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06/10/2017 - 09:50
L'alba del quinto giorno sulla flotta Mini Transat, il vento rallenta
Fatiche oceaniche,
ministi a metà tappa
Si parla tanto di barche, skipper, preparazione, tecnologia, ma la componente "fortuna" resta indispensabile. Senza non si va avanti. Ne sanno qualcosa i navigatori che in questi primi giorni (al ritmo di uno al giorno) sono stati costretti ad abbandonare regata e sogni connessi. Quattro di essi per disalberamento. Due purtroppo sono italiani, Matteo Rusticali e Luca Sabiu. La flotta intanto è a metà strada da Las Palmas, il vento in calo rimescola le classifiche. Fornaro 10, Beccaria 7, Pendibene 23, Grassi 42 - FOTO E VIDEO
All'alba del quinto giorno della prima tappa, la Mini Transat La Boulangere, anche se il vento sta calando notevolmente su tutta la flotta, si riscopre dura, durissima. Anche senza tempeste (due anni fa a Capo Finisterre si toccarono i 70 nodi), la Mini resta impresa di vela estrema, l'oceano ha le sue leggi e sono spesso impietose. Si parla tanto di barche, skipper, preparazione, tecnologia, ma la componente "fortuna" resta indispensabile. Senza fortuna non si va avanti. Ne sanno qualcosa i navigatori che in questi primi cinque giorni (al ritmo di uno al giorno) sono stati costretti ad abbandonare regata e sogni connessi. Sono cinque in tutto finora, quattro dei quali per disalberamento. Due purtroppo sono italiani, Matteo Rusticali e Luca Sabiu.
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E' sempre un peccato commentare un'avaria, un disalberamento, un naufragio, l'abbandono di una regata oceanica. Lo è ancora di più alla Mini Transat e se si parla di italiani. Ma le leggi dell'oceano sono uguali per tutti, e in fondo anche quelle del sogno-Mini. Anche le vicende sfortunate, difficili, o tragiche, in mezzo al mare sono qualcosa da cui imparare sempre. Matteo e Luca sono marinai, sono arrivati a partire per una Mini Transat, e i disalberamenti non cancellano questa prima parte dell'impresa. Dunque viviamo con serenità gli eventi, come accadde due anni fa per il disalberamento di Andrea Pendibene. Continuiamo a seguire la regata, e aspettiamo gli approfondimenti da Luca Sabiu, come sono arrivati quelli di Matteo Rusticali.
Gli altri disalberati sono Frederic Guerin (Les Amis 614) e Julien Mirzaki (Unapei 832), barche anche più nuove che non sfuggono alla maledizione. In difficoltà da ieri anche Slobodan Velikic (Sisa 602) che sta dirigendo verso la costa del portogallo, ha una avaria all'attrezzatura ma conta di riparare e ripartire.
IL PUNTO SULLA REGATA E LE CLASSIFICHE - Nei Proto Ian Lipinski, come previsto, è il fuga, col suo Griffon.fr 865, in condizioni stabili il suo vantaggio aumenta per la velocità che sembra superiore, anche se col calare del vento tutto torna in ballo. Alle sue spalle danno battaglia a colpi di bordeggio sui buoni e scarsi, come se si fosse su un bastone costiero, ma Lipinski ha 20 miglia di vantaggio, un margine notevole. Tra i proto la sorpresa è vedere al secondo posto Artur Leopold Leger (Antal 709), mentre il terzo di Simon Koster con Eight Cube Sersa 888 è un'altra dimostrazione che la potenza delle prue tonde in certe condizioni è evidente.
Sempre nei Proto arrivano buone notizie da Andrea Fornaro (Sideral 931), che a colpi di bordi estremi ha dato qualche bella spallata alla sua classifica, in serata è 10° e ha una velocità media al livello dei migliori che può consentirgli di guardare alla top-10, e resta uno dei più esterni quindi teoricamente meno svantaggati dal calo dell'aria. Delusione, finora, per l'esperimento estremo di Arkema 900, prua tonda, cavallino ritorto, albero e randa alari: come tutte le cose esagerate, ha bisogno di una lunga messa a punto.
Nei Serie rivoluzione in classifica dopo il calo del vento: in testa è passato Tanguy Bouroullec (Kerhis Cefrance 909), appena 4 miglia davanti al regolarissimo Erwan Le Draoulec (Emile Henry 895), e 12 sulla sorprendente Clarisse Crémer (TBS 902), di gran lunga la prima delle 11 donne in gara.
Il nostro Ambrogio Beccaria (Alla Grande Ambeco 539) continua a stare con i primi, è 7° e potrebbe trarre beneficio dal nuovo vento, dopo che due giorni a 20 nodi avevano forse fatto emergere il vantaggio degli scafi più moderni. A centro flotta, il derby tra Marine Militari Italia-Francia vede in testa il transalpino Cedric Faron (Marine Nationale 899) 15°, che per ora precede Andrea Pendibene (Pegaso Marina Militare 883) di circa 25 miglia. Ma Andrea ha scelto una rotta molto esterna che potrebbe pagare nelle prossime ore. Emanuele Grassi (Penelope 603) è 42°.
La flotta è a metà strada dall'arrivo della tappa: Las Palmas dista 570 miglia per Lipinski e 620 per Bouroullec. Le previsioni dicono che il vento resterà lieve per almeno altre 48 ore, ci sarà da sudare in mezzo all'Atlantico. Dove i sogni continuano e allungano la scia. Anche per coloro per i quali la scia s'è interrotta.
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