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14/02/2012 - 14:11

Decisione unanime del Governo. Non ci sono le condizioni. Petrucci: "Una ferita". Ma molti applaudono

Roma 2020, Monti dice no

Clamoroso No del Governo e di Mario Monti in particolare alla candidatura di Roma per ospitare le Olimpiadi del 2020. Conferenze stampa di Mario Monti e di Gianni Petrucci

 
(estratto dal Corriere.it) L'Olimpiade del 2020 non si farà a Roma. Dopo un'attenta valutazione dei costi e dei benefici legati all'operazione nel suo complesso, il premier Mario Monti ha deciso che non esistono le condizioni perché il governo offra le garanzie dello Stato alla candidatura per i Giochi.
 
In queste ore il presidente del Consiglio incontrerà il presidente del Comitato organizzatore, Mario Pescante, il presidente del Coni, Petrucci e il sindaco di Roma, Alemanno, ufficializzando una decisione che era già nell'aria da tempo. La lettera con le garanzie richieste dal Cio avrebbe dovuto essere presentata entro mercoledì 15 febbraio.
 
TROPPE INCOGNITE
Ha prevalso la considerazione che l'Italia non può permettersi un'avventura con troppe incognite e con costi non chiari. La crisi economica, il caso di Atene 2004 e i costi raddoppiati per l'Olimpiade che si svolgerà a Londra (27 luglio-12 agosto 2012) sono stati decisivi nel convincere il premier ad un no comunque doloroso, perché Monti è il primo a sapere che l'organizzazione di un'Olimpiade può rappresentare una grande occasione di sviluppo Ma non in questo momento e non a queste condizioni. La mancata firma della lettera di impegno economico da consegnare al Cio fa decadere la candidatura.
 
CHI RESTA IN CORSA
Restano in corsa Madrid, Tokyo, Istanbul, Doha e Baku. La scelta verrà fatta a Buenos Aires il 7 settembre 2013.

MONTI: ECCO PERCHE' NON ABBIAMO FIRMATO
(ANSA.IT)
"Non ce la sentiamo di prendere un impegno finanziario che potrebbe gravare" sulle finanze dell'Italia. Così il premier Mario Monti ha motivato il no alla firma sulle garanzie per la candidatura olimpica di Roma.
Il piano di rientro del debito previsto dal fiscal compact prevede per l'Italia ''uno sforzo significativo che imporrà una gestione estremamente rigorosa dei conti pubblici, per molti anni''. E' quanto si legge nel comunicato ufficiale del Consiglio dei ministri in cui si motiva il no alle Olimpiadi di Roma.

"Non pensiamo sarebbe coerente impegnare l'Italia" in questa garanzia che "potrebbe mettere a rischio i denari dei contribuenti".

"Non vogliamo che la percezione che stiamo cercando di dare dell'Italia possa essere compromessa da improvvisi dubbi, magari alimentati dai concorrenti. Questo non significa che l'Italia debba rinunciare ad avere mete ambiziose e noi non siamo concentrati solo sul risanamento ma anche sulla crescita". Ha detto il premier.

"Il governo non ritiene che sarebbe responsabile, nelle attuali condizioni dell'Italia, assumere questo impegno di garanzia dei costi delle Olimpiadi".

Il governo "ha dovuto chiedere sacrifici molto importanti" agli italiani e "siamo riusciti a superare forse il passaggio più difficile, ma le turbolenze che ancora caratterizzano i mercati finanziari e l'Eurozona, è sotto gli occhi di tutti quello che sta accadendo in Grecia, non consentono ancora di prescindere da questa difficile situazione finanziaria". Così il premier Mario Monti ha motivato il no alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020.

PETRUCCI, AVREI VOLUTO PIU' RISPETTO 
"Resta il sogno olimpico che è svanito: accetto la decisione, ma avrei voluto un maggiore rispetto perché dirci no l'ultimo giorno non è stato bello". Il presidente del Coni Gianni Petrucci non nasconde tutta l'amarezza per il no del premier Monti alla candidatura di Roma 2020.
"Avevamo fatto un tema perfetto - ha aggiunto Petrucci - arrivare cosi all'ultimo giorno mi ha fatto rimanere male e l'ho detto al premier".


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