La Procura di Roma apre un fascicolo
Naufragio Bright
E' stato un cargo?
Un post su facebook fa riaprire il caso del naufragio del Bright e della scomparsa dei due velisti Aldo Revello e Antonio Voinea. La procura di Roma apre un'indagine, l'ipotesi è che la barca sia stata speronata da una grossa nave da carico. E' stata subito una delle ipotesi considerate più probabili per la dinamica dei fatti. Ora ad avvalorarla ci sarebbe una testimonianza...
Il caso dei due velisti della barca Bright, dispersi in oceano Atlantico nell'inverno scorso, che aveva tanto fatto discutere, con ricerche proseguite a lungo anche a cura di una nave della Marina italiana, si riapre grazie a Facebook. Un post tra i tanti, forse anche sospetto, inizialmente ignorato. Poi una insistenza, particolari e coincidenze, e alla fine la decisione di Rosa Cilano, moglie di Aldo Revello uno dei due skipper dispersi, di rivolgersi alla procura che ha aperto un fascicolo di inchiesta. L'affondamento della barca, secondo quanto rivelerebbe il misterioso interlocutore social, è avvenuto per lo speronamento da parte di un Cargo.
Del resto, nei giorni della tragedia, analizzando il caso (Epirb che ha funzionato solo per pochi minuti, assenza di detriti e resti della barca nonostante lunghe e dettagliate perlustrazioni da parte della Marina portoghese, mancanza di contatti radio con le vittime) tutto faceva pensare a un evento violento e rapido, con affondamento immediato della barca forse persino con i due velisti a bordo. Le ipotesi in questo caso sarebbero solo un paio: l'urto con un grosso animale, una balena, o un oggetto semisommerso come un container, oppure lo speronamento da parte di una nave.
Il traffico marittimo è uno dei pericoli più intensi di chi va per mare. Le navi commerciali che percorrono le solite rotte con equipaggio ridotto spesso hanno turni di guardia molto "leggeri", e se un grosso cargo speronasse un piccolo yacht a vela il rumore a bordo della nave sarebbe impercettibile. Ora il caso si riapre su uno degli scenari considerati più probabili fin dall'inizio. Ma forse è tardi: se qualche nave passata nei paraggi ha trovato tracce dello speronamento a prua, può averle fatte sparire in cantiere. Altra possibilità è controllare i tracciamenti storici delle navi sulla zona del naufragio.
(ANSA) La procura di Roma ha aperto un fascicolo sul caso di Aldo Revello e Antonio Voinea, due velisti spezzini dispersi il 2 maggio scorso al largo del Portogallo grazie a alcune informazioni inviate alla moglie di Revello relative al presunto speronamento della barca a vela a opera di un cargo.
E' stata la stessa Rosa Cilano Revello a renderlo noto. Il primo contatto con la fonte anonima è avvenuto un mese fa via Facebook con un post in cui si affermava che "Aldo e Antonio sono morti, il Bright è stato speronato da una nave cargo".
Il contatto ha scritto in inglese e ha fornito molti dettagli. "Un mese fa questo contatto - ha spiegato Rosa Cilano -. Abbiamo pensato a un mitomane o a un tentativo di chiedere soldi. Non è andata così. Da un mese questa fonte mi scrive e ci ha fornito dettagli troppo precisi per pensare non siano veri. E combaciano tutti con i dubbi che avevamo sin dall'inizio".
Per questo la donna ha deciso di passare le informazioni alla Procura della Repubblica di Roma. "Non posso dire molto - ha detto Cilano -, ma il mio obiettivo adesso è portare questa fonte a uscire allo scoperto, a testimoniare. Immagino ci sia paura di perdere il lavoro o magari altro. E con lui chiunque sa qualcosa o ha visto qualcosa parli". (ANSA)
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