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07/04/2011 - 22:20
Trofeo Princesa Sofia Mapfre a Palma
Trofeo Princesa Sofia Mapfre a Palma
Selezioni olimpiche,
Senza tregua
Senza tregua
Agli azzurri fa bene il clima infuocato. Bene i Sibello (2° nel 49er), Negri-Voltolini (3° nella Star, con Bruni-Rocca 10°), Laura Linares (terza nel windsurf con sorpasso sulla Sensini, quinta), Zandonà e Zucchetti (8° nel 470M), Conti e Micol (9° nel 470F), Paoletti e Poggi (8° e 10° nel Finn)
Iniziate le finali in tutte le classi a Palma nel quarto giorno di regate per il Trofeo Princesa Sofia Mapfre, terza tappa dell'ISAF World Cup, e prima delle tre serie di selezione olimpica per i velisti azzurri. Per capire a fondo l'andamento delle regate, si deve tenere conto che, oltre al punteggio matematico delle selezioni nelle singole classi, la normativa federale impone agli atleti di centrare un piazzamento nelle prime 10 nazioni, tra Palma, Hyeres e Riva del Garda, terza e ultima selezione.
Nella classe 470 maschile Gabrio Zandonà risale in ottava posizione (3-16), sesto per nazione, a 20 punti dal podio. Nella flotta Gold anche altri tre giovani equipaggi azzurri. I gardesani Fabio Zeni e Nicola Pitanti, al 28° posto, i cugini Luca e Roberto Dubbini al 36°, e i genovesi Emanuele ed Ezio Savoini al 41°.
Nel 470 al femminile si rivede ei quartieri alti la coppia più bella del mondo, le nostre G&G, i ricci di Giulia Conti e il biondo magnetico di Giovanna Micol: sono risalite al 9° posto, anche grazie a un 2° nella prova conclusiva della giornata che le rinfranca alla grande in vista della volata. Sono a 16 punti dal quinto posto.
Nel windsurf femminile RSX, dietro alla spagnola Marina Alabau e alla francese Charline Picon, che sembrano una piccola spanna sopra il resto della flotta con il vento leggero di questi giorni, al terzo posto, quindi sul podio provvisorio, c'è la rivoluzione italiana. A 20 anni la marsalese (è nata a Erice) Laura Linares, ex enfant prodige, ex iridata youth, ex futuro assicurato, si è scoperta razionale e ordinata nel gestire due prove di Coppa del Mondo e selezione olimpica al cospetto di svariate medaglie e titoli iridati intorno a sé, ha tagliato il traguardo una volta al 4° e una volta al 3° posto, e ha detto: eccomi. Una volta per tutte. Ha superato Alessandra Sensini in classifica: certo, la supercapitana delle quattro medaglie non ha trovato una delle sue migliori giornate: un 10° posto seguito da un 18° non sono cose che si vedano tutti i giorni, e l'atleta dell'Aniene è quinta. Da +3 a -12 dalla farfalla siciliana. Sport crudele il windsurf quando diventa estremo: con la tempesta a 30 nodi del primo giorno Alessandra volava via (1-2) e a soffrire erano le altre. Ora che c'è quasi bonaccia il peso e il fisico (sul windsurf olimpico il pompaggio è libero, e di fatto obbligatorio per la performance: di fatto un canottaggio velico...) cambiano faccia alla classifica. La strada è tanta, ma agli sportivi veri, e a chi ha amato le vittorie da regina di Alessandra e visto crescere lo spirito campione della baby Laura, questo momento (che comunque durerà fino ai primi di maggio, all'Eurolymp di Riva del Garda) sa un po' di storia.
Nel windsurf maschile Fabian Heidegger è 14° (11-22) e domani deve dare tutto per entrare nella Medal Race. Federico Esposito (22-14) resta positivo ma al 20° posto.
Nella classe Finn, il singolo per pesanti e atletici divenuto ancor più tosto col pumping sfrenato, la barca che una volta si diceva non adatta al fisico degli italiani, e che invece ci ha regalato due medaglie e grandi personaggi, ebbene nel Finn il testa a testa Paoletti-Poggi (dopo G&G, Z&Z, abbiamo anche P&P) sta diventando spettacoloso. Se fosse possibile, uno s'immagina che a un certo punto la flotta si scosti per assistere al match tra i due. Michele (8°) e Giorgio (10°) sono vicini, entrambi in zona Medal Race (e non succedeva da un bel po' di vedere non uno ma due ITA nella top-ten), staccati di 10 punti. E adesso danno l'idea di cominciare anche a marcarsi un po', visti i piazzamenti (15-5 Paoletti, 23-2 Poggi). Sempre bravo Filippo Baldassari il terzo azzurro nella flotta Gold, che a un 27° ha fatto seguire un 10°, tanto per dire che non ha le vertigini e sa stare anche lassù.
