News | Regata > Vela Oceanica

11/11/2011 - 15:33

Volvo Ocean Race 2011-2012

Puma rimonta su Groupama

!--paging_filter--strongArriva il vento previsto in mezzo all'Atlantico: Puma, Camper e Telefonica tutte oltre i 20 nodi di velocità, in forte recupero sui francesi di Groupama. Che però aspettano vento per domani.../strong!--break--br / br / strongULTIMORA - LA RIMONTA DELL'OVEST/strongbr / Forte recupero per Puma, Telefonica e Camper, su Groupama che era rimasto sotto le coste africane. A una settimana dal via e dopo sei giorni di navigazione di bolina, il terzetto che si era tenuto più a ovest ha finalmente ”agganciato” il sistema meteo che andava cercando, aumentando le velocità e riducendo notevolmente il distacco dai leader provvisori, i francesi di Groupama, ora a meno di cento miglia avanti. 
br / br / Dopo alcuni giorni di vita sbandati sul lato sinistro, oggi gli equipaggi di Puma e Telefónica dovranno abituarsi a stare sbandati a destra. Stamani, infatti, issate le vele per le andature portanti, i team che avevano scelta la rotta ovest, hanno potuto finalmente fare rotta verso sud e stanno convergendo velocemente verso i leader di Groupama. Gli americani di Puma Mar Mostro guidati da Ken Read sono stati i primi a strambare verso sul alle 7.55 questa mattina, seguiti dagli spagnoli di Telefónica alle 09.25 UTC. At 1000 UTC, e Camper si appresta a strambare a breve.br / br / Il tanto atteso cambio di vento ha comportato molto lavoro per gli equipaggi, con i cambi di vele e lo spostamento di tutto il materiale sopravento, tuttavia i loro sforzi sono stati ripagati da una rotta molto più diretta e veloce verso il passaggio obbligato di percorso dell’isola di Fernando de Noronha e dalla possibilità di colmare più rapidamente il disavanzo sui leader provvisori di Groupama.br / br / “E’ il premio per un’intera settimana di elucubrazioni e strategia. Finalmente basta bolina!” ha detto Ken Read che con il suo Puma Mar Mostro occupa attualmente la seconda posizione. Della stessa opinione anche il navigatore di Camper: “Queste sono le condizioni per cui queste barche sono state create.”br / nbsp;br / La situazione è diversa, invece, per il francese Franck Cammas e il team di Groupama 4 che dalla loro posizione lungo la costa africana, hanno condizioni di vento leggero, inferiore ai 10 nodi e navigano in poppa. Groupama ha cominciato a far rotta verso ovest per evitare la zona a sud delle isole di Capo Verde, dove spirano venti debolissimi, ma procede molto più lentamente degli avversari che filano a venti e più nodi e si avvicinano a grandi passi. Se Groupama 4 è ancora alla testa della flotta, Puma Mar Mostro, Telefónica e Camper stanno guadagnando moltissimo.br / br / Secondo le ultime posizioni è Camper dello skipper australiano Chris Nicholson, lo scafo più veloce che in solo nove ore ha ridotto lo svantaggio nei confronti dei leader di poco meno di 63 miglia, un ritmo che gli ha permesso di riavvicinarci anche a Puma e Telefónica. Le tre barche guidate rispettivamente da Ken Read, Iker Martínez e Chris Nicholson puntano verso il punto meno esteso delle temute calme equatoriali, i cosiddetti Doldrums. nbsp;br / br / Al rilevamento delle 14 UTC (le 15 italiane) Groupama 4 è a meno di 5.000 miglia da Città del Capo e naviga a 9,2 nodi contro i 22,5 nodi di Puma, i 22,2 dinbsp; Telefónica e i 21 di Camper. Le rotte degli “occidentali” convergono verso quella del team francese e quando si incontreranno finalmente si capirà se la scommessa solitaria di Franck Cammas è stata vincente.

