Storia | Regata > Coppa America
28/12/2012 - 20:24
Defender & problemi
Defender & problemi
Oracle in difesa,
i nuovi programmi
i nuovi programmi
Il defender di Coppa America fa i conti con le conseguenze della disastrosa scuffia del suo AC72. Ma vai a sapere se è tutto vero...
Oracle Racing, il più potente e ricco sailing team mondiale, il detentore dell’America’s Cup strappata nientemeno che a Ernesto Bertarelli e Alinghi, a suon di cause legali e di trimarani alati, insomma il dream (o nightmare, dipende da che parte state) team di Larry Ellison e Russell Coutts, torna a parlare dopo settimane di silenzio operoso seguite alla tremenda scuffia in mondovisione del loro primo AC72, USA 17. Quel 16 ottobre nella baia di San Francisco prima una raffica fece impuntare lo scafo sottovento timonato da Jimmy Spithill, poi ingavonare la barca e infine scuffiare, tutto ripreso dalle telecamere solerti o impietose, il primo e più potente mezzo velico del terzo millennio, la macchina da guerra del detentore nata per difendere la Coppa dagli sfidanti.
Quella scuffia fu però più disastrosa del solito. Ci vollero ore per recuperare i pezzi in mare e solo al tramonto quel che restava del catamarano venne riportato alla base tra i pier di San Francisco. All’epoca si parlò subito di ingenti danni economici, l’ala rigida completamente disintegrata, ma danni strutturali anche alle traverse e agli scafi, visti nelle immagini foto e video mezzi affondati. Cosa è successo davvero quel giorno, e nei seguenti? Quanto è davvero costata la scuffia di USA 17 a Oracle? Ne parla il team stesso.
Il focus per Oracle Team USA non cambia in questa fine dell’anno: tutti gli occhi sono stati per mesi sul 2013 con lo stesso obiettivo in mente, difendere la Coppa America a San Francisco il prossimo settembre.
“La scuffia è stata sicuramente un grosso contrattempo - commenta il general manager di Oracle Grant Simmer (quello “beccato” con la macchina fotografica e il binocolo nell’Hauraki Gulf a “spiare” Emirates Team New Zealand in allenamento con l’AC72 gemello di Luna Rossa, ndr) - Ci è costato una enorme perdita di tempo in acqua, e per una squadra velica perdere uscite in mare è grave anche considerando l’utilità di quegli allenamenti per dare consigli relativi alla seconda barca. Non è bello stare fermi e vedere tutti i concorrenti allenarsi in mare ogni giorno mentre tu non puoi farlo, questa è stata la parte più dura da digerire.
“Per fortuna il resto del team è rimasto concentrato sui programmi e sul risolvere i problemi, riparare, essere in grado di rimettere in acqua la barca prima possibile.”
Dopo quel 16 ottobre tutto il timing di Oracle è cambiato. Il team ha fatto una valutazione sul da farsi: “Abbiamo usato i giorni senza vela per riassestare completamente i nostri programmi - continua Simmer - dovevamo essere sicuri di non provare a strafare per recuperare, ma fare tutto ciò che era davvero importante e decisivo per il nostro sviluppo. Ci siamo anche scoperti più pronti e preparati a mettere in conto dei rischi nel programma.
“La barca è stata smontata completamente, i sistemi rimossi, i circuiti disconnessi, i pezzi ancora validi conservati e ripuliti. Al Pier 80, la base del team, sono andati in onda due completi programmi-barca: uno per la ristrutturazione della prima AC72, e contemporaneamente quello sulla seconda barca in costruzione. I lavori sulla barca 1 si sono fermati solo per le vacanze di fine anno e Natale.
“All’inizio del nuovo anno tutto avverrà molto velocemente: sistemi idraulici, manovre e attrezzature di coperta, reti e tutto il resto tornerà al suo posto. La nuova wingsail arriverà e potremo riprendere i test.”
Il sito web del defender:
oracle-team-usa.americascup.com
Oracle Racing, il più potente e ricco sailing team mondiale, il detentore dell’America’s Cup strappata nientemeno che a Ernesto Bertarelli e Alinghi, a suon di cause legali e di trimarani alati, insomma il dream (o nightmare, dipende da che parte state) team di Larry Ellison e Russell Coutts, torna a parlare dopo settimane di silenzio operoso seguite alla tremenda scuffia in mondovisione del loro primo AC72, USA 17. Quel 16 ottobre nella baia di San Francisco prima una raffica fece impuntare lo scafo sottovento timonato da Jimmy Spithill, poi ingavonare la barca e infine scuffiare, tutto ripreso dalle telecamere solerti o impietose, il primo e più potente mezzo velico del terzo millennio, la macchina da guerra del detentore nata per difendere la Coppa dagli sfidanti.
Quella scuffia fu però più disastrosa del solito. Ci vollero ore per recuperare i pezzi in mare e solo al tramonto quel che restava del catamarano venne riportato alla base tra i pier di San Francisco. All’epoca si parlò subito di ingenti danni economici, l’ala rigida completamente disintegrata, ma danni strutturali anche alle traverse e agli scafi, visti nelle immagini foto e video mezzi affondati. Cosa è successo davvero quel giorno, e nei seguenti? Quanto è davvero costata la scuffia di USA 17 a Oracle? Ne parla il team stesso.
Il focus per Oracle Team USA non cambia in questa fine dell’anno: tutti gli occhi sono stati per mesi sul 2013 con lo stesso obiettivo in mente, difendere la Coppa America a San Francisco il prossimo settembre.
“La scuffia è stata sicuramente un grosso contrattempo - commenta il general manager di Oracle Grant Simmer (quello “beccato” con la macchina fotografica e il binocolo nell’Hauraki Gulf a “spiare” Emirates Team New Zealand in allenamento con l’AC72 gemello di Luna Rossa, ndr) - Ci è costato una enorme perdita di tempo in acqua, e per una squadra velica perdere uscite in mare è grave anche considerando l’utilità di quegli allenamenti per dare consigli relativi alla seconda barca. Non è bello stare fermi e vedere tutti i concorrenti allenarsi in mare ogni giorno mentre tu non puoi farlo, questa è stata la parte più dura da digerire.
“Per fortuna il resto del team è rimasto concentrato sui programmi e sul risolvere i problemi, riparare, essere in grado di rimettere in acqua la barca prima possibile.”
Dopo quel 16 ottobre tutto il timing di Oracle è cambiato. Il team ha fatto una valutazione sul da farsi: “Abbiamo usato i giorni senza vela per riassestare completamente i nostri programmi - continua Simmer - dovevamo essere sicuri di non provare a strafare per recuperare, ma fare tutto ciò che era davvero importante e decisivo per il nostro sviluppo. Ci siamo anche scoperti più pronti e preparati a mettere in conto dei rischi nel programma.
“La barca è stata smontata completamente, i sistemi rimossi, i circuiti disconnessi, i pezzi ancora validi conservati e ripuliti. Al Pier 80, la base del team, sono andati in onda due completi programmi-barca: uno per la ristrutturazione della prima AC72, e contemporaneamente quello sulla seconda barca in costruzione. I lavori sulla barca 1 si sono fermati solo per le vacanze di fine anno e Natale.
“All’inizio del nuovo anno tutto avverrà molto velocemente: sistemi idraulici, manovre e attrezzature di coperta, reti e tutto il resto tornerà al suo posto. La nuova wingsail arriverà e potremo riprendere i test.”
Il sito web del defender:
oracle-team-usa.americascup.com
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