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08/06/2018 - 11:05
Vele olimpiche e dintorni: analisi di un fenomeno giovane e dirompente
Cosa c'è dietro al Kite Olimpico
Una inchiesta vecchio stampo, alla scoperta del mondo Kite: cosa c'è dietro alla specialità che sarà olimpica per la vela dal 2024? Il format sul tavolo (Kite+foil) è nuovo, anzi nuovissimo, ma i vertici IKA promettono un prodotto sportivo e mediatico di altissimo livello, con performance stellari anche in condizioni di pochissimo vento. Provenienze, formati, spunti tecnici. E una raffica di interviste a protagonisti del "paracadute" che farà vincere medaglie storiche
di Miki Cerquetti
Ebbene pare che ci siamo, dopo polemiche feroci, sembra che in questa midseason londinese di WS si è posto un punto fermo all’angosciante spettacolo della nuova gestione delle classi olimpiche. Il percorso da qui al 2024 è lungo ma finalmente c’è una via.
Certo è che bisogna fare i conti con i numeri ed il mondo Kite, dopo la delusione del 2012, festeggia me sempre con un relativa diffidenza. Ma i proclami assoluti del Presidente Babini non lasciano spazio a molte esitazioni. Sembrerebbe che il futuro del kite è Foil, questa disciplina permette di gareggiare con condizioni di vento pressochè inesistenti a performance stellari. Il format proposto è nuovo anzi nuovissimo ma i vertici IKA , su cui tutto si può dire ma a livello tecnico sono il top, penso che riusciranno a tirare fuori un prodotto sportivo e mediatico di altissimo livello.
A mio modesto avviso il vero nodo gordiano della questione sono le polemiche che si potranno attivare intorno al sistema di stazza e registrazione dei piantoni anche perché il sistema foiling è veramente particolare ed oltre alle forme entrano in valutazione anche le flessioni e torsioni del materiale. Possiamo dire che due piantoni perfettamente identici possono avere prestazioni assolutamente differenti solo con la diversa gestione della fibra.
Quindi se si entra nel trip dell’attrezzatura non esiste alcuna garanzia per evitare le polemiche, è veramente difficile garantire attrezzature perfettamente eguali per tutti.
Qualche settimana fa la classe internazionale IKA ha posto un blocco alla periodica registrazione di nuove attrezzature per il sistema formula. Sia brand che atleti hanno chiesto un attimo di riflessione, chiaramente c’è chi è rimasto fuori ma poi…. Ovvio che quando si parla di olimpiade stiamo parlando dei vertici massimi dell’agonismo sportivo, quindi la tensione si esplica anche sull’utilizzo di attrezzature.
Nell’AGM di Bruxelles di due anni fa il segretario Markus anticipò l’idea che il piantone olimpico venisse scelto dopo un primo anno di regate open , in base ai risultati, ergo piantone monotipo olimpico per tre anni. Non si può fare contenti tutti ma questa soluzione mi sembra comunque complicata un ibrido da monotipia e open class difficile da gestire…. Sicuramente serve una registrazione per limitare un eccesso vorticoso ma andare a creare un simile marasma tra il mondo degli atleti, che hanno le loro attrezzature gelosamente custodite e frutto anche di accordi di sponsorizzazioni, mi sembra sostanzialmente inutile! Va anche detto che, nel vortice delle mode e delle chiacchere del momento, per certe brand avere una disponibilità immediata è relativo, avere a che fare con loro richiede laboriose raccomandazioni.
Diciamo che sei anni sono tanti ma neanche troppi considerando il complesso lavorio che ci sarà (le polemiche e le sorprese non mancheranno. Insomma forse un sistema Open ma con registrazione Formula è al momento la soluzione più semplice anche perché…. (leggere intervista con Calbucci più avanti nel testo).
Come previsto quello che doveva essere un articolo di presentazione ai misteri del Kitefoil si è trasformato, grazie ad una bella serie di chiacchierate amichevoli, in una raccolta di interviste e 360° su questo nuovo mondo e sui personaggi che lo animano! In queste conversazioni sono anche venute fuori delle interessanti anticipazioni. Alla fine: cos’è il Kitefoil (o Foilkite), come funziona chi lo pratica o chi lo vorrà praticare ecco una panoramica di personaggi opinioni idee e …suggerimenti.
1. Mazzanti “The Boss” manager della Moses, Fabbrica italiana di piantoni kite
Saily - Il Kite è olimpico!