Le previsioni per le prossime ore indicano poche variazioni rilevanti: ottime velocità per il gruppo “offshore” e andatura più lenta per Groupama.br / nbsp;br / a href="http://www.volvooceanrace.com/en/racetracker/rdc.html" strongIL TRACKING ONLINE PER VEDERE LE POSIZIONI IN TEMPO REALE, QUI/strong/abr / nbsp;br / strongClassifica provvisoria 12 novembre, alle ore 14:00 GMT 
/strongbr / 1. Groupama sailing team (Franck Cammas), 4.970,5, miglia da Città del Capo 

br / 2. PUMA Ocean Racing powered by BERG (Ken Read), +92,8br / 3. Team Telefónica (Iker Martínez), +118,2
br / 4. CAMPER con Emirates Team New Zealand (Chris Nicholson), +176,3

br / 5. Abu Dhabi Ocean Racing (Ian Walker), ritirato dalla tappa 1

br / 5. Team Sanya (Mike Sanderson), ritirato dalla tappa 1br / nbsp;br / strongVOCI DALL'OCEANO - 12 NOVEMBRE/strongbr / Pablo Arrarte, timoniere Team Telefónica: 

“Vento al traverso, finalmente! C’è abbastanza aria, andatura larga, siamo bagnati ma andiamo veloci, molto veloci, verso sud e l’equatore.”br / nbsp;br / Amory Ross, MCM di PUMA Ocean Racing powered by BERG: 
“In cuccetta il rumore, le sensazioni, sembra di stare dentro una di quelle cose, un suono assordante. Accidenti stiamo volando. Immaginatevi di essere in una macchina di Formula 1 ma con gli occhi bendati. Che differenza fa? Nessuna. E’ come andare a 5.500 giri, la testa incollata al sedile. Per muoversi dentro la barca bisogna tenersi bene, perché l’accellerazione è fortissima, e anche le decellerazioni. E, vi giuro, fa un sacco di rumore!”br / nbsp;br / Hamish Hooper, MCM di CAMPER with Emirates Team New Zealand: 
“Oggi ho pensato che stavo chiuso in un missile rosso di 70 piedi portato da dieci fanatici in mezzo all’oceano. Forse chiamarli fanatici è un po’ esagerato, ma adesso li vedo davvero lavorare al massimo, sono dei professionisti veri, che sanno quel che fanno, fra i migliori al mondo, è confortante… il log segna 28 nodi, e le loro facce cambiano espressione.”br / nbsp;br / Yann Riou, MCM di Groupama sailing team:

