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16/02/2013 - 21:10

Il guru dell'America's Cup spiega le World Series a Napoli

Tom Ehman: Italia patria della Coppa!

Secondo il gran cerimoniere dell’America’s Cup, l’Italia è il paese più importante per il trofeo. E spiega perchè le World Series vivranno a Napoli la loro tappa finale


Tom Ehman, Vice Commodoro del Golden Gate Yacht Club di San Francisco, è da molti considerato uno dei grandi personaggi della vela mondiale e in particolare dell’America’s Cup. Ex velista, passato dietro la scrivania (si fa per dire, gira il mondo per Oracle e la Coppa), è una sorta di grand-commis del più antico trofeo del mondo. Uno che pensa e dice ciò che poi accadrà nella Coppa e nella vela. Uno da stare a sentire, quindi. E che è bene evitare avere contro. Il mitico Tom Ehman è stato alla BIT di Milano per la presentazione della tappa finale dell’America’s Cup World Series, e ha sparato cose grosse. Che la vela e la Coppa devono pensare più a chi non è (ancora) velista, per attrarre nuovo pubblico. Che il paese più importante per la Coppa non sono gli USA e neanche la Nuiva Zelanda, ma l’Italia! Che la scelta di Napoli è stata obbligata per l’incredibile successo di pubblico dello scorso anno. Da sentire, e riflettere...

Ecco alcuni brani dell’intervento di Tom Ehman alla BIT di Milano: “Noi amiamo la vela ma ci piacciono i non velisti ancora di più perchè i velisti seguiranno sempre la Coppa America mentre i non velisti vogliamo attrarli a Napoli e nella vostra regione per seguire questo spettacolo. La Coppa America è il più vecchio trofeo sportivo del mondo, datato 1851. Il Paese più importante perla Coppa America non è né gli Stati Uniti, né la Gran Bretagna, Né la Nuova Zelanda, ma è l’Italia. L’Italia è infatti il Paese dove c’è più interesse di tutti per la vela, a partire dal 1983 quando ci fu l’avventura di Azzurra e poi ancora con il Moro di  Gardini e fino a Luna Rossa di Bertelli.

"Voglio perciò prima  di tutto ringraziare l’Italia per la passione ed il supporto e soprattutto voglio ringraziare le istituzioni della Campania e di Napoli qui presenti dando ai chi le rappresenta qui un  piccolo ricordo (consegna a tutti il distintivo ufficiale della Coppa America) che noi tutti portiamo con molto orgoglio.
Le World Series  sono molto importanti per la Coppa America. Negli ultimi due anni hanno avuto 2 milioni di spettatori e grazie alle World Series  abbiamo avuto quasi 300 milioni spettatori in tutto il mondo.

"Il punto finale sui benefici che ottiene chi ospita  un grande evento sportivo va fatto con calma.  Quel che conta non è solo l’impatto economico immediato dell’anno in cui c’è l’evento.  Il grande impatto è quello del secondo, del terzo e del quarto anno. Le immagini rimangono, queste sono immagini che vengono divulgate nel mondo e le persone dicono: ‘mia cara voglio andare a Napoli’. E questo lo abbiamo visto in diverse città in diverse edizioni della Coppa America e speriamo di vederlo anche quest’anno.

"La tappa di Napoli sarà l’unica delle World Series  del 2013. Perche’ Napoli? Nei 33 anni in cui sono stato coinvolto nella Coppa America la migliore regata che ho visto è quella di Napoli dell’anno scorso. Dovete  sapere che la baia di Napoli e’ l’anfiteatro naturale più bello che esista. Non è un caso che nel 1960, in occasione delle Olimpiadi di Roma, le gare di vela si disputarono proprio a Napoli, perché è sempre stato un posto fantastico per gareggiare.  Sono rimasto impressionato dal numero di spettatori che sono venuti a vedere lo scorso anno le regate. Il villaggio di Napoli lo scorso anno scorso era il più frequentato di qualsiasi altro villaggio delle World Series. La cerimonia di apertura è una delle più spettacolari che abbiamo visto nel nostro sport. Le condizioni climatiche del vento e del mare hanno creato immagini fantastiche  che stiamo usando per promuovere San Francisco e chiaramente anche la stessa regata di quest’anno a Napoli."

Dall’introduzione di Mario Hubler, Amministratore Unico ACN srl: “Siamo qui per promuovere il  territorio di Napoli e delle più  importanti mete turistiche della Campania. Voglio ringraziare Tom Ehman , Vice Commodoro del Yachting Club Golden Gate di San Francisco, detentore dell’ America’s Cup che è venuto ieri in volo da San Francisco e che oggi stesso partirà per Miami.

