Storia | Regata > Coppa America
09/07/2013 - 18:01
Cayard: “Calunnie paranoiche”
Torna a farsi vivo Paul Cayard. E dice cose pesanti. Manda segnali forti proprio nelle ore in cui la Giuria è riunita dopo l’udienza (alla quale è stato presente anche Paul). Attacca gli altri due sfidanti: “Vogliono eliminare Artemis dalla gara”. E non ci sta
“La 34 Coppa America sta per cominciare a San Francisco. Ad Artemis abbiamo avuto un lungo periodo con le teste chine a lavorare duro, per finire la nuova barca ed essere pronti a competere in un evento per il quale abbiamo lavorato sodo per quasi tre anni.
Di solito quando sei occupato con un lavoro, hai poco tempo per seguire i media e le voci in giro. Tuttavia, alcune tra le cose dette sono errate, offensive e gravemente irrispettose. Ho bisogno di alzarmi in piedi, per il mio team, e spiegare alcuni fatti.
Il 22 maggio Iain Murray, Regatta Director ha emanato 37 raccomandazioni di sicurezza. Sono il prodotto di 25 interviste di altrettante persone di tutti i quattro team, condotte da un panel di esperti che ha incluso un solo membro che fosse collegato ai team: Jim Farmer, di Emirates Team New Zealand.
La prima persona a commentare le raccomandazioni fu Grant Dalton, CEO di ETNZ, che pubblicamente si è complimentato con Murray. Cinque settimane dopo, ETNZ e Luna Rossa hanno presentato protesta contro due delle 37 raccomandazioni, e ne chiedono l’eliminazione. Si tratta di due regole permissive, che funzionano insieme ad altre che parlano di misura delle alette elevatrici. L’introduzione di queste regole non esclude nessuno dalla gara. Invece, escludendo queste due regole e mantenendo le altre 35, si escluderebbe Artemis Racing.
Per questo mi chiedo: chi sta cercando di buttare fuori chi, dalla 34th America’s Cup?
Non si tratta di regole che riguardano un team. Esse servono per portare sicurezza nella flotta e nell’evento. Chi parla di cospirazione, da parte del Regatta Director, per favorire Oracle e Artemis, dice cose calunniose e paranoiche. Iain Murray è un uomo della più alta itegrità morale, e ogni sportivo lo sa bene.
Facendo le Safety Recommendation così in ritardo rispetto all’evento, Murray doveva essere certo che tutti i team fossero in grado di mettersi in regola con i cambiamenti. Gli AC72 non sono identici, non sono monotipi come gli AC45. Alcune delle regole sono obbligatorie, come l’immersione minima, e la superficie delle alette elevatrici. Altre regole, come le due contestate da ETNZ e LR, sono introdotte per consentire ai team di mettersi in regola in questa ultima fase.
Ad Artemis non ci piacciono tutte le Safety Recommendation, ma riconosciamo che molte di esse funzionano insieme, per questo abbiamo dato il pieno appoggio all’intero pacchetto di regole. Il 24 maggio, in buona fede, Artemis ha avviato le modifiche su un set dei propri timoni ed elevatori, per essere in regola con le SR. Si tratta di progetti di lungo termine. Adesso Artemis ha due set di timoni con elevatori: uno che rispetta interamente le nuove Safety Recommendation, e uno che rispetta le regole antecedenti alla loro introduzione. Ma Artemis non può rispettare il terzo caso, che è quello che ETNZ e Luna Rossa stanno cercando di forzare.
Se ETNZ e Luna Rossa avessero ciò che chiedono, Artemis sarebbe escluso dalla competizione. I due team avevano già tentato di escludere Artemis proponendo un cambio di calendario iniziando le regate eliminatorie il 19 luglio anzichè il 6 agosto. Hanno camuffato l’obiettivo dicendo che volevano aiutarci rinviando l’inizio della Louis Vuitton Cup. Era vero il contrario.
