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06/11/2017 - 18:19
Superclassica transatlantica
Transat Jacques Vabre
Prima notte insonne
Partenza con nuvoloni e rocce a picco, vele colorate, 15-18 nodi di vento - GUARDA SU SAILY TV IL VIDEO DEL PRE-PARTENZA E DELLA PARTENZA - Subito in testa Gitana 17 (l'ultimo Ultim con i foil) con Josse e Rouxel. Tra gli IMOCA 60 vola St. Michel Virbac (Dick-Ruyant). A metà flotta Newrest con Giancarlo Pedote insieme a Fabrice Amedeo. Class 40: buon avvio di Enel Green Power con Andrea Fantini e Alberto Bona - FOTO
Trentasette barche (erano 38, ma all'ultimo momento Oman Sail si è ritirato per l'increscioso arresto del co-skipper Fahad Al Hasni, accusato di stupro) e settantaquattro velisti oceanici. La flotta della grande Rotta del Caffè intitolata a Jacques Vabre, ha lasciato la baia di Le Havre, tra le onde e i chiaroscuri del cielo che alternava nuvole a raggi intensi di sole, e si è addentrata nel Canale della Manica. Il vento, 15-18 nodi, e il mare, hanno reso come sempre spettacolare il via di una grande classica oceanica.
I trimarani (Ultim e Mukti 50) sono partiti nello stesso momento dei monoscafi (IMOCA 60 e Class 40), ma su una linea parallela e più al vento. Diretta su una tv francese, dopo che la sera, con Le Havre in festa, i fuochi artificiali e persino la visita a sorpresa del premier francese Emmanuel Macron, tutto aveva spiegato al mondo quanto è sentita e seguita la vela oceanica in Francia.
GUARDA SU SAILY TV IL SERVIZIO CON L'USCITA DAL PORTO, LA VISITA DI EMMANUEL MACRON, E LE IMMAGINI DELLA PARTENZA
C'è un manipolo di italiani sparso nella flotta, che va seguito. C'è Giancarlo Pedote, sempre più francese, sempre più concentrato nel suo cammino di speranza verso una partecipazione (meritatissima) al Vendée Globe, seconda volta alla Vabre, stavolta con un IMOCA 60 e con Fabrice Amedeo su Newrest. Ci sono poi due Class 40 tutti italiani: uno è Enel Green Power di Andrea Fantini e Alberto Bona (VEDERE IL VIDEO DI SAILY TV A LORIENT A BORDO DELLA BARCA CON I DUE SKIPPER), bella storia con uno sponsor di nome e di peso che finalmente si affaccia nella vela che conta, e speriamo sia contento e resti a lungo, anzi rilanci la sfida. L'altro è Colombre XL, di Massimo Juris e Pietro Luciani.
PRIMA NOTTE FATICOSA - Navigare nella Manica di notte dovendo fare bordi di bolina non è mai facile. Certo, se sei Sebastien Josse e timoni un mostro di 32 metri, trimarano, in 9 ore sei fuori dall'English Channel, a una media di 28 nodi e punte a 40 nodi di velocità| Ottanta chilometri all'ora o giù di li... Se sei Jean Pierre Dick e voli su St Michel Virbac IMOCA 60 già più che pronto per il Vendée, non sei tanto distante, e vai già alla ricerca della nuova aria (abbastanza forte, ma che durerà al massimo 48 ore) da Nord Ovest, in grado di spingerti velocemente a sud a caccia dell'Aliseo portoghese. Se invece sei su un Class 40, ahi ahi, tutta la notte al timone nel canale, e ancora bolina contro il Sud Ovest, forse se ne esce nel pomeriggio del giorno dopo, a 30 ore dalla partenza.
E' la vita dell'oceano "en-double" della TJV, lungo una rotta affascinante e mai scontata, 4350 miglia fino a Salvador De Bahia (Brasile), compresa la solita roulette dei Doldrums all'Equatore. Partento, Samantha Davies, a bordo con il compagno Tanguy De Lamotte sull'IMOCA Initiative Coeur, ha ricordato il gran traffico di vele e velisti in Atlantico, augurando buon vento a tutti: Yves Le Blevec, partito per il record nel giro del mondo controvento, Francois Gabart, partito per il giro record in solitario, quelli della Volvo Ocean Race, quelli della Mini Transat...
La prima "classifica", per gli italiani: decimo posto tra gli IMOCA per Newrest con Giancarlo Pedote, settimo nei Class40 per Enel Green Power (Fantini-Bona) e undicesimo per Colombre XL (Juris-Luciani). Li seguiremo tutti.
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