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05/11/2020 - 11:35
Il giro del mondo in diretta
Vendée Globe - Situation Room
SALITE A BORDO - Una pagina-stanza, il vero quartiere generale delle notizie, qui 24 su 24, 7 giorni su 7, le ultimissime, i colpi di scena, la mappa col tracking e le posizioni in classifica, i link a foto, video e testi più interessanti e attuali. Un rullo continuo che è il vostro riferimento sul giro di Giancarlo Pedote e degli altri skipper in gara. E che vi indirizza agli altri contenuti e aggiornamenti sul portale e su Saily TV
a cura di Christophe Julliand, Fabio Colivicchi, Eugenio Catalani
Benvenuti alla Situation Room del Vendée Globe. La pagina unica di riferimento dove seguire la regata del momento. La nostra redazione aggiornerà su questa pagina tutte le breaking news e i contenuti inseriti di recente, con i relativi link. Inoltre qui troverete il link diretto al tracking per seguire l'evoluzione della gara e le posizioni dei navigatori, e sempre da qui gli avvisi per il lancio di ogni puntata di SOLO, la webserie esclusiva su Saily TV.
SPONSOR PER PASSIONE! - Grazie al pool di sponsor a bordo della speciale copertura del VG sul network Saily.
27.1 COLLISIONE CON UN PESCHERECCIO PER BORIS HERRRMANN
Questa sera alle 19:50 UTC, mentre navigava in terza posizione a soltoanto 90 miglia dal traguardo di Les Sables-d'Olonne, Seaexplorer-Yacht Club de Monaco dello skipper tedesco Boris Herrmann è entrato in collisione con un peschereccio. Ha informato il suo shore team che il foil di dritta aveva subito danni. Boris sta bene, ha messo in sicurezza la barca e si sta dirigendo verso il traguardo, a bassa velocità.
27.1 IL GIORNO PIU LUNGO
E’ iniziato il giorno più lungo, l’ultimo per il gruppo di testa il cui arrivo è previsto in serata.
Al rilevamento delle 8, Charlie Dalin (Apivia) in testa è a meno di 200 miglia del traguardo. Per lui la sequenza di strambate sembra finita. Ne ha effettuate 10 nelle ultime 24 ore per doppiare Capo Finisterre e l’estremità nord occidentale della Spagna,e fa rotta diretta verso Port Olona. In questa opzione a terra (decisamente impegnativa, ’’in modalità Figaro’’ come Charlie ha più volte ripetuto), Dalin è seguito da Boris Herrmann (SeaExplorer/Yacht Club di Monaco), lo skipper tedesco occupa ancora il secondo posto però è stato meno estremo nel suo bordeggio e ha perso qualche miglia rispetto al leader e ai suoi primi inseguitori…
Thomas Ruyant (LInkedOut) e Yannick Bestaven (Maitre Coq) invece si sono lanciati subito dopo il passaggio delle Azzorre in un’opzione Nord e stanno facendo rotta diretta anche loro sulle altre mura rispetto a Dalin. Occupano sempre il terzo e quarto posto. Al terzo posto, Louis Burton (Bureau Vallée) è tornato dalla sua posizione a Sud della flotta e si è piazzato davanti a Ruyant e Bestaven …
Suspense fino alla fine.
Dietro, la corsa di velocità continua tra Damien Seguin (Groupe Apicil) e il nostro Giancarlo Pedote che fila a venti nodi con il suo Prysmian Group e ha scelto una traiettoria un pochino più Nord rispetto a quella dell'avversario. Al rilevamento delle 8 Giancarlo risulta al settimo posto, a 320 miglia della linea di arrivo e con 60 miglia da recuperare per superare Damien Seguin.
27.1 A PORT OLONA, CI SARA' IL PUBBLICO
C’è una prima vittoria in questo Vendée Globe. Ieri martedì la prefettura della Vandea ha accettato la proposta lanciata la settimana scorsa da Yannick Moreau, il sindaco di Les Sables d’Olonne, per autorizzare la presenza del pubblico sui moli del lungo canale di Port Olona per accogliere i concorrenti (un caso di cui abbiamo parlato in queste colonne e in quest'articolo (LINK). Non ci sarà Ia solita folla che caratterizza partenze e arrivi del Vendée Globe, però alemno i navigatori non entreranno in un porto desertico e silenzioso e, come da tradizione, riceveranno gli applausi e la standing ovation che tutti meritano.
Insomma per l'ennesima volta nella trentennale storia del Vendée Globe Challenge, si verifica il mantra secondo il quale "Il Vendée Globe è un evento della città di Les Sables d'Olonne e degli abitanti della Vandea". In altre parole ''All We Need is Globe''
L'immenso striscione realizzato da una famiglia fedelissima al Vendée Globe per la partenza dell'edizione 2016/2017
24.1 E’ INIZIATO LO SPRINT FINALE
La battaglia di strambate è iniziata questa domenica, nell’Arcipelago delle Azzorre, dopo 77 giorni di regata. Sarà quindi decisiva proprio questa fase della regata, l’ultima, una sequenza di jibe in venti dai settori occidentali, fino al trgauardo proprio nelle ultime 1000 miglia del percorso, A 3 giorni dell’arrivo, prepariamoci a vivere le 72/96 ore più importanti della settimana più folle di questa incredibile edizione del giro del mondo in solitario e senza scalo.
Con una battaglia di strambata nelle Azzorre, è iniziato lo sprint finale del Vendée Globe 2020/2021.
Un finale reso ancora più indeciso dalle bonifiche in tempo che tre dei nove concorrenti del gruppo di testa ricevereanno all'arrivo per il loro coinvolgimento nelle operazioni di reicerca di Kevin Escoffier: 16 ore e 15 minuti per Jean Le Cam, 10 ore e 15 minuti per Yannick Bestaven e 6 ore per Boris Herrmann.
Da questa mattina alle 8, la cartografia indica un ‘nuovo’ leader: Louis Burton con Bureau Vallée che alle Azzorre è passato tra le isole San Miguel e Santa Maria mentre Charlie Dalin su Apivia è passato 120 miglia più a Sud. Nel gruppo di testa, alle prime ore di questa domenica i primi concorrenti ad aver strambato sono stati Yannick Bestaven Maitre Coq al quinto posto, sempre veloce, partito in un’opzione Nord dove troverà venti più forti della prossima depressione in arrivo nel Nord Atlantico, e Giancarlo Pedote (Prysmian Group) è passato al sesto posto e deve ancora attraversare le Azzorre.
Un po’ più avanti nel gruppo di testa e nell’arco della giornata, nel primo pomeriggio, Thomas Ruyant (LinkedOut) al quarto posto, poi Boris Herrmann (Seaexplorer/YachT Club de Monaco) e Louis Burton (Bureau Vallée) hanno strambato a loro volta per tirare un bordo verso Nord. Al rilevamento delle 15 Charlie Dalin (Apivia) era l’unico nel gruppo di testa a continuare sulle altre mura ma si preparava anche lui a strambare, impaziente di poter sfruttare tutto il potenziale della sua barca passando mure a sinistra, sul foil intatto.
23.1 AVANTI TUTTA VERSO LE AZZORRE E LA GUASCOGNA
Concentrazione e determinazione per l'ultima parte della regata, un finale ventoso, spiega Giancarlo Pedote: "Inizia un ciclo ddi strambate tra zone depressionarie e bordo dell'anticiclone"
22.1 SOLO #11 PARLIAMO CON GIANCARLO
22.1 ETA (ORA STIMATA DI ARRIVO) E PROTOCOLLI
L'ora prevista di arrivo (ETA) verrà comunicata dall’ufficio stampa a partire dal giorno D-7.
L'ETA stimata - a oggi - per il primo skipper è: 27 gennaio 2021
IL VILLAGGIO A PORTE CHIUSE -Nel rispetto delle norme vigenti, gli arrivi del Vendée Globe si svolgeranno a porte chiuse e il Villaggio sarà interdetto al pubblico. Solo coloro che lavorano per l'evento, compresi i media, possono accedere al Villaggio.
VIAGGIO IN FRANCIA - L'organizzazione può fornire un attestato per chi volesse venire in Francia. Si prega di chiedere all’ufficio stampa. Siate consapevoli che le leggi cambiano rapidamente, in particolare per quanto riguarda le regole di quarantena.
PROTOCOLLO SANITARIO IN VIGORE E ACCESSO - Regole sanitarie: È ancora in vigore un rigido protocollo sanitario per garantire la protezione degli skipper e tutelare la salute di tutte le persone presenti. L'uso della mascherina e il rispetto del distanziamento sono obbligatori in tutto il Villaggio. È OBBLIGATORIO fornire un risultato negativo a un test PCR inferiore a 72 ore prima del vostro arrivo al Villaggio.
Il risultato negativo del test PCR deve essere caricato sulla piattaforma online per la creazione / riattivazione dell'accredito: https: //www.vendeeglobe.org/fr/espace-presse/resultats-tests-pcr
Da lunedì l'accesso al Villaggio sarà possibile solo con accredito attivo.
22.1 IL LEADER DALIN SOTT’ATTACCO
Bella, coraggiosa ed efficace l’opzione scelta da Louis Burton, skipper di Bureau V. Subito dopo aver superato i doldrums, negli alisei da NE, navigando più poggiato e più veloce, il giovane Burton ha scelto l’esterno della curva per superare l’alta pressione delle Azzorre. Ha disegnato sulla mappa una parabola che si sta chiudendo in queste ore, 1000 miglia al largo delle Canarie, con la classifica che indica al rilevamento delle 8 UTC, Louis Burton tornato al secondo posto a soltanto 16 miglia del leader Apivia di Charlie Dalin che ha scelto una traiettoria più tesa per uscire dagli alisei. Burton che, grazie al suo posizionamento più a Nord rispetto a Dalin, non ha finitio di incassare e potrebbe anche passare al comando nei prossimi post-report. Tutto ciò quando per i primi rimangono meno di 1.900 miglia al traguardo e l'arrivo è previsto mercoledì 27.
Il cucchiaio di Louis Burton negli alisei da NE
Burton però non è l’unico concorrente a minacciare la leadership di Dalin. Seguendo una traiettoria meno estrema di quella di Burton, anche il tedesco Boris Herrmann con SeaExplorer / Yacht Club di Monaco si è fatto sotto e ha ormai meno di 60 miglia di ritardo sulla barca gialla di Charlie Dalin.
Se la traiettoria e le velocità registrare dai tre primi concorrenti lasciano pensare che sono usciti dai venti leggeri dell’alta pressione e che questi tre hanno iniziato una fase di bordeggio di poppa in un vento da SW che dovrebbe durare fino alle Azzorre; più a Sud invece, a cento miglia del leader, un trio di barche sta lottando per uscire dalla stessa alta pressione. E’ battaglia aperta tra Maitre Coq di Yannick Bestaven, LinkedOUt di Thomas Ruyant e Prysmian Group di Giancarlo Pedote che fa più che resistere mantenendosi al settimo posto a 200 miglia del leader e recuperando acqua sulle barche più vicine.
Grazie al suo posizionamento più a Est, Damien Seguin (Apicil) risulta ancora al quinto posto e prosegue verso N sulla rotta più breve. Secondo le previsioni, passando più vicino al centro dell'alta pressione dovrebbe incontrare venti più leggeri e rallentare.
Tutto ciò quando i primi sono a meno di 1900 miglia del traguardo con un arrivo previsto tra mercoledì 27 e giovedi 28 gennaio.
21.1 ALISEI, REACHING E MANUTENZIONE
In forma Giancarlo Pedote, questo giovedì è stato il più veloce di tutta la flotta con 400 miglia percorse. LO skipper racconta un reaching tonico negli alisei da NE sul foil, con tanto dil pugno nello stomaco ogni volta che la barca sbatte nell'onda. Lucido sulla fine del percorso: le ultime 3000 miglia, prima le Azzorre poi il Golfo di Biscaglia...
20.1 VERSO LO SPRINT FINALE NEGLI ALISEI
Dopo quasi 73 giorni di regata, il gruppo di testa continua a navigare verso N sfruttando venti alisei orientati a NE / ENE. La strategia consiste ad aggirare passando a Ovest il cosiddetto anticiclone delle Azzorre. C'è un problema però: la zona di alta pressione che si estende in questi giorni alla latitudine delle Canarie su quasi tutto il Nord Atlantico.
Subito dopo aver passato i doldrums, Louis Burton (Bureau Vallée) ha scelto di attaccare, navigando poggiato e veloce per allungare verso Ovest. Lo scopo è quello di iniziare prima degli altri l’attraversamento della zona di alta pressione e di agganciare per primo i venti portanti nel treno delle depressioni che passano sopra i 30° N di latitudine.
Il gruppo di testa negli alisei da NE al rilevameto delle 8 UTC
Al rilevamento delle 8 UTC, Burton è il concorrente più a Nord (ha superato i 20°N) e più a Ovest della flotta. Burton risulta al secondo posto considerando la distanza all’arrivo. Sono oltre 300 le miglia di separazione laterale con il leader, Charlie Dalin (Apivia) che ha scelto una rotta più breve ma meno veloce di Burton. Per Dalin le miglia ancora da percorrere sono meno di 2.500, sta per iniziare gli ultimi 10 per cento del percorso totale. L'arrivo dei primi è previsto tra una settimana.
Da Thomas Ruyant (LinkedOut) terzo a 125 miglia a Giancarlo Pedote (Prysmian Group) settimo a un po’ più di 220 miglia, il gruppo inseguitore segue una traiettoria simile a quella del leader, senza allungare la rotta verso Ovest come ha fatto Burton.
Una volta completata la traiettoria a C più meno tesa che stanno disegnando i concorrenti di testa, quando avranno superato la zona di alta pressione, inizierà un vero e proprio sprint finale verso il traguardo. Alle portanti, spinti dalle depressioni. Si preannuncia quindi una volata ad alta tensione, in venti e mari forti, un finale di corsa che richiederà tutta la concentrazione dei concorrenti e metterà a dura prova le barche affaticate anch’esse dopo 80 giorni di mare.
19.1 VERSO L’USCITA DEI DOLDRUMS
Ancora nuvole e instabilità a bordo di Prysmian Group, Giancarlo Pedote è stanco e racconta l’uscita dai doldrums e l’entrata nella fascia degli alisei da NE, più regolari…
18.1 NEL CUORE DEL POT AU NOIR
Giancarlo Pedote e Prysmian Group racconta il passaggio dei doldrums: difficile transizione tra e zone di bonaccia e groppi anche di grandine monitorati sul radar.
18.1 ENTRATA NEI DOLDRUMS
Poco dopo il passaggio dell'Equatore, finiscono di soffiare gli alisei da SE. Inizia la sempre impegantiva fase dell’attraversamento della Zona di Convergenza Intertropicale, chiamata anche doldrums in inglese o ‘pot au noir’ in francese, inevitabile e incerta transizione prima di raggiungere la fascia degli alisei da NE
dell’emisfero N.
17.1 PRYSMIAN SETTIMO ALL'EQUATORE
Alle 9.13 UTC, dopo 69 giorni 19 ore e 53 minuti, Giancarlo Pedote è il settimo concorrente a essere tornato nell'emisfero Nord.
16.1 Tempi di passaggi all’Equatore
1-Bureau Vallée (Louis Burton) alle 19.11 UTC in 69 giorni 5 ore e 51 minuti
2-Apivia (Charlie Dalin) 59 minuti dopo il leader
3-Seaexplorer - Yacht Club de Monaco (Boris Herrmann) 1 ora e 37 minuti dopo il leader.
4-LinkedOut (Thomas Ruyant) 3 ore e 54 minuti dopo il leader (2 ore e 16 dopo Seaexplorer-Yacht Club de Monaco)
5-Maître Coq IV (Yannick Bestaven) 7 ore e 24 minuti dopo il leader (3 ore dopo LinkedOut)
6- Groupe Apicil (Damien Seguin), 10 ore e 35 minuti dopo il leader, (03 ore e 10 minuti dopo Maître Coq IV)
7- Prysmian Group (Giancarlo Pedote), 14 ore e un minuto dopo il leader, e 03 ore e 25 minuti dopo Groupe APICIL
https://www.vendeeglobe.org/fr/actualites/21749/les-temps-de-passage-a-l...
16.1 ore 15:00 - SEBASTIEN DESTREMEAU (MERCI) COSTRETTO AL RITIRO - Sébastien Destremau, lo skipper del 26 ° classificato IMOCA Merci, è stato costretto ad abbandonare il tentativo di completare la sua seconda Vendée Globe. Il 46enne skipper di Tolone ha avuto una serie di problemi già da quando si trovava in Nord Atlantico poco dopo la partenza, poi più recentemente nell'Oceano Indiano con i suoi autopiloti e il suo sistema di governo che ha dovuto ricostruire efficacemente. Attualmente si trova a meno di 60 miglia nautiche da Dunedin, nell'Isola del Sud della Nuova Zelanda e, dopo i suoi problemi consecutivi, era finito quasi 7.500 miglia dietro il leader, ma più in particolare Destremau era quasi 2.000 miglia dietro Ari Huusela al 25° posto. Oggi la comunicazione del suo abbandono. E' l'ottavo ritirato in questa edizione, al giorno 69 di navigazione.
16.1 "NON SEI DA SOLO!" LA BELLISSIMA SORPRESA DI ERIC PER GIANCARLO
E' andata in onda nella trasmissione Telematin su France 2*, l'ultima puntata della cronaca presentata da Eric Bellion, grande protagonista a modo suo del Vendée Globe 2016. Ha fatto una bellisima sorpresa a Giancarlo collegandosi in diretta da un paesino vicino a Quimper in Bretagna con un coloratissimo gruppo di supporter: c'è la sua famiglia, Stefania che grida "Giancarlo non sei da solo! Ti aspettiamo per fare festa!" e dietro tifosi con tanto di bandiere tricolori e gwen ha du (nere e bianche quelle della Bretagna), bella ciao alla cornemusa, maglie azzurre, travestimenti e parrucche. C'è pure il carabiniere!
*Telematin è un monumento della tivù francese: la trasmissione va in onda dal 1985, è seguita tutti i giorni da una media di 800.000 persone, stabile a oltre il 25 del share nel suo segmento...
Questo Vendée Globe 2020/2021 non ha forse battuto i record di velocità sull'acqua ma in termini di seguito e di pubblico sta superando sé stesso. E certo non è finito, il meglio deve ancora arrivare con il boom degli arrivi... Tema quello mediatico sul quale ovviamente torneremo.
15.1 LA MINACCIA BORIS HERRMANN
J+68. Rilevamento delle 12 UTC. Con 376 miglia percorse nelle ultime 24 ore, Boris Herrmann (SeaExplorer/Yacht Club di Monaco) è stato il più veloce del gruppo di testa. Lo skipper tedesco ha superato LInkedOut di Thomas Ruyant ed è passato in terza posizione la scorsa notte. Questa mattina cammina ancora più veloce del secondo, Louis Burton (Bureau Vallée) e del primo, Charlie Dalin (Apivia), continua a colmare il suo ritardo sul leader (meno di 40 miglia). Tutto ciò mantenendosi sopravvento un po’ più a Est. Una posizione a priori favorevole in questa corsa di velocità verso l’equatore poiché il vento dovrebbe gradualmente girare a destra superata la punta di Recife.
In questo video, Herrmann racconta come sorveglia di continuo i carichi sui foil alla ricerca del giusto compromesso: andare veloce senza rischiare di rompere qualcosa.
Giancarlo Pedote (Prysmian Group) è passato sotto la barra delle 4.000 miglia al traguardo. Anche lo skipper italiano ha recuperato qualcosa rispetto a ieri: da poco più di 200 miglia di ritardo sul leader a 183. Anche lui cerca di conservare un po’ di separazione laterale verso Est rispetto alle barche davanti. Sempre in ottava posizione, Pedote dovrebbe finalmente riuscire a superare il giovane Benjamin Dutreux e il suo Omia/Water Family.
Questo è il primo target per Giancarlo, poi ci sono gli altri, come dice lui stesso in questo video dove spiega la situazione meteo: "Dobbiamo andare ad infastidire gli amichetti davanti Altriment siamo troppo soli."
14.1 WELCOME TO THE TROPICS
Il pos-report delle ore 14 UTC indica Charlie Dalin (Apivia) in testa con 20 miglia di vantaggio su Bureau Vallée di Louis Burton che ha ritrovato il secondo posto in classifica, posizione che Burton occupava già lo scorso… 4 dicembre, qualche giorno dopo aver doppiato Buona Speranza. Davvero notevole la rimonta compiuta da Louis Burton: il 21 dicembre, dopo aver effettuato le riparazioni sottovento all’isola Macquarie nel Pacifico, sotto la Nuova Zelanda, il navigatore di Saint Malo era ripartito in undicesima posizione con quasi 900 miglia di ritardo sul leader che era allora Yannick Bestaven con Maitre Coq. Bestaven dal canto suo continua a soffrire della sua posizione sottovento. Posizionato più a Ovest, è costretto a navigare di bolina più stretta per riuscire a doppiare la punta nord orientale del Brasile, Recife, 400 miglia più a Nord. Alle 14, Yannick ha perso una nuova posizione, si ritrova sesto a 95 miglia del leader, è stato superato da Boris Herrmann (SeaExplorer/Yacht Club di Monaco) ormai quinto a 88 miglia del primo e viaggia 3 nodi più veloce di Damien Seguin (Groupe Apicil, ancora quarto a 67 miglia del leader, però con una posizione sopravvento favorevole).
Durante il live di oggi, il leader Charlie Dalin (Apivia) ha svelato il mistero sull’utilizzazione del foil sinistro di Apivia. Come ipotizzato da Ambrogio Beccaria nella sua Gazzetta (vedi video sotto, post dell 11 gennaio), non può estrarre totalmente l’appendice. Però, ha spiegato, riesce a fare portare l’ala facendo sbandare la barca più del solito. Ed è chiaro che un ingegnere navale come lui, affiancato da un team super esperto come il suo (Mer Concept di François Gabart) avranno cercato e trovato l’assetto migliore per andare il più forte possibile nonostante questo handicap. Lo stesso vale per Thomas Ruyant (LinkedOut) che resiste al terzo posto con 55 miglia di ritardo sul leader.
Detto ciò Marcus Hutchinson, direttore tecnico del team LinkedOut, nella versione inglese del Live quotidiano, ha ammesso che, nelle attuali andature da reaching che proseguiranno nei prossimi giorni fino all’equatore e dopo, sarà una “situazione frustrante” per Ruyant. Sempre Hutchinson ha confermato pure che, secondo le informazioni filtrate (probabilmente però non sappiamo tutto), la barca di Herrmann (del 2016 ma con foil più grandi e prua modificata) risulterebbe la più performante, almeno sulla carta. Non dimentichiamo però che anche Bureau Vallée (ex Banque Populaire di Armel Le Cleac’h vincitore della scorsa edizione) è stato ottimizzato, non con foil più grandi ma con una sistema di regolazione dell’incidenza dell’ala in acqua, dettaglio che può fare la differenza.
I gruppo di testa alle prese con venti alisei perturbati da nuvole e groppi al largo delle coste del Brasile (fonte Windy.com)
Allo stesso rilevamento delle 14, Giancarlo Pedote (Prysmian Group) è ottavo a meno di 200 miglia dei primi con il settimo Benjamin Dutreux (Omia/Water Family) nel mirino a trenta miglia circa. Nelle ultime ore lo skipper italiano ha cercato di guadagnare un po’ di acqua a Est nella sua progressione verso Nord. Una fase di navigazione che, contrariamente a quanto può sembrare da terra, non è affatto semplice: il vento è irregolare, ci sono nuvole e groppi da tener d’occhio. Queste nuvole che ‘’vanno, vengono, ogni tanto si fermano (...)’’ come cantava il poeta. Più prosaicamente determinano tutta l’instabilità dell’aliseo, come spiega Pedote in questo video:
Dietro il nostro Giancarlo Pedote, al nono posto, speriamo che sia soltanto una nuvola o qualche manovra a spiegare i brutti numeri registrati da Jean Le Cam con Yes We Cam! I decano di questa edizione naviga a velocità ridotte (4 nodi) e di poppa… Cosa succede a bordo di Yes We Cam!? Un caso da seguire.
13.1 FINALMENTE ALISEI
66 giorni di regata. Al largo del Brasile, il gruppo di testa ha passato la zona di bonaccia che ha provocato il ragruppamento dei 9 primi negli ultimi giorni. Entrate nella zona degli alisei, le barche riprendono velocità, il gruppo si allunga di nuovo. Inizia un lungo bordo mure a dritta di 700 miglia verso Recife, la punta nordorentale del Brasile, una bolina sempre più larga man mano che si guadagnerà acqua verso Nord, verso l'Equatore. A seguire ci sarà il passaggio dei doldrums con possibile rallentamento, poi tornati nel nostro emisfero di nuovo alisei, sempre mure a dritta.
E' il momento della verità. In condizioni per loro ideali, scopriremo se i 60' di nuova generazione con foil grandi (Apivia di Charlie Dalin e LInkedOut di Thomas Ruyant) riusciranno finalmente ad allungare e a lasciare dietro definitavemnte i 60' a deriva classica di Damien Seguin, Benjamin Dutreux e Jean Le Cam. Sappiamo però che queste due barche hanno subito danni proprio sui lato sinistro, quello che verrà usato nei prossimi giorni. Ruyant ha dovuto tagliare il tip l'estermità dell'appendice e questo ne dimnuirà fatalmente l'efficienza. Rimangono dubbi invece sul caso Apivia: il foil è integro ma sappiamo che Dalin ha dovuto ricostruire la parte bassa della scassa all'interno della barca. Potrà sfruttare l'effetto turbo del foil al 100%?
Chi ha invece appendici di nuova generazione e a posto è Boris Herrmann con SeaExpplorer/Yacht Club de Monaco. Sulla carta lo skipper tedesco avrebbe il package più efficiente. Però le sue vele, il J2 in particolare, ha sofferto e questa vela è fondamentale in questa fase. Stesso discorso per il Bureau Vallée di Louis Burton tornato al terzo posto.
E poi c'è il nostro Giancarlo Pedote (Prysmian Group). Intervistato nel live di oggi, lo skipper italiano è sembrato deciso, motivato e di buon umore. Ha raggiunto l'obiettivo che si era fissato: tornare in Atlantico con una barca al 100% per gestire questa utima parte della regata, una partita ancora tutta da giocare.
Ecco le le sue dichiarazioni:
''È incredibile come è risalita la temperatura dopo Capo Horn. Prima lentamente fino alle Isole Falkland, poi abbiamo avuto tre giorni a 18 ° C, e una notte non sono riuscito a dormire a causa del caldo. Ieri avevo 36 gradi a bordo. Dobbiamo togliere gli strati! Ho sempre fatto fatica a sopportare il caldo, ma dopo tutto il tempo passato al Sud, non mi lamenterò più.
Sono stato molto attento con la barca a Sud, andavo sempre ad asciugare le zone umide. Ma lì, le temperatture permettono di asciugare bene e di arieggiare la barca. Va bene anche per noi, possiamo toglierci stivali e cappelli invernali. Anche se si passa da un'estremo all'altro, è bello.
Non mollerò nulla fino alle Canarie. Aspetto che il vento giri un po' più a destra per poter tirare sulla mia barca. Penso di aver navigato con saggezza nel profondo sud perché volevo davvero darmi la possibilità di regatare in Atlantico.Sta andando tutto bene, al reaching so che sto vado veloce e questo mi ha permesso di tornare nella partita. Devo solo avere buone condizioni per poter combattere. Il mio obiettivo in questo Vendée Globe, lo abbiamo definito con il mio sponsor, è di arrivare al traguardo. Penso che spesso avrei potuto fare di più, ma avrei anche corso il rischio di rompere più cose. Ora, sappiamo che ci stiamo avvicinando a casa. Abbiamo appena superato Cabo Frio, stiamo entrando in un regime di alta pressione che conosciamo, il vento è sempre più stabile, l'aria è meno aggressiva che al sud, quindi devospingere l'acceleratore e provarci ! "
12.1.21 ORE 20 - Vendée Globe mai visto: in otto per la vittoria! I primi cinque in 30 miglia. E c'è anche Giancarlo Pedote (8° a 90 miglia dalla testa)...
Martedì 12 gennaio gli skipper Vendée Globe vivono il loro 66° giorno di regate in solitario. Come annunciato Armel Le Cléac’h, l'ultimo vincitore del giro, questa settimana potrebbe rivelarsi decisiva nella lotta per la vittoria e per il podio. E' una situazione incredibile, i primi 5 sono racchiusi in appena 25 miglia al check-in delle 15:00. Charlie Dalin (Apivia) è il leader, ma dopo Atlantico, Indiano, Pacifico, tre grandi capi, sembra di assistere a una nuova partenza della regata intorno al mondo.
SITUAZIONE INCREDIBILE - La nona edizione della Vendée Globe 2020 è più che emozionante. Mentre i primi skipper risalgono l'Atlantico al largo del Brasile, le carte sono totalmente rimescolate. Da lunedì sera, Charlie Dalin è di nuovo in testa. Ma con i primi cinque raggruppati in una trentina di miglia, e un'area molto delicata di venti leggeri tendenti a venire sul muso dei concorrenti, la situazione è da gestire e puo' riservare sorprese. E non è finita certo qui, considerando che, passata questa fase delicata, il gruppo di testa è atteso nientemeno che dal Pot-Au-Noir, i Doldrums con le calme equatoriali imprevedibili.
