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14/11/2011 - 17:31

Volvo Ocean Race

Martinez, attacco ai Doldrums

!--paging_filter--strongNono giorno di regata e i giochi sono più aperti che mai, mentre la flotta di prepara al momento più importante della prima tappa, l'attraversamento dei Doldrums, le temute calme equatoriali/strong!--break--br / nbsp;br / nbsp;br / La flotta si è ricompattata, la fuga di Groupama, la prima in otto mesi di Giro del mondo in equipaggio, è stata riassorbita, e adesso arriva una delle fasi più delicate della prima tappa, l'attraversamento della fascia intertropicale, i Doldrums con le calme e i colpi di vento. Ma la lettura della regata conferma sempre più le previsioni della vigilia: le prestazioni delle barche sono molto simili, e basta poco per fare la differenza in una lunga rotta oceanica. Sarà, e intanto già è, una Volvo Ocean Race appassionante e interessante.br / nbsp;br / Nelle ultime ore dell'inizio di settimana, in un vero e proprio match-race in oceano Telefonica e Puma continuano nel loro duello al vertice, mentre Camper insegue e Groupama cerca di recuperare lo svantaggio accumulato nelle ultime 24 ore. Stanotte le prime risposte.br / nbsp;br / E' probabile che il pensiero fisso di tutti i velisti impegnati nella prima tappa della Volvo Ocean Race oggi fosse uno e uno solo: i temuti Doldrums, la zona delle calme equatoriali dove tutto può ancora succedere.br / nbsp;br / Ormai tutti e quattro i VO70 fanno rotta verso sud, in condizioni più clementi e con brezze più sostenute, che li fanno procedere a velocità fra i 17 e i 20 nodi. Ma forse già questa notte la storia potrebbe cambiare radicalmente e la flotta si potrebbe trovare a fare i conti con la zona dei Doldrums, la famosa area di alta pressione che si estende a nord dell'equatore, caratterizzata da venti leggerissimi e nota per i temporali improvvisi. Il metereologo della Volvo Ocean Race Gonzalo Infante ha detto che i primi potrebbero entrare nella zona verso la mezzanotte e che la flotta potrebbe ricompattarsi.br / nbsp;br / "Con venti più leggeri, i primi saranno più lenti e verosimilmente verranno raggiunti dal resto della flotta. A seconda di dove passeranno potrebbero essere necessarie circa 24 ore, ma una volta passato l'ostacolo il flusso di Aliseo li poterà velocemente verso il Brasile. L'effetto elastico si invertirà e le distanze potrebbero aumentare di nuovo.nbsp; Secondo Infante, Telefonica e Puma sono le due barche meglio posizionate per oltrepassare i Doldrums, mentre Groupama dovrà attraversare una zona di calma più ampia, a est. In ogni caso, come confermato dal CEO e veterano della regata Knut Frostad, le calme equatoriali sono una situazione molto mobile e dinamica, che può cambiare radicalmente in breve tempo.br / nbsp;br / Secondo il rilevamento delle 13 GMT, gli spagnoli di Telefonica sono riusciti nel sorpasso degli americani di Puma, e guidano con un esiguo vantaggio, inferiore al miglio nella discesa verso sud, la zona delle calme equatoriali, che dista circa 250 miglia e poi l'isola di Fernando de Norohna. In terza posizione i neozelandesi di Camper with Emirates Team New Zealand, che hanno velocità leggermente inferiori, il cui distacco si aggira sulle 150 miglia e che si trovano a circa 60 miglia più a est rispetto al duo di testa. Più consistente il gap dei francesi di Groupama sailing team, che dopo essere riusciti a doppiare l'arcipelago di Capo Verde, hanno finalmente potuto godere di vento più fresco e di un'andatura più veloce, ma che tuttavia sono staccati di 327 miglia.nbsp;br / nbsp;br / Secondo le ultime previsioni, le prime barche potrebbero virare martedì l'isola Fernando de Noronha, passaggio obbligato della prima tappa, per affrontare poi le ulteriori 4.000 miglia fino alla linea del traguardo di Città del Capo.br / nbsp;br / Intanto, a terra, continua il lavoro dei due team che hanno dovuto