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04/10/2019 - 19:42
Atlantico arriviamo
Mini Transat, chi seguire/1 PROTO
4 VIDEO! - Parte la Mini Transat e noi siamo andati a scoprire per voi nella flotta quali sono i favoriti e gli outsider da tenere d'occhio - PARTE PRIMA: I PROTOTIPI
di Christophe Julliand
La prima tappa della Mini Transat 2019 partirà questo sabato alle 10.30 con quasi due settimane di ritardo rispetto alla data inizialmente prevista. E' tempo per noi di sorvolare la flotta degli 87 partecipanti e di segnalarvi quali vengono considerati favoriti e outsider prima di andare a giocare la schedina del TotoMiniTransat.
La ricetta algoritimica per vincere la Mini Transat - Prima però alcuni elementi della risposta alla domanda cruciale : Chi vincerà la regata ? Vincerà il concorrente che completerà tutte e due le tappe (100% dei vincitori hanno finito il percorso) in meno tempo rispetto agli altri, quindi chi sarà stato regolare in entrambe le frazioni. Cioè chi sceglierà la rotta giusta (strategia) e chi andrà il più veloce lungo quella rotta (conduzione).
Vincerà chi avrà meno problemi tecnici a bordo, chi saprà risolverli in fretta e nel modo giusto (sport meccanico), insomma chi avrà preparato e gestirà meglio durante tutte due le traversate il binomio homo sapiens/barchino (sport di endurance). Non vincerà necessariamente chi avrà la barca migliore sulla carta ma chi saprà tirare il massimo del potenziale del barchino. E non dimentichiamo quel pizzico di quella cosa che, come si dice, aiuta gli audaci.
Saranno due i vincitori uno nella classifica dei prototipi, una in quella delle barche di serie.
PROTO - Iniziamo dai prototipi, cioè non solo dalla più piccola delle classi oceaniche in circolazione ma anche dalla più Open dove sono state provate e collaudate tutte le grandi innovazioni in fatto di progettazione navale, in tutti i campi (materiali, carene, appendici, armo, piano velico ecc).
Quattro favoriti discreti - Tra i 22 skipper di prototipi in partenza, i binomi che tornano più spesso come favoriti nei pronostici sono quattro, tutti recidivi precisa il video sotto, e, aggiungiamo noi, non ce ne sono tanti quest'anno (una dozzina in totale).
François Jambou, FRA 865 - Jambou parte per la sua seconda Mini Transat, questa volta a bordo del 865, la più tirata delle barche del Team BFR Marée Haute. L'865 è uno scow a prua tonda, è il secondo prototipo costruito su progetto di David Raison, lo skipper progettista che ha rivoluzionato il mondo dei 6.50 stravincendo a bordo del 747 la Mini Transat del 2011. La barca ha vinto l'ultima Mini Transat con Ian Lipinski al timone e aveva vinto la prima tappa dell'edizione 2015 con Beaudard come skipper prima di ritirarsi all'inizio della seconda. Jambou è l'attuale leader della ranking list ma preferisce rimanere prudente sul suo statuto di favorito senza però nascondere le sue ambizioni: « Ho già vissuta l'avventura nel 2015 con avarie, rotture, uno scalo forzato a Capo Verde e alla fine gli amici che ti aspettano all'arrivo. Questa volta spero che non ci sarà nessuno all'arrivo, ci vado proprio per la competizione, per vincere. Dopodiché una Transat in MIni 650 non è una cosa da poco. Il fatto di arrivare dall'altra parte è già un'impresa, una vittoria. »
Axel Tréhin, FRA 945 - Tréhin è lo skipper con più esperienza specifica in fatto di prototipi e non solo. Partecipa alla sua prima Mini Transat nel 2013 a bordo di un vecchio prototipo in legno che porta al 13mo posto in classifica generale. Nel 2015, dopo aver recuperato una barca più recente ma in pessimo stato, stacca un quarto posto nonostante le diverse avarie tecniche subite durante la seconda tappa. Su questa edizione parte a bordo di uno dei prototipi più recenti della flotta, un progetto dello studio Marc Lombard che Tréhin ha in gran parte costruito da solo (quindici mesi in cantiere e 3.300 ore di lavoro). Una barca nuova che conosce alla perfezione e che ha già dimostrato un grande potenziale nelle regate d'inizio stagione (compreso il prologo che ha concluso al secondo posto pochi minuti dopo Jambou). Non è né uno scow alla Raison anche se le sezioni anteriori sono larghe e molto lavorate, né un foiler anche se l'ipotesi era stata presa in considerazione all'inizio del progetto, ma poi scartata. Un progetto che punta quindi sull'esperienza dello skipper, sull'affidabilità e sulla preparazione del mezzo, precisa Axel : « Ho veramente la fortuna di aver già fatto due volte questa regata quindi so cosa mi aspetta, anche se ogni volta lo scenario è diverso e che possono capitare tante cose sull'acqua. Spero aver fatto tutto per non aver problemi. Poi bisogna essere lucido, anche il vincitore avrà i suoi problemi. Vincerà colui che farà meno errori, non chi non ne farà affatto. Spero aver commesso meno errori possibili durante la preparazione e farne poche sull'acqua. »
Erwan Le Mené, FRA 800 - Come il suo collega Jambou citato sopra, anche Erwan Le Mené ha vissuto l'avventura durante la scorsa edizione : una collisione con un oggetto galleggiante e il sogno di mettere a segno un bel risultato sportivo se ne va mentre metteva la prua verso Dakar per sistemare la barca. Le Mené ci torna con la stessa, il numero 800, altro progetto Lombard, vincitore della Mini Transat del 2015 nelle mani di Frédéric Denis e con le stesse ambizioni : « Già completare la traversata non è poco, poi cercare un risultato sportivo: era già questo l'obiettivo la prima volta, non posso mentire, sono qui per questo. Finire sul podio vorrebbe dire aver lasciato dietro diversi concorrenti forti. Più il gradino sul podio sarà alto, più sarò felice di girare questa pagina, di chiudere questa parentesi Mini nella mia vita. »
Tanguy Bourroulec, FRA 969 - Il Pogo Foiler ha fatto parlare di se spinto da video spettacolari pubblicati sul web come questo :
Le scelte progettuali del guru Guillaume Verdier sono radicali : prua tonda tipo scow, grandi foil laterali non così diversi da quelli degli AC75, più alette nella parte bassa delle pale del timone (quelle che gli IMOCA non possono montare). E si vola. Lo scopo però non è soltanto quello : volare in alcune condizioni si, ma rimanere performante in altre. Altra incognita : quella dell'autopilota, il miglior amico del navigatore solitario. Questo aveva tradito Simon Koster e il suo avveniristico 888 nel 2015 prima ancora della legalizzazione definitiva dei foil dopo quell'edizione (ci torniamo più avanti). Se una soluzione è stata trovata in questo campo lo sapremo soltanto all'arrivo.