ANCHE PEDOTE IN CORSA PER TUTTO - Tutti dicono che i primi 5 possono vincere. Ma considerando che Giancarlo Pedote è 8° a 90 miglia da Dalin, come si puo' escludere che anche Prysmian Group possa partecipare alla volata finale?
Certo, dopo questo stop e dopo i Doldrums, arriveranno i giorni degli Alisei, corsa al traverso nella quale si puo' immaginare che le barche più veloci e recenti possano fare nuovamente la differenza. Ma il modo in cui questo VG sta scrivendo la sua storia lascia davvero aperto ogni finale.
COME BESTAVEN HA PERSO LA TESTA - Bloccato in una zona di venti molto deboli da più di due giorni, Yannick Bestaven (Maître Coq IV) ha ceduto il primo posto nella Vendée Globe a Charlie Dalin (Apivia) lunedì sera. In testa da quasi un mese, lo skipper sta mostrando un po' di stanchezza e traiettorie poco lineari. "È difficile. È difficile perché tutti sono tornati, era previsto. Dopo più di 60 giorni di gara, devi essere di buon umore."
Ora Bestaven e Dalin dovranno guardarsi anche da Thomas Ruyant (LinkedOut), Damien Seguin (Apicil) e Louis Burton (Bureau Vallée 2) che sono tornati tutti in corsa per la vittoria a Les Sables-d'Olonne, distante 4500 miglia, due settimane più o meno. Secondo Armel Le Cléac’h, consulente di Ouest-France, le prossime 24 ore si riveleranno decisive per il resto della gara.
ECCO LO SPETTACOLO DEL CIELO ATLANTICO! VIDEO DI GIANCARLO
11.1 VERSO UNA NUOVA PARTENZA AL LARGO DI RIO
Che lo sceneggiatore del Vendée Globe 2020/2021 fosse un tipo pieno di risorse, l’abbiamo già detto ma ci tocca ripeterlo. Per 25° di latitudine Sud, al largo di Sao Paulo, il leader Yannick Bestaven (Maitre Coq) è ancora alle prese con venti leggeri. Ha visto il suo vantaggio sciogliersi come neve al sole. Erano 400 miglia tre giorni fa.
Il gruppo di testa al rilevamento delle 14 UTC di oggi, dopo 64 giorni di regata.
Charlie Dalin (Apivia) dopo un forte rallentamento in mattinata, ha ripreso velocità e ha ridotto il gap a soltanto 38 miglia conservando una separazione laterale di circa 130 miglia. Al terzo posto, Thomas Ruyant (LInkedOut) ha poco più di 100 miglia di ritardo sul leader e soltanto 5 miglia di vantaggio sul quarto, Damien Seguin (Apicil). Il quale a sua volta deve guardare nello specchietto il ritorno nella sua scia di Louis Burton (Bureau Vallée), quinto a 143 miglia del leader. Dietro, circa 100 miglia più a Sud di Burton, si sta formando un secondo gruppo inseguitore guidato da Boris Herrmann (Seaexplorer/Yacht Club di Monaco a 245 miglia del leader) che è passato all’attacco e ha superato l’ottimo quanto discreto Benjamin Dutreux a bordo di Omia/Water Family, un 60 piedi senza foil come quello di Damien Seguin o di Le Cam. Sono 263 le miglia di ritardo sul leader di Dutreux. Giancarlo Pedote (Prysmian Group) insegue Herrmann e Dutreux, ha preso l’ottavo posto a Jean Le Cam posizionato un po’ più a W: 299 le miglia di ritardo di Giancarlo su Bestaven, 314 per Le Cam. Più staccato, a 473 miglia, il giovane Maxime Sorel (V&B Mayenne). Si sta verificando l’analisi dei routage che Ambrogio Beccaria ha spiegato nella settima puntata della sua Gazzetta del Cammellone.
Ovvero l’ennesimo raggruppamento in testa, a meno di 5000 miglia del traguardo. Una vera e propria ripartenza al largo di Rio, a causa (o grazie a, secondo i punti di vista) di una zona di bonaccia da attraversare prima di agganciare finalmente gli alisei da SE. Situazione che il leader stesso aveva ipotizzato due giorni fa in questo video:
11. 1 TRAMONTO NEL SUD ATLANTICO
“Questa regata è una grandissima competizione ma è anche una bellissima avventura” ci ricorda Pedote, che poi fa suo uno degli aforismi di Michel Desjoyeaux che citavamo pochi giorni fa a proposito dell’avaria risolta da Pip Hare: “Ogni giorno c’è un problema”. Lo skipper di Prysmian Group aggiunge però un suo importante, significativo e personale pezzo alla frase: “Ogni giorno c’è un regalo. Un po’ come lo Yin e lo Yang”.
10.1 PRANZO DOMENICALE A BORDO DI PRYSMIAN GROUP
Prima di strambare, un classico della gastronomia toscana per festeggiare il ritorno di temperature vivibili a bordo della barca italiana: pasta ai funghi porcini con montagna di parmigiano.
9.1 IL SALUTO E IL RINGRAZIAMENTO DI GIANCARLO AGLI ALBATROSS
In uscita dall’ultima depressione australe e dai Quaranta Ruggenti, il saluto dello skipper fiorentino a questi uccelli marini che simboleggiano il Grande Sud. ’Sono stati compagni di viaggio incredibili.”
10.1 ore 12 - RABBIA ISABELLE JOSCHKE: ECCO PERCHE' E' COSTRETTA AL RITIRO (E CORRE QUALCHE RISCHIO CON UNA DEPRESSIONE IN ARRIVO) - La skipper franco-tedesca Isabelle Joschke è stata costretta ad abbandonare il Vendée Globe al 62° giorno dopo un ulteriore rottura al sistema di inclinazione della chiglia a bordo del suo MACSF. Joschke resisteva all'11° posto in condizioni difficili, con 30-35 nodi di vento nell'Atlantico meridionale a circa 1100 miglia a est della costa argentina. Navigava con la chiglia fissata al centro e sembrava essere in grado di continuare, cosa che voleva fortemente.
Nel tardo pomeriggio di sabato 9 gennaio, però, Isabelle si è accorta che il cilindro idraulico che teneva centrata la sua chiglia si era guastato. Dopo la rottura del sistema di inclinazione della chiglia principale il 3 gennaio, stava navigando con la chiglia centrata, tenuta in posizione da sistema di emergenza. Purtroppo con questa seconda avaria la chiglia non resta più sicura al centro. A quel punto Isabelle ha immediatamente ammainato la randa, navigando solo con il fiocco da tempesta per mantenere la barca il più stabile possibile.
GAUTIER: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE E LA DEPRESSIONE IN ARRIVO - Alain Gautier, team manager MACSF, ha spiegato: “Isabelle sta attualmente facendo il punto della situazione. Ha ridotto completamente la velocità per ridurre al minimo l'effetto delle onde e per assicurarsi che non entri acqua nella barca. Il primo problema è che sta navigando in direzione di una depressione e le condizioni stanno peggiorandi in fretta. Poi un cambio di direzione del vento dovrebbe consentirle di fuggire verso nord-est per scappare da questa bassa pressione, e il mare più piatto dovrebbe rendere le cose più facili. È ovvio che Isabelle non può più continuare il suo Vendée Globe e deve ritirarsi. Siamo in costante contatto e stiamo studiando con lei le varie opzioni per i prossimi giorni."
Nella classifica delle 18:00 sabato Isabelle Joschke era in 11a posizione, prima donna della flotta Vendée Globe. Stava facendo una gara straordinaria nel gruppo principale dopo aver affrontato tanti diversi problemi tecnici. Ha mostrato grande determinazione e forza mentale ma adesso è molto delusa e dispiaciuta per doversi ritirare dalla regata dopo aver percorso ben 21.224 miglia e con solo 5.853 miglia per raggiungere il traguardo di Les Sables d'Olonne.
La crudeltà del VG è sempre dietro l'angolo. Forza Isabelle, per quanto ci riguarda è stata la nostra preferita.
9.1 GAME OVER PER ISABELLE - Dallo scorso 3 dicembre, un po’ prima di doppiare Capo Horn, Isabelle Joschke navigava con la chiglia basculante del suo MACSF bloccata alla verticale in seguito all’avaria del cilindro idraulico di movimentazione dell’appendice.
Purtroppo, mentre navigava di bolina nel vento forte della depressione venuta dalle coste argentine, la tenace skipper ha costato in serata che il sistema di bloccaggio della chiglia era a sua volta danneggiato e che aveva una piccola via d’acqua a bordo. Alle 21.23, Alain Gautier, direttore tecnico del team MACSF (nonché vincitore della seconda edizione del Vendée Globe nel 1993) ha comunicato l’abbandono ufficiale di Isabelle. Si tratta ora di risparmiare la barca trovando la migliore traiettoria per uscire dalla depressione, prima di scegliere la destinazione da raggiungere.
Crudele Vendée Globe per la navigatrice franco tedesca che, alla prima partecipazione e dopo un inizio di regata difficile, era riuscita a forza di perseveranza a tornare nel gruppo di testa. E’ il settimo ritiro dopo 63 giorni di navigazione.
9.1 PIP HARE: TUTORIAL COME SOSTITUIRE UN TIMONE IN MARE - Tra gli aforismi più calzanti del Professore Michel Desjoyeaux a proposito del Vendée Globe, regata che ha vinto due volte nel 2001 e nel 2009, c'è questo: "Fare il giro del mondo significa dover gestire un problema al giorno." (In realtà, Mich' Desj', come è solito fare, usa parole più crude che non possiamo ripetere qui).
E di fatto, Pip Hare, 46 anni, prima partecipazione al VG è stata confrontata a parecchi problemi da quando è entrata nel Pacifico: prima c'è stata la perdita della stazione del vento in testa d'albero, poi - più grave - la scoperta di una fessura nell'asse della pala del timone di sinistra del suo Medallia, venerabile 60 piedi IMOCA costruito vent'anni fa, quando i timoni erano sospesi sotto la poppa e non fuori con sistemi per rialzare la pala quando non serve. Smontare una pala del timone danneggiata e sostuirla con quella di ricambio, lo fece il connazionale di Pip Hare, Conrad Humphreys durante l'edizione 2004/2005 del VG. Ma per completare l'operazione fu costretto a raggiungere una baia riparata nei pressi di Cape Town per buttarsi in acqua e infilare l'asse nel suo alloggio (episodio raccontato in questo video LINK). Pip Hare aveva una soluzione diversa. Ecco come ha fatto:
VIDEO 1 IN MARE
Per tornare agli aforismi del PhD Desjoyeaux, vogliamo citare anche questo: "l'80 per cento del risultato di un Vendée Globe si gioca a terra, durante la preparazione." In altre parole, significa che prima di partire non si deve lasciare nulla al caso, bisogna cercare di prevedere l'impredibile e anticipare le soluzioni...
Ed è proprio quello che ha fatto Pip Hare con il suo team come mostra questo video:
VIDEO 2 IN PORTO
E così Pip Hare, una delle rivelazioni di questa edizione del giro del mondo, ha potuto riprendere la sua corsa verso Capo Horn (distante un po' di 700 miglia). Dal 15mo posto è passata al 17mo, è stata superata dai foiler di Alan Roura (La Fabrique) e di Arnaud Boissières (La Mie Caline). Dietro di lei c'è Charal di Jérémie Beyou.
8.1 GIOIA HARE: MISSIONE COMPIUTA, TIMONE SOSTITUITO - Pip Hare (foto opra) ha sostituito il suo timone nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico meridionale. Il suo team ha dichiarato: "La procedura è difficile e pericolosa: la barca è in continuo movimento, il timone è pesante e poco maneggevole e il rischio di causare ulteriori danni alla barca o a lei stessa è costante". A sua volta Hare ha riferito: “Penso che l'intera procedura sia durata circa un'ora e mezza con molte ore di preparazione e preparazione prima e dopo. Ho avuto il cuore in gola per tutto il tempo. Ma una volta che mi sono impegnata a farlo, non c'era niente che mi potesse fermare. Ci sono stati alcuni momenti difficili e ho dovuto implorare la mia barca e l'oceano un paio di volte, ma quando è finita le mie urla avrebbero potuto facilmente essere sentite per miglia intorno... se qualcuno fosse stato lì ad ascoltarle."
Joff Brown, il direttore tecnico del team, ha dichiarato: "Questa è una di quelle cose che non vorresti davvero mai dover fare durante la regata. Sostituire un timone è già abbastanza difficile in un porto, figuriamoci nell'Oceano Antartico dove le onde sono notoriamente grandi, e sei a migliaia di miglia da qualsiasi aiuto se le cose vanno male. Ma Pip è una pianificatrice meticolosa e incredibilmente determinata: se qualcuno poteva farlo, quella era lei. Sono stati un paio di giorni stressanti e sono incredibilmente sollevato che abbia cambiato con successo il timone e sono felice che sia tornata in gara ".
7.1 ore 18:30 - PIP HARE (GBR), AVARIA AL TIMONE DI SINISTRA, ATTENDE METEO CLEMENTE PER TENTARE LA SOSTITUZIONE - La britannica Pip Hare sta cercando una piccola finestra meteo benevola nelle profondità dell'Oceano Pacifico meridionale che le permetta di sostituire il timone di sinistra del suo IMOCA Medallia dopo aver scoperto una crepa nell'asse. È un'operazione complicata che lo skipper 45enne del Vendée Globe ha praticato al molo di Les Sables d'Olonne, in Francia, prima dell'inizio della gara, ma che sarà molto più difficile in una delle zone più ostili e solitarie degli oceani meridionali.
“La fessura è tra il ponte e lo scafo, e ogni volta che il pilota stava per muovere il timone la fessura peggiorava un po'. Non ho altra scelta che cambiare il timone di sinistra. Se continuo a navigare forte, cederà sotto carico nel giro di poche ore" ha riferito Hare: "Naturalmente sono completamente devastata per questo contrattempo e per ciò che significa per la mia gara, ma l'unica cosa da fare in questo momento è sospendere la corsa e concentrarsi sulla risoluzione di questo problema per mantenere sia me che Medallia al sicuro".
Nel suo messaggio la velista di Poole, Dorset, ha aggiunto: “Sono dispiaciutissima ma devo accettarlo. E' successo e non può essere cambiato. L'unica azione ora è affrontare il problema nel miglior modo possibile e poi ricominciare da lì. Sono estremamente orgogliosa della mia performance fino ad oggi. È stata una gioia totale correre così intensamente per 59 giorni e sarà una gioia totale tornare in gara quando avrò finito. Ho avuto qualche lacrima ma non molte perché questo problema è grande e c'è solo un modo per affrontarlo, devo mettere tutta l'energia per risolverlo e stare al sicuro. Non dimenticherò mai il fatto che sono stata quiondicesima per così tanto tempo e quando tornerò a correre di nuovo farò del mio meglio per risalire di nuovo la flotta, per ora ho messo in pausa."
Il suo team afferma che Hare sta cercando una finestra di tempo giovedì mattina, nella quale l'operazione potrebbe essere possibile. Il capitano di Medallia, Joff Brown, spiega la procedura: “Il vero problema è togliere il vecchio timone. Ma è qualcosa che avevamo praticato a Les Sables d'Olonne prima dell'inizio e quindi penso che questo dia a Pip un po' di fiducia in quello che deve fare. Ma lo stato del mare deve essere ragionevolmente piatto perché quando il timone è angolato e sbanda, c'è più tensione sui cuscinetti. Al molo l'intero processo potrebbe richiedere circa un'ora, ma in mari come questo può richiedere molto di più. Pip è molto concentrata e determinata. C'è una piccola finestra di tempo intorno all'01:00 (UTC - quando è ancora giorno per Pip) ma in caso contrario potrebbero essere necessari un paio di giorni di attesa. È rassegnata alla situazione e sono sicuro che se ne occuperà e andrà avanti con quello che deve fare ".
ECCO LA PROCEDURA NEL VIDEO FATTO AL TEST IN BANCHINA PRIMA DELLA PARTENZA
Medallia si trovava al 15 ° posto nella flotta Vendée Globe e continuava a fare poco meno di 8 nodi a vela ridotta. Alan Roura è 16° e la segue a circa 20 miglia di distanza.
7.1 ore 18:20 - PARLA PEDOTE: "LAVORI IN CORSO, MASSIMA CONCENTRAZIONE" - Dopo Capo Horn ci sono ancora 6000 miglia per l'arrivo a Les Sables d'Olonne, tutto è ancora aperto. Giancarlo Pedote è 8° e sta cercando di forzare l'andatura in condizioni meteo molto variabili e difficili da interpretare nell'Atantico del Sud. Ecco le sue riflessioni: "Il fatto di aver doppiato i tre capi (Buona Speranza, Leeuwin e Capo Horn, ndr) significa molto, ma l'importante è finire questo Vendée Globe. Tagliare il traguardo a Les Sables d'Olonne è ciò che darà al progetto tutto il suo significato e in gara non si può mai sapere cosa accadrà”, ha detto lo skipper di Prysmian Group che, come al solito, ama mantenere la calma. “Devo restare calmo e concentrato. Non cedere un centimetro in termini di gestione della barca", ha aggiunto Giancarlo, felice in ogni caso di aver trovato condizioni di mare molto più gestibili al suo rientro in Atlantico.
"È un sollievo per me. Questi ultimi giorni nel Pacifico erano diventati duri a causa delle temperature gelide, dell'umidità elevata, del vento forte, del moto ondoso serrato e del mare incrociato ... tutte cose non piacevoli, in dose massiccia!" ha detto il marinaio, che attualmente sta avanzando in un flusso Nord, Nord-Ovest di circa 15 nodi su mari relativamente calmi e ordinati.
"È bello trovare condizioni più tranquille, poter mangiare serenamente e poter premere il mouse al momento giusto e non quando è un'onda che l'ha deciso”, ha commentato Giancarlo con un pizzico di humour, chiaramente rasserenato dal fatto di trovare un po' di conforto a bordo del suo 60 piedi, senza però minimizzare quello che resta da fare, anzi. “C'è ancora tanto da fare. Approccio ogni giorno che passa come se fosse il primo del mio viaggio intorno al mondo. Per me andrà bene quando taglierò il traguardo, non prima. A quel punto potrò dire “lavoro fatto”, fino ad allora resta “lavoro in corso””.
Ultima retta per Giancarlo e il progetto 1 CLICK = 1M di cavo - Ripresa all'inizio del Vendée Globe, l'operazione "1 click = 1 m" permette di raccogliere 1 m di cavo elettrico per permettere a Electriciens sans Frontières di realizzare i suoi progetti legati all'energia elettrica. Per ogni click sui post Facebook e Instagram di Prysmian Ocean Racing, Prysmian Group dona un metro di cavo all'ONG. Un'operazione di solidarietà di cui Giancarlo è felice testimonial.
Dopo un liceo in Senegal e poi un ospedale in Madagascar, l'operazione aiuterà le scuole di N'grouli e Bawelessi in Togo. Oggi gli alunni di questi villaggi sono ostacolati nella loro istruzione dalla mancanza di illuminazione e gli abitanti spendono molti soldi per acquistare carburante per le lampade a cherosene. Il progetto consiste nella realizzazione di un impianto fotovoltaico che permetta di elettrificare le classi e portare luce nella scuola e ricaricare le lampade senza dover utilizzare il cherosene.
7.1 BESTAVEN ALLUNGA ANCORA
Al rilevamento delle 8 UTC, dopo quasi 60 giorni di regata, è salito a 410 miglia il vantaggio del leader, Yannick Bestaven (Maitre Coq). Non si era mai visto una distacco così dall’inizio di questa splendida edizione del giro del mondo. Il 27 novembre scorso, Charlie Dalin (Apivia) era riuscito ad accumulare un margine di un po’ più di 300 miglia su Thomas Ruyant (LInkedOut). Era all’entrata dei mari del Sud, prima di doppiare Buona Speranza, le miglia da percorrere erano oltre 18.000.
Oggi però la situazione è diversa: rimane un quarto del percorso totale, la cartografia indica il traguardo di Les Sables d’Olonne a meno di 6000 miglia della prua della barca di Bestaven. Quasi alla latitudine di Buenos Aires, per 38° N, allo stesso rilevamento delle 8 UTC, Maitre Coq registra ancora la velocità più alta della flotta (17,5 nodi) e la VMG migliore. Davanti a lui, nei prossimi tre giorni avrà una transizione importante da gestire, al largo delle coste del Brasile, prima di raggiungere la latitudine di Rio de Janeiro oltre la quale inizia la fascia degli alisei da Sud-Est, ovvero l’autostrada verso l’Equatore e il Nord Atlantico.
La situazione alle 8 UTC. Dietro a Bestaven, Ruyant e Dalin fianco a fianco sono partiti a Ovest per giocare con i vento di una depressione che si sta allontanando dalle coste sudamericane; a Est invece Damien Seguiin e gli altri inseguitori per bordeggiare nei bordi dell'alta pressione
Dietro al leader, Charlie Dalin (Apivia) e Thomas Ruyant (LinkedOut) sono di nuovo gomito a gomito. Sono partiti in un’opzione a Ovest, per cercare di sfruttare i venti da Sud di una piccola depressione che si sta allontanando dalle coste sudamericane.
Posizionato un po’ più a Sud e molto più a E, ma con le stesse 410 miglia di ritardo, Damien Seguin (Groupe Apicil) ha scelto una traiettoria diversa: puntando verso Est, si sta avvicinando al centro dell’alta pressione che si sta spostando lentamente verso SE. L’idea è di andare a prendere la rotazione del vento a Est per virare verso Nord. Stessa logica per gli inseguitori di Damien: Louis Burton (Bureau Vallée, quinto a 100 miglia di Seguin e a 510 miglia del leader, Benjamin Dutreux (OMIA/Water Family) sesto a 566 miglia (e con un J2 di nuovo a posto, una vela indispensabile per la bolina dei prossimi giorni), Jean Le Cam settimo a 586 miglia e Giancarlo Pedote (Prysmina Group) ottavo a 645 miglia.
6.1 BATTAGLIA TATTICA DOPO HORN
Rapido bilancio dopo 59 giorni di regata: tredici concorrenti hanno doppiato Capo Horn (tutti i tempi di passaggio qui: LINK). Tra questi tredici soltanto tre erano già cap hornier: Jean Le Cam, Louis Burton e Boris Herrmann. Se ovviamente è ancora troppo presto per trarre conclusioni definitive, a differenza dell’edizione precedente del Globe, quella in corso per ora premia i ‘’principianti”…
La regata continua in Atlantico e prende una dimensione ancora più tattica e strategica che nel Grande Sud. I leader sono alle prese da ieri con l’alta pressione che si è formata al Nord delle isole Malvinas al largo dell’Argentina. Un fase di transizione particolarmente importante, perché dall’uscita di questa fase dipenderanno poi quelle successive, fino all’entrata nella zona degli alisei da SE.
Una giornata quella di oggi 6 dicembre che potrebbe rivelarsi ancora più decisive delle altre. In effetti, il leader Yannick Bestaven (Maitre Coq) entrato per primo nella bolla anticiclonica seguendo una traiettoria più spinta a Est sembra in grado di uscirne per primo e potrebbe accelerare già questa sera guadagnando miglia preziose verso Nord.
E’ una traiettoria simile al leader che ha seguito Damien Seguin con Apicil. Il navigatore parlaimpico ha ripreso il terzo posto a Thomas Ruyant (LinkedOut) il quale però, scegliendo dopo Capo Horn una rotta a Ovest, ha recuperato parecchie miglia sul secondo Charlie Dalin (Apivia).
Alle 8 UTC. Bestaven ha 213 miglia di vantaggio su Dalin, 273 su Seguin e 280 su Ruyant. Dopodiché c’è un gap di quasi 200 miglia: lo scatenato Louis Burton (Bureau Vallée) ha ripreso il quinto posto con 424 miglia di ritardo. L’ottimo Dutreux è sesto a 457 miglia con Omia/Water Family. Seguono Yes We Cam a 559 miglia e Prysmian Group di Giancarlo Pedote a 614 miglia (Giancarlo che era il più veloce al rilevamento delle 8 UTC: quasi 20 nodi di velocità e una rotta molto poggiata all’inseguimento di Le Cam...)
6.1 L’OCCITANE IN PATAGONIA
La rimonta di Armel Tripon con il suo scow 60 (L'Occitane en Provence) rimarrà un dei fatti più notevoli di questa edizione e forse non finirrà qui... Anche lui ha passato Capo Horn questa mattina in 13ma posizione ed è l'unico concorrente ad averlo visto e filmato…
6.1 CLARISSE IN ATLANTICO
Clarisse l’avevamo conosciuta sui social durante la sua preparazione alla Mini Transat 2017, la pagina si chiama Clarisse in Atlantico. Quattro anni dopo la ritroviamo lì, di nuovo in Atlantico ma molto più a Sud dopo aver doppiato attraversato due oceani e doppiato i tre capi, e anche ben piazzata in 12ma posizione.
5.1 CHAMPAGNE!
Passata la buriana, Giancaphornier festeggia il ritorno in Atlantico nel rispetto delle tradizioni: un sorso per l’oceano, un sorso per la barca e l’ultimo per lo skipper. Salute!
5.1.21 - I DETTAGLI DEL PASSAGGIO DI CAPO HORN NELLE PAROLE DI GIANCALO - Non è stato un passaggio facile né per lui né per i velisti che lo hanno preceduto, costretti a correre via per non farsi acchiappare da una violenta perturbazione. Giancarlo, da ottimo marinaio qual è, ha mantenuto, anche in questa complessa fase, il suo approccio prudente, mettendo al vertice della scala delle priorità la sicurezza, sua e della barca. In avvicinamento verso Horn, Prysmian Group ha affrontato una violenta depressione che ha portato il velista a ridurre tela di prua in condizioni proibitive, come lui stesso ha raccontato qualche giorno fa: «Navighiamo in un vento da 290° che prenderà la destra via via che ci avvicineremo a Capo Horn, e si rafforzerà; ho tolto la vela davanti, una manovra lunghissima a causa della stanchezza, del freddo che congela tutti i muscoli... ti muovi lento, controlli tutto più volte perché sei stanco... Una manovra che normalmente a Lorient faccio in 15 minuti, oggi ha richiesto 1 ora e mezza. L’acqua era ghiacciata, mi sono cambiato, ho messo le cerate e gli stivali a sgocciolare, ho finito di sistemare tutto, ho assicurato tutte le vele che sono nei sacchi, navigo con vele rollabili visto che abbiamo anche delle raffiche fino a 40 nodi».
Ma oggi, rientrato finalmente nell’Oceano Atlantico, dopo 57 giorni, 11 ore e 52 minuti di navigazione, il Vendée Globe assume, per Giancarlo Pedote, tutto un altro sapore, quello del ritorno a casa: «Passare Capo Horn è stata una grande esperienza, un punto che sognavo da tanto tempo, raggiunto giorno dopo giorno e adesso rientrare in Atlantico fa un effetto magico, significa tornare nel mare di casa, nel fuso orario dei miei familiari, con i quali sarà più semplice comunicare, è semplicemente magnifico. Psicologicamente dà un grande tocco al morale, speriamo di trovare presto 15° di temperatura per poter navigare al caldo».
Dal giorno della partenza, l’8 novembre del 2020, Pedote ha navigato molto bene, ha dosato le forze e l’attrezzatura e ha fatto delle scelte tattiche premianti che gli hanno permesso di restare sempre tra i primi dieci, senza forzature, ma senza neanche eccessivi timori: al suo primo giro, infatti, Giancarlo ha affrontato la tempesta tropicale Theta, le calme equatoriali e le profonde depressioni che si sono susseguite negli oceani del Sud, con grande serenità e umiltà, superando con razionalità anche i brevi momenti di sconforto.
Alle 12.00 (ora italiana) del 5 gennaio Prysmian Group naviga con una prua di 54° a una velocità di 14 nodi. La distanza dal leader Yannick Bestaven è di 769 miglia.
LA COPERTINA DI SAILY SULLO STORICO CAPO HORN DI GIANCARLO: EMOZIONI E SIGNIFICATI
5.1.21 GIAN CAP-HORNIER
Dopo 57 giorni, 11 ore e 52 minuti di regata, Giancarlo Pedote (Prysmian Group) ha doppiato Capo Horn questa notte alle ore 1.12 UTC. In condizioni particolarmente toste, il navigatore fiorentino ha superato la longitudine del mitico Capo ed è tornato in Atlantico, due giorni, 11 ore e 29 minuti dopo il leader, Yannick Bestaven e solo 55 minuti dopo Maxime Sorel (V&B Mayenne) e prima del tedesco Borsi Herrmann che ha segnalato uno strappo nella randa del suo Seaexplorer Yacht Club di Monaco).
