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11/03/2019 - 11:42
Giro del mondo estremo
Infinita Golden Globe!
Randmaa: 252 giorni
Dopo oltre 8 mesi intorno al mondo, il navigatore solitario estone (56 anni), è il terzo sul traguardo di Les Sables d'Olonne, accolto come di consueto da una folla calorosa (e dai suoi due gemelli nati mentre era in oceano!). Dopo Van Den Heede e Slats, completa il podio della massacrante regata intorno al mondo con barche e attrezzature vintage. E in gar restano ancora due velisti... - FOTO - 3 VIDEO DELL'ARRIVO!
"Questo è il sogno più grande della mia vita e sono molto molto felice di averlo realizzato, e per questo devo dire grazie a mia moglie!" Uku Randmaa con la sua barca One and All, ha tagliato il traguardo della Golden Globe Race a Les Sables d'Olonne alle 9 di mattina di domenica 10 marzo. Migliaia di persone ad attenderlo lungo il canale e a terra, complice il sole e il giorno festivo. All'ormeggio per lui l'incontro più atteso: la moglie Maibi e i due gemelli Thor e Orm, nati poco dopo la sua partenza per questa regata infinita.
Ad abbracciarlo anche il vincitore Jean-Luc Van den Heede e il secondo Mark Slats, e due dei concorrenti della GGR che sono naufragati e salvati nel corso della circumnavigazione: Loick Lepage e Susie Goodall. Dopo 252 giorni di mare, anzi di tutti i mari del mondo, Uku ha raccontato che a bordo restavano solo tre buste di zuppa (il cibo era razionato da settimane), si è avventato sulla pizza offerta in banchina e anche sullo champagne.
Otto mesi e mezzo da solo e una dieta ferrea da almeno un paio di mesi: "Penso di aver perso 20 chili - dice Uku - Da Hobart in poi ho capito che il cibo sarebbe andato scarseggiando, così ho iniziato a dividere le porzioni previste a metà, o anche di più... ma alla fine non mi sono fatto mancare due pasti al giorno, per quanto frugali... La mia salute non ne ha risentito, l'unico problema era la stanchezza in caso di lavori fisici a bordo."
LE BONACCE ESTENUANTI A SANT'ELENA - "La parte peggiore del viaggio è stata la perdurante assenza di vento, in particolare l'alta pressione intorno a St. Elena che mi ha bloccato una settimana. Per il resto la mia preoccupazione principale è sempre stata quella di tenere insieme la barca, evitare di rompere qualcosa e non essere in grado di finire la regata."
OCEANO DI MONDEZZA - Ahimè anche Randmaa riporta brutte impressioni sulla salute degli oceani: "Il maggiore inquinamento, soprattutto plastica, l'ho trovato intorno a Capo di Buona Speranza, a causa delle correnti. Una volta ho sbattuto contro una...porta, e in un'altra occasione ho visto in acqua un intero albero: se l'avessi urtato avrei sicuramente rotto il timone!"
E qual è stata la parte più belle del giro così lungo? "Oh, gli oceani del sud: le onde, la solitudine assoluta, guardavo le onde per ore e mi sorprendevano sempre, non ce n'è una uguale all'altra."
LA STORIA DEL SUO GIRO - Girato Buona Speranza in quinta posizione, Randmaa ha recuperato fino alla terza nelle durissime condizioni dell'oceano Indiano, che ha portato al salvataggio di tre concorrenti: l'indiano Abhilash Tomy,l'irlandese Gregor McGuckin e il francese Loïc Lepage. L'estone ha poi mantenuto il terzo posto al passaggio al gate di Hobart, nonostante le 72 ore di penalità per l'uso improprio di informazioni ricevute da un radioamatore.
In gara c'è ancora lo statunitense-ungherese Istvan Kopar che si trova a 950 miglia dall'arrivo: è atteso tra il 18 e il 19 marzo! I primi quattro sono arrivati tutti "davanti" simbolicamente al vincitore della prima storica Golden Globe del 1968. Non a caso la premiazione ufficiale della GGR è programmata per il 22 aprile, il giorno dell'arrivo di Sir Robin Knox-Johnston.
Sarà un giorno particolare, è prevista anche la possibilità di navigare nel weekend a bordo del leggendario Joshua di Bernard Moitessier grazie agli amici del Museo Marittimo di La Rochelle. L'ultimo velista in gara è il finlandese Tapio Lehtinen, fermo in bonaccia a 4800 miglia dalla Francia...
L'ENTRATA NEL CANALE
L'ACCOGLIENZA A TERRA
SUL PALCO
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