Nel Laser standard, dove tutti se le danno di santa ragione, e l'australiano Tom Slingsby è tornato in testa approfittando dei marcamenti tra inglesi e neozelandesi (bella scoperta il kiwi Sam Meech, che ha iniziato le finali Gold da veterano con un 2-1...), prosegue la lotta a distanza tra Giacomo Bottoli e Diego Romero, che restano una spanna al di sopra degli altri azzurri. Bottoli è 22° (27-17) e Romero 26° (23-30).
Nel Laser Radial non arrivano buone notizie da Francesca Clapcich, ventottesima con un 31° e un 23° (diciottesima per nazione). Da parte sua Laura Casentino si diverte nella flotta Silver con un 1° e un 10° che servono a poco ma fanno morale.
Si scatenano le Stelle, con tre prove per recuperare la singola di ieri. Capolavoro pomeridiano per Diego Negri e Enrico Voltolini, che reagiscono al 25° della prima manche con un 5° nella seconda e uno strepitoso 1° nell'ultima. Gli azzurri sono gli unici ad aver vinto due prove insieme agli in glesi di testa Percy-Simpson. Ora Diego è ottimo terzo, ha superato di slancio 8 medaglie brasiliane (le 3 di Scheidt e le 5 di Torben Grael), è a -3 dal secondo, a sorpresa l'americano Campbell, e a +8 sul quarto (proprio Torben), ma soprattutto tiene a bada Checco Bruni e Leone Rocca che a una certa regolarità (28-18-13) stavolta non ha saputo abbinare la zampata dei giorni scorsi, ma resta comunque 10°, in piena Medal Race, lui che non saliva in Star da un bel po'.
Resta da dire dei 49er, con Pietro e Gianfranco Sibello secondi a soli 4 punti dai francesi in testa (oggi gli azzurri 9-2-6, i francesi 10-1-20) e a +19 sul terzo, l'inglese Dylan Fletcher. Sempre buone notizie dai giovani Ruggiero Tita e Matteo Gritti, che sono cinquantesimi e nella flotta Gold a una squalifica per partenza anticipata con bandiera nera hanno fatto seguire un convincente 8°.
Nel Match Race concluso il Round Robin con l'americana Anna Tunnicliffe davanti alla francese Leroy e alla finlandese Lehtinen. Le azzurre Cristiana Monina, Miriam Cutolo e Alessandra Petri chiudono al 5° posto il girone Silver.
Iniziate le finali in tutte le classi a Palma nel quarto giorno di regate per il Trofeo Princesa Sofia Mapfre, terza tappa dell'ISAF World Cup, e prima delle tre serie di selezione olimpica per i velisti azzurri. Per capire a fondo l'andamento delle regate, si deve tenere conto che, oltre al punteggio matematico delle selezioni nelle singole classi, la normativa federale impone agli atleti di centrare un piazzamento nelle prime 10 nazioni, tra Palma, Hyeres e Riva del Garda, terza e ultima selezione.
Nella classe 470 maschile Gabrio Zandonà risale in ottava posizione (3-16), sesto per nazione, a 20 punti dal podio. Nella flotta Gold anche altri tre giovani equipaggi azzurri. I gardesani Fabio Zeni e Nicola Pitanti, al 28° posto, i cugini Luca e Roberto Dubbini al 36°, e i genovesi Emanuele ed Ezio Savoini al 41°.
Nel 470 al femminile si rivede ei quartieri alti la coppia più bella del mondo, le nostre G&G, i ricci di Giulia Conti e il biondo magnetico di Giovanna Micol: sono risalite al 9° posto, anche grazie a un 2° nella prova conclusiva della giornata che le rinfranca alla grande in vista della volata. Sono a 16 punti dal quinto posto.
