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15/12/2017 - 18:06

A Sanya 2017: Nation's Cup e quattro medaglie (1 oro, 1 argento 2 bronzi)

La Giovane Vela d'Italia mondiale

La vela italiana Under 18 si conferma la migliore: al Mondiale Youth in Cina quattro medaglie di forza, e cinque piazzamenti in Top-10. E la vittoriosa "difesa" dell'ambitissimo Nation's Trophy, che già era nostro da Auckland 2016. I tanti significati e i volti di una giornata di sorrisi e futuro. I quattordici azzurrini, i coach, il team leader che il mondo ci invidia, Alessandra Sensini. Un po' di storia dello Youth. Qualche idea per riprenderci i media. Ma intanto: grazie ragazzi! - FOTO GALLERY - VIDEO E INTERVISTE SU SAILY TV

 

di Fabio Colivicchi

Gran finale doveva essere, e gran finale è stato. Grandissimo, emozionante, da annullare le distanze. Sia quelle che dividono l'Italia dalla Cina, sia quelle - forse persino più ampie - che impediscono allo Sport della Vela di conquistarsi spazi di dignità, riconoscimento, comprensione e visibilità nel nostro paese. Un gruppo di super-italiani, ragazzi e ragazze poco più che adolescenti, ha cantato a squarciagola l'Inno di Mameli, sventolando il tricolore bianco-rosso-verde sul palco del Mondiale Youth della vela giovanile, davanti al mondo, davanti al futuro di questo sport, per una volta apparso meno nebuloso della realtà, che potrebbe essere anche il loro stesso futuro.

Con Federico, Leonardo, Margherita, Sofia, Edoardo, Francesco, Arianna, Giulia, Alessandro, Flavia, Guido, Federica, Giorgia e Luca, a saltare con le bandiere alzando al cielo la seconda Nation's Cup in due anni (la quarta di sempre per l'Italia che ora è seconda nella storia del trofeo, dietro la Francia e alla pari di Gran Bretagna e Australia: rileggetevi bene i nomi, riflettete e fate riflettere...), con loro e più di loro a saltare c'era Alessandra Sensini, l'atleta che ha vinto più medaglie nell'intera storia della vela olimpica femminile internazionale, più i fedelissimi Chicco Caricato e Gigi Picciau. La team leader ha ricordato che a completare la squadra ci sono altri tecnici e consulenti, che il numero chiuso di officials ha impedito di portare a Sanya. Insomma una vittoria di squadra, una vittoria italiana, che arriva in Italia in un venerdi piovosissimo a scaldare gli animi della nostra "comunità della vela".

Combinazione (al fattore C non si comanda) il presidente FIV Francesco Ettorre proprio oggi aveva programmato una conferenza stampa a margine del Consiglio Federale che si tiene a Roma, al CONI. Caso fortuito o coincidenza voluta? Sia come sia, oggi la vela italiana porta a casa un altro trionfo giovanile che ha duemila significati, mortifica sul nascere ogni stantia polemica che sa di retroguardia, e rinforza una scuola e una tradizione che ormai fanno del nostro paese un esempio a livello mondiale. La scommessa di portare quest'onda azzurrina avanti a lungo, fino a costruire successi anche da atleti adulti e anche alle famigerate Olimpiadi - unica chanche forse per costringere a forza i media a parlare di rande, gennaker, strambate e finalmente di storie personali umane e sportive - quella scommessa è lanciata da tempo. Manda segnali contraddittori, e in passato ha anche deluso tante aspettative.

La differenza, per quanto si è visto a Sanya 2017, e per entrare nella breve cronaca dell'intensissimo finale del Mondiale Youth, è che questa generazione lascia intuire di aver cambiato marcia su alcuni aspetti critici del passato. La Giovine Italia che ha vinto la Nation's in Cina ha corso in mare una giornata finale tutta pensata e realizzata per la squadra. Nessuno ha pensato solo a se stesso. Guardate i risultati di venerdi 15, è la migliore giornata per l'Italia nel corso dell'intero campionato. Il calcolo dei punteggi di giornata per la Nation's è strano e considera i migliori piazzamenti di giornata per ciascuna squadra. Contava andare bene in tanti. I nostri sono andati bene tutti, una gara al piazzamento migliore. Questo spiega gli abbracci di tutti al rientro, e anche la stessa felicità di Giorgia Speciale, nonostante abbia visto "bruciarsi" l'oro a 50 metri dal traguardo.