Infine, contrariamente a quanto è stato detto in diversi media velici, non c'è mai stato un divieto delle alette elevatrici, i cosiddetti ascensori su timoni, nelle regole della classe AC72. Tutti gli AC72 hanno ascensori sui timone, perché le regole di classe li permettono. E ETNZ non è stato il primo a capire che era impossibile fare foiling senza gli ascensori. Nessun AC72 ha mai fatto foiling senza questo elemento.
Per Artemis Racing, la priorità è la sicurezza e il nostro obiettivo è quello di essere in gara. Le nostre sfide sono state grandi, ma le abbiamo superate da soli. Non vediamo l'ora di essere là fuori presto!”
Paul Cayard
_________________
L'intervento di Paul Cayard, non dimentichiamo che è il challenger of record (cioè il rappresentante di tutti gli sfidanti nei confronti del defender) dopo il ritiro di Mascalzone Latino, è un altro capitolo della violenta saga nella quale si sta trasformando questa Coppa America simile a una commedia degli equivoci. E siccome questa Coppa è figlia della precedente, conclusa con una regata "Deed of Gift Match" stabilita dal Tribunale più che dai concorrenti, l'onda lunga che lascia senza pace il trofeo sportivo più antico, purtroppo prosegue. La stretta di mano di max Sirena a Iain Murray in conferenza stampa sembra già lontana anni luce. Gli scambi di accuse reciproci così violenti, anche nell'uso delle parole, da far pensare che i protagonisti si siano messi da soli con le spalle al muro, quasi senza via d'uscita. Chi farà un passo indietro, dopo gli sviluppi di questi ultimi giorni? E con la Giuria ISAF di fatto dimezzata nel suo potere arbitrale, la stessa sentenza sembra destinata a essere solo un altro capitolo, non l'ultimo, di una storia troppo avvelenata. Per assurdo, viene da chiedersi se non sia il caso che proprio l'ISAF del presidente Croce, prenda platealmente le distanze da un evento che ormai con lo sport della vela ha poco a che fare. Ritiri la Giuria Internazionale esposta a troppe pressioni e frsustrazioni, dichiari che così com'è l'America's Cup non risponde più ai criteri di una regata velica secondo la filosofia e il controllo della federazione internazionale. Stacchi la spina. Così possiamo tutti occuparci d'altro, delle mille bellezze della vela vera. (FC)
“La 34 Coppa America sta per cominciare a San Francisco. Ad Artemis abbiamo avuto un lungo periodo con le teste chine a lavorare duro, per finire la nuova barca ed essere pronti a competere in un evento per il quale abbiamo lavorato sodo per quasi tre anni.
Di solito quando sei occupato con un lavoro, hai poco tempo per seguire i media e le voci in giro. Tuttavia, alcune tra le cose dette sono errate, offensive e gravemente irrispettose. Ho bisogno di alzarmi in piedi, per il mio team, e spiegare alcuni fatti.
Il 22 maggio Iain Murray, Regatta Director ha emanato 37 raccomandazioni di sicurezza. Sono il prodotto di 25 interviste di altrettante persone di tutti i quattro team, condotte da un panel di esperti che ha incluso un solo membro che fosse collegato ai team: Jim Farmer, di Emirates Team New Zealand.
La prima persona a commentare le raccomandazioni fu Grant Dalton, CEO di ETNZ, che pubblicamente si è complimentato con Murray. Cinque settimane dopo, ETNZ e Luna Rossa hanno presentato protesta contro due delle 37 raccomandazioni, e ne chiedono l’eliminazione. Si tratta di due regole permissive, che funzionano insieme ad altre che parlano di misura delle alette elevatrici. L’introduzione di queste regole non esclude nessuno dalla gara. Invece, escludendo queste due regole e mantenendo le altre 35, si escluderebbe Artemis Racing.
Per questo mi chiedo: chi sta cercando di buttare fuori chi, dalla 34th America’s Cup?
Non si tratta di regole che riguardano un team. Esse servono per portare sicurezza nella flotta e nell’evento. Chi parla di cospirazione, da parte del Regatta Director, per favorire Oracle e Artemis, dice cose calunniose e paranoiche. Iain Murray è un uomo della più alta itegrità morale, e ogni sportivo lo sa bene.
