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10/11/2017 - 11:44

Sorprese oceaniche

Juris e Luciani:
Occhio a noi due

Massimo Juris e Pietro Luciani, sul Class 40 Colombre XL, continuano a stupire alla Transat Jacques Vabre: scalano la classifica e sono al 6° posto con una barca di serie. La loro è una storia esemplare

 

Potrebbero essere padre e figlio: Massimo Juris, lo skipper e armatore, 61 anni, e Pietro Luciani, veneziano, co-skipper. E anche se non si somigliano, nella realtà la vita li ha spinti su una strada comune. Anzi sullo stesso mare.

Capitano di lungo corso e dirigente d’industria, Masssimo Juris ama le regate sin da ragazzo, prima sulla classe olimpica Finn e poi su barche d’altura in Mediterraneo frequentando team di cantieri nautici e studi di progettazione. Poi un lungo stop per seguire il suo lavoro di ingegnere marittimo. Ma dal 2008 il ritorno è prepotente: inizia a fare tutte le regate d’altura possibili in equipaggio ridotto (per 2) in Mediterraneo con il First 40.7 “Blucolombre”, che diventa ben noto nel giro offshore. Fino al salto triplo del 2015, l'acquisto di un Class 40, un Pogo, ribattezzato “Colombre XL” e il lancio in competizioni atlantiche.

La sua "metà" velica, in questi anni, è Pietro Luciani, biondo architetto e skipper professionista, tante esperienze di trasferimenti, crociere, regate, e poi il sodalizio con Juris e il team Colombre, le regate offshore, infine l'Atlantico. Si perchè Massimo Juris e Pietro Luciani, anche se non sono sbandierate carriere di velisti oceanici, anche se no hanno fatto Mini Transat o Figaro, anche se non sono francesi, lo sono in qualche modo "diventati"... da alcuni anni, come altri "cervelli velici in fuga", si sono trasferiti tra la Normandia e la Bretagna, nel paradiso dello yachting oceanico.

Da due anni regatano nella Manica e in Nord Atlantico scoprendo un mondo nuovo e non facilissimo per chi arriva dal Mediterraneo: maree, correnti, clima freddo e piovoso, ma facendo anche esperienze preziosissime su barche, attrezzature, elettronica, tattiche di regata e vita a bordo in oceano. Alla terza stagione ecco l’obiettivo Transat Jaques Vabre, una vera e propria tesi di laurea, da prendere a qualsiasi età, di quelle che ti restano per la vita. Quattromilasettecento miglia trasversali sull'Atlantico, da Le Havre a Salvador de Bahia.

Dopo cinque giorni, la loro regata sta regalando sensazioni esaltanti: sono sesti su una flotta di 15 Class40, hanno superato indenni la botta di vento nella Manica e non hanno mai smesso di spingere. La storia di due velisti normali che parte dall'Adriatico e arriva a un livello semiprofessionistico. Ovvero, tutto è possibile: la forza delle storie che fanno sognare. Un'altra bella storia di mare. Forza ragazzi.

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