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18/04/2018 - 17:17
Vela Olimpica, altro passaggio decisivo fra 20 giorni a Londra
World Sailing e 2024: caos totale
La federvela mondiale affonda sotto il peso di oltre 70 Submission al Mid Year Meeting (Londra 10-15 maggio), sulle classi olimpiche 2024. E' caos-proposte: addio a Finn e 470, Kite con foil o senza, misto o no, forse a squadre, Team Racing e Offshore Marathon (misti), nuovo windsurf, 470 misto, persino tavola da Triathlon. Mentre su Laser, 49er e Nacra 17 (apparentemente intoccabili) incombe la procedura antitrust. Mancano linea, leadership, dibattito. E' tutti contro tutti. Scenari, rischie e possibilità. Ettorre e Cavallucci
di Fabio Colivicchi
Benvenuti al Chelsea Football Club, Londra, sede del prossimo Meeting di metà anno della federazione velica internazionale, sull'orlo (o forse oltre) di una crisi di nervi. Dal 10 a 15 maggio in questo tempio del calcio si svolgerà l'annunciato psicodramma sul futuro della vela olimpica, mai così confusa, senza certezze, in preda al caos. Non esageriamo: "caos totale" sono le parole esatte usate, per fotografare la situazione, dal delegato italiano presente nel Council di World Sailing, Walter Cavallucci, un dirigente di lunga data a livello mondiale.
Anche lui che ne ha viste tante è impressionato dal momento: "Il Mid Year 2018 di Londra è sommerso da oltre 70 Submission sullo stesso argomento (Equipment olimpici 2024, ndr), un livello mai visto, forse neanche in un'Annual Conference. Non c'è una linea, non c'è una leadership sicura alla guida di World Sailing, non ci sono neanche schieramenti e confronti chiari sul campo, è impossibile sintetizzare un trend, questa è la fotografia della confusione. E' un tutti contro tutti, e lo stesso Board è spaccato al suo interno. Kim Andersen (il presidente WS, ndr) è in difficoltà di consensi. Quello che manca di più - insiste Cavallucci - è un vero dibattito. Non siamo stati consultati neanche noi membri del Council, perchè il sistema di voto elettronico a distanza inibisce ogni riflessione. E non sono ascoltate neanche le singole autorità nazionali."
DISTRICARSI NELLA VALANGA (FORSE INUTILE) DI SUBMISSION - Dagli Stati Uniti, un tempo paese guida nella storia della vela olimpica con tante medaglie, ma negli ultimi tempi magri di successi rimasto fuori dal club che conta, arriva il primo strappo: resa nota la sumbission USA al Mid Year Meeting di World Sailing che ha all'ordine del giorno le decisioni sul futuro della vela olimpica, con le indicazioni delle specialità che assegneranno le medaglie del nostro sport ai Giochi di Parigi 2024 (regate a Marsiglia).
In sintesi la visione USA è la seguente. Due classi, secondo la proposta, dovrebbero uscire di scena: il singolo pesante Finn (già nel mirino di molti soprattutto perchè rallenta l'inevitabile processo della completa gender equity, la parità 50-50 di atleti uomini e donne anche nella vela) e il doppio maschile e femminile 470. Sono le due classi olimpiche con maggiore anzianità di servizio: il Finn è olimpico da Helsinki 1952, il 470 da Montreal (Kingston) 1976 (solo maschile) e da Seul (Pusan) 1988 anche femminile. Ma sono anche tra le poche, nel programma olimpico velico, a non avere problemi con le regole antitrust: 470 e Finn sono costruiti da diversi cantieri licenziatari nel mondo, a differenza di Laser, Nacra, 49er e RSX che invece sono costruiti in regime di monopolio. Come noto, è in corso una pesante battaglia legale che sta mettendo alla frusta World Sailing e i suoi rapporti con le classi monopoliste. Vedremo tra poco quanto il caso antitrust sia legato alle possibili scelte finali di World Sailing per il 2024.
La proposta americana, come detto, è solo una tra moltissime. Ce n'è per tutti i gusti, perchè nel vuoto lasciato dalla dirigenza World Sailing, tutti si sono sentiti autorizzati a elaborare in libertà. Tra legittimi interessi di patria e più bassi calcoli di bottega. L'associazione Kite ha messo dentro la sua proposta una doppia medaglia Kite, maschile e femminile. La rediviva Formula Windsurfing ha buttato dentro l'ipotesi generica di una tavola a vela "convertibile" e con foil. Lo stesso Chairman dell'Events Committee ha messo in agenda più submission, inserendo "ipotesi" come una nuova deriva doppia mista ("con singolo trapezio e spinnaker o gennaker") per sostituire il 470, oppure la possibilità di assegnare una "seconda medaglia" tra atleti provenienti dalle classi già esistenti, con una barca semplice e assolutamente monotipo. La federazione della Repubblica Ceca ha indicato la possibilità di sostituire il singolo Finn con un altro singolo ma ad alte prestazioni, recuperando la gender equity con il 470 supersite solo al femminile. La Classe 470 ovviamente spinge per mantenere le due specialità maschile e femminile, e sostituire il Finn con una classe a chiglia che sia "fornita a costo zero" ai velisti dagli organizzatori, ma in un'altra submission prevede anche la possibilità di sostituire il Finn con un singolo misto foiling. Spulciare tra le submission, più o meno fantasiose, è un esercizio stressante.