Un'altra differenza col passato - come già detto commentando l'oro anticipato di Margherita Porro e Sofia Leoni, è la tenuta psicologica nell'arco del campionato. Arianna Passamonti e Giulia Fava avevano iniziato malissimo (due decimi), ma si sono riprese e poi hanno tenuto. Guido Gallinaro poteva ammazzare il mondiale in avvio, ma ha rischiato di essere ammazzato a sua volta per una squalifica, e invece ha tirato fuori gli attributi andandosi a riprendere una medaglia complicata. Margherita e Sofia dopo tre primi all'inizio hanno capito cosa fare in mezzo alla flotta entrando in modalità conservativa. Quanto questi atteggiamenti siano frutto di preparazione, di esempi come il DT Sensini, di crescita cultura dei nostri ragazzi a partire dalle famiglie, è qualcosa che sarà utile capire.

Di fatto chiudiamo un anno straordinario che ha visto tante vittorie di velisti baby in azzurro, su tutte il Mondiale Optimist di Marco Gradoni, con questo sigillo anche spettacolare. La vela in Italia, a livello giovanile, è in grande salute, in confronto ad altre nazioni-guida è oggi una spanna al di sopra di Francia, Australia, USA, della stessa Gran Bretagna che poi alle Olimpiadi fa sfracelli. Questa salute non è frutto di un lavoro "in laboratorio" teso a creare campioncini usa e getta, è il distillato di una lunga filiera che parte dalle scuole di vela estive su tutta la penisola (dati superiori a molti altri paesi), passa per le stagioni di raduni giovanili zonali e nazionali con la filosofia della multilateralità, e si chiude con le pratiche avanzate sul tema "ricerca del talento" del CONI in collaborazione con molte federazioni. Certo, avere il nostro DT giovanile anche alla vicepresidenza del CONI, male non fa.

UN PO' DI STORIA? - Se queste sensazioni si riveleranno giuste, potremmo guardare con più serenità alla storia dei vecchi Youth. A quando Giorgio Zuccoli partecipò in 420 (7° nel 1972 a Travemunde, 5° nel 1977 a Quiberon), o quando nel 1980 a Forth Worth (USA), nel Laser un certo Russell Coutts fu 5° e il nostro Roberto Spata 10°, e Tommaso e Enrico Chieffi quindi con il Laser 2... E nel 1981 Paolo Semeraro 8° con il Laser (stavolta Coutts primo). O addirittura nel 1983 Andrea Mura e Paolo Brichetti secondi nel 420; o Vasco Vascotto con Luca Boggi terzi nel 470 a Porto Carras 1986, come l'anno dopo gli Ivaldi e la Sensini nel Mistral. Potremmo continuare, serve spulciare gli annali, noi l'abbiamo fatto ed è esercizio lungo ma utile, trovando Francesco Bruni, Andrea Casale, Mitja Gialuz (che non sarà andato alle Olimpiadi ma è diventato presidente del circolo velico che ha fatto il record del mondo di partecipazione a una regata: la Barcolana! Fu terzo con Alessandro Bonifacio in Scozia nel 1991), e gli stranieri divenuti re da adulti: Kusnierevicz, Iain Percy (3° nei Laser sul Garda allo Youth 1993), Ben Ainslie (1° nel Laser nel 1995, sapete dove? Alle Bermuda...), o Billy Besson (1° negli Hobie Cat 16 allo Youth di Cape Town 1998), i futuri fidanzati Tom Slingsby e Flavia Tartaglini (rispettivamente 8° Laser e 5° Mistral nel 2002 in Canada, sapete chi finì davanti a Flavia? Una certa Picon...), Nathan Outteridge (mondiale Youth 2003), e Vittorio Bissaro con Lamberto Cesari (5° HC16 nel 2005 in Corea, con Laura Linares terza Mistral). Potremmo continuare. Ma forse a dare un senso finale a queste statistiche storiche vale una parte della squadra azzurra che nel 2013 a Cipro vinse la Nation's c'erano (bronzo nel 420) Ilaria Paternoster e Benedetta Di Salle, che in questo esaltante 2017 hanno vinto parecchio nella classe olimpica 470, e Marta Maggetti (argento RSX) oggi in squadra nazionale del windsurf e in corsa per Tokyo 2020.

