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09/08/2012 - 19:42
Azzurro Weymouth: poco vento
Azzurro Weymouth: poco vento
Tutto in un
solo giorno
solo giorno
!--paging_filter--strongDopo il rinvio, è venerdi 10 agosto il gran giorno della doppia finale. Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti, Giulia Conti e Giovanna Micol, in acqua sotto le tribune (tante bandiere italiane). Alle 13 i ragazzi, alle 14 GG. La storia può slittare 24 ore, ma alla fine passa, passa.../strong!--break--br /
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La Medal Race del 470 maschile a Weymouth è stata annullata per il vento troppo leggero e instabile, la brezza non si è mai stesa e alla fine il Comitato di Regata ha cancellato la regata. E adesso? Il nuovo programma prevede per domani, venerdi 10 agosto, due Medal Race: per prima quella del 470 maschile, prevista alle ore 12,00 Le 13 italiane), e a seguire, alle ore 13,00 (le 14 italiane) quella del 470 femminile. Le previsioni quasi unanime indicano più vento per domani, anche se non manca qualche modello che replica la situazione odierna. Nel caso (non certo auspicabile) di un annullamento anche domani, le Medal Race sarebbero ulteriormente rinviate al giorno 11 agosto, domenica, giorno finale per l'Olimpiade della vela.br /
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Dunque sarà il 10 agosto e non più il 9, il giorno dell'emozionante finale con Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti impegnati a inseguire il sogno di una medaglia di bronzo olimpica. Ricordiamo che gli azzurri partiranno dal 4° posto, a 3 punti dagli argentini Calabrese-De La Fuente, terzi. Devono batterli mettendo almeno una barca in mezzo.br /
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Su Saily.it tutti gli aggiornamenti e la consueta programmazione sulla webtv del nostro contenitore Azzurro Weymouth. Non perdetevi le prossime puntate.br /
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strongIL CIO SCELGA: OLIMPIADI O GIOCHI SENZA FRONTIERE?/strongbr /
emPoco vento (pochissimo: 2 nodi per tutto il giorno) a Weymouth Portland, niente regate, niente Medal Race con il nostro 470 azzurro di Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti a caccia di una medaglia di bronzo. La notizia è questa strana bonaccia sulla Manica, inattesa dopo dieci giorni di robustissimi ventinbsp; arrivati direttamente e senza sosta dall'Atlantico. Barche e velisti sono rimasti appesi tutto il giorno alla bandiera dell'Intelligenza sul pennone dei segnali. Anche il Match Race femminile è stato annullato. Una giornata più da Tigullio che da English Channel. Ma vi scandalizzate per questo? Non è la vela lo sport più bello per la sua relazione così indissolubile con gli elementi della natura?br /
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Eppure sembra che adesso questa caratteristica, questo legame con la natura, sia quasi un peccato per la vela olimpica. Colpevole di costare troppo e di non offrire certezze alle produzioni tv olimpiche. Si riapre la ferita e il disagio della vela ai Giochi, questo continuo sentirsi quasi "sopportata". Sarebbe ora di finirla: la vela è la vela e si fa così, ha le sue leggi e le sue regole, prima di ogni altra il vento, carburante decisivo. Se è uno sport olimpico dal 1900 ci sarà una ragione, culturale, estetica, tecnica. Se ne facciano una ragione al CIO, e se ne ricordi orgogliosamente l'ISAF, smettendola di snaturarsi troppo per venire incontro alle esigenze televisive. La vela non si tocca, ed è bella così.br /
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Vi faccio un esempio, che ho anche fotografato in due schermi tv vicini nel media centre di Weymouth: a sinistra l'immagine dei 470 fermi in banchina con il solo fiocco issato, in attesa del vento, che non fa sventolare neanche le bandiere che si vedono nell'inquadratura. C'è l'attesa, certo, snervante quanto volete (pensate solo agli equipaggi in lotta per una medaglia, quanto possono aver sofferto questa giornata), c'è persino la noia. Chi non l'ha provata in una giornata di bonaccia in mare, sperando in un refolo salvatore? Ma alla fine si accetta tutto ciò che viene dal mare e dalla natura. E questa più ancora che una forza storica dello sport della vela è un insegnamento, un modo di vivere, un valore, che più attuale non si può (oggi che tutti parlano di sostenibilità ambientale e di salvare il pianeta). E alla fine di una giornata così, si sta in pace.br /
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Sull'altro schermo, a destra, scorrono le immagini del nuovo sport olimpico BMX, mini biciclette con ruotine da giocattolo, portate da omoni muscolosi su un percorso tipo cross indoor, creato artificialmente con dossi, curve a gomito, sabbia finta ed erba blu, dove si lanciano in batterie di velocità, dieci alla volta, con caschi e paraossa. Il più delle volte ne cadono un paio. Oggi in una manche sono caduti tutti tranne il primo, che è arrivato lemme lemme al traguardo. Sulla mini bici stanno rannicchiati come se voi andaste su quella di vostro figlio di 6 anni. Il tutto in uno stadio con un distratto benché folto pubblico. Però quelle immagini in tv, nella sala stampa della vela olimpica, hanno strappato più di un ooohhh, uuhhh, aahhh, ai giornalisti. Soprattutto, ca-va-sans-dire, quando c'era qualche caduta rovinosa.br /
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Bene, la mia sentenza davanti a questo paragone è questa: lo schermo di sinistra mandava in onda i Giochi Olimpici. Lo schermo di destra trasmetteva qualcosa che somiglia a "Giochi senza frontiere" che oggi vanno molto in salsa orientale.br /
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Voi cosa scegliete?/embr /
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