Storia | Regata > Vela Oceanica
23/12/2020 - 10:38
Vendée Globe, dal Pacifico emerge un nuovo personaggio
I giorni di YaYa Bestaven sarà la fuga giusta?
CHI E' IN TESTA AL VENDÉE DA UNA SETTIMANA (E PERCHE')? - L'ingegnere Yannick Bestaven, originario della costa atlantica del sud, tra Surf e Rugby sceglie la vela. Tour de France, due Mini Transat (una stravinta), tanto Figaro, Class 40, trimarani Orma, Imoca, Route du Rhum, Jacques Vabre, in barca con Simone Bianchetti... Un disalberamento 28 ore dopo la partenza del Vendée 2008. E dodici lunghi anni per riprovarci. Con quale filosofia? Con quale barca? E dove puo' arrivare veramente? GUARDA 3 VIDEO
di Christophe Julliand
Yannick Bestaven in testa da una settimana prima ancora di entrare nell’Oceano Pacifico Poco conosciuto dal grande pubblico, molto apprezzato dai suoi colleghi, lo skipper di La Rochelle è la bella sorpresa di questa nona edizione del Vendée Globe. Chiamatelo outsider se volete, anche se nel solito pronostico interrogatorio pre regata, qualcuno comunque l’aveva indicato come concorrente da tener d’occhio, proprio un suo avversario diretto: il nostro Giancarlo Pedote…
Yannick Bestaven: nome e cognome sono di origine bretoni ma lui è nato vicino a Bordeaux, non lontano da quella parte francese del Paese Basco che respira più surf da onda e rugby che vela. Bestaven, classe 1972, è laureato in ingegneria civile. Partecipa da studente ad alcune regate inshore. Poi scopre le regate oceaniche, e inizia tutta un'altra storia. Una storia che in questi giorni vive la sua fase più alta.
La Rochelle ha una lunga tradizione con la vela oceanica, di generazione in generazione: Laurent Cordelle, Pierre Follenfant, Isabelle Autissier, Yannick, Arnaud Boissieres, fino a Pulvé e al Collectif Mini che ha organizzato alla grande le due ultime edizioni della Mini Transat, prima di farsela sfilare da Les Sables...
Mini Transat, Figaro, Classe 40 e Imoca - Yannick si lancia nella vela oceanica alla fine degli anni ’90. Si costruisce un prototipo 650 per partecipare alla Mini Transat del 1999 che conclude nei primi venti con la convinzione di poter migliorare questo risultato. Parallelamente scopre i 60 piedi IMOCA a bordo di Aquitaine Innovations di Yves Parlier. In equipaggio, con a bordo una tale Ellen MacArthur, la barca blu vince il giro d’Europa tra Genova e Lorient.
Per la sua seconda campagna Mini Transat costruisce un nuovo Mini 650: il mitico prototipo Satanas 303. Anzi, Bestaven e il suo amico Boissieres anche lui basato a La Rochelle, costruiscono due sistership, evoluzioni del Karen Liquid progettato da Sébastien Magnen. La Mini Transat 2001 di Bestaven è un piccolo capolavoro: vince entrambe le tappe e dimostra una grande maestria e padronanza delle interpretazioni meteo e di essere al proprio agio al lasco nel vento forte.
L’anno dopo la vittoria nella Mini Transat, diversifica le sue esperienze: torna in 60 piedi sempre in equipaggio ma questa volta sul Tiscali di Simone Bianchetti per la Regata del Rubicon, partecipa alla sua prima Route du Rhum in 50 piedi ma deve abbandonare, integra l’equipaggio del trimarano ORMA di Lalou Roucayrol, è skipper di un Mumm 30 per il giro di Francia. Nel 2003 scopre i monotipi Figaro, classe che frequenta con assiduità per 4 anni.
Nel 2008 inzia qualifica e preparazione per il suo primo Vendée Globe a bordo di un vecchio Finot/Conq, barca della stessa generazione di quelle di Sam Davies e Arnaud Boissières. La barca si chiama Cerviner e a bordo Bestaven vuole privilegiare la produzione di energia elettrica senza bruciare combustibili. Sono istallati i primi prototipi di idrogeneratori che diventeranno il marchio Watt&Sea, creato e sviluppato da Bestaven e da un amico.