RITORNO AL PRESENTE - A Sanya 2017, oltre al Nation's Trophy-simbolo, vinciamo quattro medaglie su nove classi: un oro, un argento e due bronzi. Il quarto posto di Luca Di Tomassi nel windsurf a 1 punto dallo spagnolo, stava per diventare la quinta medaglia. Guido Gallinaro con il 2° nell'ultima prova ha agguantato a pari punti il sudafricano, superandolo proprio grazie a quella piazza d'onore. Tutti i nostri equipaggi finiscono in top-10. Edo Ferraro e Francesco Orlando (420), grazie al 3° finale risalgono al 10° generale. Arianna Passamonti e Giulia Fava con l'ultimo 6° tengono di un punto il podio sulle israeliane, quarte. Zampiccoli e Chistè, che paiono quasi pronti per il 49er (ma che prima giustamente si chiedono che fine farà questa classe per Parigi 2024) grazie all'ultimo 2° finiscono al 6° generale. Alessandro Cesarini e Flavia Saveriano col Nacra 15, 3° finale e 8° in generale. La Cattarozzi anche lei 4° finale e 8° in classifica. Dei due windsurf s'è detto.

MEDIA - E' una bella giornata e sarà un gran bel Natale per il movimento velico italiano. Cosa fare perchè qualcuno, nel magico mondo dell'informazione, se ne renda conto? Buttiamo giù a caso: 1) portare in tour nelle redazioni di giornali, radio e tv i sorrisi, i brufoli e i capelli spettinati dei nostri piccoli-grandi atleti, farli parlare, con corredo di immagini del Mondialito cinese, e con una Sensini al seguito; 2) creare (basta chiedere, ci sono già) le belle storie di sport che sono dietro ai risultati degli azzurrini. Storie costruttive, vere, di famiglie e circoli sportivi, di sintonie, impegno e passione, insomma vicende umane, e darle a giornalisti che le sappiano valorizzare; 3) fare una festa sulle vittorie giovanili che sia per tutti, itinerante in giro per le Zone FIV, aperta anche a qualche media innovativo, con echi sui social di target giovane; 4) comunicare, comunicare, comunicare, sbattere le notizie della vela in faccia a tutti, perchè ci siamo anche noi, e anzi siamo più belli perchè il nostro sport è la natura, e poi siamo i migliori al mondo. Giorni come questo fanno pensare che ce la possiamo ancora fare, nonostante il ritardo accumulato sia immenso. Anche per questo, grazie ragazzi di Sanya!

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VIDEO HIGHLIGHTS FINAL DAY

IL COMUNICATO FIV - Un felice risveglio per l’Italia che conquista il Campionato del Mondo Giovanile nella speciale classifica squadre a Sanya in Cina, per il secondo anno consecutivo. Un grandissimo lavoro di squadra ha visto eccellere tutti i giovani atleti italiani nei cinque giorni di regate intense e con condizioni sempre diverse che hanno visto chiudere nei primi dieci in tutte e nove le flotte i nostri ragazzi, dimostrando un alto livello di preparazione e grande forza mentale.

Sono in tutto quattro le medaglie che torneranno in Italia dalla Cina: un oro, un argento e due bronzi, questo è il ricco bottino della delegazione italiana in Cina, capitanata da Alessandra Sensini, Direttore Tecnico Giovanile, coadiuvata dai Tecnici Federali Francesco Caricato e Gianluigi Picciau. Margherita Porro e Sofia Leoni (CV Arco) vincono nei 29er con due prove di anticipo dopo aver letteralmente dominato sulla flotta con una prima giornata eccezionale che le ha viste rientrare a terra con tre primi posti nelle tre prove. Sono seconde le russe Zoya Novikova e Diana Sabirova e terze le australiane Jasmin May Galbraith e Chloe Fisher.

Giorgia Speciale (SEF Stamura) è argento a pari punti con la prima, la britannica Emma Wilson, nell’RS:X, dopo essere stata in testa per la maggior parte della settimana, decisiva è stata la prova odierna che ha visto prima la Wilson e seconda la nostra Giorgia, che ha disputato una regata eccezionale anche se le condizioni non erano proprio le sue ideali. Vince la medaglia di bronzo la cinese Ting Yu.

Arianna Passamonti e Giulia Fava (Nauticlub Castelfusano-AV Civitavecchia) sono bronzo nei 420 con una settimana di risultati davvero costanti in cui scartano un decimo posto. Dopo una partenza non straordinaria sono state in grado di reagire e conquistare il podio. Vincono l'oro le gemelle americane Carmen ed Emma Cowles e sono argento le francesi Violette Dorange e Camille Orion.

