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26/11/2012 - 13:31

Vendee Globe 2012-2013

Vendee stregata,
è fuori anche Riou!

Il settimo ritirato dal giro del mondo in solitario senza scalo è uno dei favoriti: Vincent Riou (PRB) costretto ad arrendersi per i danni dopo una collisione con un boa metallica semi-sommersa. Il racconto, la resa, le reazioni di compagni e tifosi. 6 VIDEO DA VEDERE!

Vendée maledetta, a eliminazione, a orologeria. La regata intorno al mondo in solitario senza scalo e senza assistenza, l’Everest del mare, sta rispettando un po’ troppo la parte più “sinistra” e dura del suo fascino. Regata tosta, tostissima, resa però proibitiva da una serie di incidenti che iniziano a preoccupare. Il giorno 13, a circa 2800 miglia dal Capo di Buona Speranza, è arrivata la notizia dell’ennesimo ritiro, questa volta uno dei favoriti, e la causa è l’urto con un oggetto sommerso in mare.

E’ Vincent Riou, il francese skipper dello scafo arancione PRB, una delle barche più recenti e performanti, tra i favoriti per la vittoria e non a caso nel gruppo die primi (era terzo a 68 miglia dal primo), il settimo ritirato dalla Vendé Globe intorno al mondo in solitario. Sabato Riou ha comunicato che la barca aveva urtato in velocità un oggetto metallico sommerso, probabilmente una boa, e di aver riportato seri danni alla prua. Ha fermato la barca e cercato di fare un inventario dell’avaria e soprattutto ha iniziato a ragionare sulle possibili riparazioni. Il problema non riguardava lo scafo (una delaminazione di circa un metro, ma gli IMOCA 60 hanno varie paratie stagne e la prua è in genere riparabile facilmente), ma il fatto che il danno ha riguardato pesantemente uno dei cavi di carbonio che sorreggono l’albero.

Al momento dell’impatto (“Ho sentito un grande rumore e sono subito corso a vedere”, ha raccontato Riou) c’erano 12-15 nodi di vento e mare calmo. PRB navigava a circa 500 miglia dalle coste del Brasile e a 450 miglia dalle Isole Trinidad. “La collisione ha riguardato la parte destra della barca, per circa tre metri verso prua”. Vincent ha subito avvisato la direzione di regata e ha dato la posizione della boa agli altri concorrenti in arrivo sulla zona. Riou ha anche inviato un video per mostrare il cavo di carbonio che sostiene l’albero, attaccato all’asta di dritta, danneggiato a seguito dell’urto con la grande boa. Inizialmente ha comunicato di avere un piano per tentare una riparazione efficiente, ma per la distanza da terra l’unica prospettiva era eseguire il lavoro in mare aperto, in condizioni rese difficili dal grande caldo e dai colpi di vento.

2 VIDEO CON RIOU CHE DESCRIVE I DANNI DOPO L’URTO







Purtroppo con il passare delle ore le speranze di Vincent si sono sbriciolate. Il danno si è rivelato più difficile del previsto da riparare. E 24 ore dopo l’impatto, un Riou in lacrime ha annunciato la decisione di ritirarsi: “La questione era semplice: la riparazione che posso effettuare in mare è tale da garantirmi la massima sicurezza anche negli oceani del sud? La risposta è stata chiara: no. E francamente proseguire la regata a sud con un albero che può cadere da un momento all’altro sarebbe stato solo stupido”.

3 VIDEO CON LA RIPARAZIONE DI FORTUNA E IL RITIRO









LA SPIEGAZIONE COMPLETA DEL RITIRO
La fornisce lo stesso Vincent Riou, riepilogando i fatti e ringraziando tutti per il sostegno.

“Ho preso il tempo necessario a maturare la decisione, perché se ci fosse stata qualche possibilità di continuare, l’avrei presa al volo. A un certo punto, si è costretti a essere fatalisti, non c'era modo ragionevole di finire la regata.

Ieri avevo qualche speranza, ma quando mi ha colpito l'oggetto fluttuante era notte e non ho visto bene il problema sull’outrigger (il cavo che collega il sostegno laterale dell’albero, ndr). Solo dopo preparando la riparazione mi sono reso conto che il carbonio era stato danneggiato, fessurato molto più in là di quanto pensassi. Ho fatto la riparazione alla falla ieri sera, ma sapevo che non sarebbe bastata. La stessa notte dell’urto ho fatto il composito per cercare di fare il possibile, e questa mattina sono andato in testa d'albero per controllare lo strallo e mettere al sicuro la tenuta a dritta. Ma mi sono reso conto che c'era un problema reale e molto serio.

