Storia | Regata > Vela Oceanica
08/04/2011 - 12:52
Record imbattuto, ma resta l'impresa
Record imbattuto, ma resta l'impresa
Coville, giro
del mondo in 67 giorni
del mondo in 67 giorni
61 giorni, 0 ore, 7 minuti e 32 secondi, questi i tempi di Thomas Coville all’arrivo ad Ushant la mattina dello scorso 31 marzo. Lo skipper francese era partito da Brest il 29 gennaio a bordo del maxi trimarano Sodebo, per stabilire il record del giro del mondo in solitario
Un record da battere, 57 giorni, 13 ore, 34 minuti e 6 secondi, quello stabilito dal connazionale Francis Joyon nel 2008. Thomas non ce l’ha fatta, quattro giorni in più rispetto a Joyon. Ma è tutto qui? Si tratta solo di un record stabilito e del tentativo di batterlo?
Noi crediamo sia molto di più e che Thomas Coville ce l’abbia fatta in molti sensi. Ce l’ha fatta a portare a termine un’avventura che mette a dura prova capacità fisiche e psichiche, ce l’ha fatta ad attraversare gli oceani del nord e del sud, a doppiare i grandi capi, a circumnavigare un pianeta. Soprattutto ce l’ha fatta perchè ha creduto e realizzato il suo sogno, “Questo champagne”, afferma Coville al suo arrivo in serata a La Trinitè, dove in tanti erano ad attenderlo sulla banchina,”è per tutti coloro che tentano, perché nella vita bisogna provare e rischiare”.
“Questa mattina a Ushant”, racconta Thomas, “il cronometrista non mi ha neppure visto, sono stato io a comunicargli il tempo d’arrivo.” “Sapete, mentre mi avvicinavo a La Trinité”, prosegue Thomas, “avevo la sensazione che tutto fosse come una lavagna magica, di quelle su cui i bambini disegnano e cancellano con un colpo di mano, tornando al punto di partenza. Ecco, la lavagna magica siete tutti voi, mia moglie i miei figli, tutta la famiglia Sodebo, tutti quelli che hanno reso possibile quest’avventura in una grande esperienza umana prima che sportiva."
"Ripercorro tutta la mia avventura e credo debba accettare le leggi di Madre Natura: non ha voluto concedermi questo record, ma questa sera sono qui con voi, e devo riconoscere che è stata molto gentile a lasciarmi tornare a casa e non prendermi a sé.”
Covile prosegue e rende omaggio al suo avversario, “Francis Joyon ha tracciato la rotta perfetta. Non sono riuscito a battere il record stabilito da un grande uomo di mare, un grande atleta che a realizzato la perfetta circunavigazione del globo, trovandosi sempre nel luogo giusto al momento giusto.”
Infine si rivolge al grande navigatore Alain Gautier, anche lui sulla banchina, “Alain ha fatto si che io partissi per quest’impresa, lo ha fatto vincendo la Vendeè Globe nel ’92 e il suo sorriso all’arrivo era il più bello che avessi mai visto. Quest’uomo con le sue braccia alzate verso il cielo ha fatto si che dicessi a me stesso: “Un giorno anch’io proverò quello che lui prova oggi."
Qualcuno dalla banchina gli grida, “Alla prossima Tom!”. “Sarei presuntuoso se dicessi che certo, ritenterò di nuovo. Il giro del mondo è un tale impegno per me e per tutti quelli che mi hanno affiancato, che oggi proprio non saprei risponderti.”
“Alla prossima Tom!”, perché ci auguriamo di vederti di nuovo in un’altra grande avventura di vela e di mare, perché il tuo sogno e quelllo dei grandi marinai dell'oceano, continui a far sognare anche noi.
Un record da battere, 57 giorni, 13 ore, 34 minuti e 6 secondi, quello stabilito dal connazionale Francis Joyon nel 2008. Thomas non ce l’ha fatta, quattro giorni in più rispetto a Joyon. Ma è tutto qui? Si tratta solo di un record stabilito e del tentativo di batterlo?
Noi crediamo sia molto di più e che Thomas Coville ce l’abbia fatta in molti sensi. Ce l’ha fatta a portare a termine un’avventura che mette a dura prova capacità fisiche e psichiche, ce l’ha fatta ad attraversare gli oceani del nord e del sud, a doppiare i grandi capi, a circumnavigare un pianeta. Soprattutto ce l’ha fatta perchè ha creduto e realizzato il suo sogno, “Questo champagne”, afferma Coville al suo arrivo in serata a La Trinitè, dove in tanti erano ad attenderlo sulla banchina,”è per tutti coloro che tentano, perché nella vita bisogna provare e rischiare”.
“Questa mattina a Ushant”, racconta Thomas, “il cronometrista non mi ha neppure visto, sono stato io a comunicargli il tempo d’arrivo.” “Sapete, mentre mi avvicinavo a La Trinité”, prosegue Thomas, “avevo la sensazione che tutto fosse come una lavagna magica, di quelle su cui i bambini disegnano e cancellano con un colpo di mano, tornando al punto di partenza. Ecco, la lavagna magica siete tutti voi, mia moglie i miei figli, tutta la famiglia Sodebo, tutti quelli che hanno reso possibile quest’avventura in una grande esperienza umana prima che sportiva."
"Ripercorro tutta la mia avventura e credo debba accettare le leggi di Madre Natura: non ha voluto concedermi questo record, ma questa sera sono qui con voi, e devo riconoscere che è stata molto gentile a lasciarmi tornare a casa e non prendermi a sé.”
Covile prosegue e rende omaggio al suo avversario, “Francis Joyon ha tracciato la rotta perfetta. Non sono riuscito a battere il record stabilito da un grande uomo di mare, un grande atleta che a realizzato la perfetta circunavigazione del globo, trovandosi sempre nel luogo giusto al momento giusto.”
Infine si rivolge al grande navigatore Alain Gautier, anche lui sulla banchina, “Alain ha fatto si che io partissi per quest’impresa, lo ha fatto vincendo la Vendeè Globe nel ’92 e il suo sorriso all’arrivo era il più bello che avessi mai visto. Quest’uomo con le sue braccia alzate verso il cielo ha fatto si che dicessi a me stesso: “Un giorno anch’io proverò quello che lui prova oggi."
Qualcuno dalla banchina gli grida, “Alla prossima Tom!”. “Sarei presuntuoso se dicessi che certo, ritenterò di nuovo. Il giro del mondo è un tale impegno per me e per tutti quelli che mi hanno affiancato, che oggi proprio non saprei risponderti.”
“Alla prossima Tom!”, perché ci auguriamo di vederti di nuovo in un’altra grande avventura di vela e di mare, perché il tuo sogno e quelllo dei grandi marinai dell'oceano, continui a far sognare anche noi.
Anonimo (non verificato)