Purtroppo, il sogno Vendée Globe 2008 dura soltanto 28 ore: la barca disalbera nel Golfo di Biscaglia. La ferita è profonda. Tutto da ricostruire. Riparte dalla classe inferiore a quella dei 60 piedi, cioè quella dei Class 40. Nel 2011 vince una prima Transat Jacques Vabre con Eric Drouglazet, finisce a poche ore del podio quella successiva nel 2013 e fa il bis nel 2015 con Pierre Brasseur sempre in Class 40. Dal 2017 torna a frequentare la classe IMOCA come co skipper di Kito De Pavant.
Nuova campagna VG 2020 - Dopo il terzo posto ottenuto da Jérémie Beyou nel VG 2017, lo sponsor Maitre Coq vuole di nuovo fare un giro del mondo ma non può seguire economicamente le ambizioni di Beyou e lanciare la costruzione di una nuova barca. Bestaven viene scelto fra una decina dii candidati. La barca è ex Safran 2 dello skipper Morgan Lagravière progetto Verdier/VPLP 2015, stessa generazione di Prysmian Group, Bureau Vallée o Malizia.
Bestaven ha spiegato così la filosofia generale della sua preparazione: “Sono dodici anni che voglio finire la storia del Vendée Globe. Non voglio complicare ulteriormente il challenge con la tecnica ma privilegiare l’affidabilità del mezzo.” La sua è una preparazione centrata sulla navigazione piuttosto che sui lavori in cantiere. Nel capannone la barca ci torna, ma non per ricevere foil più grandi bensì per rinforzare le strutture dello scafo e cambiare il piano velico.
Ospite del live quotidiano nei giorni scorsi, Jean Marie Dauris, olimpionico su Soling a Sydney 2000, collaboratore di lunga data di Bestaven e direttore tecnico e sportivo del team che comprende una dozzina di persone, ha ricordato le grandi linee del programma: ‘’navigare il più possibile e lavorare per rendere più affidabile la barca’’. Bestaven ha partecipato a tutte le regate del circuito. La barca è stata comparata alla scuderia Kairos diretta da Roland Jourdain (altra figura del VG). Il team riceve la barca i primi giorni del 2019, insieme con Jourdain, partono ad allenarsi in Portogallo prima di partecipare a tutte le regate del circuito compreso la Jacques Vabre 2019 corsa da Bestaven e Roland Jourdain. Collaborazione quella con Kairos e il team Maitre Coq durata poi oltre il periodo di presa in mano fino a oggi.
Prudenza prima di partire all'attacco - Prudente durante la prima settimana di regata, anche a causa di piccoli infortuni fisici in seguito a una caduta in pozzetto (dolore alle costole e distorsione del ginocchio), Bestaven ha trovato il ritmo a partire dalla seconda settimana. Dopodiché è riuscito a navigare dove voleva, cioè nel gruppo di testa, per la precisione nei primi cinque, all’entrata dei mari del Sud. Come si sa Bestaven ha partecipato alle operazione di ricerca di Escoffier, e perciò la giuria gli ha concesso un abbuono di 10 ore e 15 minuti. Un bonus al quale il navigatore di La Rochelle non vuole pensare. Passato lo shock emotivo dell’operazione Escoffier, Yannick ha spinto di nuovo, al momento giusto. Quando i due primi, Ruyant e Dalin sono stati rallentato dalla violenta depressione dell’Oceano Indiano, lo skipper di Maitre Coq ha ridotto il gap: “una vita da cinghiale” ha raccontato.
Lo scorso 16 dicembre, prima di passare la longitudine della Tasmania, al limite della zona dei ghiacci, Bestaven passa al comando. Un primo posto che non sembra intenzionato a lasciare, occupato e ingaggiato come è in una battaglia di strambate tra il cuore di un’alta pressione e la zona d’esclusione dei ghiacci. La posta in gioco è tanta, ogni miglio guadagnato verso Est conta: se riuscirà ad estrarsi da questa zona, le attuali cento miglia di vantaggio potrebbero crescere in modo esponenziale e concretizzarsi in una vera e propria fuga. Se il piano non riesce, tutto sarà da rifare…
Intanto, se fossero aperti i bar di La Rochelle, di sicuro ci sarebbe qualche brindisi alla salute e alla buona stella di YaYa Bestaven.
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