“Il lavoro che ci siamo prefissi di portare avanti, si fonda anche sui dati dell’anno scorso che vorrei riportare: 98 ore di trasmissione,  220 venti testate accreditate di 13 diversi Paesi,  325 giornalisti e fotografi,  500mila persone che hanno assistito dal vivo all’evento,  uno share televisivo dell’ 8 per cento nei due giorni finali della manifestazione, 25 mila iscritti a su Facebook  ed un tweet  al secondo durante le regate.

“Per noi  questi numeri sono il punto di partenza.  America’s Cup a Napoli  si terrà dal 16 al 21 aprile, un giorno di regate in più rispetto all’anno scorso. Napoli è l’ ultima tappa delle World Series, che hanno avuto fino ad ora 8 eventi in giro per il mondo (4 in Europa – Cascais, Plymouth, Venezia e Napoli e 4 negli Usa – Newport, San Diego e 2 a San Francisco). A Napoli c’è la finale.

“Abbiamo cercato di muoverci su due fronti paralleli. Uno interno, per consentire a Napoli e alla Campania di vivere di più e meglio l’evento: per questo abbiamo spostato il Village dalla Villa comunale sul Lungomare ed abbiamo stabilito, di comune accordo con l’Acea,  che non ci deve essere frattura fra l’area tecnica ed il Village. Viale Dohrn e il pezzo di Villa Comunale tra questo e via Caracciolo saranno aperte; il pubblico potrà vedere anche lo spettacolo dei team dediti a mettere a punto le imbarcazioni all’interno dei hangar. Ci sarà, inoltre, un maggiore coinvolgimento dei giovani e stiamo lavorando perché il tema sportivo viva di più per avvicinare i giovani alla vela. Inoltre ci sarà qualche iniziativa forte che porti fuori dal territorio di Napoli l’evento, per ottenere una presenza più ampia a livello turistico durante le gare.”

Luigi De Magistris, sindaco di Napoli: “Il video che abbiamo visto rappresenta la forza della bellezza, Se noi italiani ci rendessimo conto di quanto la bellezza è in grado di affrontare la crisi morale, economica e politica e se sapessimo far fruttare  il grande binomio economico turismo-cultura, avremmo un Paese migliore. Quella sfida dell’anno scorso l’abbiamo vinta in due modi: con una grande collaborazione istituzionale tra di noi grazie ad un rapporto  molto proficuo e poi abbiamo anche lottato contro gli uccelli del malaugurio che dicevano, fino a 15 giorni prima dell’evento, che non eravamo in grado di farlo. Poi quell’evento ci ha anche modificato la toponomastica della città. Il giorno di Pasquetta dovemmo chiudere al traffico il lungomare che è lungo 4,5 km. Scesero in strada 500 mila persone. Quel giorno decidemmo di lasciare aperto per sempre quel lungomare. Se non ci fosse stata l’ America’s Cup e quel mezzo milione di persone scese in strada, non si sarebbe determinato tutto questo.

“Questa manifestazione è un volano per la nostra città. L’immagine che girava nel mondo era quella della Napoli dei rifiuti. Grazie al lavoro fato ed a queste  immagini su internet è stata cancellata quella immagine di Napoli.

“Dove c’è sport c’è economia, ci sono i giovani c’è lavoro. C’è stata la Coppa Davis, ci sarà il giro d’Italia che partirà da Napoli. Siamo convinti che tutto ciò serva per contrastare la crisi occupazione e dare una mano a chi non ha i mezzi ma che non sta con la mano tesa ed ha una sua dignità. Vogliamo avvicinare allo sport anche le fasce deboli, non solo le persone che hanno i soldi e lo scorso anno questo fu già possibile perché tutti videro lo sport da vicino e i circoli velici ci diedero una mano in questo senso.

“Così inoltre le imprese hanno avuto occasione di far conoscere i prodotti della nostra terra e lo stesso è stato per la piccola e media impresa. Ad aprile vogliamo migliorarci. L’ evento deve vivere di più  prima, durante e dopo. Ci dovranno essere giornate di musica, incontri. Noi abbiamo l’ambizione di fare sempre di più perché Napoli sia un luogo con una forte dimensione internazionale. Mi sono sentito lusingato ed orgoglioso quando ho sentito dire che Napoli è una cornice unica per stare sulle barche e  vedere in città  centinaia di migliaia di persone, anche con la pioggia.”

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