Mazzanti - Non avevo dubbi, con una flotta francese che in foil è fortissima (6 atleti tra i primi dieci al mondo di ranking) per loro una medaglia è quasi certa... ma siamo POI sicuri? Ricordo ancora come se fosse oggi quel 13 novembre del 2012…
S - Pare di si, dunque la Moses è una ottima fabbrica di foil…
M - E tutto made in Italia! Abbiamo dipendenti e produzione tutto in romagna! Abbiamo venduto lo scorso anno duemila piantoni in tutto il mondo, abbiamo una collaborazione per la fusoliera in alluminio con la stessa fabbrica che fa i pezzi per la Ducati…
S - Fusoliera? Jimmy mi spieghi la terminologia del piantone?
M - Allora il piantone è il pezzo nel suo complesso. L’albero (mast) è il pezzo verticale che unisce lo scafo alla fusoliera, che è il segmento orizzontale che unisce l’alettone anteriore (front wing) e il piccolo alettone posteriore che è lo stabilizzatore….
S - Una costruzione sofisticata...
M - Sofisticatissima, con un range produttivo elevatissimo, qui è il problema, spero che la classe adotterà un sistema white board o lasci tutto open, non è un sistema facile da stazzare. Tanto l’evoluzione arriverà a un limite fisiologico, direi che ci siamo vicini… Io onestamente suggerirei un open registrato. Considera pure che adesso il piantone completo Moses con tavola da gara non supera i 3000 euro al pubblico ma come brand agli atleti che si impegnano nell’agonismo viene fatto un trattamento di favore (particolarmente di favore).
S - Come vedi il fisico ideale del kiter olimpico?
M - A differenza del windsurf se si mantiene un sistema formula multiaquilone e il limite minimo a 6 nodi la differenza reale di peso è veramente ininfluente, tra 70 e 90 kg non è li che si fa il gioco. Certo è che se si arriva a 4 nodi forse il peso conterebbe di più.
S - In questo tipo di regata dove si fa la differenza?
M - La reale differenza la fanno le manovre, virata e strambata, ma anche la tattica, la scelta del campo, decidere dove virare, basta vedere quello che è accaduto tra Nocher e Calbucci a Vada (dopo intervista a Calbucci). Vedremo in sette anni cosa accadrà. Altra variante è il tipo di passo (distanza tra i piedi e posizionamento sulla tavola) la sensibilità dell’atleta, la stabilità psicologica... Insomma ci vuole tanta acqua tanto allenamento!
2. Alberto Rondina, campione di freestyle mito assoluto dell’artistico italiano nel mondo!
S - Il Kite è olimpico Alberto!!
AR - Che bello! Sono contento, anche se la mia passione è il freestyle capisco che per fare gara con poco vento è un’altra storia! E di sicuro sarà un vantaggio di immagine per tutto il nostro mondo.
S - Che senso potrebbe avere il freestyle in questa situazione?
M - La capacità di capire il salto, il controllo istintivo dell’aquilone, la sensibilità, la primissima fase della didattica è sempre con la bidirezionale e non vogliamo far saltare i giovani? Il Freestyle è parte integrale della formazione e del percorso didattico.
3. Rodolfo Bergamaschi, presidente XIV zona FIV (il Garda)!
S - Il kite è olimpico!!!
RB - Sono molto contento ma concentrato: ci sarà tanto da capire. Foilboard e aquilone cassonato, dovremo capire come gestire il tutto, qui da noi non abbiamo molta spiaggia si fa tutto dalle barche, ma ce la faremo. Ci manca la terra ma abbiamo sempre vento! Certo voglio vedere cosa faranno in provincia di Trento non tanto per le gare ma soprattutto per fare allenare gli atleti (Ndr: saranno molti i circoli a confrontarsi con le ordinanze proibitive vedi l'esempio di Vindicio a Formia, andrebbe subito chiarito l’aspetto con il Comando Generale di una pratica del kite gestita da un circolo federale con atleti tesserati ed istruttori federali). Comunque è importante avere un movimento così importante che venga verso la Federazione. Io ci ho sempre creduto!
S - Tu lo sai che il record sull’ora è stato fatto qui sul Garda dall’attuale DT giovanile Simone Vannucci proprio con un foilboard?
RB - Sul serio, sapevo che Vannucci era un bravissimo regatante e lo vedrei volentieri in acqua! Ma anche come allenatore ci sta aiutando molto. Spero di reincontrarlo quando verrà sul al Garda.