4.1.21 - ISABELLE JOSCHKE (MACSF) AVARIE IN SERIE E ROTTURA IDRAULICA, RESTA IN GARA MA CON LA CHIGLIA FISSA - E' stata una delle grandi protagoniste finora, la skipper tedesca (per i francesi è "franco-tedesca", come già facevano con Alessandro Di Benedetto...), sempre all'attacco e sempre nel gruppo dei primi. Ma gli ultimi giorni del 2021 si sono rivelati estremamente difficili per Isabelle Joschke. Era quinta il 28 dicembre e faceva parte del gruppo di inseguitori dei leader, ma ha subito danni all'idraulica della chiglia dal primo pomeriggio di domenica e ora di fatto non può più muovere la chiglia del suo MACSF. Passerà Capo Horn e risalirà l'Atlantico con la chiglia fissata a centro barca, non più basculante: ha davanti a sé un periodo impegnativo per cercare di rimanere il più competitivo possibile.
Il suo team ha riferito oggi di aver avuto diversi problemi dall'inizio dell'anno, i peggiori sono avvenuti domenica quando il sistema di spostamento della chiglia ha gradualmente cessato di funzionare, intorno alle 1300 UTC.
LA SFORTUNA SI ACCANISCE CON ISABELLE - “Ho perso la mia antenna 48 ore fa. Quindi l'autopilota non può governare più a lungo in modalità vento. Questa era già un'ulteriore difficoltà per me in termini di prestazioni. Poi, nella notte tra sabato e domenica, ho strappato il gennaker, restando senza potenza decisiva. Con tutti questi problemi, non avevo dormito abbastanza ed ero esausta. Così sono andato a riposare e dopo mezz'ora ho sentito lo scricchiolio della chiglia che si stava gradualmente rompendo. Sapevo che qualcosa stava andando storto. Ho chiamato il mio team per discutere le soluzioni. Abbiamo cercato perdite idrauliche, ho tirato fuori la cassetta degli attrezzi. Stavamo per fare un test, ho attivato il motore dell'attuatore e ho sentito un rumore metallico piuttosto forte. A questo punto ho notato che lo stelo del cilindro si era staccato dalla testa della chiglia. Per fortuna ho un sistema di bloccaggio della chiglia al centro. E' andata bene. Possiamo dire che la barca è completamente fuori pericolo", ha detto Isabelle.
Alain Gautier, team manager del progetto MACSF, e vincitore di un Vendée Globe, ha aggiunto dettagli: “Abbiamo visto le immagini e ci siamo subito resi conto che non era possibile risolvere il problema. Era assolutamente necessario evitare che la chiglia si muovesse, salvare la sicurezza della barca. Su MACSF abbiamo un cilindro che permette di bloccare la chiglia in posizione verticale sull'asse della barca. Ciò significa che Isabelle non potrà spostarlo da qui in poi."
Questo ultimo colpo di scena sulla flotta mischia un po' le carte in vista di Capo Horn e dell'Atlantico. Dopo i ritiri eccellenti di Nicolas Troussel (Corum), PRB (Kevin Escoffier), Alex Thomson (Hugo Boss), Sebastien Simon (Arkea Paprec), Samantha Davies )Initiative Coeur - che però è ripartita per completare il giro fuori gara), e Fabrice Amedeo (Newrest), e il ritardo di circa 10 giorni accumulato da Jeremie Beyou (Charal) alla partenza, ora il Vendée perde forse il ruolo da protagonista della più forte delle veliste in gara. E' probabile che assisteremo a un duello per il miglior piazzamento femminile tra Joschke e Clarisse Cremier (Banque Populaire), 12° a circa 300 miglia da lei con barca no-foil.
VIDEO: ISABELLE SPIEGA LA SITUAZIONE
VIDEO: MACSF LANCIATO A PALLA RIPRESO DALLA GOPRO (PRIMA DELLE AVARIE)
4.1.21 - IN TESTA E A CAPO HORN, INTANTO... - Bestaven (Maitre Coq IV) ha allungato du Dalin (Apivia) grazie a un approccio più oculato all'Atlantico del sud: ora a quasi 200 miglia di vantaggio. Niente, con settemila miglia da fare e tante incognite in vista, ma pur sempre qualcosa.
Dietro, hanno passato Capo Horn anche Ruyant (LinkedOut) e il mitico Seguin (Groupe Apicil, no-foil), staccati di circa 300 miglia dal leader, entrambi stanno scegliendo una rotta molto sotto costa alla Terra del Fuoco. Per la giornata di lunedi 4 gennaio o la nottata previsti i passaggi del gruppo inseguitori: Dutreux (Omia Water Family, no-foil), Luis Burton (Bureau Vallée 2, prodigioso recupero il suo), Le Cam (Yes We Cam!, no-foil), Hermann (Seaexplorer YC MOnaco), Sorel (V and B Moyenne, no-foil), il nostro Giancarlo Pedote (Prysmian Group), e la stessa Isabelle Joschke, che procede mediamente con almeno 2 nodi in meno di velocità.
3.1.21 - DALIN PASSA CAPO HORN
Charlie Dalin skipper di Apivia ha passato Capo Horn questa mattina alle ore 4.42 UTC, poco prima dell'alba. Sono circa 15 le ore di ritardo di Dalin su Bestaven. I due hanno scelto traiettorie diverse per doppiare l'ultimo dei tre grandi capi del giro del mondo: circa 90 miglia al largo per Bestaven con Maitre Coq, a poche miglia dell'isola cilena di Hornos per Dalin che ha recuperato una trentina di miglia sul leader (da 140 a 110) nelle ultime 12 ore.
Come Bestaven è la prima volta che Dalin doppia Capo Horn, queste le sue dichiarazioni: "Il passaggio di Capo Horn è andato bene, sono passato a 6 miglia di distanza, era ancora buio, ma la notte non è completa qui, quindi ho potuto vedere l'ombra della roccia e la luce del faro. È un momento forte di doppiare questo primo Capo Horn, c'era molto mare, un cielo limpido, vento rafficato e una bellissima luna. Ho chiamato il guardiano del faro così abbiamo scambiato qualche parola anche se non ho capito tutto a qullo che diceva, è stato carino. È un momento forte questo passaggio. Ho festeggiato ridando tela (ride). Sono passato vicino alle Isole Diego Ramirez che sembrano piuttosto ostili, è la prima terra che ho visto dalle Isole Trindad, quasi dimenticavo esisteva. In quel momento la piattaforma continentale era parallela al moto ondoso quindi non ho notato alcuna differenza di stato del mare, invece ho dovuto deviare un po' dalla mia rotta per essere sicuro di passare abbastanza lontano dalla costa. Jean-Yves Bernot (meteorologo) ci dice sempre che dobbiamo cambiare modalità una volta passato Capo Horn, potrò finalmente capire cosa intende. Sono contento di aver chiuso con il Pacifico. È una nuova fase delle corse che si apre adesso. Sto già lavorando da qualche giorno alla strategia per la risalita, ci sono molti fenomeni meteorologici da affrontare e tante cose da fare. Non mi annoierò. Prima della strambata farò un controllo della barca. In linea di principio va bene, sono stato attento a preservare la barca in quest'ultima burrasca. Era una priorità assoluta per me uscire da lì con una barca in buone condizioni, quindi per me non ci sono preoccupazioni. Il vento sta calando, il sole sta sorgendo, ho ancora tra i 25-30 nodi, il mare si è calmato da quando sono protetto dalle isole. E' questa la vera differenza: non avere più quel mare mosso che ci accompagnava da diversi giorni, ho avuto fino a 7 metri di onde. Sono davvero felice di aver doppiato questo capo, di averlo raggiunto, posso dire che ora sono Cap Hornier. E' il terzo capo, ho superato i primi due in testa, ma il destino ha voluto diversamente per questo. C'è ancora molta strada da fare, ci sono ancora 7.000 miglia, e molte mosse da giocare. È stato un momento felice."
Inizia così con due opzioni diverse la risalita dell'Atlantico dei due leader, meno del 30 per cento del percorso totale, ossia meno di 7.000 miglia fino al traguardo. La prima fase di questa ultima frazione del percorso, il Sud Atlantico, promette di essere complessa e particolarmente aperta dal punto di vista strategica con diversi sitemi meteo da attraversare prima di entrare nella zona degli alisei da SE dove, in teoria, dovrebbero trovare venti più costanti.
2.1.21 - BESTAVEN PASSA CAPO HORN! IL VIDEO -
1.1.2021 CAPODANNO IN CAPO AL MONDO
I due leader, Yannick Bestaven (Maitre Coq) e Charlie Dalin (Apivia) continuano a macinare miglia utili verso un Capo Horn che promette di essere all'altezza della sua reputazione... Navigano a Est della depressione, davanti al fronte, mure a sinistra, nel vento forte. Bestaven è a circa 515 miglia da Capo Horn. Dalin ha ridotto la separazione laterale nelle ultime 24 ore, si è piazzato dietro all’apripista e ha 140 miglia di ritardo.
Le posizioni del gruppo di testa alle 12 UTC.
Al terzo posto, il primo inseguitore ha 470 miglia di ritardo, Thomas Ruyant (LInkedOut) non è riuscito a rimanere davanti allo stesso fronte. Si trova vicino al centro della stessa depressione e si è riposizionato davanti al peloton guidato da Damien Seguin (Apicil). Peloton che ha più di 500 miglia di ritardo sul leader e si trova dall’altra parte della stessa depressione, mure a dritta, in forti venti di settore Sud. In coda al gruppetto, all’undicesimo posto e con un po’ più di 700 miglia di ritardo sul leader, Giancarlo Pedote (Prysmian Group) segue una rotta più Nord, sul dorso della bassa pressione.
Per gli inseguitori come per i leader, molto dipenderà dalla traiettoria che seguirà la bassa pressione nelle prossime 24 ore. Secondo i routage, i due davanti dovrebbero doppiare Capo Horn domani sabato nel pomeriggio o in serata, in piena burrasca ma sullo stesso bordo senza dover strambare. Ruyant potrebbe entrare in Atlantico 24 ore dopo, nella coda della stessa depressione ma dopo qualche strambata. A seguire, il gruppetto potrebbe avere da tirare altri bordi di poppa e di perdere altre miglia sui due leader.
30.12 - GIANCARLO PEDOTE "VEDE" CAPO HORN- Il famoso Capo Horn dista solo 1.700 miglia dalla prua dell'IMOCA che vesti icolori dello storico sponsor di Giancarlo e della ONG Electriciens sans frontiéres. Questa lingua di terra vulcanica posta all'estremità meridionale del Cile, resta il punto di passaggio simbolo per i marinai che hanno vissuto "nascosti" per più di un mese in questo "tunnel meridionale" dell'Oceano Indiano e Pacifico.
“Francamente, non vedo l'ora di superare Capo Horn. Non vedo l'ora di tornare a passare al largo delle coste dell'Argentina. Siamo tutti stanchi e le barche sono provate. Il ritorno sull'Atlantico mi farà sicuramente vivere delle grandi sensazioni positive. Ritroveremo il sole dopo lungo tempo e le temperature saranno più clementi. Potremo scordarci l'umidità e il freddo e questo miglirerà sicuramente il mio morale", assicura Giancarlo che si sta comunque preparando per un passaggio a Capo Horn non facile, segnato da venti da Ovest con un'intensità tra i 35 e 45 nodi con raffiche fino a 55 nodi e onde dai 6 ai 7 metri.
"Rischiamo tutti di essere un po' sotto pressione a causa delle condizioni che dovremo affrontare, e rischiamo, quindi, di non goderci a pieno il momento che vivremo. Ma so che, nonostante tutto, sarà un momento memorabile”, ha indicato il fiorentino che stima di superare il terzo e ultimo grande traguardo del suo giro del mondo tra il 3 e il 4 gennaio prossimi, con appena un giorno di distacco dal leader. Un gap che in questa fase della regata fa ben sperare per un'emozionante scalata atlantica.
30.12. BURRASCA IN ARRIVO A CAPO HORN
Il leader Yannick Bestaven (Maitre Coq) ha effettuato una serie di strambate questa mattina per rimanere a Sud, più vicino alla zona d’esclusione Antartide, Conserva un materasso di un po’ più di 100 miglia sul secondo, Charlie Dalin (Apivia). Dalin che ha ammesso ieri aver dovuto rallentare quando era mure a sinistra per rimettere le mani al pezzo che ha dovuto costruire per rinforzare la scassa del foil di sinistra. Da questa mattina però, dopo aver strambato, Dalin registra velocità alte con medie oltre i 20 nodi nelle ultime 4 ore e si mantiene più a Nord con circa 120 miglia di separazione laterale Nord / Sud con Bestaven.
J+52 rilevamento delle ore 11 UTC, Bestaven a 1.400 miglia da Capo Horn
Nella ruota di Dalin, a circa 40 miglia, Thomas Ruyant (LinkedOut) segue una traiettoria simile e ha accelerato anche lui da quando naviga mure a sinistra potendo contare sul foil di dritta rimasto integro. Ruyant ha ripreso il terzo posto a Damien Seguin (Groupe Apicil) posizionato un pochino più a Sud di Ruyant.
All’undicesimo posto, Louis Burton (Bureau Vallée) è di fatto tornato a fare parte del primo gruppo inseguitore. Dopo la sosta sottovento a Macquarie Island, Burton, una delle rivelazioni di questa edizione del Vendée Globe, ha avuto una traiettoria fluida e veloce che gli permette ormai di minacciare seriamente il nostro Giancarlo Pedote al decimo posto. Burton e Pedote hanno rispettivamente 383 e 373 miglia di ritardo sul leader. Più avanti nel gruppetto, Maxime Sorel (altra bella rimonta la sua) al nono posto e con 328 miglia di ritardo sul primo, sembra deciso a seguire una traiettoria più a Nord…
Secondo i routage, i primi dovrebbero passare Capo Horn sabato 2 gennaio dopo mezzogiorno. C'è un problema: secondo questa ipotesi avrebbero al momento del passaggio venti previsti oltre i 50 nodi.
La tensione sale mentre il gruppo di testa si avvicina a Capo Horn. In effetti una depressione il cui centro è attualmente posizionato a Nord del gruppo sembra destinata a scavarsi e a spostarsi velocemente verso il sud del continente americano, dove verrà compressa dalla cordigliera delle Ande e andrà a scivolare proprio nelle vicinanze di Capo Horn tra tre giorni, proprio quando il primo dovrebbe doppiare il più iconico dei grandi cap del giro del mondoi… Nella parte Nord di questa depressione, primo e quarto quadrante, sono previsti venti molto violenti superiori anche ai 50 nodi con raffiche a 60 e oltre. Ovvero condizioni totalmente proibitive. Da seguire quindi nei prossimi giorni come il gruppo di testa affronterà questa ultima burrasca prima di tornare nell’Oceano Atlantico: Se i primi si ritrovano a dover rallentare per aspettare che passi la depressione, potremmo assistere a un’ennesimo raggruppamento prima di iniziare la risalita del Sud Atlantico, una parte del percorso sempre molto aperta dal punto di vista strategico. L’unica cosa sicura insomma è che questo Vendée Globe rimane ancora tutto da giocare…
30.12 PRYSMIAN PASSA IL PUNTO NEMO
In rotta verso Capo Horn, Prysmian Group passa il Punto Nemo, la zona marittima più isolata del pianeta blu…
30.12 DUTREUX DI NUOVO NEL MATCH
L’ottimo esordiente Benjamin Dutreux (Omia/Water Family) ha speso tante energie i giorni scorsi per salire in testa d’albero e riparare il suo J2, la vela di prua principale che era strappata. Racconta nel video di oggi di aver recuperato le forze e di essere di nuovo in corsa, ‘’a sei giorni di navigazione da Capo Horn’’.
30.12 PLAYLIST E VITA A BORDO DI LINKEDOUT
Pochi minuti della vita quotidiana di Thomas Ruyant a bordo di LinkedOut in musica: ben riparato in pozzetto mure a dritta (quindi sul foil zoppo della barca blu) ascoltando il brano reggae Be Careful di Matthew McAnuff, cena al carteggio mentre il computer elabora il routage, di nuovo in pozzetto ascoltando The Pirates Gospel dell’artista folk nord americana, Alela Diane. Di nuovo in pozzetto ma questa volta mure a sinistra ascoltando il Buena Vista Social Club, grande classico di musica cubana.
28.12 E' IL 50° GIORNO DI NAVIGAZIONE, E I PRIMI SONO A 2000 MIGLIA A CAPO HORN... - Un Vendée straordinario: combattuto e incerto come mai in passato, con dieci barche in meno di 500 miglia. Fuori gioco i superfavoriti Hugo Boss e Charal, la gara è apertissima, il ritmo lento per una serie di alte pressioni nel Pacifico, ma questo trend sta finendo, perchè da qui a Capo Horn (i primi ci arriveranno in una settimana) si alterneranno alte e depressioni, rendendo complicato il passaggio e decisive le scelte di rotta. E' meraviglioso vedere Giancarlo Pedote tenere il ritmo, fare le proprie scelte, sia quella filosofica di non tirare troppo e badare alla sicurezza, sia nelle scelte strategiche sulla meteo, e dopo 50 giorni Prysmian è a 320 miglia dalla testa della regata: un risultato straordinario!
QUESTA SETTIMANA SU SAILY TV TORNA LA WEBSERIE "SOLO" CON NUOVI EPISODI DA NON PERDERE
28.12 - YOANN RICHOMME: "LA SETTIMANA DI TUTTI I PERICOLI" - Vincitore due volte del Solitaire du Figaro e della Route du Rhum 2018 in Class40, skipper della VO65 Racing for the Planet, Yoann Richomme ha fornito la sua analisi tecnica e strategica del Vendee Globe in questa settimana tra Natale e Capodanno (da Tip&Shaft).
"Alla vigilia di Natale, i leader della flotta hanno attraversato alcuni momenti cruciali con diverse opzioni prese dai tre capofila: il leader, Yannick Bestaven, è riuscito a uscire dalla zona di alta pressione con una serie di strambate lungo il bordo dei ghiacci prima di salire un tratto abbastanza lungo verso nord, ora sta affrontando l'avvicinamento a un sistema di bassa pressione (vedi immagine sotto) che però non è così chiaro in termini di direzione, evoluzione e forza dei venti. Venerdì è entrato in una zona di venti orientali abbastanza forti con 35 nodi di vento contrario e raffiche a 45, cercando un compromesso tra rotta più settentrionale (più vento) e meridionale (più sicura).
La situazione nei pressi di Nemo Point alle 11:40 di lunedi 28 dicembre 2020
"Il centro di questo minimo si sta muovendo in modo imprevedibile anche per i modelli meteo, ma l'idea principale è che si approfondisca a inizio settimana e Yannick è pronto per una doppia dose, dopo i forti venti a 40 nodi domenica, tornati da nord e con raffiche fino a 60 con 5 metri di onda, che renderà tutto ancora più difficile.
"Al momeanto è difficile dire come riuscirà a scappare una volta dall'altra parte della depressione. Tutto dipenderà dal modo in cui affronterà i venti di burrasca previsti. Può navigare di bolina con vento forte o molto forte, rallentare o provare a tagliare, che sembra dal tracking l'opzione scelta. Alla fine, credo che i suoi guadagni saranno piuttosto limitati. Nella migliore delle ipotesi e guardando questo con ottimismo, penso che potrebbe superare l'ostacolo con un vantaggio di 300 miglia su Charlie Dalin e Thomas Ruyant. Gli ultimi due dovranno lavorare sodo nei prossimi giorni per rimanere nello stesso sistema di Yannick, altrimenti il leader potrebbe scappare."
28.12 - GIANCARLO E GLI ALTRI: 6 BARCHE IN 20 MIGLIA - Mentre i tre di testa se la vedono con la depressione dopo giorni di venti leggeri, gli inseguitori sono compatti dal 4° al 9° posto, sei barche sono raccolte in una manciata di miglia, tra 20 e 40. Si alternano al 4° posto Damien Seguin (Groupe Apicil) (no-foil), al 5° la stupenda Isabelle Joschke (MACSF), al sesto Jean Le Cam (Yes we Cam!) (no-foil), al settimo Boris Hermann (Seaexplorer YC Monaco), all'8° dopo un gran recupero Maxime Sorel (V and B Mayenne) (no-foil), al 9° il nostro ottimo e sempre costante Giancarlo Pedote (Prysmian Group). Tutte queste barche sono tra 320 e 370 miglia di ritardo rispetto al leader Bestaven, e questo fa ben comprendere quanto la regata sia clamorosamente aperta! Resta indietro per ora, rallentato dalla bolla di alta pressione Luis Burton (Bureau Vallee 2), che sembrava avviato a una grande rimonta e si è fermato, ma completa comunque la top-10 della classifica.
SU SAILY TV IN ARRIVO IL NUOVO EPISODIO DELLA WEBSERIE: SOLO #7, DA NON PERDERE
26.12 ONORI DI NATALE PER JEAN LE CAM: CAVALIERE ALL'ORDINE DEL MERITO MARITTIMO: E SENTITE CHE RISPOSTA... - La Ministra francese del mare Annick Girardin ha premiato con l'onorificienza il navigatore solitario per il salvataggio di Kevin Escoffier nell'Oceano Indiano. Sentite la sua risposta: è un regalo di natale
Nelle pieghe delle sue mille rughe c'era già tanto "ordine del mare", ma al sul ritorno dopo il Vendée Globe Jean Le Cam riceverà dal Governo francese l'onoreficienza di Cavaliere intitolata ai meriti marinareschi. Il che non aggiungerà forse una nuova ruga (a quello ci penseranno le 37mila miglia dell'ennesimo giro del mondo), ma di sicuro provocherà uno dei suoi sorrisi, e intanto ha già suscitato la sua prima reazione, inviata dal Pacifico, non lontano dal mitico Nemo Point: "Grazie per la vostra attenzione a ciò che faccio. Quando qualcuno è in difficoltà e chiede aiuto, noi dobbiamo salvarlo, non soltanto in mare. La solidarietà non è una parola vana, ma è parte dei valori degli esseri umani, specialmente nei momenti difficili."
Grazie Jean, questo è un regalo di Natale della vela al mondo.
Anche Jacques Caraës e Christophe Gaumont, rispetivamente Race Director e presidente del Comitato di Regata del Vendée Globe, hanno ricevuto dei riconoscimenti per il ruolo avuto nelle fasi di recupero del naufrago.
25.12 ALBA IN PACIFICO
Una nuova, splendida alba in Pacifico e nelle alte pressioni a bordo di Prysmian Group.
25.12 LE CAM INCONTRA BORIS
"Ecco Boris che è passato. Una volta lui, una vola me appena cala il vento..."
25.12 BORIS INCONTRA LE CAM
Due sorprese per Boris a bordo di Seaexplorer: un messaggio del team sul computer e il motlo famosio Yes We Cam di Roi Jean in vista. "Bello essere in compagnia il giorni di Natale!"
24.12 VIGILIA DI NATALE IN TESTA D’ALBERO PER GIANCARLO
Un 24 di dicembre impegnativo per lo skipper di Prysmina Group che è dovuto salire in testa d'albero due volte per sostituire l'anemometro...
24.12 GLI AUGURI DEL LEADER
Di buon umore, il leader Yannick Bestaven (Maitre Coq) manda i tradizionali auguri.
24.12 RUYANT NELLA BONACCIA
E al lavoro per riparare una vela nel pozzetto di LInkedOut...
24.12 BALENE!
Lo spettacolo di due balenottere avvistate da Damien Seguin (Groupe Apicil): “una fortuna incredibile!”
23.12 PRYSMIAN AL SETTIMO POSTO
Al rilevamento delle 22 UTC, Giancarlo Pedote (Prysmian Group) è passato dal nono al settimo posto. Meno di 400 miglia le miglia di ritardo sul leader, 200 sul terzo Thomas Ruyant (LInkedOut) e appena 20 sul quarto Damien Seguin (Apicil). Più che mai in regata, lo skipper italiano è salito in testa d’albero, operazione sempre delicata in solitario. Ecco il suo video mozzafiato:
23.12 ANCHE ISABELLE NE APPROFITTA
Al rilevamento delle 22 UTC, Isabelle Joschke (Macsf) è passato al sesto posto. “Sono condizioni cool, si può uscire in pozzetto senza la cerata e la barca cammina comunque. Così’ ne approfitto.’’
23.12 DALIN NELLE ARIETTE
“Se il Vendée Globe continua su questo ritmo arriviamo tra il 14 luglio e il 15 agosto.” Nel video del giorno Charlie Dalin (Apivia) racconta che saranno giorni di venticello e di ariette per 55° S alla ricerca del corridoio per guadagnare a Est. Sembra che ce la faccia però: al rilevamento delle 22 UTC, Apivia cammina a 12 nodi, rotta a 102, stessa media nelle ultime 4 ore…
23.12 IL BALLETTO DEGLI ALBATROSS
Splendide le riprese mandate da Clarisse Cremer (Banque Populaire): il balletto degli albatross.
23.12 LA VERSIONE DI BECCARIA
In un'edizione speciale della sua Gazzetta del Camellone (ogni domenica sul suo profilo Facebook), Ambrogio Beccaria spiega la situazione meteo che sta attraversando il gruppo di testa e le proiezioni per i prossimi giorni, fino a domenica. Sono confermati nelle grandi linee i routage presentati questa mattina e cioè: Bestaven riesce a uscire dall'alta pressione e va via. Ruyant non esce troppo male. Molto più difficile per Dalin piazzato più Sud. Grande raggrupamento in vista per gli inseguitori...
Secondo le previsioni di Bogi: Bestaven si ritrova domenica con 400 miglia di vantaggio su Ruyant e 500 su Dalin...
23.12 SUSPENSE NEL PACIFICO
Rilevamento ore 8 UTC, quasi 45 giorni di navigazione.
La flotta del Vendée Globe impegnata nel giro dell'Antartide e della zona d'esclusione dei ghiacci
Inedito ed incredibile scenario agli antipodi: 9 barche racchiuse in 400 miglia, distacchi minimi simili a quelli che si vedono in una transat di 3.000 miglia, tipo Route du Rhum. Qui invece le miglia già percorse dal leader sono 16.471. Ne rimangono un po’ più di 10.000 miglia fino al traguardo, tra cui minimo 3.000 per Capo Horn. Distanza teorica s’intende perché nella realtà le miglia da fare saranno di più e non saranno uguali per tutti…
Rilevamento delle 8 UTC: Bestaven fa rotta diretta verso Est, inseguitori ancora rallentati. Le prime ore della fuga?
Si gioca in queste ore una fase importante del Vendée Globe. Alle 8 UTC, Yannick Bestaven (Maître CoQ) fa rotta a Est a oltre dieci nodi. Sembra in grado di uscire dall’alta pressione che i primi inseguitori stanno attraversando ognuno a modo suo: Dalin con Apivia più a Sud con 100 miglia di ritardo, Ruyant con LinkedOut più a Nord con 170 miglia di ritardo. Sono entrambi più lenti e rischiano di dover lottare nelle arie leggere a lungo… Per Bestaven questa potrebbe essere l'occasione di allungare e di cambiare sistema meteo. Per tutti gli inseguitori si presenta l'opportunità di continuare a recuperare tante miglia. E' quello che ipotizzano questi routage per i prossimi tre giorni.
Tutti raggrupati in meno di 100 miglia dietro Dalin (giallo) a Sud, Bestaven (rosso) e Ruyant (blu) in fuga più a Nord? Ipotesi di routage elaborato da Squid sui modelli meteo GFS per i prossimi tre giorni
22.12 PASSAGGIO DELL’ANTIMERIDIANO
Un momento tanto atteso da Giancarlo: iI passaggio dalle longitudini E a W, si torna verso casa, a caccia dell’alba...
22.12. MATTINATA BRICOLAGE SU PRYSMIAN GROUP
Una perdita del day tank, cioè il piccolo serbatoio giornaliero di dieci litri che permette di fare funzionare il motore entrobordo per ricaricare le batterie anche con barca sbandata. Problema risolto.
22.12 BESTAVEN, O LA VA O LA SPACCA
Yannick Bestaven, il leader del VG da una settimana, non è seduto su un trono, ma piuttosto su una sedia a dondolo. Tutta l'attenzione oggi è sull'avanzata dello skipper del Maitre CoQ IV lungo il limite dei ghiacci, la linea virtuale imposta dalla Direzione Gara per limitare l'incontro con iceberg e growler. Perché se Yannick riesce a scivolare a Est della bolla senza vento dove si trova, potrebbe aumentare notevolmente il divario con i suoi inseguitori Charlie Dalin e Thomas Royant. In caso contrario, sarà un nuovo riavvio con un ricompattamento generale del gruppo di testa.
In questa configurazione meteorologica, la zona di esclusione antartica o barriera di ghiaccio non facilita affatto la navigazione per il primo "pacchetto" di questo 9° Vendée Globe. Tutti vorrebbero dirigersi a sud per aggirare la vasta area di alta pressione che sta arrivando fino a loro, ma semplicemente non possono. Quindi devono affrontarlo e manovrare, cambiare le mure, le vele, la rotta. Maitre CoQ IV e Apivia stanno aumentando le strambate in una posizione più a sud di LinkedOut. Le ore a venire saranno cruciali.
Questa zona di venti deboli e irregolari riguarda i primi sei. Dietro, fino al nono posto di Giancarlo Pedote e Prysmian Group, beneficieranno di più aria e potranno avvicinarsi ai primi. Anche Maxime Sorel e Louis Burton hanno tutte le possibilità di riprendere, meno chanche per Romain Attanasio e Clarisse Crémer, piuttosto sono concentrati su come affrontare la depressione nella quale si troveranno giovedì 24 dicembre.