ritirarsi dalla prima tappa: Team Sanya è giunto a Gibilterra su uno speciale camion e Abu Dhabi Ocean Racing è arrivato a Lisbona e sta per essere caricato a bordo di un cargo, entrambi gli scafi, infatti, partiranno nelle prossime ore via nave verso il Sudafrica.br / nbsp;br / a href="http://www.volvooceanrace.com/en/racetracker/rdc.html"Per le ultime posizioni è possibile collegarsi alla cartografia online alla pagina QUI /abr / nbsp;br / strongClassifica provvisoria 14 novembre, alle ore 13:00 GMT _/strongbr / 1. Team Telefónica (Iker Martínez), 4.204,5 miglia da Città del Capobr / 2. Puma Ocean Racing powered by BERG (Ken Read),+0,7br / 3. Camper con Emirates Team New Zealand (Chris Nicholson), +152,1br / 4. Groupama sailing team (Franck Cammas), __+327,5br / 5. Abu Dhabi Ocean Racing (Ian Walker), ritirato dalla tappa 1__br / 5. Team Sanya (Mike Sanderson), ritirato dalla tappa 1br / nbsp;br / strongVoci dall'oceano/strongbr / strongKnut Frostad, CEO della Volvo Ocean Race e quattro volte partecipante alla regata:/strong "La grande differenza con le precedenti edizioni e questa è che queste barche non hanno bisogno di molto vento, non si fermano praticamente mai. In due nodi di vento ne fanno quattro di velocità perché un VO70 si crea il vento apparente. E non si ferma. La cosa speciale delle calme equatoriali è che co sono molti movimenti d'aria in verticale, l'aria si muove più in verticale che in orizzontale, e ci sono moltissime nuvole e molta pioggia. In passato le barche erano pesanti e non si muovevano nella brezza leggera. Oggi basta un refolo. Però, nei Doldrums può accadere di tutto, dipende dal giorno e ci vuole fortuna. Ti possono dare delle buone carte da giocare, oppure nessuna. Prima di arrivarci i team fanno molta strategia per posizionarsi ma una volta arrivati non ci sono scelte. Bisogna arrangiarsi con quello che si ha. E' una zona dove è difficile fare previsioni, i modelli meteo non servono perché non c'è vento di gradiente, ma solo effetti locali. Potrà avvenire che i Doldrums si allarghino proprio dove li attraverseranno PUMA, Telefónica e CAMPER, e forse non dove deciderà di passare Groupama. O l'esatto contrario. E' successo spesso in passato. E' un passaggio cruciale della regata, e fa paura agli equipaggi perché non hanno assolutamente il controllo della situazione. Non c'è bollettino meteo o sistema di navigazione che tenga, bisogna andare avanti con quello che si ha. E' sempre un momento di alta tensione."br / nbsp;br / strongDiego Fructuoso, MCM su Team Telefonica/strong: "E' stato un altro bellissimo giorno per navigare, un po' meno vento di ieri e onde più piccole, ma stiamo andando a sud veloci, e il tempo è migliorato. Quasi tutti hanno deciso di mettere via gli stivali e di usare le scarpe e, visto che c'è meno acqua in giro, abbiamo aperto per far passare l'aria. Mi sono anche cambiato la maglietta, per la prima volta da quando siamo partiti da Alicante. La termica è stata sostituita da una tshirt leggera. Però c'è un problema, ho cominciato ad avere delle irritazioni a causa del caldo. Nulla di serio, un po' di crema e va tutto a posto e poi anche qualcun altro ha lo stesso problema, quindi deve essere una cosa normale. La lotta con Puma va avanti. Siamo davanti a Groupama, che ci aveva fatto preoccupare non poco qualche giorno fa. Fino a Fernando de Noronha dobbiamo cercare di navigare con cautela e passare per primi. Ci avviciniamo ai Doldrums, che saranno molto importanti. Ogni tre ore tutti controlliamo le posizioni e le informazioni..."br / nbsp;br / strongYannnbsp; Riou, MCM su Groupama 4/strong: "Sono le quattro GMT, dormo profondamente. Sento agitazione intorno a me e una frase "Preparatevi alla strambata!" dieci secondi per svegliarmi, e realizzare dove sono, chi sono e cosa ci faccio qui. Ah, sì, faccio la Volvo Ocean Race su Groupama 4, e io sono quello che fa le immagini... c'è un