S - Lo mettiamo il kite nella Centomiglia?
RB - Il problema è quando si va giù verso Desenzano, quando il vento cade a 2-3 nodi gli aquiloni non volano! Però riproporre il kite perché no! Magari su percorso ridotto.
4. Mario Calbucci (capotreno), pluricampione disciplina Race
Il capotreno Mario Calbucci e' tra i top ten del ranking mondiale Foilboard, piu' volte campione italiano ha sorpreso tutti con una fantastica regata a Vada lo scorso aprile in cui ha fatto tremare il fortissimo campione franco-monegasco Nocher.
S - Mario novita' dalla Federazione?
MC - Mi hanno contattato sia il presidente Mirco Babini che Simone Vannucci, andro' in Danimarca ufficialmente con i colori della Federazione: sono emozionato!
S - Allora cosa ti aspetti dalla Federazione?
MC - Mi manca enormemente l'allenamento tattico! In palestra mi posso allenare, uscire esco ma per la tattica serve un allenatore. Lo sponsor mi ha offerto qualche seduta di allenamento, costa molto ma mi e' servito enormemente.
S - Quanti anni avrai nel 2024?
MC - Avrò 26 anni! C'e' tanto lavoro da fare... attualmente viaggio intorno ai 30 nodi ma secondo gli ingegneri il piantone puo' raggiungere i 50 nodi poi va in cavitazione. Da qui si evince il margine di crescita che è almeno di 5 nodi…
S - Spiegati meglio.
MC - Sono simulazioni di computer ma rendono l'idea di quanto si possa lavorare per incrementare la velocita'.
S - Hai sorpreso tutti per la tua velocita' a Vada...
MC - Si andavo piu' veloce, ma Nocher sapeva leggere meglio il campo, l'ho detto mi manca un allenatore velico. Per una serie di ragioni ho corso con il piantone vecchio, era molto rafficato, ho fatto molta palestra e potenziato le gambe quindi reggevo meglio le raffiche uscendo piu' invelato. Ma vedi non e' detto sempre che il nuovo vada meglio del vecchio! Gli atleti gia' da tempo stanno cambiando poco attrezzatura sia come piantoni che come aquiloni. Sembrerebbe, per ora, che siamo di fronte a una stabilizzazione dell'attrezzatura. Non c'e' piu' la corsa che c'era prima al nuovo. Nocher aveva ovviamente l'attrezzatura al top di gamma (ndr, corre per il Principato di Monaco da due anni, e' un professionista dello sport, con appoggio totale da parte di circolo e sponsor) ma io camminavo di piu' con la roba vecchia, è anche quetione di fisico ed allenamento mirato. Spero presto di avere il supporto di una figura tecnica.
S - consiglio daresti a chi inizia il foilboard?
MC - Divertirsi, venire alle regate, e' un modo per stare assieme. Ma anche di crescere....siamo un nel gruppo di amici.
5. Isotta di Domenico, 17 anni, viene da Techno e Hobie ha iniziato sul kite a maggio 2016, e a luglio 2017 si e' piazzata terza agli Europei TTR!
S - Isotta che si fa?
IDD - Io dopo la mancata convocazione di Dakla ho me ne sono fatta una ragione e, seguendo i consigli dei tecnici, ho cominciato ad allenarmi con il Foilboard, con un ottimo allenatore Bertini. Ora sto lavorando sulle manovre...
S - Aspetta un po': hai cominciato meno di due anni fa, andavi in bidirezionale sino a novembre, e ora vai già in foil?
IDD - Ho deciso a febbraio: ho comprato, grazie a mamma, tavola e piantone e sono andata a Gizzeria ospite del circolo HangLoose a Pasqua. Ora vado su tutte le andature, sto cominciando a strambare, la virata e' piu' difficile... per ora con pump poi con i cassonati. Insomma si procede. Spero di essere pronta per la Danimarca...
S - Isotta che dire, è sbalorditivo|
IDD - Il passaggio dalla bidi al foil e' stato strano... Ma io nasco con la vela (Optimist, Techno, Hobie Cat) e quando hai le basi non e' cosi' difficile. Certo che si percepisce chiaramente che il foilboard ha prestazioni esplosive. Ora uso aquiloni pump ma appena afferro la virata passero' ai cassonati. Un gigantesco vantaggio e' anche la possibilita' di poter uscire con arie leggerissime. Sono pronta anche grazie alla premurosa assistenza dell'allenatore federale Bertini.