Quello che ha molto da guadagnare da questa insolita situazione nel Sud Pacifico è Armel Tripon su L'Occitane, che ha registrato oggi la migliore velocità media della flotta: 446 miglia inghiottite in 24 ore rispetto alle 257 di Thomas Ruyant. Tripon ha scritto questa mattina dopo essere entrato nel Pacifico meridionale: “Alla mia destra, l'Antartide, un immenso continente che sogno di vedere da vicino, e davanti a me, molto, molto lontano, Capo Horn! Tra di noi, un oceano gigantesco e piccole barche sull'acqua che sogno di sorpassare!". Il suo sogno diventerà presto realtà...
21.12 FLASHBACK INDIANO E FAST FORWARD IN PACIFICO
Dopo quasi 43 giorni di regata, al rilevamento delle 8 UTC Giancarlo Pedote (Prysmian Group) ha completato il 53,7 per cento del percorso, 15.359 le miglia navigate sin dalla partenza da Les Sables, altre 11.244 fino al traguardo a Les Sables. Il pit stop di Burton a Macquarie ha permesso a Giancarlo di guadagnare un posto in classifica, è ormai nono con un po' più di 600 miglia di ritardo sul leader. La barca più vicina a quella italiana è Macsf di Isabelle Joschke 20 miglia davanti.
21.12 BURTON: MISSIONE MACQUARIE COMPIUTA
Louis Burton ha completato le riparazioni all’albero di Bureau Vallée. In totale ha dovuto salire tre volte per sistemare carelli, drizza e hook della randa che non poteva più issare in testa. Non potendo buttare l’ancora nelle acque della riserva naturale di Macquarie, ha preferito lasciarsi derivare alla cappa e tornando più volte sottovento all’isola Macquarie lunga 15 miglia.
Verso le 5 questa mattina, dopo essere rimasto 18 ore sottovento all’isola, Burton ha ripreso la sua rotta, prua a sud. Al rilevamento delle 8 UTC era a circa 30 miglia dalla zona d’esclusione dei ghiacci. Stramberà nelle prossime ore in un bel vento da NW che gli permetterà di filare verso Est parallelamente al limite della zona vietata. Il caparbio Louis Burton riparte all’undicesimo posto in classifica con 938 miglia di ritardo sul leader. Dietro di lui, a poco più di cento miglia, Clarisse Cremer (Banque Populaire) è la concorrente più vicina, Davanti a lui Maxime Sorel (V&B Mayenne) ha preso il decimo posto ed è a 160 miglia.
20.12. BURTON IN DIRETTA DA MACQUARIE ISLAND
Louis Burton skipper di Bureau Vallée ha partecipato oggi alla trasmissione quotidiana in diretta mentre navigava lungo la costa orientale dell’isola Macquarie per 54° S. Lo skipper francese ha ottenuto un’autorizzazione speciale per avvicinarsi all’isola che è riserva naturale e ospita un grande varietà di specie animali e una base scientifica con una quarantina di scienziati. Più tardi nel pomeriggio, dopo una prima salita in testa d’albero, Burton ha comunicato al suo team che non era riuscito ad effettuare i lavori in modo soddisfacente e che dovrà probabilmente rimanere sottovento all’isola e forse buttare l’ancora per completare i lavori.
Burton ha passato la giornata alla cappa lungo la costa orientale dell'isola, ridossato dai venti e dal mare da NW per poter salire in testa d'albero ed effettuare le riparazioni
Da segnalare che ieri, mentre si avvicinava all’isola, Burton ha avuto un altro black out elettronico, dello stesso tipo di quello che ha provocato le straorze che hanno danneggiato l’albero e le vele di Bureau Vallée.
Intanto, il team del navigatore di Saint Malo informa su Facebook che una piccola nota geografica sull’isola Macquarie è stata aggiunta al programma didattico di accompagnamento del Vendée Globe di Burton, un programma didattico seguito da 420.000 alunni e 17.000 professori in Francia.
Louis Burton est arrivé en baie de la Base de l'île Macquarie au large de la Tasmanie. En mode "warrior" et de nuit le...
Pubblicato da Louis Burton autour du monde su Domenica 20 dicembre 2020
20.12 BESTAVEN TRA ALBA E TRAMONTO
“Guardando verso Sud, tra tramonto e alba, di là tutto a Sud fa sempre giorno in quest’estate australe.”
19.12 GIANCARLO IN PACIFICO CON BATTIATO
Giancarlo e Prysmian scoprono il Pacifico, quindi. In piedi al timone di Prysmian Group bello lanciato. Franco Battiato ad alto volume negli altoparlanti della barca italiana, con il brano "Segunda Feira" che recita:
“Ti porto con me
Segunda Feira de Lisboa
Nel mio antico mare
Nell'Acqua Occidentale
Nel Mediterraneo
Affollato di navi (…)”
19.12 RAGGRUPPAMENTO SOTTO LA NUOVA ZELANDA
Dopo quasi 41 giorni di regata, Yannick Bestaven (Maitre Coq) resiste in testa. Come se l’aspettava, il leader ha dovuto negoziare per primo una fase di vento più leggero. Si è ridotto così a 45 miglia il suo vantaggio su Charlie Dalin (Apivia) al rilevamento delle 8 UTC, per 54°S le due barche di testa stanno doppiando le longitudini delle isole Auckland e Campbell.
Posizioni alle 8 UTC. Sotto la Nuova Zelanda, nel Pacifico il gruppo di testa si ricompatta oltre i 50° S.
L’isola Campbell dove, durante l’edizione 2000-01 del giro del mondo in solitario, senza scalo e senza assistenza, Yves Parlier si rifugiò e buttò l'ancora per riparare il suo albero spezzato in due, scrivendo una delle pagine più epiche del romanzo trentennale del Vendée Globe, illustrate dalle fotografie di Thierry Martinez.
Al terzo posto, Thomas Ruyant (LinkedOut) ha concesso nelle ultime 48 ore un centinaio di miglia provando un’opzione Nord per cercare di cambiare sistema meteo. L’idea era di andare a cercare una depressione a NE. Però, vedendo la bassa pressione scappare verso Est e la porta chiudersi davanti, lo skipper della barca blu ha rinunciato e sta tornando verso Sud. Anche lo skipper della barca gialla, Charlie Dalin aveva pensato a una mossa del genere. Intervista ieri mattina, ha dichiarato: ‘’c’era la possibilità di guadagnare tanto ma anche di perdere molto.”
Tutto il gruppo inseguitore ha approfittato dai rallentamenti del apripista. In media, le sette barche del gruppetto hanno recuperato 150 miglia nelle ultime 24 ore. A 52°N Giancarlo Pedote (Prysmian Group) è il concorrente più a N, ha 529 miglia di ritardo sul leader e 30 su Isabelle Joschke (Macsf).
Posizionati più a Sud, per 55°S, Benjamin Dutreux (Omia/Water Family) e Boris Herrmann (Seaexplorer/Yacht Club di Monaco) hanno strambato vicini alla zona d’esclusione poche ore prima del rilevamento delle 8. Dutreux risulta settimo con 435 miglia di ritardo sul leader, dovrebbe incrociare poco lontano da Damien Seguin, mentre Herrmann ancora quinto a 378 miglia del leader dovrebbe finalmente prendere il quarto posto a Jean Le Cam (Yes We Cam!) posizionato molto più a Nord. Nelle prossime ore, queste barche più a Sud dovrebbero mantenere buone velocità medie e recuperare altre miglia sulle tre barche di testa.
Come già accennato, Louis Burton dovrà scendere da quel treno: lo skipper di Bureau Vallée ha deciso di cercare ridosso lungo la costa Est dell’isola Macquarrie. Sottovento, spera trovare mare calmo per mettere la barca alla cappa, salire in testa d’albero con la randa ammainata e sistemare i problemi di carrello. Alle 8, Burton era a 200 miglia a Ovest dell’isola.
18.12 DOPO UNA BELLA CAVALCATA, GIANCARLO PAZIENTA
Prysmian Group è stato uno dei più veloci ieri con quasi 450 miglia in 24 ore. La barca italian è costretao a rallentare un po' il ritmo oggi: “Dopo una bellissima galoppata di notte, abbiamo sbattuto contro il fronte. Non va più veloce di noi quindi ci impedisce di avanzare. Bisogna aspettare per poter accelerare prendendo un vento da destra. Imparare a gestire la frustrazione.”
18.12 RUYANT: COME RIEMPIRE UN IMOCA IN MEZZORA,COME SVUOTARLO IN 7 ORE
Un boccaporto che si apre mentre la barca fila tra 25 e 30 nodi e il suo skipper si concede un riposino di mezz’ora. Il dettaglio del brutto scherzo capitato a Thomas Ruyant con LinkedOut. 7 ore per svuotare la barca.
17.12 Il trio di testa in Pacifico. Prossimo way point Capo Horn
I primi tre hanno superato la longitudine della Tasmania questa mattina, sono ufficialmente entrati nell’Oceano Pacifico e hanno superato la metà del percorso. Dovrebbero uscire dal più grande degli oceani del globo dopo aver doppiato l’ultimo dei tre grand capi, il più temuto, Horn, tra due settimane.
Al rilevamento delle 17, Yannick Bestaven (Maitre Coq) è ancora al comando con 133 miglia di vantaggio su Thomas Ruyant (LinkedOut) e 146 su Charlie Dalin (Apivia). Ruyant che però è di nuovo rallentato e fa rotta verso Nord.
Già ieri sera aveva dovuto mettere la barca alla cappa quando si è accorto che un compartimento era riempito d’acqua a prua. Il motivo è l’apertura accidentale del boccaporto d'accesso al calavela a prua. Il problema sembrava risolto ma forse c’è stata qualche complicazione. Oppure, ma sembrerebbe strano, Ruyant si lancia in un’opzione Nord radicalmente diversa da quello che stanno facendo le due barche più vicine. Una caso da seguire.
Il gruppo di testa alle 17 UTC. Strana la rotta seguita da Thomas Ruyant con LinkedOut in blu. Opzione o complicazione dopo i problemi di ieri?
Secondo i routage, Il leader dovrebbe continuare a seguire una rotta vicina alla zona d’esclusione dei ghiacci. Nei prossimi giorni ci sarà una bolla di vento leggero da attraversare, diverse strambate da fare sempre lungo il limite. Una situazione che dovrebbe facilitare il recupero di Dalin e Ruyant su Bestaven, ma forse anche dal gruppetto inseguitore che procede verso Est, con un ritardo di un po’ più di 500 miglia. In coda a questo gruppetto ancora più a Nord, Giancarlo Pedote (Prysmian Group) è sempre al decimo posto, sempre più vicino a Isabelle Joschke (Macsf) a meno di 20 miglia e con un gap di meno di 700 miglia sul leader Louis Burton invece lo dovrà lasciare questo gruppetto nei prossimi giorni. In effetti, lo skipper di Bureau Vallée ha annunciato la sua intenzione di cercare rifugio sottocosto all’isola Maquarie per poter completare le riparazioni, in particolare all’albero per poter issare di nuovo tutta la randa. Alle 17, Bureau Vallée era distante 700 miglia dall’isola Maquarie, lo skipper pensa raggiungerla domenica ed effettuare le riparazioni in tre ore.
17.12 PRYSMIAN DIETRO AL FRONTE
Come annunciato ieri il fronte è passato su Prysmian Group, il vento è passato a SW, di nuovo mure a dritta per le ultime miglia prima di entrare nell’Oceano Pacifico
17.12 IL SALUTO DI GIANCARLO AD UN AMICO
“Non togliete tempo agli amici:” Commovente il messaggio mandato dallo skipper di Prysmian Group, l’ultimo saluto a un amico con il quale Giancarlo aveva vinto un giro d’Italia e tanti progetti...
17.12 ORE 11:20 RUYANT RIPRENDE LA SUA CORSA, "HO TEMUTO CHE SI RIPETESSE IL FATTACCIO DI 4 ANNI FA": DUE PORTELLI A PRUA APERTI DALLE ONDE, BARCA PIENA D'ACQUA IN POCHI MINUTI. ORA SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO - È stato un colpo gobbo del destino ieri sera per Thomas Ruyant. Verso le 21:00 lo skipper di LinkedOut mentre faceva un pisolino, improvvisamente ha sentito la sua barca a vela che aveva delle reazioni anomale sulle onde, e si è presto reso conto che qualcosa stava accadendo a prua. Ha trovato la stiva di carico anteriore completamente piena d'acqua. Temendo il peggio, ha immediatamente fermato la barca e attivato le sue due pompe di bordo.
Poco dopo la mezzanotte ha annunciato alla sua squadra di terra che sarebbe stato in grado di riprendere il suo viaggio con attenzione, sotto randa e J3, continuando ad asciugare i compartimenti anteriori.
Diverse ore dopo, avendo ripreso fiducia nel buon comportamento del monoscafo, è stato in grado di fare una prima diagnosi: "I due portelli anteriori del boccaporto si sono aperti sotto l'effetto delle onde. Allora stavo camminando a più di 25 nodi. La barca si è riempita in 30 minuti mentre stavo dormendo. Credevo davvero che la storia si ripetesse!"
Ricordiamo che quasi nello stesso momento della gara, il 18 dicembre 2016, tra Tasmania e Nuova Zelanda, la sua barca precedente nel Vendée, Le Souffle du Nord per The Imagine Project, si è letteralmente disintegrata...
Mentre fa il suo ingresso nel Pacifico questa mattina, LinkedOut è oltre 130 miglia dietro Yannick Bestaven, il leader. Lo skipper Dunkerque, secondo nella classifica generale della nona edizione del Vendée Globe, ha ripreso con determinazione la sua corsa in avanti.
16.12 ORE 23:00, LINKEDOUT, ACQUA A PRUA, RUYANT ALLA CAPPA - Si ferma Thomas Ruyant che scopre una via d’acqua dal compartimento di prua. Ferma la barca, aziona le pompe, aspettera’ di svuotare per ispezionare e decidere il da farsi. Aggiornamenti in arrivo.
16.12 BESTAVEN NUOVO LEADER
J+38. Circa 700 miglia a Sud della Tasmania, a circa metà del percorso, da questa mattina il giro del mondo ha un nuovo leader, l’ottavo dall’inizio della regata: Yannick Bestaven skipper di Maitre Coq.
Bestaven che dopo aver strambato questa mattina al limite della zona d’esclusione dei ghiacci, procede spedito verso Est e verso il Pacifico in un flusso da NW.
Al rilevamento delle 11 UTC, Thomas Ruyant con LinkedOut naviga sulle stesse mura, 40 miglia più a Nord. Charlie Dalin (Apivia) ha completato le riparazioni alla scassa del foil e ricomincia a correre per recuperare le miglia perse: 145 le miglia di ritardo sul leader.
La posizione del gruppo di testa alle 11 UTC dopo 38 giorni di regata
Dietro, hanno ritrovato vento, i cinque skipper che durante la giornata di ieri hanno navigato per ore a vista. Anche per loro si tratta di una brezza da NW davanti al fronte di una piccola depressione che passerà prima sugli ultimi del gruppo inseguitore. Un gruppetto che ha accelerato nelle ultime 24 ore stabilizzando il proprio ritardo sui primi: Jean Le Cam (Yes We Cam!) è ancora quarto a 450 miglia, Damien Seguin (Groupe Apicil) e Benjamin Dutreux (Omia/Water Family) sono ancora molto vicini uno dall’altro e si disputano il sesto posto a 468 miglia del leader, Boris Herrmann (Seaexplorer/Yacht Club di Monaco) è nella scia di Jean Le Cam a 477 miglia, più a Sud Louis Burton (Bureau Vallée) è ottavo a 500 miglia del leader. Al decimo posto con 623 miglia di ritardo su Bestaven, anche Giancarlo Pedote (Prysmian Group) recupera acqua su Isabelle Joschke (Macsf) e si prepara al passaggio del fronte come spiega nel suo diario su Facebook:
NEWS "Oggi sarà una giornata ventosa, con vento da Nord/Ovest causato da una depressione che è dietro di noi e che sta...
Pubblicato da Giancarlo Pedote - Ocean Sailor su Mercoledì 16 dicembre 2020
16.12 COMUNICATI GLI ABBUONI
Durante la trasmissione live quotidiana di oggi, Georges Priol, il presidente della giuria internazionale del Vendée Globe, ha comunicato gli abbuoni che verrano accordati ai tre skipper ancora in regata che hanno partecipato alle operazioni di ricerca di Kevin Escoffier dopo il naufragio di PRB.
Si tratta di tempi che verrano sottratti ai tempi di percorrenza una volta che le barche coinvolte avranno tagliato il traguardo a Les Sables d’Olonne:
- Jean Le Cam (Yes We Cam): 16 ore e 15 minuti
- Yannick Bestaven (Maitre Coq): 10 ore e 15 minuti
- Boris Herrmann (Seaexplorer/Yacht Club di Monaco): 6 ore
16.12 LAVORI IN CORSO A BORDO DI APIVIA
Charlie Dalin al lavoro per rinforzare la parte bassa della scassa del foil di sinistra
15.12 BORIS vs LOUIS AL TRAMONTO
La fine di una bella giornata a bordo di Seaexplorer, sempre a vista gli altri concorrenti...
15.12 DAMIEN, BORIS E GLI ALTRI
Incredibile regata a vista tra cinque barche in mezzo all’Oceano, come se fosse la baia di Lorient, d’estate con poco vento...
15.12 DRONATA SOPRA SEAEXPLORER
A bordo di Bureau Vallée costretto a navigare con randa terzarolata, Louis Burton manda il suo drone spiare la barca di Boris Herrmann.
15.12 BORIS RIPARA L’IDROGENERATORE
Nella 'to do list' dello skipper tedesco, c'è anche la riparazione dell'idrogeneratore, elemento fondamentale per produrre energia a bordo.
15.12 BESTAVEN HA RIPARATO IL SUO J2
“Non siamo mica montanari, odio salire all’albero. Il Vendée Globe non è una vacanza.”
15.12 RUYANT TORNA IN TESTA, BESTAVEN IN FORMA, DALIN RIPARA
Questa mattina, al rilevamento delle 8 UTC, Apivia registra ancora velocità ridotte dopo l'avaria al sistema di foil di sinistra. Dalin ha messo la prua verso Nord e ha iniziato le riparazioni sullla parte bassa della scassa di deriva danneggiata.
Thomas Ruyant con LInkedOut ha ripreso il comando e dispone di 57 miglia di vantaggio su Charlie Dalin (Apivia) retrocesso al terzo posto e 23 miglia su Yannick Bestaven (Maitre Coq). Bestaven che è riuscito a completare le riparazioni sul suo J2, cioè la vela di prua più usata in un giro del mondo.
Yannick Bestaven è stato il più veloce nell'Oceano Indiano, ha potuto tornare all'altezza dei primi con il suo Maitre Coq. Dopo Leeuwin, è riuscito a riparare il suo J2, la vela più usata in un giro del mondo
L’avaria di Apivia è capitata proprio quando il trio di testa ha l’opportunità di staccare il gruppetto inseguitore che si trova rallentato a Sud dell’Australia. Al quarto posto, però con quasi 400 miglia di ritardo sul leader (gap che sta crescendo), l’ottimo Benjamin Dutreux (Omia/Water Family) guida quel gruppetto, è a pochissime miglia da Jean Le Cam (Yes We Cam!) e Damien Seguin (Groupe Apicil). Non molto distanti da queste tre barche a derive classiche, i foiler Seaexplorer/Yacht Club di Monaco di Boris Herrmann e Bureau Vallée di Louis Burton occupano rispettivamente l’ottavo e il settimo posto. Burton e Herrmann navigano probabilmente a vista questa mattina. Staccata di 60 miglia da Boris e di 470 miglia dal leader, Isabelle Joschke (Macsf) ha finalmente superato l’angolo NE della zona vietata e ha iniziata la sua discesa verso Sud. Dietro, Giancarlo Pedote (Prysmian Group) deve ancora effettuare qualche strambata nel vento leggero per superare quell’angolo: alle 8 UTC il ritardo dello skipper italiano è di 50 miglia su Joschke e di 521 sul leader.
Leader che deva ancora entrare ufficialmente nell’Oceano Pacifico superando la latitudine della Tasmania, e che, avendo completato quasi il 48 per cento della rotta compòessiva, ha ancora la bellezza di 12.677 miglia da percorrere prima di raggiungere il traguardo.
15.12, ore 8:00 - ANCHE APIVIA DANNEGGIA UN FOIL: ATTESA PER GLI SVILUPPI
Anche Apivia, con Charlie Dalin, leader della corsa, ha danneggiato "il sistema di un foil". Un botto, forse l'urto con un oggetto, forse un cedimento. Il comunicato ufficiale: lunedì pomeriggio, intorno alle 19:00 (HF), mentre Apivia stava navigando in testa alla flotta, Charlie Dalin è stato rallentato dopo aver sentito un forte rumore a bordo. Charlie sta attualmente analizzando la situazione con il suo team di terra per valutare l'entità del danno eventualmente causato, in particolare al sistema del foil di sinistra.
Mentre navigava a capo della flotta, 65 miglia davanti a Yannick Bestaven, Charlie Dalin ha chiamato il suo team tecnico lunedì intorno alle 19:00 dopo aver sentito un rumore che non identifica, per il momento, essere collegato all'urto con un oggetto sommerso. Dopo una prima ispezione notturna, lo skipper di Apivia ha già notato che il sistema del foil di sinistra è danneggiato. Non ci sono vie d'acqua a bordo. La barca è al sicuro. Charlie continua il suo esame della situazione per anticipare le riparazioni e sta facendo di tutto per tenere la situazione sotto controllo.
14.12. Ma chi è davvero in testa del Vendée Globe?
Dutreux, Seguin, Le Cam, Burton… Anche questi concorrenti hanno passato la longitudine di Capo Leeuwin. Continuano gli aggiornamenti della cartografia con i rilevamenti ogni 4 ore. Eppure c’è una domanda alla quale non possiamo rispondere con certezza: chi è veramente in testa del Vendée Globe. Dallo scorso 1 dicembre e il felice epilogo del salvataggio di Kevin Escoffier dopo il naufragio di PRB, sappiamo che le 3 barche ancora in regata (c’era una quarta Arkea Paprec di Sébastien Simon ma ha dovuto ritirarsi) che hanno partecipato alle operazioni di ricerca riceveranno degli abbuoni, trasformando di fatto il Vendée Globe in una regata a compensi, e non più in tempo reale.
La giuria comunicherà mercoledì prossimo la sua decisione riguardo gli abbuoni che riceveranno le tre barche ancora in regata che hanno partecipato alle operazioni di ricerca di Kevin Escoffier dopo il naufragio di PRB. Si tratta di Yes We Cam, Seaexplorer/Yacht Club di Monaco di Boris Herrmann e di Maite Coq di Yannick Bestaven Per definire gli abbuoni la giuria deve analizzare le traiettorie e il tempo perso dai singoli concorrenti tenendo conto della rotta che avrebbero seguito senza l’imprevisto.
Quanto darà la giuria a Le Cam? Le Cam che la cartografia indica , alle 8 UTC in quarta posizione a 287 miglia del leader. Sicuramente riceverà l’abbuono più consistente avendo dovuto rallentare anche cinque giorni dopo il salvataggio per il trasbordo di Escoffier sulla nave militare. Quante ore di differenza con quelli che verrano concessi a Bestaven, ottimo terzo in reale a 73 miglia di Dalin e 13 di Ruyant e a Boris Herrmann, un po’ più distante, poiché all’ottavo posto, a 391 miglia del primo?
Intanto la regata continua. Se i primi hanno allungato superando l’angolo NE della zona vietata e possono continuare a surfare mure a dritta nel vento da SW generato da una depressione che si sposta come loro verso E e il Pacifico, la situazione potrebbe complicarsi per gli inseguitori.. Per le prossime ore e i prossimi giorni , in effetti, la grande zona di alta pressione che ha ripreso vigore in quasi tutto l’Oceano Indiano sembra decisa ad invadere anche il Sud dell'Australia. Da qui l’importanza di rimanere il più a lungo possibile vicino a questa depressione come fa il trio di testa.
Rotta, posizione e numeri di Prysmian Group alle 8 UTC
Una fase delicata è iniziata per Giancarlo Pedote con Prysmian Group.
Questa notte in Italia, tra l’una e le 8, di mattina a sud dell’Australia, Giancarlo ha effettuato una serie di sei strambate, quasi al limite della zona vietata alla navigazione. Zona che in questa parte del percorso non riguarda tanto l’eventuale presenza di ghiaccio ma risponde alla richiesta delle autorità australiane di fare passare la flotta a una distanza che permetta l’intervento dei mezzi di soccorso in tempi adeguati. Una sequenza costosa per Prysmian Group in termini di miglia: ha perso di nuovo terreno sul leader (480 al rilevamento delle 8, erano meno di 400 ieri) e sui diretti avversari. Costosa anche per Giancarlo Pedote in termini di energia. Lo scopo di questa serie di manovre è di creare l’angolo giusto per fare rotta sulle altre mura verso l’angolo NE della zona vietata, la posta in gioco è rimanere nel flusso da SW creata da una depressione posizionata un po’ più a E e che si sposta verso il Sud dal Tasmania, senza farsi imprigionare dall’alta pressione che dietro sta riprendendo vigore nell’Oceano Indiano. Il trio di testa potrebbe riuscire a rimanere in questo flusso più a lungo degli inseguitori e così si tenderebbe ulteriormente l’elastico per l’entrata nell’Oceano Pacifico.
Il gruppo di testa al rilevamento delle 14 UTC.
13.12 PASSAGGI A CAPO LEEUWIN
Dopo quasi 35 giorni di regata il leader ha passato Capo Leeuwin con un ritardo rispetto alla rotta tracciata da Armel Le Cleac’h nel 2016 di 6 giorni 1 ora e 53 minuti corrispondente in distanza a 2.377 miglia. Molto diversa anche la fisionomia della regata, nel 2016 sotto Leeuwin la lotta si riassumeva a un duello Le Cleac’h vs Thomson, cosi come nel 2012, è proprio sotto l'Australia che i due skipper in testa Le Cleac'h e Gabart staccarono definitivamente il terzo Jean Pierre Dick: questa volta il leader ha due avversari a tre ore dietro di lui e un gruppo inseguitore di 7 barche tornato a meno di 400 miglia.
1 - Charlie Dalin (Apivia) alle ore 11.25 UTC: 34 giorni, 22 ore e 5 minuti dalla partenza da Les Sables-d'Olonne e 12 giorni 07 ore e 10 minuti dopo aver passato Buona Speranza.
2 - Thomas Ruyant (LinkedOut) alle ore 14.37 UTC: 3 ore, 11 minuti dopo il leader, 11 giorni, 20 ore e 56 minuti dopo aver passato Buona Speranza.
3 - Yannick Bestaven (Maître CoQ), alle ore 14.46 UTC: 3 ore e 20 minuti dopo il leader, 11 giorni, 1 ora e 58 minuti dopo aver passato Buona Speranza.
4 - Benjamin Dutreux (OMIA - Water Family), alle ore 00.51 UTC: 13 ore e 25 minuti dopo il leader, 11 giorni 10 ore e 13 minuti dopo aver passato Buona Speranza..
5 - Damien Seguin (Groupe Apicil) alle ore 01.50 UTC : 14 ore 24 minuti dopo il leader, 11 giorni, 14 ore e 18 minuti dopo aver passato Buona Speranza.
6 - Jean Le Cam, Yes We Cam !, alle ore 02.13 UTC: 14 ore, 47 minuti dopo il leader, 11 giorni, 16 ore e 17 minuti dopo aver passato Buona Speranza.
7- Louis Burton (Bureau Vallée 2), alle ore 04.25 UTC : 16 ore 59 minuti dopo il leader, 12 giorni, 06 ore e 38 minuti dopo aver passato Buona Speranza.
13.12 CHARAL CAMMINA BENE
Jérémie Beyou non è più ultimo in classifica.Nel pozzetto del suo Charal lanciato a 25 nodi, lo skipper è di poche parole: ‘Si cammina bene’’
13.12 JOB ALMOST DONE PER BORIS L’ACROBATA
Boris Herrmann (Seaexplorer/Yacht Club di Monaco) ha perso miglia delle ultime 24 ore per completare diverse riparazioni sulle vele. In questo video arrampicato nello strallo di prua dove ha dovuto ricucire uno strappo ci dice che i lavori sono quasi finiti: “Job almost done!”
13.12 A COLAZIONE CON DAMIEN
Damien Seguin (Groupe Apicil): “Tè caldo, mattina fredda ma con il sole, ci sono momenti così…”
12.12 OPZIONE SUD PER GIANCARLO
Giancarlo Pedote spiega la sua scelta di portare Prysmian Group verso Sud, vicino alla zona d’esclusione per passare la longitudine di Capo Leeuwin.
12.12 IL LEADER RIPARTE
Dopo.aver visto il suo vantaggio sciogliersi come neve al sole, il leader Charlie Dalin riparte con Apivia: “Ho l’impressione di aver trovato un vento più costante in forza, bene per finire questa giornata.”
11.12 TRAMONTO INDIANO, BESTA RIMONTA
Autore di una rimonta stupenda negli ultimi giorni di navigazione nell'Indiano Bestaven saluta: “Felice di stare qui al terzo posto e di tornare veloce su Thomas e Charlie. Un bel tramonto sull’Indiano che ci ha lascito poca tregua. Tra poco il Pacifico.”