Sarà questo quindi il binomio vincente? Bourroulec, alla seconda partecipazione dopo una prima Mini Transat in Pogo 3 tra le barche di Serie conclusa poco lontano dal podio, rimane prudente e lucido sulla relativa mancanza di conoscenza del mezzo: «Mi vedo come un outsider perché non ho navigato tutte le miglia come hanno fatto i miei concorrenti, ho fatto soltanto due regate. Però so che, se tutto va bene, posso essere un outsider temibile e colpire. Ci torno per fare una bella performance e perché mi è piaciuta la prima volta.»
Degli outsider ancora più discreti
Raphael Lutard, FRA 900 - C'è stato un cambio di timoniere nel team Arkema diretto da Lalou Roucayrol (un veterano della Mini, Roucayrol vi partecipò nel 1985 a bordo di un Surprise tagliato per entrare nel limite dei 6 metri e mezzo di lunghezza, altri tempi). Al posto di Quentin Vlamynck che ha concluso la Mini del 2017 al settimo posto (14mo al termine della prima tappa, 6to nella seconda), ecco Raphael Lutard che ha dichiarato a proposito di questa sua prima partecipazione : «Sarà un grande viaggio di scoperta. Sto ancora imparando, e l'obiettivo sarà quello di ottimizzare ulteriormente questo incredibile prototipo e renderlo ancora più affidabile.»
Morten Bogacki, GER 934 - Con questa barca, puro scow progettato da Bertrand, il tedesco Jorg Riechers è arrivato secondo dietro a Lipinski nel 2017. Il nuovo skipper non ha però l'esperienza specifica del suo predecessore in fatto di Mini Transat.
Markos Spyropoulos, GRE 931 - Un altro progetto Bertrand ma questo semi scow, che il nostro Andrea Fornaro ha portato a un bel quarto posto nel 2017. Anche qui però Markos che ha partecipato alle regate del circuito italiano, non ha l'esperienza da regatante di Fornaro. - La semplicità è spesso una virtù. Secondo diverse persone che abbiamo potuto intervistare a La Rochelle sul tema prototipi e favoriti, Fabio Muzzolini e il suo 716 (Progetto Lombard), Vincent Lancien e il suo prototipo Manuard 679 dispongono di barche semplici e collaudate.
Matteo Sericano ITA 888 e la storia della rana verde - Chiudiamo questa carellata con il giovane Matteo Sericano e la sua ''rana'' come viene soprannominato lo strano oggetto che è il prototipo Eight Cube numero 888. Un prototipo firmato dai giovani progettisti dello studio Mer Forte diretto da Michel Desjoyeaux per la Mini Transat 2015 dello svizzero Simon Koster. Fece sensazione quattro anni fa a Douarnenez per le forme tonde della prua a scow, la doppia tuga e, sopratutto per i foil sui timoni e sulle derive laterali a L curvi sotto la barca per non superare i 3 metri di larghezza. Koster ha concluso la MT del 2015 al settimo posto. Per l'edizione successiva, allorché la classe aveva autorizzato quindi di superare il limite dei tre metri di larghezza con le appendici, molti si aspettavano di vedere l'aggiunta di foil piegati ma questa volta verso l'esterno, come sui 60 piedi della classe IMOCA. Invece no, Koster partì per la sua terza Mini Transat (la prima nel 2013, in barca di serie, secondo classificato) con derive laterali dritte così come i timoni senza più le alette terminali. Scelta azzeccata : Koster ha terminato la MT del 2017 al terzo posto.
Ora dopo l'indispensabile doppia gavetta (prima in cantiere ad aiutare Alberto Bona nei suoi progetti Mini 650 e Class 40, poi in acqua navigando con un vecchio Pogo 2, una delle poche barche disponibili in Italia), il giovane Matteo ha scelto di astare l'asticella con umiltà e razionalità alla ricerca delle regolazioni giuste e dei limiti di un prototipo complicato. Dopo il disalberamento vissuto durante lo scorso GPI si è trasferito in Bretagna a La Trinité dove si sono radunati altri prototipi e dove ha potuto scambiare informazioni e comparare le pproprie performance con quelle dei concorrenti. Tutta esperienza specifica che si somma a quella accumulata da giovanissimo regatante sulle derive, che potrebbe portare i suoi frutti.
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