News | Regata > Vela Oceanica

06/11/2017 - 14:35

Mini Transat, si allunga la lista delle avarie

Beccaria bompresso KO,
pit-stop a Mindelo

Mini Transat come un romanzo: ne succedono di tutti i colori. Ambrogio Beccaria (Alla Grande Ambeco) rompe il bompresso e bolina verso Mindelo (Capo Verde) per un pit-stop di riparazioni e con l'intenzione di ripartire. La lista delle avarie e dei problemi è lunga. Come quella delle storie e dei personaggi dentro questa magica regata. Qui un bel riassunto dopo 5 giorni di oceano...

 

Anche se l'Aliseo si è calmato dopo le botte iniziali, la flotta dei solitari della Mini Transat fa i conti con molte avarie. Ci sono almeni quattro barche ferme tra Mindelo (Capo Verde) e Dakar, per pit-stop di riparazioni più o meno volanti, con l'intenzione di ripartire, e ad esse si sta per aggiungere purtroppo anche l'italiano Ambrogio Beccaria (Alla Grande Ambeco). Boggi ha comunicato a una delle barche al seguito, che lo aveva contattato vedendo dal tracking che aveva invertito la rotta, di aver rotto il bompresso.

A quel punto non c'è stata scelta per il navigatore: impensabile fare 2000 miglia fino a Martinica senza bompresso, quindi con possibilità ridottissime di usare i gennaker che sono determinanti con gli Alisei previsti per tutta la tappa. Così Ambrogio ha invertito la rotta e sta bolinando a 6 nodi, bordeggerà contro l'Aliseo (attualmente abbastanza gentile sui 12 nodi), per raggiungere il porto di Mindelo, il più attrezzato a Capo Verde, dove fermarsi ed effettuare la riparazione, per poi ripartire. 

Beccaria era in nona posizione al momento dell'avaria, e come già visto nella prima tappa, stava tenendo il ritmo del gruppo di testa, pur con una barca considerevolmente più vecchia, di almeno due generazioni. L'avaria e la decisione conseguente sono un brutto colpo, ma lo skipper resta determinato a ripredere la gara e concludere la traversata, che ha sempre il sapore del sogno da realizzare. Seguiremo gli sviluppi e vi terremo informati.

Come Boggi Beccaria, ci sono altri navigatori con problemi più o meno gravi. Arthur Léopold-Léger (Antal XPO) è a Mindelo con una avaria al timone e un inizio di delaminazione, sta cercando di riparare. Julien Héreu (Poema Insurance) ha molteplici problemi, dal bompresso, alla drizza in testa d'albero, al gruppo elettrogeno che non ricarica più... Rémi Aubrun (Alternative Sailing – Constructions du Belon) ha problemi al pilota automatico ed è fermo a Las Palmas. Andreas Deubel (www.andreasdeubel.de) problemi elettrici e fermo a Mindelo con obiettivo di ripartire. Pavel Roubal (Pogo Dancer) non funzionano le pile a combustibile, e in aggiunta ha un gioco sulla barra del timone, pit-stop anche per lui sempre a Mindelo.

Buone notizie da altri navigatori che sembrano aver risolto i problemi in corsa: Elodie Pédron (Manu Poki et les Biotechs) ha informato il catamarano al seguito di aver riparato il suo timone e di proseguire, senza fare scalo a Mindelo. Anche la spagnola Marta Guemes, che aveva rotto la drizza dello spi, ha raccontato di essere riuscita a sostituirla, e di continuare la regata. Erwan Le Menè (800 Rousseau Clotures) intanto ha raggiunto Dakar, dove lo ha raggiunto uno "shore team" di volontari, e un cantiere è pronto ad accoglierlo per riparare la barca e provare a farlo ripartire.

Spera ancora di ripartire, in un corsa contro il tempo il rumeno Dorel Nacou (Ixblues Vamonos), il primo problema della tappa, disalberato poco dopo il via, e fermo a Boujdour, in Marocco: fin dall'inizio aveva detto che per lui il ritiro non era una opzione da considerare, a parte l'albero spezzato in due, a bordo è ancora tutto intatto, vele comprese. La sua volontà è riparare e ripartire. La sua storia (a 25 anni ha attraversato l'Europa per stabilirsi a Marsiglia e diventare carpentiere marittimo) depone per la sua ostinazione.

COME VA LA REGATA INTANTO? - Tra i PROTO, il solito Ian Lipinski (Griffon.fr) è in testa, ma a guardarsi indietro scopre di avere due inseguitori che non mollano un metro: sono lo svizzero Simon Koster (888 Eight Cube Sersa) e il tedesco Joerg Riechers (934 Lillienthal): non sarà a questo punto un caso che le prime tre barche sono scafi con la famosa prua tonda... Ma occhio al quarto in classifica: uno stupendo quarto, è il nostro Andrea Fornaro (Sideral) che anche senza prua tonda sta dando battaglia e resta nel gruppo in fuga. Davvero un grande Fornaro in questi primi 5 giorni della seconda tappa. E grandissima anche la quinta classificata finora, prima delle tante ragazze in gara, la francese Charlotte Mery (802 Optigestion Femme de Bretagne), che ha una storia particolare e merita la GALLERY A LEI DEDICATA DA VEDERE QUI: una che smonta tutti i luoghi comuni: "Non sono bretone, e neanche marsigliese (i due siti velici dei navigatori transalpini, ndr), i miei genitori non mi hanno portato in barca e non ho mai abitato vicino al mare!" E allora? Solo una storia straordinaria di vocazione spontanea: giovanissima, Charlotte si è immaginata architetto navale e ha sognato di attraversare l'Atlantico su un barchino di 6 metri e mezzo: a 24 anni eccola qui, a realizzarlo e a combattere per i primissimi posti! Charlotte di vela ne ha fatta parecchia, 420 e una campagna olimpica in 470. 

E tra i SERIE, invece, c'è da dire che i primi in classifica non sono affatto lontani anche dai migliori Proto, è incredibile: Erwan Le Draulec (865 Emile Henry) è praticamente quarto overall di entrambe le flotte, dopo le tre citate prue tonde! Tanguy Bouroullec (909 Kehris Cerfrance) è nei paraggi, e la terza è Clarisse Cremer (902 TBS), già protagonista di una grande prima tappa e già considerata un personaggio oceanico, a sua volta vicinissima al Proto di Charlotte Mery. Detto di Beccarie, che era tra i primi Serie, e per il quale adesso inizia un'altra Mini Transat, quella dell'orgoglio e della voglia di finirla comunque, c'è poi da dire della progressione di Andrea Pendibene (883 Pegaso Marina Militare), passato in 24 ore dal 32° aò 21° posto, il marinaio pare aver ingranato la marcia buona, anchen se deve sempre recuperare una trentina di miglia sul suo avversario diretto, il commilitone francese Cedric Feron, che è 10°. Come si vede, Pendibene può rimangiarsi ancora molte posizioni, tutto sta ad entrare nella sintonia atlantica, e in questo importante fattore può giocare la sua esperienza. Infine prosegue con costanza la regata di Emanuele Grassi (603 Penelope), al 41° posto, atteso al passaggio del gate di Capo Verde nella serata di oggi.

Commenti