Fabrice Amedeo al carteggio di Newrest/Arts&Fenêtres
11.12 AMEDEO GETTA LA SPUGNA.
Fabrice Amedeo, skipper di Newrest/Arts & Fenêtres ha annunciato questo pomeriggio il suo ritiro dal Vendée Globe a causa di problemi informatici. Nell'impossibilità di fare funzionare il secondo computer disponibile a bordo, Amedeo ha dichiarato: "Di fronte all'ostacolo irrimediabile, avevo due opzioni: abbandonare il mio Vendée Globe o continuare. Sarebbe possibile continuare alla vecchia maniera, senza informazioni, e attraversare così i mari del sud. Lasciarsi spingere dagli elementi per un mese fino a Capo Horn. Ma le nostre barche a foil sono diaboliche con vento forte e voglio poter navigare secondo il principio che è sempre stato il mio: da bravo marinaio e avendo la sensazione di controllare la mia sicurezza e quella della mia barca. Così ho deciso di ritirami dal Vendée Globe e di andare a Cape Town. È stata una decisione difficile da prendere, mi assumo le responsabilità. Sono molto triste ma so che mi riprenderò."
Fabrice Amedeo partecipava per la seconda volta consecutiva al giro del mondo in solitario. Poco dopo la partenza aveva dovuto fare dietrofront e tornare a Les Sables d'Olonne per sistemare problemi in testa d'albero prima di ripartire. E' il sesto abbandono in questa edizione.
Le posizioni alle 8 UTC: il gruupo inseguitore ha notevolmente accorciato le distanze sul leader. Se questa tendenza si conferma, potremmo asssitere a uno scenario inedito con una nuova partenza alla longitudine di Capo Leeuwin che il primo dovrebbe doppiare tra 48/72 ore
11.12 RAGRUPPAMENTO PRIMA DI LEEUWIN
J+32. Lo sceneggiatore del Vendée Globe 2020 è un tipo pieno d’immaginazione.
Mentre sta per iniziare il 33mo giorno di regata, il leader Charlie Dalin (Apivia) ha approfittato della giornata di ieri per riposare dopo il forte colpo di vento dell’altro ieri. Dalin dice di essere uscito indenne dalla depressione ma le velocità registrate da Apivia alle 8 lasciano perplessi (7 nodi nelle ultime 4 ore, 4,5 nodi nell’ultima mezz’ora). Ieri, Dalin si è trovato in un flusso di venti da W che lo ha costretto a puntare più verso Sud che verso Est (e sarebbe quest'ultima la rotta giusta per andare a doppiare la longitudine del Capo Leeuwin, il secondo dei tre grandi capi del giro ancora distante oltre 700 miglia). Stesse condizioni per il secondo Thomas Ruyant (LinkedOut) che ha ammesso aver dovuto ammainare la randa ieri per sostituire una stecca. Ruyant ha spiegato come vede i prossimi giorni: un lungo mure a dritta, quindi il bordo sbagliato per il suo LinkedOut amputato dall’estremità del foil di sinistra, fino alla zona d’esclusione dei ghiacci a Sud dell’Australia e oltre. “E’ un bordo obbligato’’ ha spiegato Ruyant, ‘’che mi permette anche sul piano tattico di piazzarmi davanti ai miei inseguitori’’. Al rilevamento delle 8, Ruyant ha 134 miglia di ritardo su Dalin.
Inseguitori scatenati
Ed è un vento diverso da quello dei primi che ha sfruttato il gruppo inseguitore nelle ultime 36 ore: una bella brezza tesa da SW, prevista sui 20-25 nodi di intensità quindi probabilmente qualcosa in più nella realtà. Così le nove barche del primo gruppo inseguitore hanno potuto macinare miglia nella direzione giusta e recuperare terreno sul leader: Maxime Sorel (V&B) all’undicesimo posto è passato sotto le 600 miglia di ritardo (ne ha 545 per la precisione), Giancarlo Pedote (Prysmian Group) è sempre decimo ma il suo ritardo è sceso a 416 miglia. Ha recuperato quasi 200 miglia in 48 ore, e registra ancora alle 8 questa mattina medie orarie di quasi 20 nodi, Isabelle Joschke (Macsf) al nono posto ha 348 miglia di ritardo su Dalin. A meno di 300 miglia del leader, Boris Herrmann (Seaexplorer/Yacht Club di Monaco) è ottavo (287 nm), Damien Seguin (Apicil) a 268 miglia, Louis Burton (Bureau Vallée) a 259 miglia, l’ottimo Benjamin Dutreux (Omia/Water Family) a 250 miglia è stato superato poche ore fa da Yes We Cam, quarto a 244 miglia, mentre il terzo posto in classifica va a uno scatenato Yannick Bestaven tornato a 161 miglia del primo con il suo Maitre Coq.
Secondo le previsioni meteo e i routage, la tendenza a un raggruppamento dei primi vicino alla zona d’esclusione dei ghiacci a Sud di Leeuwin potrebbe perdurare. In quel caso assisteremo quasi a una seconda partenza prima di entrare nell’Oceano Pacifico. Dieci barche in un raggio di 300 miglia a quasi la metà del percorso: uno scenario davvero inedito nella trentennale storia del giro del mondo in solitario e senza scalo.
La ‘’rimontada’’ di Armel, i problemi di Cousin e Amedeo
Tra i ritardatari, continua il momento super positivo di Armel Tripon (L’Occitane en Provence): già autore di un gran bel recupero nel Sud Atlantico dove Tripon ha segnato il migliore tempo intermedio tra Equatore e Buona Speranza passando dal 24mo al 14mo posto in classifica, il primo IMOCA a prua di scow continua a scivolare a NW delle Kerguelen ormai da solo. Rimangono abbastanza lontani i concorrenti davanti a Tripon (600/700 miglia), ma sono barche a derive classiche, si tratta di Banque Populaire di Clarisse Cremer (14ma a 946 miglia del leader) e di Pure Best Western di Romain Attanasio (12mo a 816 miglia del leader).
Problemi di timone per Manuel Cousin su Groupe Setin che è 20mo a 2.673 miglia del leader e a circa 700 miglia a SE di Buona Speranza. A Cape Town sembra puntare Fabrice Amedeo (Newrest Art &Fenêtres) alle prese da ieri con un black out informatico: il secondo computer di bordo non funziona più, Amedeo non riceve più informazioni meteo.
10.12 PEDOTE: IL CURSORE E L’EQUAZIONE IMPERFETTA
10.12 BESTAVEN ALL’ATTACCO
Lo skipper di Maitre Coq all'attacco pe riprendeersi il terzo posto: ‘’Onda lunga, surf e sottomarino’
10.12 DRONATA DI CONTROLLO PER BURTON
Louis Burton ha fatto volare il suo drone, non tanto per girare video belli ma per controllare lo stato delle riparazioni che ha dovuto effettuare sulle vele di Bureau Vallée.
9.12. IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
Quasi 31 giorni di regata e la parte più difficile della violenta depressione, la peggiore dall’inizio del giro, che hanno affrontato le due prime barche è passato. Al rilevamento delle 8, il leader Apivia di Charlie Dalin sembra aver lasciato passato il fronte che accompagna lo spostamento della bassa pressione verso Est. Dalin ha raccontato condizioni di guerra (Vedi video sotto), raffiche di vento a 58 nodi e, questa mattina, di non aver nulla da segnalare a bordo. Si trova questa mattina vicino al paralello 40°S, 1300 miglia a W della longitudine di Capo Leeuwin. E’ incrementato il vantaggio del leader sul primo inseguitore: Thomas Ruyant (LinkedOut) ha ormai 278 miglia di ritardo. Nel gruppo di testa Ruyant è il concorrente posizionato più a Nord. Più a Sud invece, a quasi 45°S, ritroviamo Louis Burton (Bureau Vallée) che, dopo aver risolto i suoi problemi di autopilota e di vele, ha ripreso il ritmo e il terzo posto con 317 miglia di ritardo sul leader.
La posizione della flotta alle 8 UTC. Il peggio sembra passato per Dalin e Ruyant, il leader e il secondo in classifica sono ormai dietro al fronte della violenta depressione
Circa 200 miglia a Nord della posizione di Burton, ecco Yannick Bestaven con Maitre Coq al quarto posto con 330 miglia di ritardo su Dalin. Bestaven che raccontava ieri aver fatto di tutto per rallentare la barca ed evitare i venti forti dietro al fronte ha allungato sugli altri inseguitori: il quinto Benjamin Dutreux (Omia Water Family) ha 413 miglia di ritardo sul primo; 475 per il sesto Damien Seguin con Apicil che ha perso miglia nei giorni scorsi, anche lui per problemi di pilota automatici e vede tornare nella sua scia il tedesco Boris Herrrmann (Seaexplorer/Yacht Club di Monaco) che ha 479 miglia di ritardo sul leader. Ottavo Yes We Cam! di Jean Le Cam conta 589 miglia di ritardo su Dalin.
Dopo Le Cam c’è un altro gap di un centinaio di miglia per raggiungere la posizione di Isabelle Joschke (Macsf) e di quasi 200 per arrivare al Prysmian Group di Giancarlo Pedote (a 677 miglia di ritardo).
9.12 LA GUERRA DI CHARLIE
Charlie Dalin (Apivia) ancora in testa questa mattina, sempre davanti al fronte della profonda depressione:
“Ecco come vanno le cose questa mattina, ho srototolato la tormentino perché c’era troppo vento, è un po’ la guerra. Però tutto bene a bordo, tengo botta”
Louis Burton skipper di Bureau Vallée aveva raccontato qualche giorno problemi di pilota automatico, aveva aggiunto che c’era dell’altro ma non voleva entrare nei dettagli che avrebbero interessato soprattutto i team manager dei concorrenti. Oggi ha mandato questo video in cui spiega perché è andato più a Sud del gruppo in una zona senza vento contrariamente alle sue abitudini: per effettuare riparazioni alle vele (randa e vela di prua). Un investimento spiega Burton che potrebbe tornare utile per andare a riconquistare i primi posti in classifica.
8,12. FASE DELICATA PER LINKEDOUT
Al secondo posto, Thomas Ruyant (LinkedOut) ha scelto per affrontare la depressione una traiettoria più Nord rispetto al leader, Charlie Dalin: “Questa è una fase molto delicata. Non è facile trovare la giusta rotta per evitare la bomba. Ho 45 nodi di vento ora, 3 mani di terzarolo nella randa e nessuna vela a prua. Ci sono due momenti di vento forte da gestire (davanti e dietro al fronte, Ndr) ma è lo stato del mare a creare problemi, è veramente un calderone. Aspettiamo che la burrasca passi, andrà meglio domani.”
Cos'altro ha detto questo primo intenso mese Vendée? Che alcuni non-foil vendono carissima la pelle e danno l'impressione di tenere il passo: Yes We Cam!, Omia Water Family (Benjamin Dutreux) e Groupe Apicil, dello straordinario campione paralimpico Damien Seguin. Nella top-ten si segnalano per costanza Boris Hermann (Seaexplorer YC Monaco), la tostissima Isabelle Joschke (Macsf), e il nostro Giancarlo Pedote, che non perde occasione per sottolineare che lui sta scegliendo di restare prudente, al cospetto con l'immensità di questi mari che sta scoprendo giorno per giorno. Da dietro recupera forte V and M di Maxime Sorel, altro no-foil, che così sono quattro nei primi undici. Un mese in grande anche per noi: questa Situation Room ha superato i 35.000 utenti, e i video su Saily TV e Youtube non sono da meno. Stiamo facendo tutti un bel giro. Continuiamo così.
7.12 PROBLEMI DI PILOTA AUTOMATICO PER DAMIEN SEGUIN
Per cercare di risolvere problemi di pilota automatico, Damien Seguin (Groupe Apicil) ha dovuto mantenere la barca alla cappa qualche ora nel pomeriggio prima di riprendere la sua rotta però con velatura ridotta. Al rilevamento delle 17 UTC, Seguin cammina a 12 nodi e ha concesso il quinto posto in classifica a Yes We Cam posizionato molto più a Nord di Apicil.
ℹ️ Problème de pilote automatique sur Groupe APICIL (système électronique permettant de suppléer le barreur). ‣ Le...
Pubblicato da Damien Seguin - Voile su Lunedì 7 dicembre 2020
7.12 PROBLEMI PER DAMIEN SEGUIN?
Al rilevameno delle 15, i numeri registrati da Apicil dello skipper Damien Seguin non sono normali: 3.5 nodi nell’ultima mezz’ora e prua a Sud quando dovrebbe puntare a E.
Autore di un ottimo inizio di regata a bordo del suo Finot/Conq del 2008 a deriva classica, Damien Seguin risulta al quinto posto, a 312 miglia del leader e si trova a 500 miglia circa a NNW delle isole Kerguelen.
VIDEO APICIL NELLA BURRASCA
7.12 LA MUSICA DELL’INDIANO SECONDO GIANCARLO
Ancora lo skipper di Prysmian Group, ancora per un ritratto dell’Oceano Indiano e per cercare di rispondere alla domanda ‘Cosa rappresenta per lui questo tratto di mare". Risponde questa volta in francese sempre con uno sfondo artistico:
''Potrò rispondere alla domanda quando sarò nel Pacifico, se Nettuno mi lascerà passare. In ogni caso quello che è ho notato è che qui c’è una sorta di musica costante con la tonalità data dalla forza del vento mentre il tempo è dato dal ritmo dell’onda lunga. Quindi se sei troppo lento, ti fai superare dall’onda dietro; mentre se vai troppo veloce ti Pianti nell’onda davanti. Quindi devi assolutamente rimanere nel tempo della musica.”
Diario di bordo su FB
NEWS “Siamo nel fronte freddo, bisogna tenere duro. Il fronte dovrebbe passare oggi, stasera scendere, il vento dovrebbe...
Pubblicato da Giancarlo Pedote - Ocean Sailor su Lunedì 7 dicembre 2020
6.12 VIDEO ONBOARD PRYSMIAN
‘’Tramonto nell’Oceano Indiano, momento da condividere. Verso cinque giorni veramente tosti, metteremo la tela giusta.”
“Sono nella fase in cui faccio questo giro con la costante presenza della paura, dettata da questa forza immensa. Sappiamo chi è il più forte.”
6.12 KEVIN SBARCATO. LE CAM DI NUOVO DA SOLO
Si è svolta questa mattina, alle 2.10 UTC, in pieno Oceano Indiano, 360 miglia a Nord delle isole Crozet, l’operazione di sbarco di Kevin Escoffier che Jean Le Cam aveva come ospite a bordo dopo il memorabile salvataggio di sei giorni fa. Escoffier infila la sua Tps, saluti e abbracci, un sentito ’merci Jean” e si butta verso il semi rigido della nave militare NIvose che ha raggiunto la posizione di Yes We Cam. Jean Le Cam può riprendere la corsa.
5.12 LA REGATA DI SAM FINISCE, LA MISSIONE INITIATIVES COEUR CONTINUA
Niente da fare per Sam Davies e Initiatives Coeur arrivati a Cape Town. O peggio: troppo da fare. L’esame dei danni alla chiglia e alla struttura causati dalla collisione con oggetto non identificato parla chiaro: la barca dovrà essere tirata a secco, la chiglia smontata per effettuare le riparazioni. Ufficializzato quindi il ritiro di Sam Davies, è il quinto nel primo mese di regata.
Durante la visio conferenza, in approccio a Cape Town con l'iconica Table Mountain in sottofondo, la navigatrice britannica ha dichiarato però la sua intenzione di voler ripartire quando i lavori saranno finiti per completare il giro del mondo fuori classifica, come fece Isabelle Autissier che aveva dovuto fermarsi anche lei a Cape Town per sistemare un’avaria di timone, o come fece recentemente Bernard Stamm. Davies ha precisato che intende continuare la circumnavigazione per lei e per i bambini. L’operazione di fund raising legata alla campagna Initiatives Coeur ha già permesso di operare al cuore 27 bambini africani, l’obiettivo dichiarato con il Vendée Globe è di arrivare a 60.
5.12 GIANCARLO PEDOTE: "STRINGERE I DENTI COME MOLTI. OCEANO INDIANO COME IL DAVIDE DI MICHELANGELO"
“Muscoloso, deciso e con lo sguardo fermo.”
La testa della flotta alle 8 UTC si avvicina alla zona d'esclusione dei ghiacci che è stata rialzata a Nord delle isole Crozet
5.12 RUYANT TORNA AL SECONDO POSTO. PROBLEMA DI PILOTA RISOLTO PER LOUIS BURTON
Louis Burton (Bureau Vallée) è tornato al terzo posto. Questa mattina al rilevamento delle 8 UTC, il tracking indica per Burton un ritardo di 227 miglia sul leader, Charlie Dalin (Apivia). LO skipper di Bureau Vallée ha navigato a velocità ridotte nelle ultime 12 ore ma sembra aver ripreso velocità questa mattina (15,6 nodi) anche se allo stesso rilevamento sia Ruyant che Dalin registrano una velocità istantanea (media in mezz’ora) di 2 nodi superiore. 300 le miglia percorse da Burton nelle ultime 24 ore contro 410 per Ruyant e Dalin. Louis Burton ha riperso le 100 miglia pazientemente guadagnate seguendo da giorni la sua opzione Sud nei venti più forti vicino alla depressione.
Ale 11 UTC, il team di Louis BUrton ha spiegato cosa è successo a bordo di Bureau Vallée, l’ex Banque Populaire vincitore della scorsa edizione del Vendée Globe nelle mani di Armel Le Cleac’h: "Dalle 15, Louis ha dovuto metttere la regata tra parentesi per risolvere problemi elettronici al pilota automatico. Ha dovuto staccare tutta la centrale per reinizializare il sistema. Il problema è stato risolto."
Da segnalare che nel gruppo di testa compreso gli inseguitori, le barche più veloci nelle ultime 24 ore sono tutte barche a deriva classica, senza foil: 427 miglia per uno scatenato Damien Seguin con Apicil, 421 per Benjamin Dutreux (Omia-Water Family) e 412 per Jean Le Cam. Queste tre barche occupano rispettivamente il quarto, settimo e sesto posto. Seguin ha 359 miglia di ritardo sul leader, Dutreux 450, Le Cam 400.
Giancarlo Pedote (Prysmian Group) lotta per il nono posto con Isabelle Joschke (Macsf). Giancarlo è posizionato un po’ più a Nord dell’avversaria e rimane a 550 miglia del leader.
Sébastien Simon nel canale di Port Olona lo scorso 8 novembre prima della partenza. Il giovane skipper ha già annunciato la sua intenzione di tornare tra 4 anni.
4.12. ABBANDONA SEBASTIEN SIMON
Lo skipper di Arkea Paprec ha informato la sua decisione di abbandonare la regata: ''Le riparazioni sono impossibilii da effettuare da solo. Richiederebbero molto tempo e condizioni clementi senza garantire un livello di sicurezza suffciciente per il giro dell'Antartide."
Anche Simon fa rotta verso Cape Town che dovrebbe raggiungere domani. Si conclude così la prima partecipazione al VG del giovane skipper vandeano (trent'anni, originario proprio da Les Sables d'Olonne), una regata che aveva ben condotta fino alla collisione. Aveva risolto vari problemi nella discesa dell'Atlantico e aveva sfruttato la potenza del nuovissimo 60' di Juan K per rimontare tutto il gruppo inseguitore, proprio all'entrata dei mari australi.
4.12. HUGO BOSS A CAPE TOWN. UFFICALiZZATO IL RITIRO DI ALEX THOMSON
Le dichiarazioni di Alex Thomson:
''L’ultima settimana ci ha ricordato quanto sia difficile questa gara. L'ho detto più e più volte, ma non c'è davvero nessuna sfida sportiva al mondo dura come il Vendée Globe. Ho una grande ammirazione per tutti gli skipper che affrontano questa sfida. Il mio pensiero va a coloro che, come noi, hanno dovuto rinunciare alla regata. Auguro agli skipper rimasti una navigazione sicura e una bella regata. Starò a seguire da vicino.
E’ nei momenti più difficili che troviamo la nostra più grande forza. Ora dobbiamo rialzarci e andare avanti, e non ho dubbi che possiamo farlo insieme come squadra. L’arrivo qui a Cape Town segna il nostro ritiro dalla gara. A tutti coloro che hanno inviato messaggi: un enorme grazie. Sono stato sopraffatto dal supporto che abbiamo ricevuto. Significa così tanto per noi, davvero.''
La situazione alle 8 questa mattina (windy.com con plug-in regadata)
4.12. Sulle montagne dell'Oceano Indiano
Sotto i 40° di latitudine, Il trio di testa sta navigando in una vasta zona spazzata da un potente flusso da SW, nel quarto quadrante di una depressione il cui centro è posizionato molto più a Sud (a circa 55°N) e si sposta verso E. In questo sistema meteo, le rotte delle tre barche stanno convergendo verso la parte più settentrionale del limite dei ghiacci. Superato quell’angolo, ci sarà poi una discesa ancora più a Sud verso le isole Kerguelen che dovrebbero raggiungere tra due o tre giorni.
Focus sulla rotta che potrebbe seguire il trio di testa nei prossimi tre giorni: è la nuova funzione routing del plug-in regadata elaborata da Squid sui modelli di previsione GFS (venti e onde)
Leader da oltre dieci giorni ormai, Charlie Dalin (Apivia) continua a seguire la sua via ad evitare gli ostacoli di un Oceano Indiano difficile. Da ieri è tornato a navigare mure a dritta in un vento da SW teso, e punta verso la parte più settentrionale del limite dei ghiacci corrispondente alla longitudine delle isole Crozet.
Prima ancora di doppiare Capo di Buona Speranza lo scorso 1 dicembre, dove è stato costretto ad entrare nella burrasca vicino al centro della prima depressione autsrale, il giovane ed esordiente Dalin ha spiegato chiaramente la sua strategia in questa parte dell’Oceano Indiano: ‘’navigare da marinaio più che da regatante, un piede sull’acceleratore, l’atro sul freno. E’ una nuova modalità di regatare per me. Di solito si cerca di fare camminare la barca più veloce possibile, in questi giorni quando il mare è troppo caotico, cerco le regolazioni per rallentare la barca e mantenerla in assetto. Ho smesso di controllare le rotte degli avversari e mi concentro soltanto sulla mia.”
Louis Burton (Bureau Vallée) è tornato a 150 miglia del leader. In circa 48 ore, sono circa 100 le miglia guadagnate da Burton seguendo un’opzione Sud abbastanza spinta, più vicino al centro della depressione, al limite dei ghiacci, una rotta più diretta e chiaramente più impegnativa. Burton questa mattina: “Sono condizioni complicate, vento forte e irregolare. Questa notte ho dovuto strambare con 45 nodi. A frenarci è lo stato del mare, le onde sono troppo forti e disordinate per andare veramente veloce.” Ovviamente felice di essere al secondo posto, precisa anche: “il vantaggio di essere qui è poter gestire, guardare le velocità degli altri, riposizionarsi se bisogno". La configurazione di vele al momento dell’intervista: ‘’A prua trinchetta o J3, due mani di terzarolo nella randa. Ho esitato a prendere la terza mano questa notte per strambare. Alla fine è passata con due.” La vita a bordo: “Riesco a dormire bene, tra 6 e 8 ore per 24 ore. Tutto bene. Ho raddoppiato i controlli sulla barca dopo l’incidente di Kevin, la riparazione che h fatto su una paratia non si è mossa, quindi tutto ok. Ovviamente ci sono piccoli problemi tecnici da risolvere tutti i giorni ma da questo punto di vista sono contento.” Strategia per i prossimi giorni: ‘’un lungo mure a dritta fino alla zona d’esclusione dei ghiacci dopo ci butteremo verso le Kerguelen. C’è una piccola depressione che sembra voler scavare a Sud dell’Australia. La sto sorvegliando attentamente questa per capire dove sarà e evitare di prendermela sul muso.’’
Un altro che deve adattare il suo modo di navigare è Thomas Ruyant (LinkedOut), terzo a 200 miglia del leader. Con un foil amputato sul lato sinistra quindi inefficiente in mure a dritta come in questi giorni, lo skipper ha l’impressione di navigare a bordo di una barca più pesante di diverse tonnellate. Ruyant che spiegava ieri: “Passeremo vicini al nuovo limite dei ghiacci lontano a Nord delle isole Crozet. Dopo la strambata, sono di nuovo mure a dritta, della parte sbagliata quindi e sarà cosi per tre giorni. Ho ancora tra 20 e 30 nodi di vento e un mare brutto. Però sono spinto dalle onde. Non mi sorprende l’attacco di Louis, è un attaccante puro, ricordo che alla Route du Rhum 2010 con un vecchio Class 40 era andato a trovare angoli in posti brutti. Sono molto dispiaciuto per queste storie di Ufo che hanno toccato le barche di Sam e Sébastien, ma anche il Trimarano Gitana. Possono ancora succedere tante cose in questo giro e ne capiteranno. Rimango prudente, sopratutto sulle mure sbagliate. Spero aver l’occasione di lasciare i cavalli sulle mure giusta col foil valido.”
Circa 180 miglia il vantaggio di Ruyant su Bestaven, quarto con 383 miglia di ritardo sul leader ed è primo del gruppo inseguitore. Un gruppo inseguitore che da questa mattina ha smesso di recuperare terreno sul leader, anzi perde qualcosa. Giancarlo Pedote (Prysmian Group) è in coda a questo gruppo, al decimo posto con 550 miglia di ritardo sul leader.
Da sorvegliare quindi l’allungo del trio di testa nei prossimi giorni nella discesa verso le Kerguelen.
3.12. SEB SIMON: "CI SONO DANNI COLLATERALI"
Anche Sébastien Simon ha partecipato al live delle 12.30, il giovane skipper ha espresso la sua amarezza ed è tornato sui danni anche collaterali provocati dalla collisione di Arkea Paprec:
“Sono deluso, un po’ disgustato. Ho voglia di continuare questo giro del mondo, non penso di meritare questo. Il foil è danneggiato, la struttura stessa non è rotta ma è danneggiata, non lo posso usare così. E’ danneggiata la scassa dell’appendice all’interno della barca, La parte bassa del box si è scollata dalla barca e ha provocato un’entrata d’acqua. L’unico modo di sistemare questo è di tagliare il foil a pezzi. Pesa quasi 300 kg e non lo posso tagliare da fuori, lo devo tagliare dall’alto per tappare la scassa del foil da dentro e fuori. Per farlo da fuori mi servono condizioni stabili. E non sarà così nelle prossime 12 ore, neanche nelle prossime 24 tra l’altro… In più di tutto ciò, ci sono dei danni a una paratia a poppa, sotto il pozzetto. Me ne sono accorto andando a svuotare l’acqua che era entrata. Per coronare il tutto c’è un’altra entrata d’acqua ancora più a poppa, uno strappo nel sistema di timonieria, ogni due ore devo andare a pompare 40 minuti.”
3.12 SAM DAVIES: "COME SE AVESSI PRESO UNA SECCA"
Durante il live di oggi, Sam Davies ha spiegato i danni causati dalla collisione di ieri sera. Non sono buone notizie:
“E’ successo dopo il tramonto, col calare della luce. E’ sempre così quando c’è un problema ti ritrovi tutta la notte senza luce per controllare o gestire le cose. Avevo strambato per il fronte, c’erano 30 nodi di vento e andavo tra 15 e 22 nodi, con un mare complicato. E poi ho toccato qualcosa, proprio come se avessi preso una secca. Ci siamo fermati di colpo. Ci sono stati dei crack. All’interno sono volato via. Tutto dentro è volato via, anche quello che era legato, compresa la mia cena. E’ stato violento. Ho un po’ di dolore alle costole. Ho fermato la barca immediatamente, ho ammainato tutte le vele. Sono andato dentro a verificare la chiglia per prima, ho capito subito che non era il foil ma la chiglia. Le paratie longitudinali intorno sono fessurate, hanno ammortizzato lo shock. Continuo a verificare la barca in contatto con lo shore team che studiano il caso insieme con i progettisti. Faccio rotta verso Cape Town a vela ridotta. Sono a 310 miglia di Capo di Buona Speranza...’’
2.12. COLLISIONE PER SAM DAVIES
Alle ore 19 UTC, Sam Davies (Initiatives Coeur) ha informato il suo shore team che ha avuto una collisione con un Ufo (oggetto galleggiante non identificato). Fa rotta verso N a velocità ridotta per ispezionare la barca e valutare l’entità dei danni.
Ieri Sam Davies era felice di aver passato Buona Speranza, navigava con prudenza nella corrente di Agulhas. Aveva approfittato dell'acqua di mare calda (19°C) della corrente per lavarsi i capelli:
2.12 VIDEO. I DANNI A BORDO DI ARKEA PAPREC
Sébastien Simon (Arkea Paprec) mostra i danni causati dalla collisione con un oggetto in acqua sul foil e la struttura interna dell’appendice. L’urto ha provocato una piccola entrata d’acqua che lo skipper ha cercato di controllare facendo sbandare la barca dal lato opposto. Si sta dirigendo verso Nord per uscire dai venti forti della depressione e cercare soluzioni
Le posizioni alle 14 UTC. Dopo i tre primi, il primo gruppo inseguitore entra nell'Oceano Indiano.
