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26/01/2022 - 23:14
37 America's Cup: il nuovo che avanza
America’s Cup 2024, avanti adagio nel futuro
LE NOTIZIE CHE CIRCOLANO E QUELLE (PIU’ IMPORTANTI) CHE MANCANO – Un lungo comunicato di ACE (America’s Cup Event) emanazione del defender Emirates Team New Zealand annuncia l’avvio della costruzione dei primi esemplari di AX40, i “piccoli Coppa America” per Youth, Women e training – VIDEO - Auckland accetta ufficialmente la sfida di New York: seconda Coppa per American Magic. La lista di tutte le voci che girano (senza conferme né smentite) e le informazioni che mancano
Dove si corre, in quali date, con quale formato? Dove prenderà i finanziamenti necessari a restare in piedi il detentore/defender neozelandese? Quale “vecchio” AC75 è stato acquistato da Alinghi Red Bull? Quali altri club o team o nazioni potrebbero lanciare una sfida? Quali nomi caldi, tra velisti, designer, strutturisti, maghi del software, fuoriclasse vari, sono in trattativa o in procinto di passare da un team all’altro? Sono tante le domande senza risposta sulla strada della 37ma America’s Cup. E l’assenza di risposte, inevitabilmente, prova la circolazione di una infinita serie di “varianti” tra voci, rumors, gossip, nelle quali vero, falso o probabile si mischiano in una poltiglia poco commestibile.
In un anonimo mercoledi 26 gennaio, dal mondo della Coppa sono emerse due notizie: l’inizio della costruzione del primo AC40, le nuove barche volanti col sistema dei bracci-foil a imitazione delle sorelle maggiori C75, che saranno (obbligatoriamente) acquistate dai team iscritti, oltre che per allenarsi anche per correre le versioni giovanile e femminile (Youth e Women’s America’s Cup). E la conferma della seconda sfida del team American Magic dopo l’accettazione della sfida del New York Yacht Club da parte del detentore Royal New Zealand Yacht Squadron. E se ci hanno messo un po’, vuol dire che forse non è stata poi così scontata…
AC40 PARTE LA PRODUZIONE DA MCCONAGHY BOATS - A poco più di 11 mesi da quando l'AC75 "Te Rehutai" di Emirates Team New Zealand (ETNZ) ha tagliato il traguardo per conservare la 36a Coppa America, la sua classe sorella minore AC40 è in produzione presso il cantiere McConaghy Boats. La forma dello scafo dell'AC40 si basa proprio su quella di Te Rehutai, ma guarda già al passo avanti generazionale con una serie di sviluppi ispirati dall'AC36 del 2021.
La sequenza temporale di progettazione e produzione dell'AC40 è stata realizzata grazie a una collaborazione tra il team di progettazione di ETNZ (Dan Bernasconi e Richard Meacham) con Mark Evans, Managing Director di McConaghy Boats.
“Sebbene la genesi del progetto AC40 derivi dal design di ETNZ, abbiamo davvero dovuto spingere i limiti utilizzando una combinazione del meglio dell'industria marittima in Nuova Zelanda e di importanti partner internazionali, come Southern Spars e la sede cinese del cantiere kiwi (per gli scafi, la coperta e gli allestimenti), nonché il gruppo North Sails Marine con il pacchetto aeronautico", ha detto Meacham.
McConaghy Boats costruisce barche da regata in composito con tecnologie di costruzione leader da oltre 50 anni in una gamma di classi da Maxi come Wild Oats (lo yacht di maggior successo nella regata di Sydney Hobart), fino ai foiler Moth Mach 2 e Waszp.
Ora l'attenzione è concentrata sul lancio della flotta di AC40 ha spiegato Meacham: "Attualmente ci sono 8 AC40 ordinati da McConaghy, da parte di team iscritti alla Coppa. Abbiamo un settore marittimo leader a livello mondiale qui in Nuova Zelanda, ma come tante industrie ci sono vincoli di risorse per la manodopera, quindi senza collaborare con McConaghy e utilizzare le loro capacità di produzione anche all’estero non saremmo in grado di evadere gli ordini in tempo".
VIDEO TIMELAPSE SULLA FINITURA DELLO SCAFO AC40
IL PRIMO AC40 SARA’ CONSEGNATO AL DEFENDER A LUGLIO - Il primo AC40 dovrebbe essere pronto per essere spedito dalla struttura McConaghy nel luglio di quest'anno alla base di Emirates Team New Zealand a Auckland per la messa in acqua ad agosto. Poi ogni barca successiva seguirà all’incirca ogni 5 settimane in seguito, per consentire agli sfidanti di testarne le prestazioni che si prevedono eccezionali.
Con vento leggero, l'AC40 dovrebbe essere in grado di navigare fino a 26 nodi a un angolo di 46º di bolina e a fino a 30 nodi con un angolo di 138º alle portanti. Con il limite massimo di 20 nodi di vento reale, le velocità della barca dovrebbero aumentare a 39 nodi di bolina con angolo di 41º e a 44 nodi di poppa con un angolo di 155º.