E’ bronzo anche Guido Gallinaro (FV Riva) nei Laser Radial maschili dopo una serie di risultati che avrebbero garantito anche un finale migliore non fosse stato per la squalifica nella prova 7 di ieri a causa di una protesta discutibile, che però non lo ha bloccato mentalmente, e sia nella seconda regata di ieri, che soprattutto nell’ultima di oggi, ha reagito molto bene.

Federica Cattarozzi (CV Torbole) chiude in ottava posizione nei Laser Radial femminili, un ottimo quarto posto oggi la fa risalire di cinque posizioni da ieri e contribuisce al risultato finale di squadra. Vince Charlotte Rose (USA) a pari punti con Dolores Moreira Fraschini (URU) - campionessa uscente - dopo una settimana di grande battaglia fra le due; il bronzo va alla britannica Daisy Collingridge.

Nella classe 420 maschile Edoardo Ferraro e Francesco Orlando (YC Sanremo) recuperano ben cinque posizioni da ieri con la prova odierna e sono decimi, rispondendo anch'essi con grande impegno mentale alla chiamata della squadra. Vincono Otto Henry/Rome Featherstone (AUS), seguiti da Thomas Rice/Trevor Bornarth (USA) e da Ido Bilik/Noam Homri (ISR).

Chiude ad un passo dal podio, nella flotta dell'RS:X maschile, Luca Di Tomassi (LNI Civitavecchia), dopo una splendida vittoria nell'ultima prova di oggi. Davanti a lui degli atleti che hanno dimostrato grande costanza fino all'ultimo: l’israeiliano Yoav Cohen, il cinese Hao Chen e l’olandese Sil Hoekstra, rispettivamente oro, argento e bronzo.

Federico Zampiccoli e Leonardo Chistè (CV Arco) nella flotta dei 29er salgono di una posizione da ieri e sono sesti con un ottimo secondo posto nella prova odierna. Qui il podio è composto dai francesi Theo Revil/Gautier Guevel, oro, seguiti da Mathias Berthet/Alexander Franks-Penty (NOR), argento, e Santiago Duncan/Elias Dalli (ARG), bronzo.

Nei catamarani Nacra15, Alessandro Cesarini e Flavia Saveriano (Assonautica Viterbo-CdV Roma) chiudono con un bel terzo posto nell'ultima prova che li fa salire in ottava posizione generale. Max Wallenberg/Amanda Bjork-Anastassov (SUI) vincono l'oro, Shannon e Jaden Dalton (AUS) l'argento e Lucas Claeyssens/Anne Vanderberghe (BEL) il bronzo.

Alessandra Sensini commenta entusiasta dalla Cina: “E’ stata un’ultima giornata intensissima, bellissima! Proprio come lo scorso anno siamo riusciti a vincere il trofeo per nazioni. I ragazzi si sono comportati in maniera fantastica, avevamo chiesto a tutti loro di fare un lavoro di squadra e così è stato. Personalmente l’ho vissuto come se fosse un momento agonistico, quindi ero proprio emozionata.

Gallinaro ha regatato molto bene, ieri ha subito una protesta che secondo noi era un po’ ingiusta, ma ha reagito benissimo oggi, chiudendo con una regata eccezionale. Anche Giorgia ha disputato un’ultima prova fantastica, oggi non c’erano le condizioni ideali per lei e nonostante questo ha disputato una regata strepitosa.

Anche le ragazze del 420 hanno reagito bene ad una prima giornata non bellissima, facendo poi molto bene, soprattutto oggi. Ultime, ma non per importanza, Margherita Porro e Sofia Leoni che hanno dominato nella classe dei 29er, in un campionato che si è svolto su un campo molto complesso. Le ragazze hanno dimostrato non solo di saper interpretare le condizioni, ma una grossa stabilità mentale.

Voglio sottolineare che questo team naviga insieme solo da giugno, ed insieme hanno già vinto un Europeo ed un Mondiale! La squadra era molto preparata, ma la vittoria è anche una questione di forza mentale e loro hanno dimostrato di averne. Purtroppo il regolamento impone la presenza massima di tre tecnici per nazione, ma voglio ringraziare anche Mauro Covre, che ha seguito i Mondiali da casa tutte le notti garantendoci reperibilità, Luigi Bertini, Rule Advisor, che ci ha dato assistenza per le proteste e Pietro Zucchetti con noi del settore giovanile da pochi mesi. Per noi dello staff vincere due volte consecutive è una soddisfazione enorme: confermarsi è sempre difficile. Voglio anche fare i complimenti agli allenatori di tutti i Circoli e ai Circoli stessi. Credo nel lavoro di squadra e se si lavora insieme i risultati arrivano”.

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