2.12 LA REGATA RIPRENDE NELL’INDIANO
Dopo lo shock emozionale del caso PRB (leggi il nostro approfondimento QUI) e una giornata media per Escoffier e Le Cam con tanto di intervento del presidente Macron che ha voluto salutare i principapli protagonisti, la regata continua.
Al rilevamento delle 14, Louis Burton (Bureau Vallée) ha preso il secondo posto a Thomas Ruyant (LinkedOut). Burton è il concorrente che negli ultimi tre giorni, ben prima del passaggio di Buona Speranza e dell’entrata nell’Oceano Indiano ha scelto di seguire la traiettoria più tesa, passando più vicino al centro della depressione e al limite dei ghiacci. Un'opzione che gli ha già permesso di recuperare molte miglia sul leader, Charlie Dalin (Apivia) e potrebbe continuare a funzionare. Mantenendosi più a Nord, Ruyant ha scelto di evitare la zona della depressione con i venti e il mare più forte: 150 miglia la sua separazione in latitudine con Burton, 259 miglia il ritardo sul leader.
Rimischiato dopo il dirottamento di quattro barche nella notte del 1mo dicembre per l’operazione PRB, (barche che riceveranno un abbuono in tempo) quasi tutto il gruppo inseguitore ha passato Buona Speranza dopo 24 giorni di regate. In questo gruppo, il quarto in classifica è Arkea Paprec ma è ferito a un foil, meno di 500 miglia il suo ritardo sul leader, il nostro Giancarlo Pedote è decimo con 600 miglia di ritardo.
Giancarlo ha effettuato due strambate in giornata. Prysmian Group ha passato la longitudine di Buona Speranza alle 12.48 UTC. Qualche ora dopo è la longitudine del Capo Agulhas, quella che per convenzione è considerata l’inizio dell’Oceano Indiano. Oceano che è stato fedele alla sua reputazione sin da subito per i tre primi ed è un po' più clemente per il gruppo inseguitore ma che promette condizioni ancora molto toniche per i prossimi giorni.
2.12 VIDEO RISCALDAMENTO ACCESO
2.12 VIDEO TRAMONTO PER 42° SUD
‘’Vedere il Grande Sud che si calma è un grande sollievo. Che spettacolo di tramonto!”
2.12 MANOVRE
PASSAGGI A BUONA SPERANZA (ORE UTC)
Lunedì 30 novembre
1- Charlie Dalin (Apivia) alle 23h11, dopo 22 giorni 09 ore e 51minuti di regata
Martedì 1 dicembre
2- Thomas Ruyant, LinkedOut ore 13h41: 14h 30min dopo il leader
3- Louis Burton, Bureau Vallée 2 ore 17h51: 18h 40min dopo il leader
Mercoledì 2 dicembre
4-Sébastien Simon, ARKEA PAPREC à 02h30: 1j 03h 19min dopo il leader
5- Boris Herrmann, Seaexplorer - Yacht Club De Monaco ore 03h35: 1j 04h 24min dopo il leader
6- Jean Le Cam, Yes We Cam! ore 04.52: 1j 05h 41min dopo il leader
7- Damien Seguin, Groupe APICIL ore 05.34: 1j 06h 23min dopo il leader
8- Yannick Bestaven, Maître Coq IV ore 08h44 : 1j 09h 33min dopo il leader
9- Benjamin Dutreux, OMIA - Water Family ore 10h35 : 1j 11h 24min dopo il leader
10- Giancarlo Pedote, Prysmian Group ore 12h48 : 1j 13h 37min dopo il leader
2.12 COLLISIONE CON UFO: FOIL DANNEGGIATO SU ARKEA PAPREC
Sébastien Simon, il giovane skipper di Arkea Paprec, quarto in classifica a circa 430 miglia del leader questa mattina, ha informato di aver subito una collisione con un oggetto galleggiante alle 8.20 UTC. Secondo il report pubblicato sul sito del navigatore (LINK), la collisione non ha provocato danni soltanto al foil di dritta ma anche alla struttura interna dedicata all’appendice. Lo skipper sta cercando di controllare la situazione in vista delle difficili condizioni attese per la prossima notte. Ricordiamo che Simon, insieme a Bestaven, Herrmann e ovviamente Le Cam ha partecipato alle operazioni di ricerche di Escoffier nella notte dal 30 novembre al 1 dicembre.
il foil danneggiato a bordo di Arkea Paprec (foto Sébastien Simon)
1.12 VIDEO. KEVIN E JEAN NELLA STESSA BARCA
Prima i complimenti di Jacques Caraes, direttore di regata: ‘’Ci vuole spirito marinaresco per fare quello che avete fatto. Eccezionale’’. Kevin li accetta: ‘’Si abbiamo lavorato bene con Jean’’ sta parlando delle procedure di emergenza. Le Cam lui scherza: ‘’E poi Kevin ha trovato la casa giusta, Yes We Cam!”. Ridono. Scherza anche Kevin: ‘’Quando ho detto a Jean che ero dispiaciuto per lui perché stava facendo una regata pazzesca, mi ha risposto: ‘’ascolta l’ultima volta era la situazione inversa, è stato PRB che mi ha recuperato!’’
Kevin si rivolge poi a Jean Jacques, cioè Jean Jacques Laurent, patron di PRB, unico sponsor presente in tutte le edizioni del Vendée Globe dalla seconda in poi con due vittorie all’attivo. “Jean Jacques, mi dispiace per la barca!” Lo stesso Jean Jacques Laurent che ha seguito tutte le operazioni insieme con la direzione di regata lo interrompe: ‘’Non importa è soltanto materiale, niente di grave.”
Allo stesso istante, Escoffier ha un singhiozzo, si porta le mani al volto, nasconde gli occhi. Ricomincia a parlare, poche parole, crude: ‘’Non ho rimpianti, cazzo! Ho rinforzato tutto quello che potevo sulla barca…” E si ferma di nuovo, altro singhiozzo. La voce di Laurent è una carezza: “Va tutto bene, Kevin, va tutto bene. Zen, Zen.”
Primo, terrificante racconto dell’accaduto da parte di Escoffier: “Avete presente i naufragi nei film: lo stesso in peggio. In quattro secondi la barca si è piantata, la prua si è piegata a 90° - fa il gesto verso l’alto -, ho tirato fuori la testa in pozzetto, c’è stata un’onda, ho avuto il tempo di mandare un sms, l’onda ha fatto saltare tutta l’elettronica. Una cosa pazzesca. La barca si è piegata in due"
I danni sul foil di Arkea Paprec (foto Sébastien Simon)
2.12 COLLISIONE CON UFO DANNI A UN FOIL SU ARKEA PAPREC
Sébastien Simon, il giovane skipper di Arkea Paprec ha informato il suo shore team e la direzione di regata di aver subito una collisione con un oggetto non identificato. L'incidente è avvenuto alle 8.20 UTC mentre Simon navigava in quarta posizione a 436 miglia del leader. Secondo il report pubblicato sul sito del navigatore (LINK), la collisione non ha danneggiato soltanto il foil di dritta ma anche la struttura dell'appendice.
1.12 VIDEO. GRAZIE JEAN! KEVIN AL VHF CON GLI ALTRI CONCORRENTI
Sébastien Simon: ''Un bel spavento! Bravo Jean! Tutto questo rimarrà un brutto ricordo." Escoffier torna un po' sulla dinamica dell'incidente: ha sentito la barca partire nella surfata, ha sentito un gran botto pensando aver rotto una scotta o una volante, invece ha visto la prua risalire a 90 gradi. Si è buttato all'interno della barca dove ha avuto il tempo di recuperare soltanto la tuta di sopravvivenza TPS, la cabina si è riempita all'istante: "C'era acqua fino al tetto della tuga!".
Interessante la sua conclusione: “Piegare in due una barca che deve fare il Vendée Globe... Dovremo riflettere e dare un occhio a tutto ciò.”
1.12 8:40: VIDEO, LE CAM RACCONTA IL SALVATAGGIO
1.12 ore 7:45 - ESCOFFIER SALVO RECUPERATO DA JEAN LE CAM, STA BENE. DALIN PASSA BUONA SPERANZA - Operazione salvataggio e recupero di Kevin Escoffier completata alle 01:19 della notte, Escoffier e Le Cam sono in contatto con la direzione regata e sono a bordo di Yes We Cam. Gli altri tre skipper coinvolti hanno ripreso la rotta. La Giuria valutera’ gli abbuoni. SEGUONO APPROFONDIMENTI
30.11 23:41 - COMUNICATO CONGIUNTO VENDEE GLOBE-PRB - Guidato dalla Direzione Gara Le Cam è arrivato in zona intorno alle 1615 ore UTC e ha stabilito rapidamente un contatto visivo e vocale con Escoffier che era nella sua zattera di salvataggio ma non è stato in grado di recuperarlo con le onde di 5 metri e vento di 20-25 nodi.
Mentre manovrava per prepararsi ad avvicinarsi alla zattera, Le Cam l'ha persa di vista e non più riuscito a stabilire un contatto radio né a captare il segnale dell'AIS la cui portata è ridotta dal mare grosso.
Pur avendo perso di vista Escoffier nella luce morente del giorno, ma continuando a cercare di localizzarlo, Le Cam comunica regolarmente con la Direzione Gara e le autorità di soccorso. Gli altri tre skipper sono già o si stanno avvicinando all'area di ricerca. Il posizionamento del trasmettitore personale di Kevin Escoffier (AIS MOB Man Over Board) emette onde radio HF e sarà rilevato solo nella zona locale.
I quattro skipper seguiranno un protocollo stabilito dalla Direzione Gara in coordinamento con Jean Le Cam. Si avvicineranno con tre terzaroli alla randa e il motore al minimo. È stata istituita un'area di ricerca della rete per la zona che sarà svolta dalle quattro IMOCA che si occuperanno di fornire assistenza.
L'equipaggio di terra del PRB ha detto che, oltre alla sua banda AIS, Kevin Escoffier intende anche segnalare la sua presenza nella zattera di salvataggio. L'alba di domani mattina è intorno alle 0340 UTC in questa zona e la ricerca continuerà.
Questo comunicato stampa è stato redatto in collaborazione con Vendée Globe e Team PRB.
30.11 AGGIORNAMENTO DELLE 23 ITALIANE - IL PRIMO SALVATAGGIO DI QUESTA EDIZIONE DEL VENDÉE - Finora nessuno skipper aveva avuto bisogno di misure di soccorso, il caso di Kevin Escoffier è il primo. L'ultimo evento del genere risale al 3 febbraio 2013, quando Acciona, con a bordo Javier Sanso, si rovescia per la perdita della chiglia. Passerà 12 ore in mare prima di essere soccorso e recuperato.
Ma nella lunga storia del Vendée Globe eventi estremi del genere sono parecchi, e ci sono corsi e ricorsi anche singolari. Nel gennaio del 2008, fu proprio Jean Le Cam a lanciare una richiesta di soccorso, nella zona di Capo Horn, per la perdita della chiglia. E in quel caso fu proprio PRB (un'altra barca, non l'attuale), con Vincent Riou, che cambiò la rotta per andare in suo soccorso. Ma nelle manovre di soccorso, Riou aveva danneggiato la sua PRB, che la notte successiva dovette arrendersi. A quel punto fu Armel Le Cleac'h a dirottare verso Jean.
Kevin Escoffier, 40 anni, velista esperto (tra le altre, era nel team di Dongfeng che ha vinto l'ultima edizione della Volvo Ocean Race) ma alla prima esperienza al Vendée in solitario, verso le 15 di oggi ha avvisato il suo team che la barca imbarcava acqua (PRB era terzo in classifica), poi due ore dopo (16:50) la direzione VG comunicava che da PRB era stato attivato il segnale satellitare di soccorso, e che avevano chiesto a Jean Le Cam (che su Yes We Cam naviga a 25 miglia con la prua proprio sull'ultima posizione di PRB) di raggiungere la posizione. Tanto che il 61enne Le Cam solo mezzora dopo (17:20) annuncia di essere sull'area e di aver visto Escoffier sulla sua zattera di salvataggio. Una notizia che fa tirare un sospiro di sollievo a molti.
Invece circa tre ore più tardi (20:17), sembra che Le Cam abbia problemi col motore che gli impediscono di intervenire correttamente per soccorrere Escoffier. Per questo, alle 20:40, la stessa direzione di regata spiega di aver chiesto ad altri tre concorrenti di dirigersi sulla zona: Yannick Bestaven (Maitre Coq IV), Boris Hermann (Sea Explorer YC Monaco), e da ultimo (anche perchè è parecchio più a sud) Sebastien Simon (Arkea Paprec).
LE CONDIZIONI METEO - Durante una sessione video, registrata in giornata, Yannick Bestaven ha mostra le condizioni molto difficili in cui si trovano i concorrenti del Vendée Globe. "Ecco com'è una giornata nei 40 Ruggenti, e pensare che siamo nell'estate australe. Non vorrei venire qui in inverno. Non è facile andare veloci in queste condizioni, con 5 metri d'onda", ha detto lo skipper di Maître Cocq IV, prima di deviare la rotta per aiutare Kevin Escoffier.
Alle 21:42 rimbalza una notizia secondo la quale Le Cam avrebbe perso di vista la zattera di salvataggio sulla quale si trova Kevin Escoffier.
Alle 22:07 Yannick Bestaven (Maître Cocq IV) arriva sull'area, e dal tracking sembra che faccia molto zig-zag, come se fosse alla ricerca di qualcosa senza trovarla.
Poco dopo le 22: la direzione del VG comunica come sempre a quest'ora la classifica aggiornata, senza altri riferimenti al salvataggio di Escoffier.
RESTA L'APPRENSIONE - Questa la rapida cronologia degli eventi, che sono ancora in corso, con qualche preoccupazione legata alla mancanza di un'evoluzione positiva delle operazioni di recupero del naufrago. Onde di 5 metri, vento a 25 nodi, tre barche nei paraggi, visibilità scarsa, la zona a sud di Capo di Buona Speranza non è certo il luogo più accogliente del pianeta.
Dal tracking emergono anche strani dati sulle velocità delle barche in questione: quella riferita a PRB (9 nodi di velocità) potrebbe essere la zattera sulla quale Escoffier ha trasferito il segnalatore, o è la barca alla deriva? In entrambi i casi 9 nodi sono tanti, anche se si puo' considerare che sull'area c'è una forte corrente.
La cosa più probabile a questo punto è che viste le condizioni e visto il buio, tutti abbiano valutato di attendere la luce del giorno, domattina, per procedere al recupero del naufrago. Tra l’altro le previsioni indicano un miglioramento con meno vento e mare in diminuzione.
Bisogna anche ricordare che l'11 novembre, solo quattro giorni dopo la partenza, Escoffier aveva descritto anche con un video, un'importante via d'acqua che aveva minacciato PRB, in quella occasione lo stesso skipper aveva rintracciato l'origine di tanta acqua a bordo nell'otturazione di un tubo di scarico, e aveva riparato.
IL VIDEO DELL'11 NOVEMBRE: PRB SI RIEMPIE D'ACQUA
I quattro skipper che hanno deviato la loro rotta per andare in soccorso di Kevin Escoffier avranno il diritto di ripartire una volta terminati i soccorsi. Recupereranno le ore perse in classifica, previa delibera della Giuria. Se avranno utilizzato il motore, dovranno sigillarlo nuovamente prima di tornare in regata.
30.11. ore 19.15. LA DIREZIONE DI REGATA HA CHIESTO A DUE CONCORRENTI, BESTAVEN E HERRMANN, DI FARE ROTTA VERSO LA POSIZIONE DI PRB.
30.11. ore 17. JEAN LE CAM HA RAGGIUNTO PRB E VEDE KEVIN ESCOFFIER NELLA SUA ZATTERRA DI SALVATAGGIO. OPERAZIONI DI RECUPERO IN CORSO. Le Cam ha annunciato che accenderà il motore per procedere alle operazioni di recupero.
30.11. ore 14. ESCOFFIER HA ATTIVATO LA SUA BALISE DI SOCCORSO
Kevin Escoffier (PRB) ha attivato la sua balise di soccorso (mayday) mentre il suo PRB in terza posizione stava navigando veloce mure a dritta, dietro al fronte in un potente flusso da sud-ovest. Alle 14:46 UTC, ha potuto inviare un messaggio al suo shore team, spiegando che aveva ''acqua in barca''. I servizi di salvataggio (CROSS Gris-Nez e MRCC Cape Town) si organizzano in collaborazione con il team PRB a terra e Jacques Caraës il direttore della regata. Jean Le Cam, il concorrente più vicino a PRB ha cambiato rotta per avvicinarsi all'ultima posizione della barca quando è stato attivato il segnale (40°55’ Sud; 9° 18’ Est). Posizione che Le Cam dovrebbe raggiungere alle 16:00 UTC.
Ulteriori informazioni in arrivo.
30.11. Il MESSAGGIO DI ALEX
Struggente: "Ho lasciato passare qualche giorno prima di poter esprimere il mio pensiero (..) Ho dedicato vent'anni della mia vita a questa regata così difficile. E' questa sua difficoltà che fa la sua bellezza. Siamo passati vicini in passato, questa volta con la barca e il team dei miei sogni non ho ptuto scrivere la storia ma vi posso assicurare che ho fatto tutto quello che era possibile."
30.11 Buona Speranza, Capo delle tempeste e della corrente di Agulhas
Per il leader e il primo gruppo inseguitore del Vendée Globe (mai visto un gruppo così compatto dopo il primo quarto della regata), la quarte settimana di regata inizia con una delle fasi più delicate del percorso: il passaggio del Capo d Buona Speranza e l’entrata nell’Oceano Indiano, da sempre considerato come uno dei più ostili nel percorso del giro del mondo, a causa della virulenza e dell’evoluzione dei fenomeni meteo. A proposito ci sarà una giornata in più da passare in quell’oceano, poiché la direzione di regata ha comunicato questo week end di aver rialzato la zona di esclusione dei ghiacci nei pressi delle isole Crozet (1.300 miglia più a E) della poiszione attuale.
Le isole Crozet prima, le Kerguelen dopo, se ne riparlerà verso la fine della settimana. Per il momento il dossier caldo è Buona Speranza quindi. Buona Speranza o Capo delle Tempeste come lo chiamò il portoghese Bartolomeo Diaz, primo navigatore occidentale a doppiare l’estremità australe del continente africano nel 1487. Dieci anni dopo, Vasco De Gama, collega di Diaz dò un nome più positivo al luogo capendo che la circumnavigazione dell’Africa che stava per ultimare avrebbe aperto la rotta per le Indie.
Ma Buona Speranza rimane il capo delle tempeste e lo conferma con il passaggio dei 14 primi concorrenti che cavalcano tutti ormai nel dorso della prima depressione australe.
Il leader Charlie Dalin (Apivia) dovrebbe doppiare la longitudine di Buona Speranza a fine giornata o la prossima notte. Ha strambato questa mattina verso le 5 per 37°30’ di latitudine S e fila verso SE, sempre a più di 20 nodi sulle nuove mura. Dalin sta navigando nel quarto quadrante della depressione, dove il vento soffia da WSW con mare più formato che davanti al fronte. Dalin ha spiegato l’altro ieri la sua strategia: evitare la zona con troppo vento e troppo mare della depressione e privilegiare la parte Sud del passaggio tra Africa e limite dei ghiacci per cercare una zona dove la corrente delle Agulhas è meno forte.
Le correnti marine lungo le coste del Sudafrica. Le acque calde della corrente delle Agulhas si scontrano con le acque fredde dell'oceano australe. Il cerchio verde per 45°S indica il limite della zona d'esclusione dei ghiacci (Fonte: https://earth.nullschool.net/)
Perché in questa zona, ad aggravare lo stato del mare c’è la corrente di Agulhas. Dopo aver sceso la costa orientale dell’Africa, all’uscita del canale del Mozambico, nei pressi di Durban, le acque calde dell’Oceano Indiano trovano una costa senza piattaforma continentale e quindi accelera. Più a Sud invece, tra Port Elizabeth e fino a Capo Agulhas (il punto più meridionale del continente africano), la piattaforma continentale è più sviluppata, la batimetrica dei 200 metri si allontana dalla costa e spinge la corrente calda a largo verso SW dove si scontra la corrente fredda dell’oceano australe. La differenza di temperatura delle due correnti non facilita l’incontro: si formano vortici e code di corrente che possono raggiungere fino a 2 o 3 nodi di velocità localmente. Quando si oppone questa corrente da NE al vento da SW, si riduce il periodo tra un’onda e l’altra, si alza un mare molto ripido e si possono formare onde piramidali. Condizioni riassunte nell’espressione: ‘’un mare spacca barche’’
Il gruppo di testa sul dorso della depressione australe, alle ore 8, J+21 e 10 ore (Fonte windy.com con plug-in Regadata)
Al rilevamento delle 8, Dalin ha 237 miglia di vantaggio su Thomas Ruyant (LinkedOut) che al secondo posto comanda un gruppo di sei barche allungato su 130 miglia con quella di Boris Herrmann (Seaexplorer/Yacht Club di Monaco) in coda a 386 miglia del leader, PRB di Kevin Escoffier al terzo posto che ha - finalmente superato Jean Le Cam (Yes We Cam). Più a Sud e più vicino alla zona di esclusione due ghiacci, Louis Burton (Bureau Vallée) risulta al sesto posto. Nella sua scia, a un poi più di 100 miglia, un altro gruppo di sei barche tra cui Prysmian Group di Giancarlo Pedote (10mo, a 510 miglia del leader) segue la stessa traiettoria.
29.11 - LE CAUSE DELL'AVARIA DI TIMONE SU HUGO BOSS
Alex Thomson è tornato sulle circostanze dell'avaria di timone a bordo del suo Hugo Boss che lo ha costretto al ritiro: "Andavamo a una velocità media di 21 nodi, volavamo con piccolo gennaker e una mano di terzarolo nella randa. Ero sotto quando c'è stato un gran botto e la barca è violentemente partita in straorza. Il sistema di governo era bloccato, tutto quello che ho potuto fare è stato arrotolare le vele. Una volta in coperta, ho potuto vedere che la pala del timone era rotta e dondolava tratenuta da un pezzo di attrezzatura da pesca incastrato nel sistema. Quindi penso di aver colpito qualcosa, certamente è così. Ora devo mantenere la barca piatta mentre faccio vela con un solo timone per Cape Town."
Nonostante avesse passato quattro giorni e quattro notti a perdere terreno, rallentato per effettuare riparazioni strutturali a prua, Thomson era sicuro di avere ancora la capacità di vincere, "Sentivo ancora che potevamo vincere, davvero. Sono ovviamente devastato."
28.11 - I DETTAGLI SUL RITIRO DI ALEX THOMSON
La decisione è presa: incapace di riparare il timone di tribordo, Alex Thomson ha rinunciato a proseguire nel Vendée Globe. Lo skipper britannico è diretto a Cape Town per riparare il suo HUGO BOSS. Alex non ha avuto scelta. Privata di un timone, danneggiato la scorsa notte, lo skipper britannico da allora ha continuato ad avanzare a bassa velocità. Impossibile, senza riparare, avanzare a una buona velocità intorno al mondo.
Di peggio, come ha detto Alex Thomson in una dichiarazione rilasciata questo sabato alle 15:30, “Una riparazione non è possibile. Quindi accettiamo che questa sia la fine della gara per noi. Io, il mio team e i nostri partner siamo ovviamente profondamente delusi. Pensiamo che il meglio debba ancora venire in questa gara”.
Alex Thomson si trova attualmente a 1.800 miglia nautiche da Cape Town (Cape Town, Sud Africa). A 10 nodi, la sua velocità media da ieri, dovrebbe raggiungere un porto sicuro entro sette giorni. Per questo dovrà organizzare la sua navigazione, piatta, in modo da poter fare affidamento sul timone di sinistra.
La scorsa settimana, quando era in testa e sembrava in fuga, lo skipper britannico aveva dovuto cedere terreno per dedicare tempo alla riparazione e al consolidamento di una paratia strutturale a prua della sua IMOCA.
28.11. ALEX THOMSON SI RITIRA. HUGO BOSS FA ROTTA VERSO CAPE TOWN
"La riparazione è impossibile, quindi per noi è finita la regata. Siamo ovviamente molto delusi,"
Il comunicato completo:
With great sadness, we announce that we are no longer racing in the Vendée Globe.
— Alex Thomson Racing (@ATRacing99) November 28, 2020
A statement from Alex and the team: https://t.co/viFr7z13E0 @VendeeGlobeENG @VendeeGlobe
28.11 VIDEO TRAMONTO SU PRYSMIAN GROUP
28.11 VIDEO IL PRIMO ALBATROS E UNA DEDICA
27.11. ORE 22.30 ca. AVARIA DI TIMONE PER HUGO BOSS
Prua a ENE, velocità ridotte, l'ultimo rilevamento delle 22 non lasciava presagire niente di buono a bordo di Hugo Boss. Alle 22.30 il comunicato. Verso le 19, Alex Thomson (Hugo Boss) ha informato il suo shore team a terra di aver subito un'avaria al timone di dritta. Lo skipper ha dovuto scollegare il sistema di governo per proseguire. Il team sta lavorando per valutare l'entità del danno. Il prossimo aggiornamento verrà rilasciato domani, sabato.
Team update: damage to starboard rudder of HUGO BOSS: https://t.co/fiGzV2AKkc #VG2020 @VendeeGlobeENG
— Alex Thomson Racing (@ATRacing99) November 27, 2020
27.11 LA PARTITA A SCACCHI RACCONTATA DA GIANCARLO
27.11. AMPUTAZIONE DEL FOIL DI LINKEDOUT
Salita in testa d'albero (la quinta dall'inzio della regata) e amputazione dell'estremità del foil danneggiato la giornata di ieri giovedi è stata impegnativa per Thomas Ruyant a bordo di LinkedOut.
27.11 9.00. BENVENUTI AL SUD
- Il leader Charlie Dalin (Apivia) è uscito dall’anticiclone di Sant'Elena la scorsa notte. È entrato nel flusso di vento da NW. Dopo aver doppiato Gough Island (e avvistato il primo albatros) ha effettuato una strambata per 45° S, la prima nei Quaranta ancora non Ruggenti. Guarda caso ha fatto la manovra durante la mezz’ora del rilevamento delle 9: sulle nuove mura, in rotta diretta per Buona Speranza, ENE, registra 12, 5 nodi. Per ora.
- E’ salito a 220 miglia il ritardo del secondo, Thomas Ruyant (LinkedOut) che ha avuto una giornata infernale ieri con soltanto 100 miglia percorse in 24 ore, nella bonaccia dell’alta pressione. Il gap dovrebbe aumentare ancora nelle prossime ore però la barca blu sembra aver ritrovato vento su un ‘’bordo a perdere’’ verso Sud.
Più importante per il seguito della regata, lo skipper di LinkedOut, dopo aver valutato soluzioni alternative con il suo team a terra, per non rischiare ulteriori danni, ha preferito tagliare la parte danneggiata del foil sinistro e rientrare definitivamente la parte restante dell’appendice. Mure a dritta, lo skipper navigherà senza foil e dovrà trovare le giuste regolazioni tra chiglia basculante, ballast e configurazione di vele, come fece Alex Thomson nella scorsa edizione che aveva fatto gran parte del percorso senza deriva anche lui ma sulle
- E Jean Le Cam continua le sue magie… Rimanendo più a Nord di tutti negli ultimi giorni ha lasciato passare il centro dell’alta pressione sotto di lui e sembra aver trovato un corridoio giusto per andare a cercare a sua volta i venti da ponente più a sud. Quasi 15 nodi la sua media sulle ultime 4 ore, con una bella prua a SE. Yes We Cam o le virtù della rotta diretta: dall’inizio della regata ha percorso 6000 miglia, 900 in meno del leader. Il ritardo sul leader si mantiene sui 350 miglia.
- Da diversi giorni ormai va in scena una regata nella regata tra tre concorrenti Yannick Bestaven (Maitre Coq), Kevin Escoffier (PRB) e Boris Herrmann (SeaExplorer/Yacht Club di Monaco). Questa mattina, Bestaven ha preso il comando del gruppetto, è quarto in classifica, a 470 miglia del leader. Un trio che potrebbe diventare un quartetto con Sébastien Simon (Arkea Paprec) che sta riducendo le distanze (526 miglia di ritardo).
- O addirittura un quintetto se il nostro Giancarlo Pedote (Prysmian Group) continua a questo ritmo. Come annunciato, lo skipper fiorentino è all’attacco all’entrata delle alte latitudini: è passato al decimo posto (superato Thomson), registra un ottimo 18,8 nodi nell’ultima mezz’ora, più di 16 nodi nelle ultime 4 ore e fa rotta verso SE. Circa 650 miglia il ritardo sul leader. Ci sarà probabilmente da strambare nelle prossime ore per non tornare nell’altra pressione e posizionarsi più a Sud per beneficiare di venti più sostenuti.
