Storia

18/10/2018 - 13:30

Storie

Arthur Witty, dal mare al sogno del calcio

Alle radici di una grande avventura sportiva come quella della città di Barcellona c’era il sogno di due giovani che decisero di investire proprio nello sport, contaminando la realtà sportiva locale con l’influsso della concessione anglosassone, portando avanti con successo una delle più grandi aziende produttrici di barche dell’epoca

 

Arthur Witty Cotton nasce a Barcellona nel lontano 1878. Viene da una famiglia molto particolare, suo padre era infatti Frederick Witty, un imprenditore britannico originario dello Yorkshire. Frederick decide di tentare fortuna in Argentina, ma molti dei suoi amici gli sconsigliano l’impresa transoceanica e lo invitano a restare in Europa, ad esempio provando a trasferirsi in Spagna. Una volta emigrato nella penisola Iberica Witty fonda un’impresa costruttrice di barche che chiamerà molto semplicemente “F. Witty” e inizia quindi a intensificare i rapporti commerciali tra la Spagna e il la sua patria, il Regno Unito. 

Cinque anni dopo nasce il suo primo figlio, Arthur, al quale presto farà compagnia il fratello minore Ernest. I due figli vengono indirizzati dal padre alla carriera commerciale ed iniziano a frequentare la Merchant Taylors’ School nel Merseyside. In quell’ambiente scolastico lo sport rappresentava uno dei pilastri più importanti dell’educazione del giovane gentiluomo dell’epoca. Il giovane Arthur non apprende solo le basi dell’economia e del commercio per seguire le orme del padre, ma si avvicina anche al mondo del mondo del rugby. È un incontro fortunato, si distingue come attaccante nella squadra locale. Finiti gli studi, Arthur e suo fratello tornano a Barcellona e seguono con amore e convinzione il sogno paterno. La “F. Witty” diventa così la “Witty Sociedad Anonima” meglio nota anche come la “Witty S.A”.   

Le navi e il mare sono una grande passione di Arthur, che però vuole anche continuare a giocare a rugby. All’epoca però il rugby era un gioco quasi totalmente sconosciuto a Barcellona e, vista la sua scarsissima diffusione di questo sport nel capoluogo catalano era impossibile trovare campi da rugby e l’attrezzatura necessaria per giocare. Arthur e suo fratello Ernest decidono quindi di organizzare partite di calcio tra le squadre composte dagli impiegati dell’azienda di famiglia. Ernest decide di dedicarsi corpo e anima al tennis, tanto da arrivare ad essere nel 1899 uno dei fondatori del “Real Club de Tennis de Barcellona”. Non solo, intraprende anche la via del giocatore di tennis professionista, incontrando Hans Gamper, noto come colui che nell’ottobre del 1899 fondò il Futbol Club Barcelona.

Il progetto entusiasma i fratelli Witty, che subito collaborano con Gamper. Fu così che l’azienda anglo-catalana produttrice di barche, con i suoi proventi iniziò a finanziare il Futbol Club Barcelona. Inizialmente si trattò di comprare fischietti per arbitrare la partita, di farsi inviare dall’Inghilterra le reti adatte alla porta o palloni conformi al regolamento. Leggenda vuole che quando si trattò di disegnare le maglie della squadra, furono proprio i due fratelli a scegliere il celebre colore “blaugrana” ispirandosi al colore della divisa ufficiale della squadra di rugby della Merchant Taylors’.

È questo l’inizio di una leggenda che vive ancora oggi. Il club catalano diventa infatti una delle squadre più premiate, più seguite e più vincenti della storia del calcio moderno. I fratelli Witty e Hans Gamper hanno il merito di aver investito molto nello sport, hanno creato una polisportiva attiva ancora oggi che vanta eccellenti squadre professionistiche anche nel calcio a 5, nell’hockey su pista e su pattini in linea, nella pallacanestro, nella pallamano e nel football americano. Questo ha sicuramente contribuito alla forte identità sportiva della città, che nel 1992 ha ospitato i Giochi Olimpici, vantando infrastrutture sportive di altissimo livello. Barcellona ospita ogni anno tantissime competizioni di ogni tipo: i più grandi nomi del calcio riempono lo stadio Camp Nou, si può vedere scendere in campo le stelle mondiali del tennis. C’è anche il poker, basti pensare all’importantissima tappa dell’EPT Barcelona.

L’identità sportiva di una città è molto importante, specie per i valori che lo sport trasmette tanto ai suoi praticanti che ai suoi spettatori. Alle radici di una grande avventura sportiva come quella della città di Barcellona c’era il sogno di due giovani che decisero di investire proprio nello sport, contaminando la realtà sportiva locale con l’influsso della concessione anglosassone, portando avanti con successo una delle più grandi aziende produttrici di barche dell’epoca.  

Photo  by davidleeyyz(Author),  CC0 Creative Commons

 

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