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04/05/2019 - 13:15
Primo round: in vantaggio RS Aero, resta in scia il Laser. Parola al Mid Year WS
Singolo olimpico 2024: update
Come avevamo già scritto, l'Evaluation Panel di World Sailing si dichiara favorevole alla scelta del RS Aero (80%) quale nuovo singolo olimpico maschile e femminile dal 2024 (QUI il nostro post con la previsione: rispettata). Ma lascia anche aperto il finale (altrettanto previsto) nel quale il Council può ancora scegliere di mantenere olimpico il Laser (65%). Con quale nome? E' un'altra storia, anche se strettamente connessa. Fuori causa Melges 14 (54%) e D-Zero (52%). COSA SUCCEDE ADESSO
Il passo dell'Evaluation Panel di World Sailing, atteso e previsto (QUI IL NOSTRO POST), è arrivato. Formalmente non significa ancora nulla: si tratta solo di una "guida" per l'Equipment Committee, il quale a sua volta farà la sua "recomandation" al Council cui spetta la selezione della categoria olimpica. Questo nei prossimi giorni al Mid Year Meeting di Londra. Ma anche dopo la scelta finale, tutto può tornare ancora in discussione, all'Annual General Meeting con la General Assembly delle nazioni aderenti alla federvela mondiale, le quali potrebbero a maggioranza revocare queste decisioni e prenderne altre. Insomma la strada è ancora lunga, per la gioia e la serenità dei velisti di tutto il mondo che non possono fare programmi a medio-lunga scadenza, mentre le alte sfere traccheggiano nella politica.
Dunque l'Evaluation dice RS Aero, l'Equipment potrà fare più o meno lo stesso, il Council, sulla spinta inevitabile della stragrande maggioranza di paesi che sono pieni di Laser in tutti i circoli e le spiagge, rimetterà in pista il Laser. Il quale come è noto sta vivendo una guerra interna di interessi commerciali e potere il cui finale è largamente imprevedibile, e davvero potrebbe influire sulle decisioni olimpiche.
LA VALUTAZIONE - Il report dell'Evaluation Panel (che vi riproponiamo in originale con il link qui sotto), racconta con tante parole e molto burocratese-tecnico i 5 giorni di trials di Valencia, spiegando come si è arrivati alla decisione finale anche sentendo pareri di velisti, coach, stazzatori. In premessa chiarisce anche - e non è cosa da poco - che la sua valutazione ha riguardato solo le barche e non la verifica sul fatto che classi e cantieri siano in regola con le norme antitrust ("spetta all'Executive Office").
Alla fine l'Evaluation tira fuori una classifica (scoring matrix) con queste percentuali:
1. RS Aero 80%
2. Laser 65%
3. Melges 14 54%
4. D-Zero 52%
LA SCHEDA TRA LE 4 CONCORRENTI
Nei commenti, RS Aero è stato descritto come "divertente, veloce e piacevole, con semplici e ben realizzati concetti che sono stati apprezzati dai velisti". Lo scafo richiede buona sensibilità e secondo gli atleti che lo hanno testato presenta potenziali di sviluppo per far emergere le capacità veliche dei singoli. Le qualità costruttive e la capacità di una produzione di massa sono altre caratteristiche valutate positivamente, così come la credibile politica di prezzi.
Il Laser è forte della sua storia e il report lo riconosce, aggiungendo però che restano problemi di distribuzione in alcune aree (Africa e Sud America). Piace la filiera creata con 4.7 e Radial. Il report chiarisce con una nota che "questa valutazione non considera le comunicazioni di ILCA sulla revoca della licenza a uno dei cantieri costruttori."
Il Melges 14 è "facile da armare e attraente da vedere in acqua e a terra. I velisti però hanno considerato la barca troppo potente con entrambe le vele maschile e femminile, mentre lo scafo resta troppo grande per equipaggi giovani.
Il Devoti D-Zero è piaciuto per la possibilità di effettuare molte regolazioni favorendo le qualità tecniche oltre a quelle atletiche, ma ha "spaventato" l'Evaluation Panel per l'annunciata modalità costruttiva da parte di vari cantieri (nella smania di apparire i più antitrust di tutti) in assenza di un manuale sui controlli di stazza, ancora da sviluppare.