“Il vento è debole e più da destra di quanto avessimo previsto. L’ultimo bollettino meteo dice che dureà più di quanto avessimo previsto. Però continuamo a essere concentrati e ottimisti anche se vediamo con un senso di impotenza i nostri avversari che si avvicinano, ma la tappa è ancora lunga…”br / br / strong IL RITIRO DI ABU DHABI DALLA PRIMA TAPPA/strongbr / br / strongIl team emiratiano dello skipper Ian Walker si ritira dalla prima tappa dopo la ripartenza. Il vento leggerissimo in Mediterraneo ha reso impossibile il tentativo di rimonta. La barca va a Lisbona, da dove partirà via nave per Cape Town. Primi 7 giorni di regata: la scommessa atlantica di Groupama (è la fuga giusta?)/strongbr / br / La Volvo Ocean Race perde il secondo pezzo: dopo Sanya (danni strutturali), anche Abu Dhabi Ocean racing annuncia ufficialmente il ritiro dalla prima tappa alle 09.16 UTC/GMT (le 10.16 italiane) di venerdì 11 novembre. La barca nera era tornata in regata giovedì, a seguito del disalberamento avvenuto nella prima notte di navigazione, a tempo record grazie agli sforzi dello shore team. Ma viste le condizioni di vento leggero persistenti in Mediterraneo l'avanzamento era lentissimo, e il tentativo di rimonta sui 4 yacht attualmente in Atlantico tra le Canarie e Capo Verde è apparso improponibile. Anzi, l'arrivo a vela ritardato a Cape Town avrebbe posto Abu Dhabi in ritardo nella preparazione della seconda tappa, difficile e impegnativa nell'Oceano Indiano.br / nbsp;br / Abu Dhabi Ocean Racing aveva ripreso il mare ieri dopo aver sostituito l'albero e alle 3.16 della notte, rientrando ufficialmente in regata nel punto dove aveva lasciato lo scorso sabato per il disalberamento, avvenuto a sole sei ore dalla partenza della tappa. Con un armo nuovo e non testato, e senza un altro albero di scorta, il team ha navigato con una certa cautela verso lo stretto di Gibilterra, mantenendo delle velocità intorno ai dieci nodi. Poi la scelta del ritiro.br / nbsp;br / Un portavoce dell'Abu Dhabi Ocean Racing ha dichiarato: "Malgrado gli enormi sforzi fatti dallo shore team per rimontare l'albero rotto la scorsa settimana in condizioni di forte vento e mare molto mosso, il team ritiene che la data di arrivo stimata a Città del Capo, sarebbe controproducente in vista della preparazione alla seconda tappa, soprattutto a causa dei venti molto deboli presenti ora in Mediterraneo. L'albero e l'attrezzatura di Azzam non hanno avuto problemi, e la decisione dipende puramente dalla tempistica" ha aggiunto.br / nbsp;br / strongSABATO A LISBONA, IL 28 NOVEMBRE A CAPE TOWN/strongbr / Abu Dhabi Ocean Racing si dirige quindi verso Lisbona, in Portogallo, dove si prevede possa arrivare sabato sera, la barca verrà poi spedita via mare a Città del Capo con un arrivo probabile il 28 novembre. La decisione garantisce al team di poter disporre di tempo sufficiente per assicurare che la barca e l'equipaggio siano pronti al 100% per la regata In-port di Città del Capo, in programma per il 10 dicembre.br / nbsp;br / "L'Abu Dhabi Ocean Racing è determinato nella volontà di ritornare in regata a Città del Capo." Ha sottolineato il portavoce. Il gruppo tecnico a terra di Abu Dhabi ha lavorato 24 ore su 24 per sostituire l'albero rotto in tre pezzi sabato notte, circa sei ore dopo la partenza della tappa, quando la barca è caduta nel cavo di un'onda molto alta mentre era in navigazione verso lo stretto di Gibilterra.br / nbsp;br / Lo skipper Ian Walker ha spiegato che: "Dal disalberamento poco dopo la partenza della tappa sabato il nostro team e (il produttore dell'albero) Future Masts hanno lavorato senza sosta per montare l'albero di scorta e capire le cause della rottura dell'armo originale. Abbiamo bisogno di tempo per apportare delle modifiche al sartiame a Città del Capo e l'unico modo per arrivare velocemente è via nave. Questa è stata una delle decisioni più difficili da prendere della mia vita, ma devo considerare non solo la sicurezza dell'equipaggio ma anche il progetto a lungo termine."br / nbsp;br / L'olimpionico britannico ha proseguito dicendo: "Questa è solo la prima tappa di una regata molto lunga e con questa decisione, e molto duro lavoro, potremo essere pronti per la seconda. Sono particolarmente triste perché questa è la mia tappa favorita e tutto il team non vedeva l'ora di prendervi parte. Auguro a tutti gli altri equipaggi buon vento, li aspetteremo a Città del Capo per accoglierli."br / nbsp;br / strongQUELLI IN REGATA - LA SCOMMESSA DI GROUPAMA/strongbr / Sarà vincente la puntata di Groupama? Si