Nel windsurf femminile RSX, dietro alla spagnola Marina Alabau e alla francese Charline Picon, che sembrano una piccola spanna sopra il resto della flotta con il vento leggero di questi giorni, al terzo posto, quindi sul podio provvisorio, c'è la rivoluzione italiana. A 20 anni la marsalese (è nata a Erice) Laura Linares, ex enfant prodige, ex iridata youth, ex futuro assicurato, si è scoperta razionale e ordinata nel gestire due prove di Coppa del Mondo e selezione olimpica al cospetto di svariate medaglie e titoli iridati intorno a sé, ha tagliato il traguardo una volta al 4° e una volta al 3° posto, e ha detto: eccomi. Una volta per tutte. Ha superato Alessandra Sensini in classifica: certo, la supercapitana delle quattro medaglie non ha trovato una delle sue migliori giornate: un 10° posto seguito da un 18° non sono cose che si vedano tutti i giorni, e l'atleta dell'Aniene è quinta. Da +3 a -12 dalla farfalla siciliana. Sport crudele il windsurf quando diventa estremo: con la tempesta a 30 nodi del primo giorno Alessandra volava via (1-2) e a soffrire erano le altre. Ora che c'è quasi bonaccia il peso e il fisico (sul windsurf olimpico il pompaggio è libero, e di fatto obbligatorio per la performance: di fatto un canottaggio velico...) cambiano faccia alla classifica. La strada è tanta, ma agli sportivi veri, e a chi ha amato le vittorie da regina di Alessandra e visto crescere lo spirito campione della baby Laura, questo momento (che comunque durerà fino ai primi di maggio, all'Eurolymp di Riva del Garda) sa un po' di storia.
Nel windsurf maschile Fabian Heidegger è 14° (11-22) e domani deve dare tutto per entrare nella Medal Race. Federico Esposito (22-14) resta positivo ma al 20° posto.
Nella classe Finn, il singolo per pesanti e atletici divenuto ancor più tosto col pumping sfrenato, la barca che una volta si diceva non adatta al fisico degli italiani, e che invece ci ha regalato due medaglie e grandi personaggi, ebbene nel Finn il testa a testa Paoletti-Poggi (dopo G&G, Z&Z, abbiamo anche P&P) sta diventando spettacoloso. Se fosse possibile, uno s'immagina che a un certo punto la flotta si scosti per assistere al match tra i due. Michele (8°) e Giorgio (10°) sono vicini, entrambi in zona Medal Race (e non succedeva da un bel po' di vedere non uno ma due ITA nella top-ten), staccati di 10 punti. E adesso danno l'idea di cominciare anche a marcarsi un po', visti i piazzamenti (15-5 Paoletti, 23-2 Poggi). Sempre bravo Filippo Baldassari il terzo azzurro nella flotta Gold, che a un 27° ha fatto seguire un 10°, tanto per dire che non ha le vertigini e sa stare anche lassù.
Nel Laser standard, dove tutti se le danno di santa ragione, e l'australiano Tom Slingsby è tornato in testa approfittando dei marcamenti tra inglesi e neozelandesi (bella scoperta il kiwi Sam Meech, che ha iniziato le finali Gold da veterano con un 2-1...), prosegue la lotta a distanza tra Giacomo Bottoli e Diego Romero, che restano una spanna al di sopra degli altri azzurri. Bottoli è 22° (27-17) e Romero 26° (23-30).
Nel Laser Radial non arrivano buone notizie da Francesca Clapcich, ventottesima con un 31° e un 23° (diciottesima per nazione). Da parte sua Laura Casentino si diverte nella flotta Silver con un 1° e un 10° che servono a poco ma fanno morale.
Si scatenano le Stelle, con tre prove per recuperare la singola di ieri. Capolavoro pomeridiano per Diego Negri e Enrico Voltolini, che reagiscono al 25° della prima manche con un 5° nella seconda e uno strepitoso 1° nell'ultima. Gli azzurri sono gli unici ad aver vinto due prove insieme agli in glesi di testa Percy-Simpson. Ora Diego è ottimo terzo, ha superato di slancio 8 medaglie brasiliane (le 3 di Scheidt e le 5 di Torben Grael), è a -3 dal secondo, a sorpresa l'americano Campbell, e a +8 sul quarto (proprio Torben), ma soprattutto tiene a bada Checco Bruni e Leone Rocca che a una certa regolarità (28-18-13) stavolta non ha saputo abbinare la zampata dei giorni scorsi, ma resta comunque 10°, in piena Medal Race, lui che non saliva in Star da un bel po'.
Resta da dire dei 49er, con Pietro e Gianfranco Sibello secondi a soli 4 punti dai francesi in testa (oggi gli azzurri 9-2-6, i francesi 10-1-20) e a +19 sul terzo, l'inglese Dylan Fletcher. Sempre buone notizie dai giovani Ruggiero Tita e Matteo Gritti, che sono cinquantesimi e nella flotta Gold a una squalifica per partenza anticipata con bandiera nera hanno fatto seguire un convincente 8°.
Nel Match Race concluso il Round Robin con l'americana Anna Tunnicliffe davanti alla francese Leroy e alla finlandese Lehtinen. Le azzurre Cristiana Monina, Miriam Cutolo e Alessandra Petri chiudono al 5° posto il girone Silver.
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