INGLESI A DIFESA DEL FINN - Guardiamo quella del RYA, Royal Yachting Association, la federazione inglese, l'invincibile armata della vela negli ultimi venti anni a livello olimpico. Submission più seria: con la premessa che i Laser sono oggetto di review per la questione antitrust. Poi propone di mantenere i windsurf ma con una sostanziale evoluzione delle tavole, di confermare il Finn (classe che sportivamente sembra un protettorato britannico: vincono sempre loro), lasciare il 470 solo femminile, sostituendo il 470 maschile con una Maratona mista con barca a chiglia. Un modo diverso di chiamare l'offshore.
La federazione svedese propone di confermare il Finn e di sostituire il 470 maschile con un Kite misto e foil, e il 470 femminile con un singolo femminile foiling (tipo Moth). C'è anche una submission della classe Techno 293, windsurf giovanile, che lascia tutto invariato a eccezione del cambio secco tra Finn e Kite misto. Dal Cile la proposta di lasciare tutto com'è, e in aggiunta togliere i foil al Nacra 17. C'è persino la Submission numero 68 che viene dalla Classe Fireball e contiene una lista di appassionati motivi in difesa del mantenimento del 470 olimpico: una catarsi, visto che proprio 470 e Fireball si sfidarono negli anni Settanta per conquistare lo status olimpico.
"Caciara per caciara", c'è la sub della Classe Zoom8 che si autopropone: un singolo datato e tradizionale, alto di bordo e nientedichè, al posto di uno dei due 470, che resterebbe solo in versione mista. I francesi, si sapeva, spingono forte per un "Mixed Two Person Offshore Long Distance ("Marathon"), e in aggiunta propongono un nuovo singolo femminile "Power". Entrambe al posto del sacrificato 470. Ma sempre i francesi, in un'altra sub, optano per la conferma dei due 470 e per la sostituzione del Finn con l'Offshore misto. E così via, c'è anche dell'altro ma più ci si addentra e più si allarga lo spettro.
QUI IL LINK DOVE TROVARE TUTTE LE SUBMISSION...
Insomma, è come giocare a dadi, si tira e si sta a guardare cosa succede. Il bello poi è che tutto questo affannarsi, molto probabilmente, sarà inutile. Come accennato, le federazioni nazionali sono sul piede di guerra, si sentono escluse da un corretto processo decisionale, e vedono con terrore delle rivoluzioni nelle classi olimpiche, con problemi organizzativi e costi. E sono pronte ad aggregarsi, in vista dell'Assemblea connessa con la conferenza annuale (27 ottobre-4 novembre a Sarasota, Florida), quando il voto assembleare potrebbe facilmente sconfessare e ribaltare ogni decisione presa tra pochi giorni a Londra.
Qual è la posizione della Federazione Italiana Vela in questo caos? La chiarisce direttamente il presidente Francesco Ettorre, che ha da poco incassato l'assegnazione a Genova di una tappa della World Cup, sta riuscendo a dare spessore alla presenza italiana, e sarà a Londra durante il Mid Year: "Con così tante submission in tutte le direzioni, il rischio maggiore è che nella confusione si prendano decisioni squilibrate. L'Italia non ha fatto submission, siamo per un atteggiamento di riflessione e stabilità, per noi è importante dare continuità a chi lavora sul campo, poi c'è da vedere cosa accadrà, se arriverà l'undicesima medaglia per la vela. E soprattutto, non si deve sottovalutare la questione monopoli. Personalmente ritengo corretto il ricorso all'antitrust. Anzi credo che la vera questione sul tavolo sia proprio il criterio delle scelte: combattiamo il monopolio o le classi? Ecco perchè la vera priorità è capire con quali modalità World Sailing intende risolvere l'antitrust. Il problema va risolto, questo è certo. E una volta fatto questo, non servirà cercare nuove classi e obbligare tutti a ricominciare da zero..."
Il procedimento antitrust, dal canto suo, è ormai a un punto di non ritorno e deve fare il suo corso, durante il quale può accadere di tutto. Anche classi che World Sailing considera blindate, come Nacra 17, 49er, FX, potrebbero risentire di sentenze contrarie e quanto meno i rispettivi cantieri oggi monopolisti saranno costretti a rilasciare licenze in cambio di royalty. Vale anche per il Laser, che è già under review per questo. E' anche probabile che a Londra si veda qualcuno del CIO che passi ad aggiornare la vela sulle reali posizioni e richieste del Comitato Olimpico.
GLI ITALIANI AL MID YEAR - In definitiva, il Mid Year sarà un grande frullatore di ipotesi e proposte, con scarso approfondimento e zero discussione. L'agenda prevede: giovedi 10 e venerdi 11 riunione del Board (presidente Kim Andersen e sette vice presidenti, non ci sono italiani), sabato 12 riunione dell'Events Committee (ne fa parte l'italiano Riccardo Simoneschi), domenica 13 riunione dell'Equipment Committee (dove siamo rappresentati da Edoardo Bianchi, ex olimpico di Tornado e oggi ingegnere da Persico Marine), e infine lunedi 14 e martedi 15 due giorni di riunione finale del Council (dove c'è Walter Cavallucci).
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