Salvador de Bahia è il luogo più vicino da dove mi trovo. Conosco il posto e so che ci sarà un molo dove potrò riparare la barca. Una volta riparato, riprenderò il mare. Questi sono i momenti più difficili del mestiere di navigatore e marinaio, non c'è sempre una giustizia, dobbiamo anche imparare ad accettare la fine. Ma è il tanto il lavoro da fare, e quello che è stato fatto prima, a rendere un po' drammatico questo momento. Devo imparare a conviverci, ecco tutto. Jean Le Cam mi ha chiamato ieri sera, grazie a tutti per il vostro sostegno. Vincent”


LE REAZIONI
Il ritiro di un protagonista come Vincent Riou ha scatenato molte reazioni, dalla sua squadra e da tutti i concorrenti. Messaggi di solidarietà sono arrivati da più parti.

Toccante quello dell’inglese Mike Golding, che ha raccontato di essere passato vicino a Riou poco dopo l’incidente: “Sono cose dure da accettare. Sono passato vicino a Vincent, noi non siamo mai stati particolarmente vicini ma tutti sappiamo che in una regata come questa il maggiore alleato può essere proprio un concorrente. Mi sono posto il problema di fermarmi e aiutarlo, ma sapevamo che saremmo stati squalificati entrambi per il regolamento. Io non avevo diritto di aiutarlo e lui di accettare il mio aiuto. E’ una regola molto severa, forse troppo, forse si potrebbe pensare di rivederla un po’, consentendo l’aiuto tra skipper, perchè è veramente durissima passare vicino a un compagno di difficoltà e non poter prestare il possibile aiuto.”

A Vincent sono arrivati messaggi praticamente da tutti, tra i primi Jean Pierre Dick (che lo seguiva da vicino e poche ore dopo è diventato il nuovo leader della corsa): “E’ molto triste quanto accaduto a Vincent. L’augurio migliore è che possa ripartire al più presto”. Del medesimo tenore un po’ tutti gli skipper e i messaggi dei sostenitori.

IL REBUS DEGLI OGGETTI SOMMERSI: COME RISOLVERLO?
L’urto con un oggetto sommerso in mare, peggio se container o barili o boe metalliche che non si trovano dove dovrebbero essere. Uno degli incidenti più temuti dai navigatori. Lo stesso Riou ha spiegato che con il suo team hanno cercato di studiare, anche in collaborazione con un Istituto di ricerca francese, un sistema integrativo al radar di bordo, basato sul segnale Sonar, per rilevare gli oggetti sommersi (il problema è particolarmente sentito anche negli oceani del sud con i growlers, piccoli o grandi pezzi di ghiaccio staccatisi dagli iceberg), ma senza successo: “Serve troppa energia per gli strumenti, e comunque il sonar può avvisarti quando l’oggetto è a meno di 200 metri di distanza, a con la barca che corre a 20 nodi, l’avviso è praticamente inutile”, ha detto Riou.

VINCENT RIOU, CHI E’
Vincent Riou è uno dei grandi navigatori di Francia: vincitore della Vendée 2004-2005, e autentico eroe nell’edizione 2008-2009 quando recuperò sano e salvo a bordo il collega Jean Le Cam, che aveva perso la chiglia e quindi con la barca rovesciata a 200 miglia da Capo Horn. Un’impresa simile a quella di Giovanni Soldini con Isabelle Autissier. Le Cam era rimasto 18 ore intrappolato nella cabina della barca rovesciata, e all’arrivo di Riou si era gettato in mare per essere recuperato dalla sua barca. I due avevano proseguito la regata, ma poco dopo Capo Horn la barca aveva disalberato. Alla fine gli organizzatori avevano assegnato il terzo posto a tavolino a Vincent Riou. PRB è un progetto VPLP-Verdier, ed è la barca con il dislocamento più leggero della flotta con 7.5 tonnellate.

ALESSANDRO DI BENEDETTO NELL’EMISFERO SUD
L’unico navigatore italiano al Vendée Globe, Alessandro Di Benedetto con Team Plastique, ha passato l’Equatore ed è nell’emisfero sud. Come al solito Alessandro regala ai suoi tanti fans (sia in Italia che in Francia) momenti che spiegano la sua gioia di navigare. Il passaggio dei Doldrums è stata occasione per una grande scorta di acqua dolce (video) e di incontri con parecchi pesci volanti. Ale nei suoi diari da bordo conferma di sentirsi in piena sintonia con la barca e le manovre. A bordo tutto procede tranquillamente. Alessandro si trova adesso al 13° posto sui 20 skipper partiti per il giro.

VIDEO: NEL TEMPORALE, ALESSANDRO FA SCORTA DI ACQUA DOLCE



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