Storia | Regata > Vela Oceanica
05/03/2012 - 18:32
Mini650, verso una intensa stagione
Mini650, verso una intensa stagione
La barca senza prua ora è ITA 747
Si chiama come un Boeing, vola sull'oceano, ha vinto l'ultima Transat 650. E adesso il navigatore italiano Giancarlo Pedote le ha messo la bandiera italiana. Le ultime emozioni, le immagini della barca, il varo e i prossimi programmi di Prysmian...
Sono terminati i lavori di manutenzione e ottimizzazione per Prysmian ITA 747. Giancarlo e David Raison hanno lavorato per oltre un mese nel cantiere di Hennebont per perfezionare il prototipo già vincitore della Minitransat 6.50 del 2011, che accompagnerà Giancarlo per i prossimi due anni.
"Un lavoro minuzioso in cui non si smette mai di cercare di migliorare le cose" ha dichiarato Giancarlo.
"Ogni intervento è studiato con attenzione prima, durante e dopo la sua attuazione. La scelta dei materiali e della tecnica di realizzazione di un pezzo, ad esempio, viene fatta sempre per ottenere le migliori prestazioni da un punto di vista globale, per cui vengono valutati il peso e la resistenza dei materiali, la sicurezza e la precisione della tecnica, senza mai guardare al tempo necessario. E' anche nei dettagli, che si fa la differenza".
Martedì 28 febbraio, il varo. Prysmian ITA 747 è stata ormeggiata ai pontili del porto di Lorient, presso la struttura di AOS a cui Giancarlo si affida già dal 2009.
Mercoledì 29 la prima navigazione di Giancarlo e David con Prysmian ITA 747, per realizzare quella che è conosciuta come "la presa in mano", la reale consegna dell'imbarcazione al nuovo proprietario. Un momento importante, il vero incontro tra Giancarlo e la sua nuova barca.
"Un prototipo è assai differente da una barca di serie: tutti i pezzi sono custom e i carichi a cui i materiali vengono sottoposti sono piuttosto considerevoli. Il pericolo di deteriorare qualcosa è sempre in agguato. Tra un mese e mezzo regateremo già insieme: devo cercare di fondermi alla svelta".
Ora iniziano gli allenamenti in mare che Giancarlo effettuerà sia da solo sia con l'allenatore, e che si andranno ad aggiungere agli allenamenti fisici, allo studio della meteo e delle strategie di regata e ai vari stage di formazione. Un programma intenso, in cui le giornate non bastano mai.
L'ARTICOLO DI GIANCARLO CON IL RACCONTO DEL PERCHE' HA SCELTO QUESTA BARCA
"E' molto difficile iniziare un nuovo cammino quando la strada di quello che stiamo percorrendo non è ancora terminata".
Questo è quanto ho imparato in questi due anni trascorsi in Figarò.
L'esperienza è stata interessantissima e professionalmente molto utile, potrei parlare per ore di questo, ma parlerei di cose che riguardano la mente, il raziocinio, una serie d'idee che si susseguono a cascata per processi associativi.
Una visione Cartesiana della vita da cui ho imparato moltissimo.
Arrivato a Bahia nel 2009, dopo aver sciolto i momenti duri nella caipirinha e dopo aver ritrattato prontamente i video mai pubblicati della seconda tappa, in cui dichiaravo che non avrei mai più ripetuto questa regata, ho sentito il desiderio di navigare nella categoria prototipi.
Inutile dire che da gennaio 2010 ho seguito gli ultimi proto costruiti partecipando anche agli allenamenti in doppio che si svolgono a Lorient, fino a quando, a settembre 2011, è arrivato il momento topico: la scelta.
Da quel giorno per me sono iniziate due regate: la prima era la Transat 6.50, che seguivo e analizzavo attentamente con metodo e rigore; la seconda era la mia regata interna, la regata della scelta, che fortunatamente ha visto la linea d'arrivo il 14 gennaio 2012.
Questa seconda regata è durata 4 mesi, più di un Vendée Globe, durante i quali sono stato alla barra degli ultimi Manuard, Lombard, Finot e anche del piano Raison.
L'ultimo mese sono state due le barche che sono partite in volata per un testa a testa: l'ultimo piano di Lombard e l'innovativo piano Raison.
