PROFILO

24/06/2013 - 16:02

Josefa: le dimissioni non sono un ritiro

Immagino adesso Josefa Idem, davanti alla prospettiva delle dimissioni da Ministro. La immagino che vive questa ipotesi esattamente come se si trattasse del ritiro da una gara. Non è così, e non so dire se purtroppo, o per fortuna.

Josefa non è il tipo di atleta che si ritira da una gara, e lo sanno schiere di avversarie da vent’anni. Ma oggi Josefa è Ministro, e sul suo tavolo c’è la scelta delle dimissioni. Una faccenda diversa, che marca proprio le distanze tra sport e politica. Il caso di Josefa Idem è una dolorosa conferma di quanto distante sia la politica, con i suoi riti, dalla società e in particolare dal mondo dello sport.

Torniamo alla decisione imminente. Una che non si è mai ritirata, e che adesso forse dovrà dimettersi. Intanto facciamo una piccola distinzione: non si tratta di uno degli innumerevoli casi di atleti o sportivi (spesso di sport già molto ricchi) colti a evadere milioni e milioni al fisco (a parte il celebre caso di Valentino Rossi c’è quello recente di Lionel Messi in Spagna), e che col fisco se la devono vedere. Qui la questione è diversa: più del fallo (di entità ridotta e certamente veniale e addebitabile a una delega troppo allegra delle incombenze al commercialista) conta il ruolo di neo Ministro. In un Governo abbastanza giovane, in un ruolo che per il suo volto e la sua storia si voleva innovativo, propugnatore di valori, come più sport a scuola, che infatti la Idem già stava avviando. Ma in un momento in cui - finalmente e forse tardivamente - l’opinione pubblica non è più disposta a perdonare la minima area grigia agli esponenti politici.

Ecco perchè la domanda di queste ore - per tutti ma soprattutto per Josefa Idem - è la seguente: sono dimissioni o è un ritiro? Josefa è un’atleta prestato alla politica, o un politico a tutti gli effetti? Il riferimento alle medaglie vinte in conferenza stampa, che a più d’uno è apparso stonato e fuori luogo, va invece proprio in questa direzione. E’ l’atleta Idem che rivendica la sua storia, il suo ruolo, le sue capacità: le stesse che l’hanno fatta scegliere per il ruolo di Ministro. Mi avete voluto perchè sono un atleta, e da atleta io non mi arrendo mai. Ergo non mi dimetto. E’ un po’ singolare che la difesa d’ufficio di Josefa venga da un personaggio come Renato Brunetta. Il suo partito anche in questa vicenda si dimostra debole. E ancor più debole risulta il mondo dello sport, dal quale non arriva nessun segnale, nonostante la vicinanza tra la Idem e il presidente del CONI Giovanni Malagò. Forse anche perchè dalla politica dipende oggi gran parte della sopravvivenza dello sport italiano.

Il 27 aprile, alla sua nomina, Malagò commentò così: “La mia felicità è duplice anche perché è la prima volta che una campionessa olimpica arriva a ricoprire questo prestigioso incarico della Repubblica. Al di là dell'affetto, della stima e dell'amicizia che mi lega a lei da sempre, tutto il nostro mondo sa perfettamente quanto questa nomina per Josefa sia di grande auspicio per il futuro dello sport italiano".

La Idem Atleta-Ministro vuole continuare a metter mano a piccoli e grandi interventi che migliorino la fruizione e la cultura dello sport in Italia, provare a cambiare le cose? Non si ritiri. La Idem Ministro-Atleta ha toccato con mano cosa significa stare dentro le istituzioni, s’è fatta un’idea di cosa può fare e di cosa non potrà mai fare, e in più si è scottata dalla vicenda? Si dimetta. In base alla scelta si vedrà anche se due mondi così lontani possono tendere ad avvicinarsi oppure sono destinati a restare pianeti di due sistemi solari.

La politica ogni tanto strizza l’occhio allo sport, ai suoi grandi interpreti, li coopta nel circo istituzionale, un invito al ballo tra speranze e disillusioni, con finali aperti. E’ già successo (Vezzali, Di Centa, Mennea, Rivera, Panatta), e succederà ancora. Ma con quali risultati?

Commenti

A conti fatti, vista l'evoluzione delle cose (le dimissioni sono puntualmente arrivate poche ore dopo la scrittura di questo post), mi pare che i ragionamenti restino validi. Compresa la domanda finale