- Di strambate, Louis Burton (Bureau Vallée) e Sam Davies (Initiatives Coeur) rispettivamente al nono e decimo posto alle 9, ne hanno fatte parecchie nelle ultime 24 ore, sei per la precisione) per andare a fondo nella loro opzione Sud (caso strategico da studiare in tutte le scuole d’altura). Sono entrati per primi nel flusso da NW, davanti al fronte, nel primo quadrante della prima depressione australe sulla rotta del Vendée Globe. Siccome queste depressioni si spostano verso Est come i concorrenti, il gioco ora consiste nel trovare angoli e velocità giusti per rimanere in questa posizione il più a lungo possibile, sapendo che, poiché la terra è tonda, una traiettoria più vicina al limite dei ghiacci sarà sempre più corta di una rotta più a Nord. Altre strambate in vista.
Inizia oggi il tratto più lungo del percorso in termini di distanza, e il più insidioso. La cavalcata nel Southern Ocean fino a Capo Horn: 12.000 miglia a prua, circa la metà del percorso completo.
26.11. TRAMONTO A BORDO DI PRYSMIAN GROUP. A CACCIA DEGLI AMICHETTI
26.11 Nel suo diario di bordo, Giancarlo racconta di aver ritrovato un buon ritmo e di cercare la traiettoria migliore per girare l'alta pressione.
NEWS "Non c’è stato molto vento, ma è andata abbastanza bene perché comunque c'è del vento. Ho scoperto infatti che non...
Pubblicato da Giancarlo Pedote - Ocean Sailor su Giovedì 26 novembre 2020
26.11. BORIS VS YANNICK A COLAZIONE
La flotta nel Sud Atlantico alle 9
26.11. Ore 9. Giù al Sud con fatica
Il gruppo di testa ha passato un’altra notte complicata nel Sud Atlantico a battagliare con venti leggeri e irregolari intorno a un’alta pressione che sta riprendendo vigore sul campo di regata.
Al comando, Charlie Dalin (Apivia) si trova a 1500 miglia a Ovest della longitudine di Buona Speranza, per 37°52’ S. Ha passato la latitudine di Tristan da Cunha e punta verso un’altro isolotto sperduto in mezzo all’oceano, l’isola Gough a 40° 20’ S, due isole che sembrano ancorate da queste parti ad indicare l’entrata nei Quaranta Ruggenti.
Meno di 300 miglia più a Sud della posizione del leader c’è i il limite della zona di esclusione antartica, zona vietata alla navigazione per i concorrenti del Vendée Globe per evitare rischi di collisione con iceberg e growler (pezzi di ghiaccio ancora più pericolosi dalle ‘’isole di ghiaccio’’ perché invisibili anche col radar). Per il leader, il programma della giornata per il leader consiste a uscire dall’alta pressione, guadagnare acqua verso Sud avvicinare quel limite e sfruttare venti portanti e regolari per proseguire verso Est.
Al secondo posto, Thomas Ruyant (LinkedOut) ha 100 miglia di ritardo, è posizionato più a Nord del leader. Vedremo se si butterà anche lui verso la zona di esclusione o, come sembrano indicare i numeri del rilevamento delle 9 (rotta verso E, 9 nodi) proseguirà su una rotta più diretta.
Al terzo posto, con 350 miglia di ritardo, ancora e sempre Jean Le Cam (Yes We Cam!) segue come al solito la sua rotta molto più a Nord rispetto ai due primi. E’ l’unico nel gruppo di testa a non essere partito deciso verso Sud.
Strategia che, con tempismi diversi, sta seguendo tutto il gruppo inseguitore. Due giorni fa, Louis Burton (Bureau Vallée) è stato il primo a staccarsi dal trenino che scivolava lungo un fronte ormai scomparso. L'ha attraversato e navigato poi per lunghe ore con VMC negative (si stava allontanando dall’obiettivo). Qualche ora dopo Burton, Samantha Davies (Initiatives Coeur) ha seguito la medesima rotta e nelle ultime 24 ore ha colmato tutto il ritardo che aveva su Louis all’inizio del bordo. Le due barche navigano ormai appaiate nella parte occidentale dell’alta pressione e fanno rotta verso SE. Burton risulta al decimo posto con 685 miglia di ritardo, Davies è ottava a 666 miglia. Già questa sera vedremo se quel gruppo inizierà a ricevere i dividendi dell’investimento. Essendo più a Est dovrebbero poter sfruttare per primi i forti venti che vediamo arrivare dal lato sudamericano.
Più a Nord, Alex Thomson (Hugo Boss) è nono e sono 680 miglia le miglia di ritardo sul leader. 150 miglia più a Nord della posizione di Thomson, c’è Giancarlo Pedote (Prysmian Group) tredicesimo sempre vicino a Damien Seguin e Benjamin Dutreux.
Tra queste tre barche e i due primi, più a Est e vicini al centro dell’alta pressione, quindi con meno vento rispetto a Davies, Burton e Thomson, Sébastien Simon (Arkea Paprec) è tornato al settimo posto (605 miglia di ritardo).
In ordine cronologico gli ultimi concorrenti partiti in questo bordo verso SSW sono Maitre Coq di Yannick Bestaven. SeaExplorer Yacht Club di Monaco di Boris Herrmann e PRB di Kevin Escoffier risultano rispettivamente al sesto, quinto e quarto posto con 500 miglia di ritardo su Dalin ma sono tutte tre molto vicine.
25.11 BREAKING NEWS. Avaria di foil su LinkedOut
Thomas Ruyant (LinkedOut) ha subito gravi danni al foil di sinistra la scorsa notte. Danni che lo hanno costretto a fermarsi momentaneamente e che rischiano di costringere lo skipper francese a continuare il giro del mondo senza questo importante appendice.
Questa notte verso le 3 del mattino, Thomas Ruynat riposa all’interno del suo LinkedOut, quando è allertato da un forte rumore fuori dalla barca, senza però sentire nessun tipo di urto. Lo skipper si precipita fuori dalla luce della frontale nota subito importanti crepe all’altezza dello shaft del foil (il braccio dell’appendice, parte che funge da piano antideriva e permette di spingere l’estremità del foil, il tip, la parte curva che crea portanza, lontano della barca e sott’acqua)
Thomas ha immediatamente fermato la barca per ispezionare il danno.
“Navigavo a circa 120° dal vento, stavamo camminando bene a 20 nodi quando ho sentito questo forte rumore", racconta Thomas. "Non ho davvero una spiegazione. Ho fatto rientrare completamente il foil in modo che non rimanesse in acqua. Con la luce del giorno, sono stato in grado di ispezionare il foil e la scassa dall'alto verso il basso, ho preso contatto con il mio team e gli architetti a terra Non ci sono vie d'acqua e la scassa è in buone condizioni. Invece il foil è fessurato in diversi punti. La struttura stessa è colpita. Aspetto l'analisi dei progettisti per sapere, se dovrò tagliare l’appendice.’’
"Sono secondo del Vendée Globe. Da domenica ho avuto una serie di piccoli problemi che sono riuscito a gestire, questa mattina invece ecco l’avaria. Ovviamente continuo la regata, handicappato, con una sola ala. Mi conforta pensare che mi rimane il foil di destra, forse statisticamente è quello il più importante per un giro del mondo. La strada è lunga. Continuo, tengo duro!"
25.11 -11:10 - CHARLIE E THOMAS, ATTACCO AL POTERE - IMPERDIBILE APPROFONDIMENTO DI CHRISTOPHE JULLIAND: Chi sono e da dove vengono i due leader in fuga per la vittoria del Vendée Globe. Charlie Dalin e Thomas Ruyant, trentenni, biondi, francesi del nord, al vento della Manica. Inizi tra derive e sportboat, scoperta "casuale" dell'oceano e della vela in solitario. Il passaggio per la Mini Transat e il Solitaire du Figaro. Il giro di amicizie e collaborazioni giuste nella nuvola di supermarinai di Francia. E oggi, con due barche giuste, l'assalto al sogno. Storie per riflettere - VIDEO
24.11 12:45 - EPPUR SI MUOVE - La flotta del VG è come un serpentone snodato sull'oceano Atlantico, e le condizioni meteo lo rendono particolarmente movimentato. Dalla testa alla coda, si assiste a duelli di strambate o virate, scelte di rotta più o meno radicali per uscire da situazioni di calma, o obbligate per riparare avarie di diversa entità. Le ultime 72 ore sono state contraddistinte dallo stop alla fuga di Hugo Boss e Alex Thomson, dopo che lo skipper inglese ha scoperto una crepa nella struttura di un rinforzo della zona prodiera della barca. Consulto con gli ingegneri a terra, riparazione e ripartenza. Questo il programma teorico, ma nel frattempo Hugo Boss è stato riassorbito dal primo gruppo di inseguitori e dagli ultimi rilevamenti del tracking mostra una certa difficoltà a riprendere il ritmo e le medie dei giorni scorsi, complice l'instabilità e le calme dell'anticiclone di Sant'Elena. Insomma il Boss non è ancora ripartito alla rincorsa dei primi.
Primi che si alternano al comando, la coppia di giovani astri Thomas Ruyant (LinkedOut) e Charlie Dalin (Apivia), si sono ritrovati a guidare la flotta, orfani del leader in fuga. Nell'ultima notte si è allungato Dalin, mentre nelle ultime ore desta qualche interrogativo la strana prua di LinkedOut unita a una velocità decisamente ridotta. Ma come detto, tutti soffrono questo passaggio in una transizione meteo. Chi ne sta soffrendio meno è il solito pazzesco Jean Le Cam, tornato terzo e sparato dritto senza bordeggio sembra aver trovato un corridoio migliore che aggira l'anticiclone. Al 4° posto, sulla sua scia, PRC di Kevin Escoffier, messo bene anche lui, precede Maitre Coq IV di Yannik Bestaven, 5°, appaiato a Seaexplorer YC Monaco di un ottimo Boris Hermann.
Questo gruppo una volta compatto si sta sfaldando un po', da una parte c'è Arkea Paprec di Seb Simon, più a Ovest di lui soffre sempre Hugo Boss (alle 13 di oggi rilevamento velocità 1,6 nodi...), attualmente 8°, mentre scelta estrema per Bureau Vallee di Louis Burton, il più a sud-ovest di tutti (9°). Ha rallentato parecchio nelle ultime 24 ore anche Initiative Coeur di Samanta Davies (10°), che vede avvicinarsi pericolosamente un gruppetto di tre barche, nell'ordine: 11° Omia Water Family di Ben Dutreux (sorprendente secondo tra i non foil), 12° Groupe Apicil del paralimpico Damien Seguin, al quale è vicinissimo Prysmian Group con Giancarlo Pedote (13°). L'italiano ha tirato parecchio, la flotta si sta ricompattando con il rallentamento dei primi, ma adesso anche Giancarlo deve fare i conti con il buco dell'anticiclone. Vedremo come ne verrà fuori. Alle spalle di questi c'è una piccola frattura prima di un altro gruppetto guidato da Macsf dell'ottima Isabelle Joschke.
Qui sopra: la cabina di Prysmian Group di Giancarlo Pedote
22.11. Charlie Dalin, nuovo leader
Nuovo cambio di leadership alla classifica delle 9 questa mattina: Charlie Dalin (Apivia) passa Thomas Ruyant (LInkedOut) in una sequenza di strambate che potrebbe durare ancora un po’. Da poco prima di mezzanotte alle 9, il nuovo leader ne ha effettuate cinque, tre soltanto per Ruyant che concede meno di venti miglia a Dalin. Dopo le emozioni di una domenica segnata dall’avaria e dal pit-stop in pieno Sud Atlantico di Alex Thomson con Hugo Boss, ma anche dalle da due scalate in testa d’albero da parte di Ruyant in seguito alla rottura della seconda drizza di spinnaker in testa d’albero, la terza settimana di regata inizia con una fase cruciale per i due leader e gli inseguitori.
La flotta alle 9 questa mattina vista su Windy.com con il plug-in Regadata
I due primi continuano a scivolare davanti al fronte di una piccola depressione poco attiva compressa tra l’anticiclone di Sant’Elena dal lato africano a NE della flotta, e un’altro centro di alta pressione lato sudamericano. Sfruttano finché possono e al massimo il corridoio di venti portanti per guadagnare acqua verso SE. In un secondo tempo ci sarà da attraversare una zona di calme per puntare verso sud ed entrare nell’oceano australe. Quando? Tra 24, 36, 48 ore? Quanto tempo durerà questa prima fase, quante strambate ancora in programma per i primi? Riusciranno gli inseguitori a seguire traiettorie simili? Tutto da seguire da molto vicino poiché esiste la possibilità concreta che, nella transizione in corso, i due giovani in testa riescano ad entrare in un altro sistema meteo e a dare agli inseguitori un distacco sostanzioso prima di Buona Speranza.
Di fatto, a vedere gli ultimi rilevamenti e previsioni, il corridoio potrebbe diventare sempre più stretto, con venti sempre più deboli e chiudersi dopo il passaggio dei leader. Il primo gruppo inseguitore ha già più di 250 miglia di ritardo sui primi. Gruppo guidato da un tale Jean Le Cam (Yes We Cam) tornato al terzo posto a 262 miglia del leader, sempre all'interno. Quarto Kevin Escoffier (PRB) a 274 miglia, piazzato più a Sud rispetto a Le Cam. A causa del suo pit stop, Alex Thomson con Hugo Boss si ritrova al quinto posto con quasi 300 miglia di ritardo e registra velocità ancora ridotte (lavori ancora in corso?). In coda a questo primo gruppo inseguitore Sam Davies (Initiaves Coeur) ha 424 miglia di ritardo ed è al decimo posto.
Giancarlo Pedote (Prysmian) è un po’ più di 200 miglia dietro a Sam Davies al tredicesimo posto
22.11 HUGO BOSS. GAME IS NOT OVER
Alex Thomson Racing ha pubblicato verso mezzogiorno questo comunicato con le dichiarazioni di Ross Daniel, direttore tecnico del team:
“Ieri sera (sabato 21 novembre), mentre Alex stava effettuando un'ispezione di routine a bordo di Hugo Boss, ha individuato quello che pensava potesse essere un danno strutturale a prua della barca. Ha immediatamente informato me stesso e lo shore team. Gli abbiamo fornito istruzioni chiare per consentirgli di effettuare un'ispezione completa del danno.
“Quell'ispezione ha rivelato alcuni danni strutturali a un longherone, rinforzo longitudinale nella sezione anteriore della barca. Il danno sembra isolato in quell'area. Non è ancora chiaro cosa abbia causato questo danno. Finora non ci sono stati incidenti o malfunzionamento a bordo della barca durante la regata.
“Insieme ai nostri ingegneri strutturali e architetti navali, abbiamo lavorato tutta la notte per mettere insieme un piano di riparazione completo per Alex. Durante questo periodo, Alex si è preso un po' di riposo a bordo per prepararsi a iniziare i lavori di riparazione questa mattina.
“Alex ha ora messo la barca in una posizione sicura, in modo da ridurre i movimenti a bordo in per gestire lo stato del mare, mentre esegue la riparazione. Ha tutti i materiali necessari a bordo, un piano dettagliato da seguire e un team di ingegneri di livello mondiale che lo consigliano. Siamo quindi fiduciosi nella sua capacità di completare la riparazione.
“Il nostro obiettivo è effettuare le riparazioni necessarie in modo rapido ed efficace, al fine di ridurre al minimo le miglia perse e tornare a correre."
Hugo Boss lo scorso 14 novembre vicino al centro della depressione Theta, il bel colpo strategico che ha permesso a Thomson di prendere il comando della flotta
22.11. Problemi strutturali per Hugo Boss
Ieri sera verso le 20, Alex Thomson (Hugo Boss) ha avvertito il suo team di aver possibili problemi strutturali a bordo del suo IMOCA. Al rilevamento delle 22 sabato sera, lo skippper britannico camminava a 6 nodi. Stessa velocità questa mattina. I progettisti dello studio VPLP e gli ingegneri strutturisti stanno elaborando la lista e la tempistica dei lavori da fare.
A causa di questo rallentamento, Hugo Boss è passato al terzo posto 35 miglia dietro Charlie Dalin (Apivia) e 73 miglia dietro il leader Thomas Ruyant (LinkedOut). Da notare come, oltre ai problemi tecnici di Thomson, il trio di testa ha rallentato entrando nel fronte davanti alla perturbazione. Una situazione che ha permesso al gruppo inseguitore di recuperare sui tre davanti.
21.11. Thomas Ruyant, nuovo leader
Thomas Ruyant è il nuovo leader questa mattina. Nelle ultime 24 ore, navigando più poggiato e più veloce dell’avversario (511 le miglia macinate da Thomas nelle ultime 24 ore), il giovane skipper di LinkedOut è passato davanti a Hugo Boss di Alex Thomson. Al rilevamento delle 9, Ruyant ha 25 miglia di vantaggio considerando la distanza al traguardo (la bellezza di 20.133 miglia per Ruyant, 20.158 per Thomson!). Sul campo di regata, al largo del Brasile per 20°S, le due barche si sono avvicinate, le separazioni si sono ridotte rispetto a ieri: Hugo Boss è ormai 30 miglia più a Sud e 80 miglia più a W rispetto a LinkedOut. Dietro e poco lontano dai due primi, con una traiettoria mediana, Charlie Dalin con Apivia ha meno di 80 miglia di ritardo.
Queste le dichiarazioni di Ruyant intervistato questa mattina alle 5.
‘’E’ una regata di velocità! E’ stimolante ma allo stesso tempo ci mettiamo una bella pressione tra noi tre. Sono contento di essere dove sono, nel trio di testa. Bisognava stare qui in questo momento, è importante non essere in ritardo ora. La situazione è classica e difficile da negoziare allo stesso tempo. Il corridoio di vento sotto l’anticiclone di Sant’Elena non è largo per passare. La cosa sicura è che bisogna buttarsi dentro e trovare le migliori traiettorie. Da domani fine giornata ci saranno parecchie manovre da fare, inizia la parte dura della regata.’’
La posizione della flotta alla classifica delle 9. I primi puntano un corridoio stretto per passare sotto l'anticiclone di Sant?Elena
Alla classifica delle 9, il trio di testa ha 200 miglia abbondanti di vantaggio sul primo gruppo inseguitore composto da 7 barche. Yes We Cam al quarto posto è il concorrente più a l’Est e sembra intenzionato a mantenere questa posizione; le altre sei barche guidate da PRB di Kevin Escoffier fanno rotta verso S. In coda a questo gruppo, Samantha Davies (Initiatives Coeur) è stata superata da Sébastien Simon (Arkea Paprec) che continua a recuperare terreno.
Al largo di Recife, 250 miglia più a Nord rispetto alla posizione di Sam Davies, viaggia Giancarlo Pedote (Prysmian Group) sempre in forma al tredicesimo posto con davanti e sopravvento, due barche a portata anche perché a deriva classica.
Se il trio di testa si marca stretto, stretto nella discesa del Sud Atlantico è che questa qui è una fase strategica molto importante della regata. Per loro, lo scopo è avvicinarsi alla depressione che, ieri al largo di Rio, si è spostata verso SE ed è ormai al largo di Buenos Aires. Il suo centro è ancora distante 600 miglia dalla prua dei leader. Lo scopo è di sfruttare i venti portanti presenti davanti al fronte legato a questa depressione, per raggiungere altri venti portanti nella parte sud dell’anticiclone di Sant’Elena. Secondo le previsioni, l’alta pressione dovrebbe ritrovare vigore nei prossimi giorni e questo determinerebbe rotte totalmente diverse per inseguitori e ritardatari. Con il rischio - ovvio - che siano rotte decisamente più lunghe e/o meno veloci di quella dei leader. Insomma uno scenario che, se si concretizza, verrebbeil trio in fuga allontanarsi ulteriormente all’entrata dell’Oceano Indiano…
20.11 VIDEO Prysmian meets Intuition Cargo
Al largo delle coste del Brasile, in rotta di collsione con una nave, lo skipper di Prysmian Group chiede al comandante della Intuition di cambiare rotta...
20.11 VIDEO Giancarlo spiega gli alisei da SE
la posizione della flotta alle 9 vista con il plug-in Regadata di windy.com
20.11 Sud Atlantico, la giostra di Sant’Elena
Al rilevamento delle 9, 14 barche sono entrate nell’emisfero australe. Tutte hanno passato senza rallentare la zona di convergenza intertropicale e iniziato il giro di giostra del sud Atlantico intorno all’anticiclone di Sant’Elena. Per iniziare un lungo bordo di reaching, ancora mure a sinistra, negli alisei da SE fino a largo di Recife. Poi rotta a Sud sfruttando il buono, fino a trovare venti portanti e mettere la prua verso Est e Buona Speranza. E’ lo schema classico che sta seguendo il gruppo di testa e il gruppo inseguitore nel quale, nelle ultime 24 ore, il giovane Sébastien Simon con Arkea Paprec,10mo a 350 miglia del leader, ha macinato 507,3 miglia.
Ieri mattina doppiava le isole di Fernando de Noronha, ieri sera doppiava la punta nord-orientale del Brasile e passava al largo di Recife, questa mattina Alex Thomson (Hugo Boss) viaggia ad oltre 20 nodi di velocità alla latitudine di Salvador de Bahia. E’ ancora leader questa mattina con meno di 10 miglia di vantaggio su Thomas Ruyant (LinkedOut), 50 sul terzo Charlie Dalin (Apivia) e meno di 200 su Yes We Cam. Hugo Boss è la barca più a Sud e a W della flotta: con LInkedOut ci sono 50 miglia di separazione N/S e 100 miglia in laterale W/E. Si nota che i tre skipper di testa hanno iniziato la curva.
Il Sud Atlantico nei prossimi tre giorni (animazione windy.com)*
19.11. ORE 19.24. GIANCARLO PEDOTE (PRYSMIAN GROUP) HA PASSATO L'EQUATORE ALLE 18.24 UTC, UN GIORNO, 5 ORE E 5 MINUTI DOPO IL LEADER. E' 13MO IN CLASSIFICA
VIDEO: "Informiamo i passeggeri di Prysmian Group che siamo appena entrati nell'emisfero Sud."
19.11. Ore 5. Giancarlo in gran forma: "La vita è bella!"
In gran forma Giancarlo Pedote (Prysmian Group) che ha parlato a lungo (8 minuti) alla vacation delle 5 questa mattina. Da ascoltare in francese QUI.
Racconta il passaggio di un pot au noir che non c'è stato, le nuvole d'alisei, un baratolo di spinaci che gli ha permesso di recuperare 100 miglia, il ritmo, la routine e la vita a bordo... E tante altre cose.
Un riassunto delle sue dichiarazioni:
“Abbiamo avuto un passaggio del pot au noir simpatico. Mi restano cento miglia per iniziare a toccare gli alisei da SE. Ieri sera ho avuto un groppo davvero forte, ma per il resto è andato benissimo. È stato bello!
Torno da lontano, ho attaccato parecchio per tornare, avevo 100 miglia di ritardo. Ho scoperto un barattolo di spinaci nella cambusa, forse per questo!
Mi riposo la notte, faccio solo un pisolino il giorno se sono davvero esausto. Questo ritmo mi sta bene. Invece fa super caldo. 28,5 gradi questa mattina, sono in costume da bagno. Abbiamo avuto molti sargassi e pesci volanti ma, su queste barche, restiamo sotto la ‘casquette’ perché ci sono molte onde che coprono la coperta. Faccio la mia regata pezzo dopo pezzo, step by step. Ogni cosa a suo tempo. Cerco di vivere il momento presente. Sono molto contento, forse mi sono perso due o tre cose nella scelta delle vele, ma sono entrato nel ritmo, sto bene con la mia routine.
Congratulazioni a Jean Le Cam, le sue traiettorie sono incredibili. Incredibile ha fatto un disegno! Sono super felice per lui. Sto cazzando le vele mentre vi parlo, perché sto uscendo da un groppo, sento che il vento cala e gira. Dopodiché, farò colazione. Non ho mai fatto il giro del mondo ma sono entrato nel quotidiano di un navigatore oceanico. Sono felice, prendo solo cose positive, penso che la vita sia bella!”
PASSAGGI EQUATORE
1- Alex Thomson, HUGO BOSS, à 13h19 UTC (14h19 HF) : 9j 23h 59min da les Sables d'Olonne.
2- Thomas Ruyant, LinkedOut, à 19h08 UTC (20h08 HF) : 5h 49min dopo il leader
3- Charlie Dalin, Apivia, à 21h03 UTC (22h03 HF) : 7h 44min dopo il leader
4- Jean Le Cam, Yes we Cam!, à 23h32 UTC (00h32 HF) : 10h 13min dopo il leader
5 - Kevin Escoffier, PRB, à 03h21 UTC (04h21 HF) : 14h 02min dopo il leader
6- Louis Burton, Bureau Vallée 2, à 03h56 UTC (04h56 HF) : 14h 37min dopo il leader
7- Boris Herrmann, Seaexplorer-Yacht Club de Monaco, à 06h50 UTC (07h50 HF) : 17h 31min dopo il leader
8- Sam Davies, Initiatives-Cœur, à 07h27 UTC (08h27 HF) : 18h 08min dopo il leader
9- Yannick Bestaven, Maître CoQ, à 08h21 UTC (09h21 HF) : 19h 02min dopo il leader
18.11, ore 14.19. Alex Thomson ha superato l'equatore
Dalla partenza da Les Sables d'Olonne la scorsa domenica 8 novembre alle 14:20, Alex Thomson con Hugo Boss ha percorso 3.692,9 miglia ad una velocità media di 15,4 nodi per raggiungere l'equatore, ha impiegato 9 giorni 23 ore e 59 minuti per doppiare la latitudine 0. Non ha battuto il proprio record stabilito nel Vendée Globe 2016 (9 giorni 7 ore e 2 min). Come quattro anni fa Thomson entra nell’emisfero australe in testa, con i primi inseguitori a meno di 100 miglia. Questa volta però con una barca integra...
Le dichiarazioni di Alex Thomson:
''Sicuramente mi aspettavo un inizio di regata difficile, ma non è normale che sia stato così intenso, questo è certo", ha detto oggi a bordo di Hugo Boss. Normalmente non ci sarebbe stato da negoziare cosi tanti sistemi meteorologici così mutevoli, una tempesta tropicale poi! Non è mai successo prima. Quindi sì, è stata dura con pochissimo sonno.'
“Però mi piace iniziare la gara in modo tosto. Per me l'inizio vero della regata è verso l’oceano australe; poi, se riesci a sopravvivere all'oceano auststrale e doppii Capo Horn, a quel punto puoi tornare a casa con una barca che ha già fatto molte miglia sapendo che è in buono stato. Quindi è quello che stiamo cercando di fare ".
“Quando passo da queste parti, sono sempre molto preoccupato di perdere miglia nei Doldrums. Quindi sono molto contento di essere entrato e uscito velocemente. Ora, mi trovo in testa ed è esattamente dove mi piace stare. Se stai inseguendo, puoi rimanere staccato dietro e prima che tu te ne accorga, è tutto finito. Sto qui per cercare di vincere la regata, è quello che sto cercando di fare. Trovarmi in questa posizione all'equatore, con la barca in buona forma, mi dà molta fiducia nelle sue prestazioni ma anche nelle mie capacità e nel processo decisionale.”
18.11.VIDEO A CENTO ALL’ORA VERSO L’EQUATORE. SUD!
18.11. Prysmian Group in rimonta
Classifica delle 9. 438,5 miglia percorse nelle ultime 24 ore (18,3 nodi di media), 80,5 miglia nelle ultime 4 ore (20,1 nodi di media) e ancora 20,7 nodi registrati da Prysmian Group in velocità istantanea (in realtà una media calcolata su 30 minuti).
Giancarlo ha accelerato negli alisei e superato due concorrenti, risulta ormai al 13mo posto in classifica con 426 miglia di ritardo sul leader, Alex Thomson che si trova a meno di 100 miglia dall’Equatore. Più o meno 200 miglia il ritardo di Prysmian su un gruppo di 5 barche che a sud di 6°N sembrano rallentate.
NEWS "La notte a bordo di Prysmian Group è passata piuttosto bene, siamo molto veloci, la barca fa molto rumore e fa...
Pubblicato da Giancarlo Pedote - Ocean Sailor su Mercoledì 18 novembre 2020
17.11. Ore 17.10, la seconda partenza di Charal
17.11 I COMPAGNI DI VIAGGIO DI GIANCARLO
17.11. Hugo Boss nei doldrums. LinkedOut all'inseguimento
Al rilevamento delle ore 12 (11.30 sulla cartografia), dopo quasi 9 giorni di regata, Hugo Boss e Alex Thomson sono entrati da leader nei doldrums. Per 6°'30' N di latitudine, la velocità dalla barca inglese è in calo (13 nodi invece dei 20 e più nodi di media giornaliera registrate nelle ultime 48 ore), la rotta seguita è passata da S pieno a SW. Dietro, grazie alle oltre 500 miglia percorse nella giornata di lunedì*, Thomas Ruyant con LinkedOut è passato al secondo posto ed è tornato a meno di 100 miglia di Thomson (89 miglia per l'esatezza). In terza posizione, un solido Jean Le Cam (Yes We Cam) è a 122 miglia del leader e vede avvicinarsi da sottovento anche il foiler Apivia di Charlie Dalin, il più veloce al rilevamento delle 12, ancora a più di 20 nodi.