Il piano Lombard appare come la sicurezza. H.P. Shipman, il costruttore, è un amico con cui ho condiviso la Transat del 2009, pronto ad offrirmi tutto il suo appoggio sia nello sviluppo sia nella messa appunto della sua ultima barca: il proto 800 di Antoine Rioux.
Il piano Raison invece rappresenta l'ignoto. Il 747 è una barca che sicuramente ha dimostrato di essere rapidissima in reaching, ma che viste le condizioni della Transat 2011 non si è potuta mostrare in poppa VMG, l'andatura che a priori sarà percentualmente più attesa nella Transat 2013.
Il 2013, infatti, sarà l'anno del cambio, in cui il percorso ritorna, come già è stato in precedenza, lungo la rotta degli alisei fino all'isola di Guadalupa, nelle Antille francesi.
Come accade ripetutamente nella mia vita, sento due voci che parlano dentro di me: la voce della razionalità, schierata con la sicurezza, e la voce del cuore, che indica con innocenza una strada all'inizio buia con due guardiani all'ingresso: il timore e l'oscurità.
Non so cosa fare, la scelta implica tutta la mia economia. In questa regata non dormo più, non ho cambi, mi segue in ogni dove, non è fissata nessuna linea d'arrivo. Basta! L'arrivo è fissato per domenica 8 Gennaio. 8 come simbolo dell'infinito, che finalmente trova la sua pace tanto attesa.
L'8 gennaio, dopo tre strambate e un notevole vantaggio accumulato nelle ultime 48 ore, Prysmian ITA 747 scappa in volata e taglia il traguardo.
E' la mia scelta, che inizia in questa strada sconosciuta e attraente, potenzialmente in grado di ribaltare la storia della vela.
Una scelta che in ogni caso non rimetterò mai in discussione.
Il giorno dopo la scelta affiora nella mia mente un amico, con la barba bianca, un giornalista famoso che mi ripete, affacciato dalla finestra di casa sua, una frase che mi aveva detto la prima volta tanti anni fa: "E dinnanzi a un bivio di una strada che va in basso e una che va in alto, prendi sempre quella che va in alto, ti troverai sempre meglio".
Buon vento a tutti,
Giancarlo Pedote e Prysmian ITA 747
Sono terminati i lavori di manutenzione e ottimizzazione per Prysmian ITA 747. Giancarlo e David Raison hanno lavorato per oltre un mese nel cantiere di Hennebont per perfezionare il prototipo già vincitore della Minitransat 6.50 del 2011, che accompagnerà Giancarlo per i prossimi due anni.
"Un lavoro minuzioso in cui non si smette mai di cercare di migliorare le cose" ha dichiarato Giancarlo.
"Ogni intervento è studiato con attenzione prima, durante e dopo la sua attuazione. La scelta dei materiali e della tecnica di realizzazione di un pezzo, ad esempio, viene fatta sempre per ottenere le migliori prestazioni da un punto di vista globale, per cui vengono valutati il peso e la resistenza dei materiali, la sicurezza e la precisione della tecnica, senza mai guardare al tempo necessario. E' anche nei dettagli, che si fa la differenza".
Martedì 28 febbraio, il varo. Prysmian ITA 747 è stata ormeggiata ai pontili del porto di Lorient, presso la struttura di AOS a cui Giancarlo si affida già dal 2009.
Mercoledì 29 la prima navigazione di Giancarlo e David con Prysmian ITA 747, per realizzare quella che è conosciuta come "la presa in mano", la reale consegna dell'imbarcazione al nuovo proprietario. Un momento importante, il vero incontro tra Giancarlo e la sua nuova barca.
"Un prototipo è assai differente da una barca di serie: tutti i pezzi sono custom e i carichi a cui i materiali vengono sottoposti sono piuttosto considerevoli. Il pericolo di deteriorare qualcosa è sempre in agguato. Tra un mese e mezzo regateremo già insieme: devo cercare di fondermi alla svelta".
Ora iniziano gli allenamenti in mare che Giancarlo effettuerà sia da solo sia con l'allenatore, e che si andranno ad aggiungere agli allenamenti fisici, allo studio della meteo e delle strategie di regata e ai vari stage di formazione. Un programma intenso, in cui le giornate non bastano mai.