Poiché l'AC40 è una "barca di serie", il processo è stato un po' diverso dal solito per il capo del design Dan Bernasconi: "Normalmente durante la costruzione di una barca di Coppa il team di progettazione ha un po' più di tempo per sviluppare e finalizzare l'idraulica, l’elettronica e i sistemi, ma in questo caso, abbiamo dovuto finalizzare molte più aree in anticipo e assicurarci che fossero azzeccate".
I team dell'America's Cup utilizzeranno i loro AC40 per i test, lo sviluppo e l'allenamento al match race, nonchè per gli eventi preliminari, inoltre questi scafi saranno utilizzati sia per l'America's Cup femminile che per quella giovanile. Questo percorso ha reso tutto più semplice con l'ulteriore vantaggio della disponibilità del simulatore AC40 sviluppato da Emirates Team New Zealand per l'addestramento pre-consegna.
ACCETTATA ANCHE LA SFIDA DI NEW YORK, SECONDA SFIDA PER AMERICAN MAGIC - Il Royal New Zealand Yacht Squadron ha formalmente accettato la sfida del New York Yacht Club con American Magic per la 37ma America's Cup che si terrà nel 2024, si tratta della terza sfida accettata per l’AC37, dopo quelle di Luna Rossa e Alinghi, la quarta considerando il Challenger of record Ineos Britannia.
"È fantastico essere di nuovo in Coppa America, la nostra voglia di portare a casa il Trofeo rimane la stessa", ha detto Terry Hutchinson, presidente di American Magic. "Ci stiamo preparando per l'AC37 dal momento in cui siamo usciti dalla AC36, siamo un gruppo profondamente motivato e pronto a competere e a vincere".
All'inizio di questo mese, American Magic ha accettato di rappresentare il New York Yacht Club all'AC37 in una rinnovata collaborazione per riportare il trofeo dell'America's Cup negli Stati Uniti.
I due “principal”, nonché finanziatori di American Magic, Doug DeVos e Hap Fauth, hanno condiviso la visione e si impegnano a investire in tecnologia, design, innovazione e talento per creare una squadra vincente e un franchising a lungo termine. "Doug ed io siamo entusiasti che la nostra sfida sia stata accettata", ha osservato il capo squadra Hap Fauth.
"Abbiamo un lavoro in sospeso e una voglia di tornare in acqua e competere. I nostri partner, sostenitori e fan hanno investito nella nostra missione e siamo entusiasti di rappresentare loro e gli Stati Uniti ancora una volta".
La squadra e il Club attendono l'annuncio della sede e del programma delle gare per l'AC37, i dettagli per l'America's Cup World Series e il programma per gli eventi giovanili e femminili. L'annuncio della sede è previsto per il 31 marzo 2022.
LE NOTIZIE CHE MANCANO… - Sulla località ormai si è smesso persino di fare ipotesi, e c’è chi teme che anche la scadenza del 31 marzo possa passare invano. Sarebbe un flop dalle conseguenze imprevedibili, compreso il rinvio della Coppa al 2025, per questo appare uno scenario estremo e da escludere. Barcellona, Malaga, Cork: questo il terzetto ritenuto ancora in corsa, con buona pace di Auckland e Jeddah, sempre meno gettonate.
Sulla barca acquistata da Alinghi il mistero è fitto, ma le possibilità sono otto: una delle due barche di Luna Rossa, di Ineos, di American Magic o di ETNZ. Escludendo le prime, perché la sfida italiana non le vende, restano sei scafi: i due americani (quello rattoppato dopo la scuffiona in semifinale e il primo non brillantissimo), i due inglesi (uno più brutto dell’altro, il primo anche lentissimo), e i due kiwi (uno dei quali ha vinto la Coppa). Conoscendo le abitudini di Ernesto Bertarelli, si potrebbe pensare che abbia voluto proprio Te Rehutai. I neozelandesi, a corto di risorse economiche, potrebbero disfarsene senza troppi rimpianti. Gli svizzeri sono gli unici che potranno navigare con un vecchio AC75 dal 15 giugno. La barca acquistata, quale che sia, dovrà arrivare alla base di Alinghi almeno un mese prima, e quindi essere impacchettata e spedita per tempo dalla base di partenza. Difficile non accorgersi del movimento: occhi aperti a marzo.
Mercato: tiene banco il destino dei fuoriclasse kiwi Peter Burling e Blair Tuke, che non hanno ancora firmato con ETNZ. Sirene svizzere col sistema-Alinghi anche per loro? C’è prima da risolvere il problema della nazionalità, ma non appare insormontabile. Scongiurato il passaggio di Jimmy Spithill, testimonial Red Bull, ancora con Alinghi: il timoniere aussie resta fedele a Luna Rossa, dove per il ruolo di secondo timoniere si profila un confronto tra l’esperienza di Checco Bruni e la medaglia d’oro di Ruggero Tita (già al lavoro in questi giorni alla base di Cagliari, quando non si allena in Nacra 17). Voci di uscita dal team italiano di Pietro Sibello e Vasco Vascotto, mentre un certo ricambio è atteso nel design team. Vale un po’ per tutti i team. Da Ineos, l’ex Luna Rossa Martin Fischer rilascia un paio di interviste a settimana.
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