potrà dire solo fra 24 ore, quando sarà più chiaro se il consistente vantaggio accumulato da Franck Cammas e i suoi restando vicino alla costa africana, sarà messo in discussione da un nuovo sistema meteo e dalla voglia di riscossa dei tre avversari che navigano con vento leggero molto più ad ovest.br / nbsp;br / Lo skipper francese dice che la sua non è stata una mossa coraggiosa, tanto che si aspettava che qualcuno degli avversari lo seguisse nell'opzione a sud. E, tuttavia, qualsiasi sia stata la motivazione, ora resta da vedere se la decisione sia stata saggia sul lungo periodo.br / nbsp;br / Secondo il rilevamento delle 15, Groupama 4 ha accumulato un vantaggio di quasi 140 miglia sugli spagnoli di Team Telefónica, che a loro volta precedono Puma Ocean Racing powered by Berg di sette miglia mentre Camper with Emirates Team New Zealand è 235 miglia dietro ai leader. Il terzetto ha scelto una rotta più convenzionale, quella occidentale, nella convinzione che fosse la migliore per un buon avvicinamento all'isola di Fernando de Noronha, passaggio obbligato del percorso al largo delle coste del Brasile.br / nbsp;br / Tuttavia la leadership del team francese, il primo equipaggio transalpino nella Volvo Ocean Race da 18 anni a questa parte, potrebbe essere messa in pericolo da un nuovo sistema di bassa pressione che potrebbe far sparire i venti di aliseo più a sud. Nel peggiore degli scenari, Groupama 4 potrebbe vedere i suoi avversari sfruttare i venti prodotti dalla nuova depressione già da venerdì pomeriggio. Poi il gruppetto potrebbe raggiungere gli Alisei e sviluppare forti velocità, nell'ordine dei 18 nodi e più, erodendo il vantaggio del team francese, la cui media attuale è intorno ai 13 nodi.br / nbsp;br / Intanto continua la battaglia a due fra Telefónica e Puma Mar Mostro, distanziati di una manciata di miglia e in vista l'uno dell'altro, il che comporta un'attività ininterrotta e faticosa a bordo per spostare in posizione ottimale equipaggio e materiali sopravento a ogni singola virata.br / nbsp;br / Dal canto loro, i neozelandesi/spagnoli di Camper guidati dallo skipper Chris Nicholson, sono coloro che hanno perso maggiormente nelle ultime ore. Lo scafo rosso continua comunque nella sua strategia di far rotta verso ovest, nella speranza di "agganciare" prima la bassa pressione e il nuovo vento.br / nbsp;br / strongLE ULTIME DALL'ATLANTICO/strongbr / Mentre in mattinata Abu Dhabi Ocean Racing ha annunciato il ritiro dalla prima tappa, continua la guerra di nervi in Atlantico, con Groupama ancora in testa e il terzetto degli inseguitori che ha finalmente trovato venti più intensi e favorevoli.br / br / Una decisione difficile per lo skipper britannico Ian Walker che, mettendo da parte il suo animo competitivo, con riluttanza ha dovuto decidere di ritirarsi dalla prima tappa della Volvo Ocean Race, mentre le quattro barche rimaste in regata si preparano a nuove sfide in Atlantico.br / br / I punti in palio in questa prima tappa, quindi verranno divisi fra i francesi di Groupama 4, la cui decisione tattica di prendere una rotta solitaria lungo le coste africane sembra essere stata vincente, e i tre rivali più a ovest, gli spagnoli di Team Telefónica, gli statunitensi di PUMA Ocean Racing powered by BERG, e gli ispano/neozelandesi di CAMPER with Emirates Team New Zealand, che in un primo tempo avevano seguito i transalpini sotto costa ma poi hanno deciso di andare anch’essi a ovest.br / br / Al rilevamento delle 14 Groupama 4, ha un consistente vantaggio di 237 miglia su Telefónica ma solo nelle prossime ore si potrà dire se questo “tesoretto” è destinato a scomparire nell’eventualità i francesi non riescano a evitare un’ampia zona di calma nella parte orientale dei Doldrums (le temibili calme equatoriali) del cosiddetto Triangolo Africano.br / br / Secondo le posizioni del primo pomeriggio tutte e quattro le barche navigavano a circa 14 nodi di velocità, ma il gruppetto occidentale era in attesa dell’ingresso di un vento che permetterà loro di virare verso sud e di raggiungere velocità più sostenute, intorno ai 20/25 nodi e rosicchiare miglia sui leader.br / br / a href="http://www.volvooceanrace.com/en/racetracker/rdc.html" strongIL TRACKING ONLINE PER VEDERE LE POSIZIONI IN TEMPO REALE, QUI/strong/abr / nbsp;br / strongVOCI DALL'OCEANO (10 ottobre)/strongbr / strongIan Walker, skipper di Abu Dhabi/strong: "Non si può certo dire che sia una cosa normale montare un albero nuovo, partire di notte e dirigersi subito in mare aperto. Di solito si ha a disposizione più