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23/04/2012 - 16:25
Mini650, regata-sopravvivenza
Mini650, regata-sopravvivenza
Pedote quinto
nella bufera!
nella bufera!
!--paging_filter--strongSi è conclusa con un quinto posto per Giancarlo Pedote e Prysmian ITA 747 la Pornichet Select 2012. Regata durissima: percorso ridotto da 300 a 185 miglia e 38 ritirati su 55 iscritti!/strong!--break--br /
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Dopo 30 ore di navigazione, Giancarlo ha tagliato la linea di arrivo ieri alle 19.00 e 34'' rientrando nel porto di Pornichet (nella Loira Atlantica), da cui era partito assieme agli altri skipper sabato alle 13.00. Una regata che verrà ricordata per le difficoltà meteo, che non solo hanno causato la riduzione del percorso dalle 300 miglia previste alle 186 effettuate: hanno determinato, in maniera più o meno diretta, l'abbandono di 38 navigatori su 55. Quasi una corsa ad eliminazione.br /
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In partenza Giancarlo si è subito posizionato al secondo posto, mantenendosi nel gruppo di testa fino a quando un bozzelllo non si è rotto mettendo a rischio la resistenza di una drizza e costringendo Giancarlo ad ammainare il fiocco e fermarsi per mezz'ora, durante la quale ha perso numerose posizioni.br /
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A peggiorare la situazione, prima del faro di Birvideaux situato tra l'Ile de Groix, Belle-Ile e Quiberon, si è strappata la randa nella parte superiore. Un danno che ha impedito a Giancarlo di cazzare la vela come avrebbe dovuto per poter concorrere nel migliore dei modi. Il resto della regata è stata per Giancarlo una prova di resistenza: contro le onde, contro il vento e contro gli eventi.br /
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"All'uscita dalla Passe della Baia di Pornichet navigavo incollato al primo: ci marcavamo reciprocamente tirando dietro il resto della flotta. Poi si è messa in moto la catena di inconvenienti: due o tre volte ho pensato di abbandonare, soprattutto per il taglio nella randa, che se si fosse finito di strappare non mi avrebbe permesso di governare adeguatamente la barca per rientrare, in nessun porto." ha commentato Giancarlo al rientro.br /
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"Ho cercato di navigare nel modo più conservativo possibile e terminare la regata come se fosse un trasferimento: le condizioni meteo erano pessime, oltre 25 nodi con tre-quattro metri d'onda. Sinceramente mi sono chiesto quali possano essere le ragioni per far partire una regata in queste condizioni. Nello sport non si dovrebbe mai andare oltre i limiti della sicurezza, come invece questa volta è accaduto e in maniera consapevole già prima della partenza. Spero che il numero degli abbandoni faccia riflettere gli organizzatori sul fatto che andiamo in mare per regatare, e non per mettere alla prova la struttura delle nostre imbarcazioni."br /
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Domani le premiazioni e poi al lavoro per studiare un nuovo gioco di vele che possa esaltare le caratteristiche dell'imbarcazione.br /
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Kikko (non verificato)