bel po' di rumore e di movimento, segno che abbiamo di nuovo un po' di vento. E allora strambiamo. Se non mi muovo in fretta mi prendo qualche decina di chili di roba in testa. Comincio a spostare il computer che avevo messo sulla cuccetta proprio sotto un'apertura dell'aerazione... dopo venti secondi, 3 o 4 litri d'acqua entrano dalla sudddetta apertura. Accidenti, è vero, bisogna chiuderle quando c'è acqua in coperta. Si vira, guardo fuori, ci sono una ventina di nodi. Capisco che stiamo accellerando vicino all'isola di Santo Atao, la più occidentale di Capo Verde. Movimento, umidità e velocità, era un po' di tempo che non ne avevamo. Mica male per essere lunedì!br / nbsp;br / strongKen Read, skipper di Puma/strong: "Passare l'equatore crea sempre un po' di nervosismo. E' un rischio, quando pensi di aver celto il punto giusto dove passare, può andare tutto storto, Tom Addis ha fatto bene il suo lavoro e penso abbiamo trovato una rotta buona. Credo che Telefonica abbia un angolo un po' migliore, venendo da destra. Nei giorni scorsi ci hanno mangiato tutto il vantaggio e non mi sorprenderei se arrivassero primi ai Doldrums, sembra che cerchiamo tutti lo stesso passaggio. Sembra che i Doldrums non siano ampi come la scorsa volta, nell'altra regata siamo stati fermi per giorni, questa volta forse ne usciamo indenni. Ci sono storie pazzesche sui Doldrums, gente che impazzisce un po', si butta in mare, mangia le razioni dei giorni seguenti. Si contano i giorni che mancano all'arrivo a Città del Capo, abbiamo benzina e cibo abbastanza, ma non di più. A bordo va tutto bene, fa caldo, e farà più caldo, ve lo dico io! Fernando de Norohna non è lontananbsp; 875.7 miglia e sembra ogni ora più vicina."br / nbsp;br / strongHamish Hooper, MCM su Camper/strong: "Oggi la giornata è cominciata come tutte le altre, nulla da segnalare... sveglia alle 5, preparata colazione per il cambio turno delle 6, e poi al lavoro con le mie cose. Pulizia della cucina, asciugatura della sentina, fare acqua, tirare fuori il cibo di oggi, ecc. ecc. Il che mi fa venire in mente che oggi è la giornata internazionale della pulizia del frigorifero. Per noi non è molto importante visto che non ce l'abbiamo, un frigorifero! Ma voi che ne avete uno, per favore, pulitelo. Comunque, dopo una mattinata molto impegnata, mi sono accorto che qualcosa stava cambiando. Stavo sudando, ma non poco, tantissimo... allora ho cominciato a chiedermi se stavo bene, se avessi la febbre, ma niente di ciò, quindi mi son dato una pacca sulla spalla da solo per farmi i complimenti. Poi, col passare delle ore ho notato che anche gli altri sudavano, odori strani e pungenti si levavano da calze e magliette indossate per nove giorni. E' perché stiamo andando verso l'equatore, e sembra che farà un caldo cane e umido.... La cosa bella è che siamo negli alisei, aria calda, acqua piatta e blu, filando più veloci del vento. Un bello spettacolo. E, malgrado siamo dietro ai leader, l'umore è piuttosto buono e poi ci sono ancora 4.600 miglia prima di Città del Capo."br / nbsp;br / strongOttavo giorno, il giorno del cambiamento al vertice/strongbr / Come è cambiatotuttonbsp; nelle posizioni della flotta partecipante alla prima tappa della Volvo Ocean Race? Gli americani di Puma dello skipper Ken Read, hanno preso la leadership nella notte, tallonati dagli spagnoli di Telefonica, Camper è in grande recupero mentre i francesi di Groupama 4 sono passati dalla prima all'ultima posizione. Ma la strada verso Fernando de Noronha è ancora lunga e, nel mezzo, le terribili calme equatoriali.br / nbsp;br / Macinando miglia su miglia, a medie di velocità sempre superiori ai 15/16 nodi, il terzetto occidentale ha eroso tutto il vantaggio che il team francese era riuscito a mettere da parte con l'audace mossa di navigare diretto verso sud, lungo le coste africane. Secondo le posizioni di oggi alle 13 UTC (le 14 in