Barche con belle storie
Neo One è nata al
Politecnico Bari
Lo sviluppo del Neo 400 di Giovanni Ceccarelli, nella versione ottimizzata, galleggia a Bari, pronta per volare a Hong Kong dal suo armatore tedesco. La barca è stata realizzata al Politecnico di Bari nell'ambito del progetto Polimare, che unisce pubblico e privato. Ecco la storia - GUARDA TANTE FOTO NELLA SEZIONE GALLERY
(TRATTO DA PUGLIAPOSITIVA.IT) Si chiama “Neo 400+One”, dove one sta per prima, ed è la barca a vela costruita nel Politecnico di Bari e che sarà varata oggi, 31 ottobre, alle ore 14, presso nautica Ranieri. Si tratta di uno straordinario evento nel mondo della nautica, in quanto l’imbarcazione “Neo 400+”, di grandi dimensioni, è stata relizzata nell‘ambito del progetto pubblico-privato, “Polimare”.
L’imbarcazione, votata alle regate da competizione e alle grandi traversate, è stata acquistata da un armatore tedesco e dopo il collaudo da Bari a Genova raggiungerà Hong Kong. Per la prima volta nella storia del campus universitario di Bari una imbarcazione a vela ha varcato i confini per raggiungere il porto. E’ lunga 12,15 m e larga 3,99 m; con un pescaggio, 3,10 m, peserà armata pronta per navigare circa 5500 kg. Conta una superficie velica complessiva di 115 mq nelle andature di bolina e 230 mq nelle andature portanti. Velocità di punta: 25 nodi. La barca è stata ottimizzata per un equipaggio in regata di 700 kg (9-10 membri), ma utilizzabile in crociera anche da solo 2 persone.
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(...) La barca “Neo 400+” è stata costruita totalmente nei laboratori del Politecnico di Bari ed è il risultato di un progetto dedicato alla nautica, istituito dal Politecnico di Bari e condiviso con “Neo Yachts & Composites”, azienda pugliese specializzata nelle costruzioni di settore e Cus Bari. “Neo 400 +” è stata costruita completamente in carbonio con tecnologia sottovuoto con stampi femmina.
La barca presenta una disposizione innovativa degli interni pensati per le grandi navigazioni d’altura in regata e crociera con un grande open space dedicato alle funzioni di navigazione e 2 grandi cabine con 6 cuccette marine e un unico bagno per ottimizzare pesi e spazi. Le scelte di performance non hanno però compromesso le qualità e finiture estetiche.
Il team di progettazione e sviluppo è stato coordinato dalla mano esperta dell’ingegnere Giovanni Ceccarelli dello studio Cyd. “Neo 400 +” è anche il risultato di qualità di 12 mesi di duro lavoro all’interno dei laboratori del Poliba e che ha visto la partecipazione, in team, in fasi diverse, di specialisti di settore, docenti e studenti del Politecnico. Il responsabile scientifico per parte Politecnico, professor Mario Foglia ed il responsabile dell’azienda ingegner Paolo Semeraro hanno convogliato e coordinato le energie delle rispettiva compagini per far in modo che all’interno del Politecnico fosse possibile produrre un oggetto, orgoglio della nostra Puglia.
La solidità del progetto e la sua concreta realizzazione hanno convinto un armatore tedesco che ha acquistato la barca e ben presto, secondo il volere dell’acquirente, si trasferirà ad Hong Kong via Genova. In questi giorni sono stati completati gli ultimi montaggi: chiglia, albero (25 m) e timone.
(...) Il progetto Polimare nasce a seguito del laboratorio omonimo in cui oltre 30 studenti di vari corsi di laurea hanno svolto tirocini formativi universitari, avendo l’opportunità di misurarsi su problemi industriali di diverso genere. Sette studenti hanno avuto la possibilità di continuare l’esperienza intrapresa con il tirocinio nella loro tesi di laurea approcciando con metodo problematiche reali. La presenza del laboratorio/cantiere all’interno del Campus ha consentito una ampia frequentazione da parte di tutti gli studenti e ricercatori che hanno potuto osservare e partecipare alla nascita di un prodotto completo e complesso.
Le tematiche legate alle costruzioni nautiche innovativa sono molteplici, sono coinvolte figure professionali nell’ambito del design e architettura, dell’ingegneria meccanica, dell’elettronica ed informatica, dell’ingegneria gestionale e non solo. Il tutto è stato reso possibile grazie alle esperienze pregresse, nel settore nautico, di alcuni docenti del Politecnico che hanno affrontato la sfida di un’idea innovativa cambiando modalità di formazione degli ingegneri ed degli architetti laureati al Politecnico ponendoli, durante il corso di studi, sul campo difficoltoso delle costruzioni nautiche ove artigianato, innovazione e tecnologia si congiungono in un prodotto storico italiano. E “Neo one” è il risultato di tutto questo.
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