tempo per mettere a segno ma noi quel tempo non ce l'abbiamo. Non abbiamo nemmeno la sicurezza di un albero di scorta se qualcosa dovesse andare storto. Rischiamo molto e quindi dobbiamo adottare una strategia conservativa. Prendiamo una decisione per volta, per la prima notte non abbiamo spinto molto, aspettando la luce del giorno per fare gli opportuni controlli. E' un po' come quando si cade da cavallo, prima di risalire bisogna prendere confidenza, ma bisogna farlo il prima possibile."br / nbsp;br / strongFranck Cammas, Skipper di Groupama 4/strong: "Non è stata una scelta di andar via da soli, naturalmente gli anglosassoni penseranno che i francesi abbiano fatto una scelta solitaria, ma in realtà non è così. Ho dei momenti di nervosismo, non lo nego, ma non li condivido, preferisco condividere le mie speranze. Fino a ora abbiamo fatto quel che volevamo, non siamo sopresi dalle zone di vento debole, erano previste dai bollettini. Ora, però, staimo entrando in una zona diversa e abbiamo delle perplessità su quel che succederà domani, con venti più leggeri, dovremmo affrontarli per trovare una soluzione che funzioni. D'altra parte, abbiamo avuto più aria di quel che ci aspettassimo, siamo davanti, il che non fa mai male."br / nbsp;br / strongPablo Arrarte, timoniere su Telefonica/strong: "Oggi è il quinto giorno di navigazione, abbiamo avuto ogni tipo di condizione e non siamo riusciti ad andare molto a sud. E' una cosa complicata, la meteo non è ideale per andare verso la zona degli alisei, allora continuiamo verso ovest alla ricerca della bassa. Sembra che ci arriveremo domani e poi... via volando! Abbiamo dovuto fare molte manovre in questi ultimi due giorni e siamo piuttosto stanchi, abbiamo dormito appena. Non so perché, ma mi è venuto anche il mal di mare e non sino riuscito praticamente a mangiar nulla. Poi abbiamo avuto condizioni diversissime, salti di vento, temporali ma fortunatamente siamo riusciti a riposarci per brevi periodi. Adesso sono le 3 meno dieci della notte, ho riposato quasi quattro ore con un paio di manovre nel mezzo, quindi ho dormito circa un'oretta. Stiamo combattendo per staccarci un po' da PUMA che ci sta alle calcagna da quando siamo partiti da Alicante, di notte vediamo le sue luci di navigazione e di giorno lo vediamo abbastanza bene. Comunque tutto bene a bordo, ci siamo abituati alla routine di bordo, dormire poco, lavorare tanto e non allontanarci troppo dal mondo. Un abbraccio dalla barca azzurra nel mezzo dell'Atlantico."br / nbsp;br / strongAmory Ross, media crew member (MCM) di PUMA/strong: "Abbiamo passato un sacco di tempo a parlare di routine e di quanto sia importante entrare nel ritmo, ma la verità è che il ritmo è buono quando cambia. Dopo una bella nottata di navigazione verso ovest, diretti incontro al tramonto, e con la luna piena c'è stata un'interruzione nella nostra routine stamattina. Cambi di vele, cambi di vento e un continuo movimento dei pesi. Alcuni a bordo stanno male e gli altri sono stanchi (me compreso). Stare a bordo di una di queste barche 24 ore su 24 è faticosissimo. La buona notizia è che apre che usciremo da questa situazione nelle prossima 24 ore per andare belli diritti verso l'equatore. Ci speriamo tutti! Se tutto va bene per domani saremo "a palla" verso i Doldrum, ma prima c'è ancora un sacco di lavoro da fare. Prossimo compito per me è riposare per rimettermi in forma come gli altri."br / nbsp;br / strongHamish Hooper, MCM di Camper/strong: "Comincio a riconoscere i rumori della barca, tutte quelle botte, bang, l'acqua che frange in coperta e mi immagino quello che succede di sopra. Di solito il rumore è peggiore di quel che realmente succede. Ma stamattina mi sono svegliato con il suono della barca che camminava veloce, le miglia che passavano, fra una botta e l'altra sulle onde, un bel rumore. Poi il rumore si ferma e senti solo le vele che sbattono. Il vento è calato. Subito dopo un altro suono, quello del lavoro a bordo. Quando c'è poca aria si sposta tutto, 4 tonnellate di vele, pezzi di ricambio, cibo, uomini si spstano da una parte all'altra. Siamo usciti dal buco di vento e entrati di nuovo nell'aria e via si ricomincia. Mi è venuto un po' di mal di mare, faccio il possibile per resistere. Salgo in coperta con Chuny (Bermudez) che mi offre una salsiccia di contrabbando, che non è più di contrabbando visto che l'ha condivisa con il resto dei ragazzi. Rifiuto l'offerta e lui la mette da parte per me, mi sento già meglio. Poi la mangio, credetemi, la miglior salsiccia della mia vita!"br /

Commenti