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16/02/2019 - 17:46

Progetti per la Mini Transat

Questo è l'anno dei Mini volanti?

In vista della Mini Transat 2019 il mondo Mini è in fermento: in questa esclusiva guida vi sveliamo alcuni dei progetti più innovativi e sorprendenti, tutti con lo sviluppo del tema "foiling" adattato a 6 metri oceanici: dal Pogo 4 a Speedy Gonzales... - FOTO

 

di Christophe Julliand

Sarà il 2019 l'anno dei foiler nel mondo dei prototipi Mini 650? Lo sapremo soltanto a metà novembre, in Martinica, al traguardo della prossima Mini Transat. Intanto il piccolo ma sempre dinamico e innovativo mondo dei Mini 650 continua ad esplorare le possibilità offerte dal foiling in oceano.

I difficili inizi del foiling in Mini 650 - Fin qui, i vari tentativi di foiling nel campo Mini 650 non sono stati del tutto convincenti: Arkena il futuristico prototipo ha dovuto accontentarsi del sesto posto nella Mini Transat del 2017; lo svizzero Simon Koster, sempre per la MT del 2017, ha preferito smontare i foil che aveva istallato sul suo prototipo per la transat del 2015. Certo, hanno fatto il giro del web le spettacolari immagini riprese a Lorient nel gennaio del 2017 del glorioso Magnum 747, in volo grazie ad appendici aggiuntive concepite da SeAir, ma non si è mai visto il famoso prototipo confrontarsi con gli altri in questa configurazione. Ora, girano voci – senza nessuna conferma - che qualcuno avrebbe comprato il 747 ancora in vendita un'anno fa con l'intenzione di portarlo in regata. Staremo a vedere.

Due progetti Verdier da vedere - C'è però chi continua a credere nel concetto del foiling in Mini 650 come, per esempio il progettista Guillaume Verdier che ha collaborato ad (almeno) due progetti di prototipi a foil radicalmente diversi l'uno dall'altro.

Iniziamo da quello che viene chiamato Pogo 4 sui social, e cioè il prototipo attualmente in fase di costruzione presso il cantiere Structures, produttore del Pogo 3, il Mini di Serie che sta dominando le ultime stagioni. I rendering e le prime immagini pubblicate evidenziano la prua tonda tipo scow e lasciano presumere, per le appendici, che si tratti di un tipo di derive curve, i cosiddetti ''Dalì-foil'' per la loro somiglianza con i famosi baffi del pittore surrealista, qualcosa di simile a quanto si vede tra i 60 piedi IMOCA.

Non si sa nulla invece della forma dei timoni: ma è probabile, dato che sono autorizzati sui Mini ma non sui 60 piedi, che le pale saranno dotate del classico profilo a T per aiutare a sollevare la barca e stabilizzare il volo. Perché di volare si tratta e la questione rimane questa, come ha sottolineato il titolare del cantiere Structures in un'intervista a Voiles&Voiliers: «Dobbiamo prima riuscire a volare, ma soprattutto vedere se voleremo abbastanza. Abbiamo scelto una barca a foil non solo per aumentare la potenza ma per sollevare completamente lo scafo dall'acqua. Poi, non è detto che il gioco valga la pena per una traversata dell'Atlantico.»

Dal Coconuts Sail Team arriva Speedy Gonzales - Il secondo progetto, anche questo firmato da Guillaume Verdier, guarda più alla Coppa America che verrà, cioè ai futuri AC 75, che a monoscafi del Vendée Globe. In effetti, la particolarità di Speedy Gonzales, il prototipo numero 936 costruito a casa da e per il Coconuts Sail Team, risiede nella forma delle appendici, in particolare la geometria dei foil laterali a Y, non così lontano da quello che vedremo sulle barche della Cup, ma con una differenza fondamentale: il Mini conserva una chiglia basculante con un bulbo terminale di 300 chili per garantire il raddrizzamento. Sono previste tre posizioni per i foil laterali: 11. alzati per ridurre il freno idrodinamico, 2. profondi per le fasi di pre partenza rispettando il limite dei tre metri di pescaggio del regolamento e 3. intermedia per il volo, la cui altezza verrà regolata azionando l'incidenza delle alette del foil. Per lo stesso motivo l'inclinazione dei T foil terminali sulle pale del timone sarà regolabile di 6 gradi in avanti o indietro, come i flap di un aereo.

E' con questo aereo - a naso appuntito e non a prua tonda - che il californiano Jay Thompson, capitano del Coconuts Sail Team, vuole provare a ripetere il successo del suo connazionale Norton Smith che vinse nel 1979 la seconda edizione della Mini Transat a bordo di American Express, una barca che stupì all'epoca per i suoi innovativi e allora dirompenti water ballast.

Sezione ANSA: 
Saily - Altomare

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