Secondo le previsioni meteo, non dovrebbe essere un passaggio troppo doloroso, un corridoio sembra aperto intorno ai 30° W di longitudine, proprio dove sta passando Alex. La zona di convergenza intertropicale in effetti è poco attiva, gli alisei da NE dell'emisfero Nord sono quasi paralleli a quelli da SE dell'emisfero australe. Quello che non mostra l'interfaccia meteo della cartografia però è la copertura nuvolosa nella zona dei doldrums. Eppure le nuvole con eventuali temporali e groppi sono dati fondamentali nella strategia per passare il pot au noir.
Ecco un'immagine satellitare della situazione questa mattina alle 9.
Per gli inseguitori invece, compreso il nostro Giancarlo Pedote (Prsymian Group, 15mo a 530 miglia del leader) c'è il rischio di dover attraversare i doldrums con condizioni meteo nettamente meno favorevoli.
*520 miglia è il record personale di Thomas Ruyant su LinkedOut, 539 miglia invece il record assoluto di miglia percorse in 24 ore da un solitario in IMOCA ed è firmato da un tale Alex Thomson con Hugo Boss.
16.11. Beyou riparte martedì pomeriggio
''Si ripara e si riparte!" non è più lo slogan cantato dal pubblico venuto ad accogliere Jérémie Beyou per il suo ritorno prematuro a Port Olona sabato scorso. E' proprio il programma che il tenace skipper di Charal. ha annunciato in conferenza stampa questo pomeriggio.
È un po 'strano rispondere alle domande fuori dalla barca ma presto potrò farlo di nuovo perché grazie al lavoro svolto negli ultimi giorni, sappiamo che la barca sarà pronta domani mattina e partirà intorno alle 15:00 / 15:30 martedì pomeriggio. Questa è un'ottima notizia, volevo ringraziare tutto il Charal Sailing Team che, come al solito, ha dato tutto, giorno e la notte qui a Port Olona. Volevo ringraziare anche tutti i subappaltatori e fornitori di servizi esterni che hanno aggiunto le loro competenze in modo che potessi partire. Il Vendée Globe è una gara a squadre, lo hanno dimostrato ancora una volta, con la forza di volontà si possono fare miracoli. Questa è un'ottima notizia, la regata riprenderà, ovviamente diversamente ma per me riprenderà domani!
Il danno più problematico, quello mi ha fatto fare dietrofront, è stato il problema del timone, ma tecnicamente il danno più difficile da riparare è stata la paratia del trasto, una parte strutturale della barca che era completamente rotta. Per prima cosa è stato necessario valutare il danno, vedere fino a dove si era infiltrata l'acqua e quindi vedere cosa bisognava riparare, ipotizzare riparazione e rinforzi su entrambi i lati. Quindi ci sono volute molte competenze per risolvere tutto così a tempo di record con il maltempo. Abbiamo anche dovuto affrontare problemi di windex, sensori che sono stati cambiati, di randa che era stata danneggiata nelle varie strambate consecutive.
Non sono abituato a raccontare storie e a non dire la verità, non è facile: ho attraversato tutti gli stati d’animo ma è vero che sono stato felice di esserne fuori, qui a Les Sables d'Olonne, ho avuto bisogno di isolarmi dalla barca e dalla regata. Non ho guardato le classifiche, ho spento i social media ma volevo comunque essere accanto al mio team al lavoro per permettermi di ripartire. Ho grande fiducia nella mia squadra e anche se la prima sera ho ricevuto un messaggio che mi diceva che sarebbe stato difficile da sistemare in tempo, in fondo sapevo che lo avrebbero fatto. Mi ha permesso di ricaricare le batterie e di rendermi conto dell'entusiasmo che c'era dietro il progetto e tutta l'emozione che ha creato nelle persone, la volontà del pubblico, dei dipendenti di Charal, dei media, degli amici. Dovevo tornare!
Non ho tagliato del tutto, questa mattina ho saputo del disalberamento di Nicolas (Troussel): sono molto triste per lui e tutta la sua squadra. Conosco tutta l'energia necessaria per avviare un progetto come questo e per fare un Vendée Globe. È terribile. Penso molto a loro oggi.
In qualche modo, vedere tutte queste persone non ti dà scelta. Parti per provare a vincere una regata ma… Tutto ciò ormai è dietro di me, devi costruire qualcosa di diverso e questo, ovviamente, aiuta. Tutti i messaggi che ho ricevuto, è semplicemente pazze. Prima della partenza dell'8 novembre, molte persone chiedevano se avrebbe fatto la differenza il fatto che non ci fosse nessuno nel canale, allora pensavo che andasse bene così perché era un momento meno forte emotivamente. In realtà no, mancava. Ma poi ho avuto la mia dose di pubblico quando sono tornato qui e questo mi ha reso felice.
Ho cercato di pianificare tutto giorno dopo giorno nella preparazione, finanche all'ora o al minuto per i giorni pre-partenza e i primi giorni di regata. Quando ricevi una nota così in testa in quel modo, dici a te stesso che devi lavorare in modo diverso. L'idea ora è di prendere gli eventi uno dopo l'altro: tornare a casa, aggiustare, ora ripartire, poi vedremo cosa succede, preferisco non aspettare nulla, non fissarmi obiettivi. Vedremo !
Dal punto di vista meteo ho guardato le previsioni, martedì c'è un primo fronte da passare che sembra un po’ meno forte di quello che abbiamo avuto il 9 e 10 novembre, ma è comunque un bel fronte da passare di bolina. Poi c'è vento abbastanza forte al largo di Capo Finisterre che rimarrà stabile. Poi una piccola depressione al largo del Marocco che forse fermerà gli alisei e permetterà ai doldrums di allargarsi un po ', quindi non è necessariamente una buona notizia. Ma ancora una volta, guardo la situazione per l'inizio e vedrò cosa succederà dopo. Voglio davvero essere in quello stato d'animo e penso che sia ciò che mi farà andare avanti.
Avevo spento la cartografia e tutti i miei abbonamenti Instagram ma, senza neanche farlo apposta, ho lasciato quello di Alex, quindi ho visto che era in testa. Sono contento per lui, ha una buona barca e naviga bene, ha fatto davvero un bel bordo negli ultimi giorni. L'inizio della regata non è stato facile, tanto di cappello a tutti ancora in mare, con tutti quei piccoli danni, sono tutti molto meritevoli. Ora non vedo l'ora di rimettermi in viaggio.
C'erano una ventina di persone mobilitate attorno alle riparazioni, gli architetti e gli strutturisti, tutte le persone che si occupano della laminazione e del composito e poi tutto il supporto logistico dietro, le persone che hanno risistemato l’attrezzatura, la veleria North Sails, non so quante persone siano state coinvolte in tutto, ma è semplicemente pazzesco! Dobbiamo rispettare il lavoro che è stato fatto e ripartire! Un grande grazie a tutti voi, queste sono le persone con cui lavoriamo tutto l'anno e lì un’altra volta hanno rimesso un'energia pazzesca, è una squadra pazzesca!"
Beyou pronto a ripartire per il suo Vendée Globe, una sorta di prova a cronometro...
Di ripartenze con giorni e migliaie di miglia di ritardo, il romanzo del Vendée Globe è pieno. Alcune non sono andate a buon fine (Malingri 92, Thomson e Stamm 2009), altre sì. Con quasi 3000 miglia di ritardo, ripetere la trionfale rimontada di Michel Desjoyeaux del 2009 con Foncia sarà difficilissimo per non dire impossibile, E' nelle corde di Beyou e della sua barca invece riuscire un'impresa alla Mike Golding 2001. Quella volta che, in seguito a un disalberamento, il navigatore inglese tornò a Les Sables, ripartì con una settimana di ritardo e concluse settimo in classifica realizzando quest'anno la circumnavigazione più veloce...
16.11 VIDEO UNA TIPICA GIORNATA NEGLI ALISEI
16.11. NICOLAS TROUSSEL HA DISALBERATO
Corum L'Epargne di Nicolas Troussel ha disalberato questa notte. Lo skipper non è ferito e sta facendo il necessario per mettere in sicurezza la barca, l'ultima varata tra i foiler della flotta IMOCA. Il disalberamento è accaduto mentre Nicolas Troussel correva negli alisei 230 miglia a NW di Capo Verde in settima posizione.
15.11 VIDEO RIASSUNTO DELLA PRIMA SETTIMANA
15.11 VIDEO WEEKLY RECAP
15.11, ore 9. La situazione dopo 7 giorni di regata
700 miglia al largo delle coste della Mauritania, tra le latitudini delle isole Canarie e di Capo Verde, Alex Thomson (Hugo Boss) ha ripreso il comando questa notte. Questa mattina al rilevamento delle 9, lo skipper inglese fila verso Sud a 17 nodi. Jean Le Cam (Yes We Cam, in copertina del magazine di Saily) è secondo con 27 miglia di ritardo. In realtà il francese naviga un po’ più a Nord e 50 miglia più a Est rispetto a Thomson. Segue la stessa rotta ma registra una velocità 3 nodi inferiori. Più o meno gli stessi numeri di un ottimo Benjamin Dutreux con Omia/Water Family ancora al terzo posto nonostante il suo 60 piedi sia una barca a deriva classica, della stessa generazione di Yes We Cam.
Con il lungo bordo mure a sinistra che aspettano i concorrenti, 1200 miglia al lasco negli alisei, gli skipper potranno recuperare forze dopo una prima settimana molto impegnativa. I foiler del gruppo di testa come LInkedOut di Thomas Ruyant, PRB di Kevin Escoffier, Apivia di Charlie Dalin hanno l’occasione di recuperare terreno su Dutreux e Le Cam ma cercheranno soprattutto di colmare parte del ritardo che hanno preso sul leader Alex Thomson. Tre giorni di corsa di velocità, quindi, anticipando però la prossima difficoltà: e cioè il passaggio dei doldrums. La zona delle calme equatoriali è una fascia che corre lungo il parallelo 3°N e sembra, come spesso accade, più spessa quindi più lunga da attraversare vicino alla sponda africana dell’Atlantico che dal lato Sudamericano. Da vedere a che longitudine cercheranno di tagliare l'Equatore.
15.11 VIDEO Profumo di alisei a bordo di Prysmian Group
“Guardate questi colori a Sud di 30°N: profumi di alisei”. Alla classifica delle 9, Prysmian Group è al 18mo posto a 300 miglia circa del leader.
14.11 Charal a Les Sables.
Accolto da un gruppo di supporter sul molo di Port Olona che cantava “Si ripara e si riparte!” Jérémie Beyou (Charal) è arrivato a Les Sables d’Olonne sabato. Immediatamente il team ha iniziato un check completo dell’imbarcazione ferita (il timone quindi ma anche i danni strutturali e le manovre di una volante da sostituire. Prima di tornare in quarantena, Beyou ha risposto alle domande dei giornalisti: ‘’Se la barca è riparabile nei tempi (mercoledì ore 12) ripartiremo. Avremo la risposta lunedì mattina.’’
14.11 Avanti tutta Prysmian Group!
Uscita dalla depressione Theta e dalla lavatrice. Risale il barometro a bordo di Prysmian Group ed è una bellissima notizia per Giancarlo!
13.11 Malizia by Night
Interessante video girato di notte, a sud delle Azzorre da Boris Herrmann, skipper di SeaExplorer/Yacht Club di Monaco. Dal carteggio, se vogliamo chiamarlo così, come funziona l’autopilota (settato al momento della ripresa per non superare 18 nodi di velocità barca), telecamera esterna per controllare la regolazione delle vele di prua, allarme quando la barca sbanda troppo e per finire una cambio di vela in timelapse.
13.11 NELLA MORSA DI THETA
Al rilevamento delle 12, il leader Alex Thomson (Hugo Boss) e Yes We Cam dell’incredibile Jean Le Cam ancora secondo a 40 miglia, sono i concorrenti che hanno scelto di passare più vicini al centro della depressione subtropicale Theta, quindi nella zona con più vento. Non molto distante, Thomas Ruyant (LinkedOut) è a 45 miglia del leader. Altri skipper come Kevin Escoffier (PRB) e Charlie Dalin (Apivia), rispettivamente al quinto e al sesto posto a meno di 70 miglia di Thomson hanno scelto di allungare passando più a W.
Più a Nord, Giancarlo Pedote (Prysmian Group) è uscito da una zona con poco vento, ha ripreso velocità questa mattina ed è sedicesimo a 172 miglia del leader.
Anche a bordo di Prysmian, Giancarlo si prepara a passare la depression:
L’accelerazione dei primi ad essere entrati nel vortice della depressione ha sensibilmente allungato la flotta. E’ probabile che si allunghi ulteriormente nella notte e domani uscendo dalla zona d’influenza di Theta per raggiungere la zona degli alisei.
Qua sotto le rotte che potrebbero seguire Hugo Boss e Prysmian nelle prossime ore in uscita dalla depressione.
12.11 PRIME DICHIARAZIONI DI BEYOU
Jérémie Beyou (Charal) ha partecipato oggi al live quotidiano pubblicato sui canali social del Vendée Globe (alle 12.30 in francese e alle 13.30 in inglese). Torna con amarezza sull’accaduto e non può ancora rispondere alla domanda posta ieri nel magazine di Saily (LINK)
VIDEO INTERVISTA A BEYOU
Queste le sue prime dichiarazioni:
‘’Certo c’è di peggio quando pensi ad altre cose che accadono intorno a noi. Però quando sei atleta di alto livello, vivi solo per questo tuo obiettivo… Da 4 anni convivo con l'obiettivo di provare a vincere il Vendée Globe. Mi ci sono buttato dentro al 100%, non ho visto nulla di quello che esiste in giro. Quando si ferma così, all'improvviso, è super violento. Ecco perché ci ho messo tanto tempo a fare dietrofront, probabilmente avrei dovuto tornare subito indietro, perché attraversando il fronte con la barca in questo stato, per forza ci sono stati altri danni collaterali, ma non potevo crederci. Il risveglio è un po’ duro.
Un po’ prima in giornata, quando il vento non era ancora troppo forte, ho strappato la landa di rinvio del punto di scotta della vela di prua, questo ha fatto esplodere la paratia del trasto randa e ha strappato il ponte a dritta. Poi mentre ero dentro la barca ad ispezionare il tutto, ho urtato qualcosa con il timone. Si è rialzato a meta, c’è un buco sul bordo di entrata della pala del timone ed è rotto anche il bordo di uscita. Il vento forte stava arrivando quindi l’alternativa era quella: o si torna indietro subito, o si continua. Abbiamo deciso con la squadra che il timone avrebbe retto il passaggio del fronte, sono riuscito a fare una legatura. Il fronte è passato molto velocemente. Siamo passati da 45 nodi su una mura a 45 nodi sulle altre. Ho strambato, e quando ho ripreso il paterazzo, tutti i frammenti di carbonio hanno fatto saltare le manovre correnti della volante, mi sono ritrovato senza paterazzo. Avevo appena rotto la stazione del vento poche ore prima. Mancava solo il paterazzo, è stata l'ultima cosa. Ho dovuto strambare e poi tornare indietro.
C'è ancora mare ora, sono alle portanti con una quindicina di nodi e il mare alle spalle, quindi va bene. Sull’altro bordo, mure a sinistra, il timone inizia ad avere gravi danni, non posso andare molto veloce. Mi aspetto di arrivare la mattina del 14. Per il resto non lo so ... Si può cambiare il timone velocemente, ma per il trasto e la paratia strutturale, ammetto che non lo so . Onestamente, mi sveglio da 4 anni di preparazione per provare a vincere il Vendée ed è finita. Mio padre è andato in ospedale, ha avuto un problema cardio vascolare una settimana prima della partenza, ho completamente sorvolato tutto ciò. Ovviamente ora, esplode tutto ciò e mi colpisce in faccia.
Ora, riporto la barca in porto e vedremo dopo. Non lo so, non so se ripartirò.’’
12.11 ALEX IN TESTA
Yes We Cam di Jean Le Cam era ancora leader al rilevamento delle 9 questa mattina. Al rilevamento successivo però, quello di mezzogiorno, Le Roi Jean è passato in quinta posizione. Ed ecco che, dopo quattro giorni di regata spunta al primo posto Hugo Boss dell’inglese Alex Thomson, che è stato pittosto discreto in questo inizio di regata.
Ancora più a Ovest, vicino a l’isola Sao Miguel delle Azzorre, un trio di barche composto da LinkedOut di Thomas Ruyant, Apivia di Charlie Dalin (che è stato leader ieri alla classifica delle 22) e PRB di Kevin Escoffier ha iniziato a incassare i guadagni dell’investimento a Ovest e registrano velocità oltre i 15 nodi.
Insieme con il gruppo inseguitore, Giancarlo Pedote (Prysmian Group) risulta al 17mo posto, si trova a 100 miglia circa del nuovo leader, gomito a gomito con Boris Herrmann.
Il prossimo ostacolo sulla rotta si chiama Theta, come la lettera dell’alfabeto greco. E’ il nome che hanno dato i meteorologi a questa depressione sub tropicale monitorata sin dalla partenza. Si trovava questa mattina 500 miglia a Sud delle Azzorre. Si dovrebbe spostare lentamente verso Est nelle prossime 48 ore e perdere d’intensità nei giorni successivi vicino alle Canarie. Nella situazione attuale, con venti previsti di oltre 50 nodi vicino all’occhio, determina una vasta zona pericolosa da evitare a tutti costi. La strategia consisterà quindi ad aggirare la depressione passando a Nord e poi a Ovest del centro, sfruttando i venti portanti del quarto e terzo quadrante del vortice, avvicinandosi al centro ma non troppo. Una fase della regata tanto più cruciale che l’uscita da Theta determinerà quella successiva, cioè la rotta verso Sud, l’entrata negli alisei e l’approccio ai dolldrums equatoriali.
11.11 CHARAL TORNA A LES SABLES - ‘’Dopo un check completo della barca, le riparazioni sono più importanti del previsto, Jérémie e il suo team hanno preso la decisione di fare rotta verso Les Sables d’Olonne. Maggiori informazioni in giornata.”
Après un check complet du bateau, les réparations sont plus importantes que prévues, Jérémie et son équipe ont donc pris la décision de faire route vers Les Sables d'Olonne. Plus d'information à venir.#VendeeGlobe #VivonsFort
— Jérémie Beyou - Charal Sailing Team (@JeremieBeyou) November 11, 2020
11.11 PROBLEMI DI TIMONE SU CHARAL - Jérémie Beyou, skipper di Charal, ha informato il suo team e la direzione di regata che un timone è stato danneggiato in seguito a una collisione con un oggetto galleggiante. Beyou ha potuto effettuare una prima riparazione che cercherà di consolidare appena le condizioni meteo saranno più favorevoli.
11.11 - CLARISSE CRÉMER (BANQUE POPULAIRE X) RACCONTA LA SUA NOTTE "NON MOLTO DIVERTENTE"... - "La notte non è stata molto divertente. C'è stato molto vento, avevo 49 nodi di raffica e 45 stabilizzati. Non è stato proprio divertente. Sono un po' sballottata, ho avuto un po' di mal di mare credo, non sono riuscita a mangiare. Il morale non è ai massimi livelli ma alla fine ne sono uscita senza intoppi e questo è positivo, ma sono completamente esausta, tengo un profilo basso, cercherò di riposare ma non riesco a dormire né a mangiare. Stasera andrà meglio...
"Ammetto che avrei preferito andare a sud, ma quando ho preso la decisione era troppo tardi. Non ho ancora avuto il tempo di fare un vero controllo, quindi non sono sicuro che tutto sia ok sulla mia barca. Devo aver rotto qualcosa di stupido il secondo giorno nelle drizze quindi sono un po' bloccata nell'uso delle vele. Devo andare a sistemare tutto questo ai piedi dell'albero. La barca va comunque meglio di me… Adesso dovrei ridare tutta randa e magari usare il gennaker grande, ma non ne sono fisicamente capace, preferisco riposare. C'è mare lungo e morto molto, ancora parecchia onda, ma più andiamo a sud, meno mare ci sarà. Va bene, ma sono davvero esausta, mi fa un po' paura vedermi in questo stato."
11.11 UNA VIA D'ACQUA SU PRB - In un video di mercoledi sera Kevin Escoffier prova a sorridere: "Opzione Jacuzzi questa mattina su PRB", spiega lo skipper, mostrandp un impressionante quantità d'acqua nel pozzetto. Poi è tornato ai fatti. "Quando l'ho scoperto, sono andato a fare il mio solito controllo della zona anteriore. Una valvola di scarico dell'acqua nel pozzetto di alluminio avrebbe ceduto. Kevin vuole comunque essere rassicurante: “ma dovrebbe andare bene. Tecnicamente, devo resistere un'ora prima di virare e potrei riparare con mure a dritta."
VIDEO OPZIONE JACUZZI PER PRB
11.11 - ARMEL TRIPON (L'OCCITANE EN PROVENCE), ROTTA VERSO LA CORUNA PER RIPARARE UN'AVARIA - La notte della prima depressione ha fatto anche i primi danni. Ne paga le spese Armel Tripon (L'Occitane) che come si vede dal tracking ha virato e messo la sua barca in rotta verso un ridosso o un porto a nord della Spagna, La Coruna. L'hook del fiocco 3 si è rotto e la vela è caduta in coperta. Inevitabile la decisione. Tripon dichiara che la sua intenzione è di ancorarsi in un luogo sicuro e tentare di riparare da solo, per poi ripartire. Seguono aggiornamenti e contributi foto-video.
Il passaggio del fronte è stato veloce ma intenso, con raffiche fino a 40 nodi e onde conseguenti da prendere tra bolina larga e traverso. Giancarlo Pedote ha passato la nottata senza cambi di rotta e resta al centro della flotta più a Ovest, quindi in buona posizione per prendere i nuovi venti favorevoli. I primi a virare verso sud sono stati Thomas Ruyant (LinkedOut) e Louis Burton (Bureau Vallée 2). Dietro di loro Seb Simon di Arkea Paprec, che ha detto: "Ho sofferto il mal di mare per la prima volta in vita mia! E' stato molto stressante passare dentro a questo fronte potente."
Intanto Fabrice Amedeo è ripartito da Les Sables ed è tornato in corsa, col suo Newrest. L'imoca 60 costruito da Persico per Andrea Mura. A proposito di Andrea Mura: sarà ospite della prima puntata della webserie SOLO, in onda venerdi prossimo.
10.11 ULTIME ORE DI QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA
Dopo 48 ore di regata la flotta ha doppiato Capo Finisterre (quattro anni fa, Armel Le Cleac’h aveva messo solo 24 ore per superare la punta nord occidentale della Spagna) e si prepara ad attraversare al largo della penisola iberica il fronte legato alla seconda perturbazione sulla rotta per gli alisei. Da questa sera e durante tutta la notte, i solitari dovranno gestire forti venti da SW sui 35 nodi d’intensità e un mare forte, previsti 5 metri d’onda. Come diceva Giancarlo Pedote sule pontile prima di mollare gli ormeggi: “dopo la dorsale (e cioè la zona con venti leggeri e irregolari che il gruppo ha attraversato ieri e la scorsa notte, Ndr), “ci si rimette mure a sinistra e si passa il fronte della seconda depressione facendo attenzione perché lì le condizioni saranno toste.” Insomma per gli skipper sono le ultime ore di relativa quiete prima della tempesta della prossima notte.
10.11 VIDEO UN GIRO SULLA TERRAZZA PRYSMIAN GROUP
Al rilevamento delle ore 11 UTC (mezzogiorno in Italia), Damien Seguin con Apicil occupa il primo posto. Guida un gruppo di sette barche che ha scelto di passare vicino alla costa spagnola, all’interno della zona di separazione del traffico di Capo Finisterre. Di queste sette barche, cinque risultano ai cinque primi posti in classifica: vicinissimo ad Apicil, al secondo posto Yes We Cam di Jean Le Cam, poi Omia/Water Family di Benjamin Dutreux, V&B di Maxime Sorel e Corum di Nicolas Troussel, l’unico foiler di nuova generazione ad aver scelto l’opzione Sud.
Gli altri foiler e i favoriti in effetti hanno lasciato la zona vietata a dritta e puntano decisi a Ovest. E’ il caso di Charal di Jérémie Beyou, attuale sesto in questa classifica molto provvisoria, che naviga non molto lontano da Apivia di Charlie Dalin, PRB di Kevin Escoffier e Initiatives Coeur di Sam Davies. Un pochino più a Nord, 35 miglia circa, un gruppo di tre barche puntano anch’esse verso Ovest decisamente. Si tratta di Arkea Paprec di Sébastien Simon seguito da vicino da SeaExplorer di Boris Herrmann, Hugo Boss di Alex Thomson e da Banque Populaire di Clarisse Cremer che fin qui tiene il passo dei super foiler. Giancarlo Pedote con Prysmian Group naviga una ventina di miglia più a Nord di questo gruppo.
Stessa prua a ponente per un altro gruppo di tre barche da tener d’occhio: L’Occitane di Armel Tripon, LinkedOut di Thomas Ruyant e Bureau Vallée di Louis Burton. Sono le barche posizionate più a Nord della flotta ma anche quelle più a Ovest e questo, dopo il passaggio del fronte, potrebbe rivelarsi vantaggioso.
Due strategie per superare la seconda depressione al largo della penisola iberica quindi: una rotta a W, più veloce ma più lunga e ventosa quindi rischiosa, e una rotta a S lungo le coste del Portogallo, più breve con venti più leggeri e mare meno formato ma meno veloce. A complicare ulteriormente la situazione meteo c’è una terza depressione sub tropicale in arrivo al largo della Canarie tra due, tre giorni…
Dopodiché saranno alisei ma sono ancora lontani.
PRIMI VIDEO ONBOARD PRYSMIAN GROUP
PRIMI MESSAGGI DI GIANCARLO
PRIMO VIDEO ON BOARD PRYSMIAN GROUP
9.11. Ore 4. PRIMA NOTTE IN BISCAGLIA
Questa la situazione della flotta dopo la prima notte di regata: un gruppo di barche con tutti i foiler più recenti ha continuato il bordo mure a sinistra seguendo la rotazione del vento a destra. Un altro gruppo ha privilegiato la rotta più diretta verso Finisterre scegliendo di stringere di più il vento. Alla classifica delle 4 questa opzione viene premiata con Maxime Sorel, Jean Le Cam e Damien Seguin che risultano in testa ma si tratta di una situazione provvisoria.
Giancarlo Pedote e Prysmian Group nella via di mezzo occupano l'ottavo posto.
Dopo la soleggiata partenza ritardata per nebbia di ieri a Led Sables d’Olonne, il vento da S è salito nel pomeriggio e ha permesso ai foiler di allungare al traverso a più di 20 nodi di veleocità. E’ stata una notte relativamente agitata durante la quale la brezza è girata progressivamente a SW.
Thomas Ruyant (LinkedOut) ha avuto problemi con uno hook di gennaker, il gancio che fissa lo strallo all’albero si è staccato e la vela è caduta in coperta provocando qualche danno collaterale. “Niente di grave” ha precisato lo skipper questa mattina “ma ho perso una quindicina di miglia nel rimettere la vela a posto. Peccato perché stavo regatando a contatto con Sébastien Simon (Areka Paprec), Jérémie Beyou (Charal) e Armel Tripon (L’Occitane). Niente di grave, la rotta è ancora lunga. Per ora ho dormito forse 2 ore, cercherò di fare sonnellini aspettando che il vento cali per effettuare le riparazioni.”
Fabrice Amedeo (Newrest - Art & Fenêtres) ha annunciato al comitato di regata che, a causa di un problema di hook di gennaker, ha deciso di fare dietrofront e di tornare verso Port Olona dove il team cercherà di fare un pit stop di breve durata.
8.11. Ore 14.20 - BUONA PARTENZA (QUASI PER TUTTI)
OCS DI LOUIS BURTON La giuria ha dato allo skipper di Bureau Vallée 2 una penalità di 5 ore per partenza anticipata. Dovrà effettuare la sua penalità ripassando la stessa latitudine a 5 ore d'intervallo e ciò prima di 38° N (circa la latitudine di Lisbona).
Pour son départ prématuré (OCS), @LouisBurtonOff (Bureau Vallée 2) a écopé d’une pénalité de 5 heures, signifiée par le jury de course. Louis Burton devra effectuer sa pénalité en passant deux fois à la même latitude, à cinq heures d’écart, avant la latitude 38°40,000N.
— Vendée Globe (@VendeeGlobe) November 8, 2020
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7.11, 10:00 - UNO PER UNO, SCOPRIAMO CHI SONO I 27 UOMINI E LE 6 DONNE AL VIA DELLA REGATA INTORNO AL MONDO IN SOLITARIO. STORIE, ESPERIENZE O ESORDI, BARCHE A DISPOSIZIONE. FAVORITI E OUSTIDER.
6.11, 19:08 - 5 MINUTI DI VITA SULLA BANCHINA DEL VENDEE
6.11 - LA DIRETTA DELLA PARTENZA DI DOMENICA 8.11 CON IL COMMENTO IN ITALIANO? - Ci stiamo lavorando: Saily è in contatto con l'organizzazione del Vendée Globe, e probabilmente riusciremo a offrire le immagini della partenza del giro del mondo in diretta con una telecronaca in italiano! STATE CON NOI!
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5.11 - PARLA ARMEL LE CLEAC'H, L'ULTIMO TRIONFATORE - Il detentore del record della regata (74 giorni): "Sarà edizione ricca di sorprese"
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4.11 IL VIDEO TEASER DEL VENDEE GLOBE 2020
Ivo Lontano (non verificato)