APERTURA STAMATTINA A GENOVA
APERTURA STAMATTINA A GENOVA
E' iniziato il Salone
della verità
della verità
E' il salone numero 50 tra spazi vuoti, "buchi" in banchina, e l'entusiasmo di chi c'è. La voglia del settore è intatta. I visitatori arrivano. Da dimenticare l'intervento del Ministro Matteoli
Si è aperto il Salone-thrilling. La nautica nella sua vetrina più bella e difficile, è al momento della verità: c'è la ripresa? C'è la voglia di barca, di acquistarla e viverla? Le aziende che sono al Salone di Genova trattengono il fiato: per molte è una occasione decisiva: o la va o la spacca. Segnali di ripresina in giro si colgono e gli imprenditori, i costruttori, i manager della nautica si aggirano per il salone con timide speranze. Ma i "buchi" sulle banchine sono evidenti, così come le aree espositive spoglie in molti padiglioni. Del resto la botta da assorbire è dura, l'onda lunga degli ultimi due anni di crisi colpisce adesso come una risacca. E il salone ne è lo specchio.
Ma non è un Salone triste o in ribasso: il ridimensionamento è fisiologico e la selezione può fare bene. Chi c'è ha forza, orgoglio e voglia imprenditoriale di vincere la sfida. I visitatori ci sono e hanno le solite facce affamate di mare e di barche. Chi è a Genova, insomma, vince sempre.
Come va la vela? Lo diranno i numeri dei prossimi giorni. E Saily.it non mancherà di tastare il polso al mercato (lato visitatori-clienti) e alla produzione (lato operatori-aziende). Naturalmentela speranza è che vinca il segno positivo. In generale la prima impressione dentro al Salone è che la vela "tiri" assai più del motore. L'area Mondoinvela e le banchine delle vele sono affollate più dei padiglioni di gommoni e motoscafi. E anche la limatura in termini di aziende espositrici ha colpito più il motore che la vela.
Perchè andare a vela costa meno? Perchè chi ama il mare lo riscopre nella sua essenza più pura? Perchè i produttori di vele hanno messo sul mercato prodotti più attuali e acattivanti? Perchè una vela "comunica" più che un motoscafo? Troppo presto per dirlo.
IL "TAVOLO TENNICO" DEL MINISTRO MATTEOLI
L'intervento del Ministro di turno è un classico dell'apertura del salone, così come le frasi fatte, le promesse (quasi) mai mantenute, i balletti politici. Ma stavolta Altero Matteoli ha esagerato. Un intervento sciatto, svogliato, con un filo di voce, letto (male, strafalciando le stesse parole che gli hanno scritto, e che non ha neanche letto prima) alternando pezzi a braccio (ancora peggio).
Ha rimbrottato Ucina (il presidente Albertoni aveva detto: gli imprenditori della nautica hanno fatto tutto il possibile, ora la palla è al governo) dicendo ad Albertoni che il governo non gioca, semmai è l'arbitro. Allora si che stiamo tranquilli... Ha rimbrottato il presidente della Regione Liguria Burlando (non vi lamentate che in Liguria avete il 24% dei posti barca di tutto il paese). Altre volte c'era stata qualche promessa, stavolta niente. Tranne l'ennesimo "tavolo tennico" (così lo slang toscano del Ministro), sulla cui inutilità sono già tutti daccordo.
Forse Ucina dovrebbe tentare l'ultima strada: rinunciare definitivamente a invitare i Ministri al salone. Se qualcuno dalla politica avrà davvero qualcosa di nuovo ed efficace da comunicare, si proponga.
(Fabio Colivicchi)
Si è aperto il Salone-thrilling. La nautica nella sua vetrina più bella e difficile, è al momento della verità: c'è la ripresa? C'è la voglia di barca, di acquistarla e viverla? Le aziende che sono al Salone di Genova trattengono il fiato: per molte è una occasione decisiva: o la va o la spacca. Segnali di ripresina in giro si colgono e gli imprenditori, i costruttori, i manager della nautica si aggirano per il salone con timide speranze. Ma i "buchi" sulle banchine sono evidenti, così come le aree espositive spoglie in molti padiglioni. Del resto la botta da assorbire è dura, l'onda lunga degli ultimi due anni di crisi colpisce adesso come una risacca. E il salone ne è lo specchio.
Ma non è un Salone triste o in ribasso: il ridimensionamento è fisiologico e la selezione può fare bene. Chi c'è ha forza, orgoglio e voglia imprenditoriale di vincere la sfida. I visitatori ci sono e hanno le solite facce affamate di mare e di barche. Chi è a Genova, insomma, vince sempre.
Come va la vela? Lo diranno i numeri dei prossimi giorni. E Saily.it non mancherà di tastare il polso al mercato (lato visitatori-clienti) e alla produzione (lato operatori-aziende). Naturalmentela speranza è che vinca il segno positivo. In generale la prima impressione dentro al Salone è che la vela "tiri" assai più del motore. L'area Mondoinvela e le banchine delle vele sono affollate più dei padiglioni di gommoni e motoscafi. E anche la limatura in termini di aziende espositrici ha colpito più il motore che la vela.
Perchè andare a vela costa meno? Perchè chi ama il mare lo riscopre nella sua essenza più pura? Perchè i produttori di vele hanno messo sul mercato prodotti più attuali e acattivanti? Perchè una vela "comunica" più che un motoscafo? Troppo presto per dirlo.
IL "TAVOLO TENNICO" DEL MINISTRO MATTEOLI
L'intervento del Ministro di turno è un classico dell'apertura del salone, così come le frasi fatte, le promesse (quasi) mai mantenute, i balletti politici. Ma stavolta Altero Matteoli ha esagerato. Un intervento sciatto, svogliato, con un filo di voce, letto (male, strafalciando le stesse parole che gli hanno scritto, e che non ha neanche letto prima) alternando pezzi a braccio (ancora peggio).
Ha rimbrottato Ucina (il presidente Albertoni aveva detto: gli imprenditori della nautica hanno fatto tutto il possibile, ora la palla è al governo) dicendo ad Albertoni che il governo non gioca, semmai è l'arbitro. Allora si che stiamo tranquilli... Ha rimbrottato il presidente della Regione Liguria Burlando (non vi lamentate che in Liguria avete il 24% dei posti barca di tutto il paese). Altre volte c'era stata qualche promessa, stavolta niente. Tranne l'ennesimo "tavolo tennico" (così lo slang toscano del Ministro), sulla cui inutilità sono già tutti daccordo.
Forse Ucina dovrebbe tentare l'ultima strada: rinunciare definitivamente a invitare i Ministri al salone. Se qualcuno dalla politica avrà davvero qualcosa di nuovo ed efficace da comunicare, si proponga.
(Fabio Colivicchi)
Commenti