L'ARTICOLO DI GIANCARLO CON IL RACCONTO DEL PERCHE' HA SCELTO QUESTA BARCA
"E' molto difficile iniziare un nuovo cammino quando la strada di quello che stiamo percorrendo non è ancora terminata".
Questo è quanto ho imparato in questi due anni trascorsi in Figarò.
L'esperienza è stata interessantissima e professionalmente molto utile, potrei parlare per ore di questo, ma parlerei di cose che riguardano la mente, il raziocinio, una serie d'idee che si susseguono a cascata per processi associativi.
Una visione Cartesiana della vita da cui ho imparato moltissimo.
Arrivato a Bahia nel 2009, dopo aver sciolto i momenti duri nella caipirinha e dopo aver ritrattato prontamente i video mai pubblicati della seconda tappa, in cui dichiaravo che non avrei mai più ripetuto questa regata, ho sentito il desiderio di navigare nella categoria prototipi.
Inutile dire che da gennaio 2010 ho seguito gli ultimi proto costruiti partecipando anche agli allenamenti in doppio che si svolgono a Lorient, fino a quando, a settembre 2011, è arrivato il momento topico: la scelta.
Da quel giorno per me sono iniziate due regate: la prima era la Transat 6.50, che seguivo e analizzavo attentamente con metodo e rigore; la seconda era la mia regata interna, la regata della scelta, che fortunatamente ha visto la linea d'arrivo il 14 gennaio 2012.
Questa seconda regata è durata 4 mesi, più di un Vendée Globe, durante i quali sono stato alla barra degli ultimi Manuard, Lombard, Finot e anche del piano Raison.
L'ultimo mese sono state due le barche che sono partite in volata per un testa a testa: l'ultimo piano di Lombard e l'innovativo piano Raison.
Il piano Lombard appare come la sicurezza. H.P. Shipman, il costruttore, è un amico con cui ho condiviso la Transat del 2009, pronto ad offrirmi tutto il suo appoggio sia nello sviluppo sia nella messa appunto della sua ultima barca: il proto 800 di Antoine Rioux.
Il piano Raison invece rappresenta l'ignoto. Il 747 è una barca che sicuramente ha dimostrato di essere rapidissima in reaching, ma che viste le condizioni della Transat 2011 non si è potuta mostrare in poppa VMG, l'andatura che a priori sarà percentualmente più attesa nella Transat 2013.
Il 2013, infatti, sarà l'anno del cambio, in cui il percorso ritorna, come già è stato in precedenza, lungo la rotta degli alisei fino all'isola di Guadalupa, nelle Antille francesi.
Come accade ripetutamente nella mia vita, sento due voci che parlano dentro di me: la voce della razionalità, schierata con la sicurezza, e la voce del cuore, che indica con innocenza una strada all'inizio buia con due guardiani all'ingresso: il timore e l'oscurità.
Non so cosa fare, la scelta implica tutta la mia economia. In questa regata non dormo più, non ho cambi, mi segue in ogni dove, non è fissata nessuna linea d'arrivo. Basta! L'arrivo è fissato per domenica 8 Gennaio. 8 come simbolo dell'infinito, che finalmente trova la sua pace tanto attesa.
L'8 gennaio, dopo tre strambate e un notevole vantaggio accumulato nelle ultime 48 ore, Prysmian ITA 747 scappa in volata e taglia il traguardo.
E' la mia scelta, che inizia in questa strada sconosciuta e attraente, potenzialmente in grado di ribaltare la storia della vela.
Una scelta che in ogni caso non rimetterò mai in discussione.
Il giorno dopo la scelta affiora nella mia mente un amico, con la barba bianca, un giornalista famoso che mi ripete, affacciato dalla finestra di casa sua, una frase che mi aveva detto la prima volta tanti anni fa: "E dinnanzi a un bivio di una strada che va in basso e una che va in alto, prendi sempre quella che va in alto, ti troverai sempre meglio".
Buon vento a tutti,
Giancarlo Pedote e Prysmian ITA 747
Tom (non verificato)
fcolivicchi