6. Greta Menardo atleta kite star di Istagram (65Mila followers), immagine del kite per Nike, sara' presente all'evento Nike di Barcellona
S - Greta il kite e' olimpico! Le tue reazioni?
GM - Fantastico! La mia passione e' freestyle, ma voglio assolutamente provare il foil. So che abbiamo un gruppo di atlete regatanti di ottimo livello.
S - Quando proverai?
GM - Quando c'e' poco vento e le condizioni sono inadatte per il freestyle so che con 10 nodi e' perfetto, quindi quest'estate... poi vediamo come va! E' una buona allternativa: mi annoio in spiaggia senza fare nulla!
7. Cristiana Mazzaferro, presidente del Club Vela Portocivitanova, famosa ex velista e dirigente illuminatissima sul futuro
S - Presidente, dunque il kite e' olimpico!!
CM - Cronaca annunciata… ma finalmente! Come circolo ci abbiamo sempre creduto, abbiamo investito molto sul kite e tutto sommato sono felice che di questa scelta non abbia fatto le spese il windsurf.
S - Si parla di Foilboard, che ne pensa?
CM - Abbiamo ospitato piu' regate di quella specialità, devo dire che è impressionante! Molto sostenibile con le arie leggere che spesso si incontrano in Adriatico, in funzione sia delle regate che di eventuali allenamenti, questi ultimi diventeranno sicuramente più programmabili. Sono veramente contenta! Anche per la nostra brava e giovanissima Irene Tari abbiamo un futuro! Aspettiamo ovviamente il divenire ma la via oramai è tracciata!
CONCLUSIONI
Da qui al 2024 è un lungo percorso, ci saranno sicuramente tante sorprese, tante discussioni, polemiche, soddisfazioni. Conoscendo il sistema tutto potrebbe essere il contrario di tutto, il nuovo format è una novità assoluta (di fatto la medaglia si smezza a metà tra un atleta maschio e una femmina) il kite comincia ufficialmente il percorso iniziato dal windsurf negli anni ’80.
Sarei curioso di capire cosa farà il Ministero dei trasporti che in molte ordinanze si è persino inventato una età minima per il kite (16 anni) come se fosse una moto di 125 cc. Se fossi al posto della dirigenza IKA non mi farei troppi problemi sulla stazza del piantone e non andrei a complicare una cosa che potrebbe essere semplicissima ma anche terribilmente complicata... dipende da quale lato la si vuole vedere.
Uno dei rumors dell'ultimo meeting londinese è proprio la difficoltà che hanno molte federazioni a gestire l’irruenza di questo nuovo mondo che ricorda il windsurf negli anni ’80. Però va anche detto che mentre si chiede al mondo del kite di accettare di essere pù disciplinato, ci si aspetta - da chi ha un centinaio di anni di esperienza sportiva - una gestione delle regole lineare e con criterio logico primario di semplicità e comunicazione!
Ora si parla del bel successo del sistema TT:R ma bisogna essere onesti: il sistema gara si è strutturato in maniera definitiva in questi ultimi sei mesi. Rimane il fatto che in questi giorni si sta correndo la DefiKite in Francia sotto egida della Federazione Francese Vela, anche qui la stazza è open stanno andando forte i francesi con aquiloni non registrati dalla classe, ma il vero problema per gli atleti italiani è la pochezza dell’allenamento e sopratutto scoprire che i francesi hanno una bella squadra che già lavora a ritmo serrato da almeno un anno, serve la tattica non solo la velocità!
I francesi sono già a livelli elevatissimi con un sostegno incredibile, gli italiani sono ancora un po' lasciati a se stessi e mancano le donne (ricordo che la disciplina è mista!) servono raduni, tattica, serve la vela insomma! Allenarsi da soli va bene per l’artistico, non per le regate di flotta!
Se nel giovanile l’Italia va bene è perchè si è cominciato per primi, sei anni non sono tantissimi, faccio esplicito appello alla Federazione perchè non abbandoni ragazzi come Basili, Calbucci, Morelli: i giovani ci sono ma bisogna lavorare tanto. Diamo per scontato che il giovane mondo del kite è geneticamente particolare ma anche chi si aspetta ordine e disciplina deve ripagare con tempismo e soprattutto un pochino di pazienza!
Ce la faremo dai! E comunque: benvenuto Kite!
(In allegato nella colonna di destra APPROFONDIMENTI: la bibliografia di base)
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