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10/11/2013 - 22:17
Ministi e storie
Ministi e storie
La Mini Transat infinita... E non è ancora partita!
!--paging_filter--strongCi sono storie incredibili intorno a questa regata. Testimonianze sul durissimo trasferimento da Gjion a Sada, con soste intermedie... L'australiana Ham rovesciata all'ingresso di un canale! L'italiano Davide Lusso annuncia il ritiro su Facebook... Il programma e la partenza prevista per martedi 12/strong!--break--br /
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Una Mini Transat infinita. E pensare che non è ancora partita… Ci sono storie incredibili intorno a questa regata che sta diventando pirandelliana. La Transat più partecipata, 84 concorrenti, la classe oceanica più piccola eppure più seguita, i Mini 650, fucina da sempre di grandi nomi della vela oceanica, un circo che torna ogni due anni e che quest’anno faceva base di partenza in Bretagna a Douarnenez. E’ passato esattamente un mese dalla data prevista per la partenza della Mini Transat 2013 (prima tappa Douarnenez-Lanzarote). E come è noto, la tappa è partita solo dopo ben 16 giorninbsp; di rinvii per il maltempo continuo. Una volta partita, poi, la tappa è stata dapprima ridotta (per un altro avviso di burrasca) a Sada, sulla costa spagnola vicino a La Coruna, e infine annullata perché la burrasca è arrivata davvero. Chi può recriminare di più è l’italiano Giancarlo Pedote che col sup Prysmian ITA 747 aveva stravinto la tappa, sospesa quando lui era a 4 miglia dalla linea del traguardo.br /
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Non è finita qui, perché solo 5 navigatori sono arrivati a Sada, il grosso della flotta ha riparato a Gjion, 180 miglia a Est. Si è posto così il problema inedito per una regata transatlantica: quello di riuscire a riunire le barche sparse in più porti. Obiettivo Sada per tutti, e partenza ufficialmente programmata per martedi 12. Con tanto di programma delle attività a Sada. Sabato 9 aggiornamento del Race Director e del Comitato di regata ai concorrenti, e in serata Party dei ministi. Domenica (ri)presentazione della regata e cocktail allo Yacht Club de Sada.br /
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Sabato alle 16,30 erano in tutto 65 le barche arrivate in diverso modo a Sada.br /
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Ma intanto ha dell’incredibile la maratona dei ministi per raggiungere Sada. C’è chi ha trasportato la barca via terra, c’è chi è partito da Gjion in convoglio, in flottiglia, c’è chi ha dovuto fermarsi ancora a metà strada, perché le condizioni si sono dimostrate impegnative, vento da Ovest (in faccia) con raffiche fino a 40 nodi! Ma chi è che lassù in alto rema contro i poveri ministi? Vogliamo fargli fare questa benedetta regata?br /
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Il convoglio-flottiglia da Gjion a Sada ha da raccontare vicende umane e marinaresche degne di nota. Qualcuno fa notare che i navigatori dei Mini 650 si sono dimostrati grandi velisti, preparatissimi. Non c’era forse bisogno di metterli alla prova, ma ciò che hanno passato li vede uscire alla grande. Molti racconti concordano nel ritenere “durissime” le condizoni di navigazione verso Sada. Ecco alcune testimonianze.br /
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Robert Rosen Jacobson (Postillion Hotels), il primo del convoglio a raggiungere Sada: “Sono il primo? E’ incredibile, non ho fatto assolutamente nulla per far correre la barca, anzi! Non ricordo di aver mai incontrato simili condizioni, onde del genere. La barca semplicemente volava sulle onde, e alla fine ho adottato l’unica tecnica possibile: far timonare all’autopilota, e rinchiudermi in cabina. Ho controllato il traffico tramite AIS, e mettevo la testa fuori ogni 15-20 minuti…”br /
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Arnaud Daval (Techneau): “Bello tosto, ma mai sentiti in pericolo, anche se c’è stato molto più vento delle previsioni. E’ stata una questione di tempistica, chi è rimasto indietro non ha potuto passare Capo Ortegal contro vento e corrente…”br /
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Sébastien Picault (Kickers): “E’ stata una navigazione molto complicata! Il mare era enorme e il difficile era trovare la giusta combinazione di vele, per la velocità con cui affrontare i treni di onde… Di sicuro le barche hanno sofferto e spero non ne pagheremo le conseguenze nella lunga tappa verso Guadalupe. Penso anche a chi è ancora in mare: hanno atteso condizioni più gestibili, gli va dato atto di aver usato il buon senso di veri marinai”.br /
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Ian Lipinski (Pas de futur sans numérique): “Ho fatto uno stop intermedio tra Gjion e Sada. A Moras. E’ stato surreale: una ventina di Mini ormeggiati alla meglio in un porto industriale… Il momento più esilarante è stato quando due di noi hanno deciso di ripartire, e proprio in quel momento è entrato in porto un altro Mini con tre mani di terzaroli e tormentina, raccontando l’inferno che c’era fuori…”br /
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Pierre-François Dargnies (we-van.com): “Mi sento un privilegiato, perché la traversata l’ho fatta in doppio: quando ho sentito le condizioni ho chiamato un amico velista, promettendogli un piacevole trasferimento…! Nonostante questo, le condizioni ci hanno costretto allo stopnbsp; Moras (lo stesso porto dove si era fermato all’ancora Jean-Pierre Dick con la sua Virbac Paprec senza chiglia sulla strada versi l’arrivo del Vendée Globe).”br /
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C’è anche chi non la prende solo a sorridere. Andrea Iacopini scrive su Facebook: “Io e Alberto Bona siamo a Sada, Davide Lusso è fermo in un porto, gli altri stanno provando ad arrivare. È follia fare una cosa del genere due giorni prima della partenza, vedremo, ci sono molte cose da rivedere, secondo tutti i partecipanti.”br /
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Sentite qua, non è finita: la più jellata di tutti è la giovane skipper australiana Kathrina Ham. Visto il cattivo tempo, ha interrotto il trasferimento da Gjion a Sada e deciso di riparare a Ribadeo. Ma qui per entrare c’è un canale piuttosto pericoloso. L’australiana ha chiesto un traino a un pilota del porto. Purtroppo durante l’entrata nel canale un frangente ha rovesciato la barca di Kathrina, sbalzando la velista in mare. Immediatamente soccorsa dalla barca assistenza, la Ham è stata ricoverata in via precauzionale, ma comunque in stato di shock, all’ospedale della cittadina spagnola.br /
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In questo caos totale, con una regata che dovrebbe essere transatlantica e invece è ancora ferma in vari porti tra Francia e Spagna nel Golfo di Biscaglia, le previsioni per la partenza del 12 restano impegnative (25 nodi da Nord Est), in un’area di mare molto trafficata. Una Mini Transat davvero contro tutto e tutti. Compreso il buonsenso.br /
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L'ultima notizia arriva via Facebook, guarda come si muovono le frontiere della comunicazione al giorno d'oggi. E' uno degli italiani, Davide Lusso, a comunicare la triste decisione di non continuare la Mini Transat. Ecco il suo messaggio: "br /
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emIeri mattina dopo una notte Di riflessione ho deciso di porre fine all'epopea transat 2013 purtroppo per me non vi era altra scelta. Lo scafo continua a fare 30 litri di acqua al giorno dopo il crash con federico, ho strappato il fiocco in un groppo sabato mattina davanti a capo Ortegal e in 24 ore non era possible riparare tutto e preparare una regata di 3700 miglia ... Quindi ieri mattina ho messo la prua su Gjion dove sono arrivato nella notte./embr /
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