantaggio. In condizioni che non sono considerate l’ideale per Prysmian 747, la sua barca con la prua rotonda.br /
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Il secondo, Bertrand Delesne (Teamwork), ha passato lo stesso punto 4 ore dopo (esattamente alle 9,15), seguito dopo soli 30 minuti da Benoit Marie (benoitmatie.com).br /
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Questo passaggio alle Canarie è praticamente coincidente con quella che inizialmente doveva essere la linea di arrivo della prima tappa della Mini Transat, la cui seconda metà (Sada-Arracife) è stata riunita con la seconda tappa (Arracife-Pointe-à-Pitre) in un'unica tappa di 3.700 miglia.br /
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Gianbcarlo ha potuto contattare una barca accompagnatori e indicare che va tutto bene a bordo per lui. Il passaggio di Pedote in testa alle Canarie, dopo quattro giorni da Sada, non significa ancora nulla per la Mini Transat 2013 vera e propria, quella che arriverà a Point-a-Pitre. Ma significa tanto per Giancarlo: voleva dimostrare che il primo posto di Sada, vanificato dall’annullamento della tappa per il maltempo incipiente, non era un caso. Voleva confermarsi quello che corre davanti. La vigilia di una regata come la Mini Transat è sempre delicata, oltre ai mille lavori e alla preparazione c’è da curare gli aspetti psicologici. Giancarlo era uno dei favoriti e questo ruolo comporta pressioni ulteriori. Dopo questa domenica 17 novembre, Giancarlo l’italiano non deve più dimostrare niente, ha parlato con i fatti, una condotta di gara esemplare. Lo stesso distacco sul secondo: quattro ore!br /
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Un navigatore maturo, una bella realtà. E adesso, dopo lo slalom tra le Canarie, il salto: l’Aliseo è un po’ calato ma dovrebbe tornare. La stagione è strana, la traversata – da oggi si taglia in due l’Atlantico per davvero, rotta Ovest – richiede grande concentrazione, scelte difficili, barche portate sempre al massimo, equilibrio, gestione delle proprie risorse. Tutte materie sulle quali finora Giancarlo Pedote ha preso solo ottimi voti.br /
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Inquadriamo il contesto: siamo sempre su imbarcazioni di 6,50 m, senza software di navigazione e senza alcun contatto a terra, ma solo con un VHF e una radio a onde corte per captare la meteo e il messaggio con classifica e meteo passato una volta al giorno dall'organizzazione.br /
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La Mini Transat è uno scrigno che nasconde anche altri tesori, a saperli cercare. Prendi Michele Zambelli (Fontanot), l’altro italiano nei Proto. E’ risalito al 12° posto, naviga su una barca vecchiotta che sta gestendo con intelligenza, con marineria. Tra i Serie, Alberto Bona (Onlinesim.it) è rientrato nella top-ten, al 9° posto, ed è un livello notevole, molti Serie sono davanti a molti Proto, lui stesso è davanti a Zambelli. Un bel vedere. In questo miglioramento generale sale tanto anche Andrea Iacopini (Umpalumpa) al 22° posto, e infine Federico Fornaro (Raw News, 33°) e Federico Cuciuc (Your Sail, 34°), continuano a navigare in modo speculare a non molta distanza. La vela italiana nel cuore della Mini Transat più lunga della sua storia è bella da vedere.br /
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strongMOLTI FANNO SCALO ALLE CANARIE/strongbr /
Intanto molte imbarcazioni hanno segnalato la volontà di fare scalo ad Arracife: le Canarie rappresentano l'ultima possibilità di fare uno scalo tecnico che, come prevede il regolamento, deve durare minimo 12h e massimo 72.br /
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SITO DELLA REGATA QUIbr /
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CARTOGRAFIA E POSIZIONI QUIbr /
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LA CLASSE MINI 650 ITALIANA QUIbr /
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