Italia)nbsp; l'equipaggio di Puma Mar Mostro guidato dal veterano della regata Ken Read può contare su un vantaggio di 16 miglia sugli iberici di Telefónica e di 136,5 su Camper ora terzo mentre, Groupama 4 è scivolato ulteriormente indietro a oltre 163 miglia e, più importante, sta tenendo medie di velocità più basse a causa del vento meno intenso e di direzione meno favorevole. Unico conforto per il team transalpino è che gli avversari nelle ultime ore hanno ridotto un poco il ritmo, ma nelle ultime 24 ore PUMA ha recuperato non meno di 256 miglia, se ieri infatti Groupama era 92,8 miglia avanti, oggi alla stessa ora è 163,3 dietro.br / nbsp;br / Tuttavia, i leader di Puma saranno anche i primi a dover fare i conti con le difficoltà delle calme equatoriali, i famigerati Doldrums. Un nuovo sistema di alta pressione proveniente dalle Azzorre si sta avvicinando alle spalle della flotta e solo quando l'avrà raggiunta, si potrà ristabilire il flusso dei venti favorevoli di Aliseo. Così, la barca più a sud naviga con vento più debole mentre il terzetto a ovest continua nella discesa finchè tutti non si ritroveranno nella zona di convergenza intertropicale.br / nbsp;br / Secondo Will Oxley, navigatore di Camper, il trio dovrebbe aver finalmente preso "l'autostrada" verso i Doldrums: "Ora dovremmo poter far rotta verso Fernando de Noronha (l'isola al largo del Brasile che funge da passaggio obbligato del percorso e che deve essere lasciata a sinistra) mentre normalmente, a questo punto, dovremmo preoccuparci di come andare ad ovest per evitare il ridossodelle isole di Capo Verde."br / nbsp;br / A bordo di Groupama 4, lo skipper Franck Cammas vede in maniera lucida e pragmatica la situazione del suo team: "Il risultato non sarà molto positivo. Era il rischio della nostra opzione, sapevamo che sarebbe stata favorevole sul breve periodo, ma non eravamo certi sul lungo termine, e così è stato. Cercheremo di evitare di perdere troppo, possiamo perdere 100 o 200 miglia, ma fra qualche giorno potrebbe ancora succedere di tutto quando arriveremo nei Doldrums. Qualche nodo in più e un angolo migliore e potremmo entrare nel loro vento."br / nbsp;br / Intanto nella lotta per la leadership, Puma si difende dagli attacchi di Telefónica, che forse potrebbe decidere di aspettare la zona di calma per sferrare le sue mosse migliori, come potrebbe fare anche Camper pronto, dietro, a cogliere qualsiasi opportunità.br / nbsp;br / strongVoci dall'oceano/strongbr / strongAmory Ross, MCM su Puma/strong: "Ieri è stato il giorno meno produttivo di sempre. Dopo una mattinata di lavoro sottocoperta, ho preso la macchina, ho messo la cerata e sono salito di sopra per la prima volta, di corsa. Saranno state le 12.30. Onestamente, non ho fatto una sola foto o girato una sola immagine in tre ore. Sono rimasto lì, a poppa, godendomi ogni secondo della mia prima navigazione in poppa. Media 23 nodi, che significa che nelle molle andavamo a 19, e ho visto spesso il logo a 27, 28. Per gli altri è una cosa normale, ma non per me. Penso che fra qualche giorno avrò la stessa nonchalance, ma per il momento lasciatemi essere felice. Essere davanti può essere un gioco pericoloso, saremo i primi a prendere il cambio di vento e, sfortunatamente saranno i venti deboli dei Doldrums. Per il momento sono felice che andiamo veloci a sud, in testa..."br / nbsp;br / strongAntonio Cuervas-Mons, prodiere di Team Telefónica/strong: _"Ho appena finito il mio turno di guardia, è stata abbastanza dura. Oddio, a dire la verità non è duro, perché queste sono quelle giornate che spiegano il perché siamo qui: planate a 25, 27, 28 nodi, un sacco di acqua in coperta. Però sono felice e mi diverto, la barca va bene e le vele sono al top."br / nbsp;br / strongYann Riou, MCM di Groupama 4/strong: "Sono seduto vicino al motore, con il computer, in mezzo al quadrato. Vicino ci sono Charles, Franck e Thomas. Cerco di concentrarmi