Facendo le Safety Recommendation così in ritardo rispetto all’evento, Murray doveva essere certo che tutti i team fossero in grado di mettersi in regola con i cambiamenti. Gli AC72 non sono identici, non sono monotipi come gli AC45. Alcune delle regole sono obbligatorie, come l’immersione minima, e la superficie delle alette elevatrici. Altre regole, come le due contestate da ETNZ e LR, sono introdotte per consentire ai team di mettersi in regola in questa ultima fase.
Ad Artemis non ci piacciono tutte le Safety Recommendation, ma riconosciamo che molte di esse funzionano insieme, per questo abbiamo dato il pieno appoggio all’intero pacchetto di regole. Il 24 maggio, in buona fede, Artemis ha avviato le modifiche su un set dei propri timoni ed elevatori, per essere in regola con le SR. Si tratta di progetti di lungo termine. Adesso Artemis ha due set di timoni con elevatori: uno che rispetta interamente le nuove Safety Recommendation, e uno che rispetta le regole antecedenti alla loro introduzione. Ma Artemis non può rispettare il terzo caso, che è quello che ETNZ e Luna Rossa stanno cercando di forzare.
Se ETNZ e Luna Rossa avessero ciò che chiedono, Artemis sarebbe escluso dalla competizione. I due team avevano già tentato di escludere Artemis proponendo un cambio di calendario iniziando le regate eliminatorie il 19 luglio anzichè il 6 agosto. Hanno camuffato l’obiettivo dicendo che volevano aiutarci rinviando l’inizio della Louis Vuitton Cup. Era vero il contrario.
Infine, contrariamente a quanto è stato detto in diversi media velici, non c'è mai stato un divieto delle alette elevatrici, i cosiddetti ascensori su timoni, nelle regole della classe AC72. Tutti gli AC72 hanno ascensori sui timone, perché le regole di classe li permettono. E ETNZ non è stato il primo a capire che era impossibile fare foiling senza gli ascensori. Nessun AC72 ha mai fatto foiling senza questo elemento.
Per Artemis Racing, la priorità è la sicurezza e il nostro obiettivo è quello di essere in gara. Le nostre sfide sono state grandi, ma le abbiamo superate da soli. Non vediamo l'ora di essere là fuori presto!”
Paul Cayard
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L'intervento di Paul Cayard, non dimentichiamo che è il challenger of record (cioè il rappresentante di tutti gli sfidanti nei confronti del defender) dopo il ritiro di Mascalzone Latino, è un altro capitolo della violenta saga nella quale si sta trasformando questa Coppa America simile a una commedia degli equivoci. E siccome questa Coppa è figlia della precedente, conclusa con una regata "Deed of Gift Match" stabilita dal Tribunale più che dai concorrenti, l'onda lunga che lascia senza pace il trofeo sportivo più antico, purtroppo prosegue. La stretta di mano di max Sirena a Iain Murray in conferenza stampa sembra già lontana anni luce. Gli scambi di accuse reciproci così violenti, anche nell'uso delle parole, da far pensare che i protagonisti si siano messi da soli con le spalle al muro, quasi senza via d'uscita. Chi farà un passo indietro, dopo gli sviluppi di questi ultimi giorni? E con la Giuria ISAF di fatto dimezzata nel suo potere arbitrale, la stessa sentenza sembra destinata a essere solo un altro capitolo, non l'ultimo, di una storia troppo avvelenata. Per assurdo, viene da chiedersi se non sia il caso che proprio l'ISAF del presidente Croce, prenda platealmente le distanze da un evento che ormai con lo sport della vela ha poco a che fare. Ritiri la Giuria Internazionale esposta a troppe pressioni e frsustrazioni, dichiari che così com'è l'America's Cup non risponde più ai criteri di una regata velica secondo la filosofia e il controllo della federazione internazionale. Stacchi la spina. Così possiamo tutti occuparci d'altro, delle mille bellezze della vela vera. (FC)
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