Seguono poi vari capitoli con le singole classifiche di valutazione su prezzo, trasporto, estetica, peso equipaggi, prestazioni, universalità, qualità e standardizzazione dei processi costruttivi, persino rispetto dei criteri di sostenibilità e rilievi medici. Nei singoli paragrafi si trovano interessanti considerazioni. RS Aero è talmente semplice che alla fine la differenza la fa soprattutto la capacità atletica e il modo di portare la barca oltre la tattica che è uguale per tutti. Il Laser dopo tanti cicli olimpici non ha quasi più segreti, è una barca dive emergono fisico e tattica, meno la tecnica di regolazione della vela. Il M14 è criticato nell'ergonomia: è stato trovato scomodo per la forma dello scafo, difficile assicurarsi in posizioni stabili, specie in poppa. La forza del D-Zero dipende un po' troppo da vento e mare: ha una prua con volumi molto ridotti che rende difficile portare la barca con onda e vento fresco, influendo negativamente sulla posizione del timoniere e sulla gestione della barca.
Forse inatteso il coefficiente finale alla voce "performance": RS Aero 3,9, Laser 4, Melges14 2,3, D-Zero 3,0. Il "vecchio" Laser di Brice Kirby, 50 anni di progetto, ancora va di più dei giovani e rampanti presunti eredi... Significativa anche quest'altra frase dal report: "I velisti riconoscono che il design del Laser appare vecchio, ma la sue prestazioni sono ancora ottime in tutte le condizioni."
Altrettanto interessanti i dati raccolti sulle capacità costruttive dei cantieri. RS Aero ha un cantiere attualmente produttore con una capacità di 30 barche/settimana pari a 1500 barche/anno, e dichiara la possibilità di spingersi fino a 2000. Laser ha tre cantieri: Performance Australia 30 barche/settimana, Japan 5 barche/settimana, Laser Performance 50 barche/settimana, non a caso ci sono 217mila Laser in giro nel mondo. Melges 14 è agli albori con 230 barche costruite finora e con una capacità produttiva di 2,5 barche/settimana, in espansione, collegata con il network distributivo che unisce anche MacKay (NZL) e Ovington (UK). D-Zero ha 220 barche costruite, capacità del cantiere in Repubblica Ceca di fare 2,5 barche/settimana, che in tempi stretti può essere aumentata a 20 barche/settimana.
Interessanti (da studiare nel documento originale al link che trovate sotto in questa pagina) i confronti dettagliati sui prezzi delle singole parti e componenti, che ovviamente impatta nel costo finale di barca e campagna olimpica.
I componenti del Panel, presieduto da Dina Kowalyshyn (USA): Jurgen Cluytmans (BEL), Stefan Rahm (SWE), Yann Rocherieux (FRA), Nadine Stegenwalner (GER), Torben Grael (BRA), Jo Aleh (NZL), Bernard Destrube (FRA), Rob Holden (RSA), Hendrik Plate (GER), Jaime Navarro (ESP), Simon Forbes (GBR) e in aggiunta un tecnico nominato dalla coach commission, Alp Alpagut (TUR, che lavora per la squadra italiana), presente ai trials.
Spiegata anche in dettaglio l'attività durante i Trials, con le città candidate a ospitarli (c'era anche Genova), gli atleti che hanno provato le barche, tutte cose che nei giorni di Valencia sono apparse "segrete" e misteriose (c'era anche un severo vincolo di riservatezza per tutti i partecipanti). La stessa WS, che pure ha comunicato abbastanza informazioni basic sui trials, non ha previsto media facilities per l'evento, che di fatto non ha avuto giornalisti presenti. Così è diventato un caso quello della presenza di un giornalista italiano, che ha diffuso poche foto e testi da Valencia, e che altri media internazionali hanno individuato come legato a uno dei produttori delle barche a confronto. Ci facciamo sempre riconoscere.
L'ORIGINALE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL PANEL DI WORLD SAILING SUI TRIALS DI VALENCIA
COSA SUCCEDE ADESSO? - Come detto in apertura, il report e la classifica del Panel arrivano all'Equipment Committee (oltre che al pubblico), per le raccomandazioni al Council del Mid Year Meeting. La pratica è in corso e l'esito resta aperto, ma adesso a due sole soluzioni: il singolo olimpico di Parigi (Marsiglia) 2024 sarà l'RS Aero o il Laser. E quando scriviamo Laser si apre tutta un'altra storia... (QUI gli ultimi sviluppi)
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