ma è difficile perché sto seguendo le loro conversazioni: meteo, strategia, regolazioni. La vita va così su Groupama 4, che va più o meno verso l'arcipelago di capo Verde, con un vento leggero... un vento che è mancato tutta la notte, che dovrebbe rinforzare durante il giorno e poi stanotte, al passaggio delle isole. E' sempre più facile stare davanti che dietro, ma non ci facciamo abbattere. Sappiamo che stiamo perdendo terreno, abbiamo accettato la situazione. Siamo concentrati sulle regolazioni e le scelte di rotta per poter uscire da questa situazione il più rapidamente possibile."br / nbsp;br / strongWill Oxley, navigatore di Canper with Emirates Team New Zealand/strong: "Mentre navighiamo verso sud si sta formando un sistema di alta pressione alle nostre spalle, che significa che probabilmente vedremo una compressione della flotta, e le barche più a sud avranno meno vento. Puma e Telefónica hanno un bel vantaggio, ma speriamo di avvicinarci, di ridurre il deficit il più possibile vicino a Fernando e provare a passarli nell'atlantico meridionale. La tappa è ancora lunga..."br / nbsp;br / strongSLAM UNICA AZIENDA ITALIANA ALLA VOLVO OCEAN RACE COME FORNITORE DI ABBIGLIAMENTO/strong - La presenza italiana alla Volvo Ocean Race con Slam e Groupama 4br / nbsp;br / C'è un pezzo di Italia alla Volvo Ocean Race? L'Italia è rappresentata unicamente dalla genovese SLAM quale fornitore ufficiale dell'abbigliamento tecnico del Team Groupama 4. Per affrontarenbsp; questa Volvo Ocean Race SLAM ha sviluppato e realizzato nuove cerate oceaniche di ultima generazione, concepite sulla base delle esigenze del navigatore francese Franck Cammas e del suo equipaggio.br / nbsp;br / Slam, già vincitrice in Coppa America con BMW Oracle Racing, ha così avuto l'occasione di proseguire con lo sviluppo della linea tecnica "Sailing gear", questa volta dedicandosi alle regole dettate dall'Oceano e dalle regate estreme di lunga durata, apportando nuove migliorie sia dal punto di vista dei tessuti che dei dettagli.br / nbsp;br / L'inizio della regata è stato subito duro con le temute condizioni che anche il Mar Mediterraneo può scatenare: vento forte con onda corta e ripida. Per le cerate Slam dunque - e non solo dato che a poche miglia dalla partenza due barche hanno subìto danni tecnici ad albero e scafo - fin da subito un importante stress test, che potrà dare al Team ricerca e Sviluppo Slam, fondamentali feed back.br / nbsp;br / Ma dopo le prime ore di tempesta gli equipaggi man mano che si avvicinano all'equatore sulla rotta per Cape Town, dovranno fare i conti con il caldo, l'umido. E anche qui Slam ha una serie di capi sviluppati per riparare e preservare i velisti da queste condizioni meteo. Capi che sfruttano moderni materiali e che permettono di offrire alla pelle uno stato di benessere, fondamentale nelle regate di lunga durata. Polipropilene, seamless, microfibre di ultima generazione, che nelle prime edizioni di questo Giro del Mondo in equipaggio, negli anni 70-80, i Team semplicemente si sognavano! Oggi bisogna assolutamente pensare solo alla velocità della barca e i capi indossati devono assicurare il massimo comfort per non creare distrazioni, che esulino dalla performance della barca e dal risultato della regata.br / nbsp;br / Slam è orgogliosa di essere l'unica azienda italiana di abbigliamento tecnico presente alla Volvo Ocean Race, portando - nel suo piccolo - un po' di onore alla nostra penisola, dimostrando che la ricerca italiana così come in molti altri campi, è assai attiva anche nella vela, per quanto riguarda la ricerca dell'eccellenza tecnica e tecnologica.br / nbsp;br / a href="http://www.slam.com/products/groupama.html"La collezione Groupama in the Volvo Ocean Race è in vendita on line QUI/a e durante la Volvo Ocean Race anche in tutti gli stopover delle 9 tappe previste.br /

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