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02/02/2017 - 19:32

Vela Olimpica agitata dietro le quinte

Bressani furioso
Voltafaccia Banti

Clamoroso ribaltone nelle classi olimpiche azzurre: scoppia la coppia B&B, Lorenzo Bressani tradito da Caterina Banti che era in parola con Ruggero Tita. Il quale molla Pietro Zucchetti. Rufo furioso ha parole di fuoco. Ci descrivono arrabbiati anche Marchesini e De Pedrini. E intanto Silvia Sicouri prova a timonare: farà il CICO sul 49er FX...

 

Il backstage della vela olimpica azzurra a inizio quadriennio è burrascoso. E non per il fisiologico turnover, i cambi di classe, le scelte post-olimpiche, che da sempre fanno parte del gioco. La storia che vi raccontiamo prefigura un vero e proprio tradimento, e quel che è peggio, premeditato. Lorenzo Bressani, uno che non ha bisogno di presentazioni, appena reduce da Miami e in vista della ripresa degli allenamenti Nacra 17 ad Anzio, viene abbandonato dalla prodiera Caterina Marianna Banti, la quale - si scopre - era già daccordo per andare sul nuovo Nacra con i foil, da giugno, a prua di Ruggero Tita, il timoniere olimpico di Rio sul 49er, con il prodiere Pietro Zucchetti. Innescando una serie di reazioni a catena, e di umori neri facilmente immaginabili. A iniziare da lui, Rufo Bressani.

"Quando mi è arrivata la voce, non volevo crederci, poi ho chiesto a Caterina che ha confermato (con un SMS), è tutto vero. Incredibile. Dopo tutto quello che ho programmato, dopo aver acquistato la barca, dopo gli allenamenti, la trasferta di Miami, un bell'impegno organizzativo ed economico, soprattutto dopo la fiducia che ho riposto nella persona... La cosa che mi fa arrabbiare maggiormente è la premeditazione!"

Ricapitoliamo: Tita e la Banti avevano all'attivo già il CICO del 2016 a Formia sul Nacra, evidentemente in quella occasione qualcosa era scattato. Ma poi Ruggero è tornato sul 49er, con Zucchetti, entrambi Fiamme Gialle, reduci dalle ultime Olimpiadi, a loro volta hanno fatto la Coppa del Mondo a Miami. Non solo: erano stati già varati gli impegni e i programmi per l'intero quadriennio sul 49er, sia con il DT Michele Marchesini che con il coach della classe Luca De Pedrini.

Tita e Banti sul Nacra 17 foileggiante sarebbe dovuta essere la "sorpresa" di giugno (quando arriverà la prima barca dotata dei nuovi foil, e sarà quella di Ruggero). In questo starebbe la premeditazione. Come potevano pensare di tenere segreta la cosa con tante persone interessate e coinvolte? La storia trasuda superficialità e faciloneria, concetti antiteci con la preparazione di atleti olimpici. Com'era prevedibile, la notizia è esplosa assai presto, e inevitabilmente facendo arrabbiare tante persone.

Pietro Zucchetti, che teoricamente adesso resta senza timoniere (la questione in questo caso tira in ballo anche il gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, che certo non avrà gradito, e dal quale ci si può aspettare anche atteggiamenti di imperio nei confronti degli atleti, vedremo), è stato forse il primo a conoscere la nuova strada scelta da Ruggero Tita. Poi Lorenzo Bressani, Michele Marchesini, a sua volta beffato da promesse poi ribaltate, e Luca De Pedrini che perde il suo equipaggio olimpico.

Su Caterina Marianna, adesso Lorenzo Bressani dice: "Una mediocre velista, e una pessima persona. Senza contare il danno morale, adesso devo ricaricare le batterie, e trovare una soluzione per fare l'Italiano". Ma è corsa contro il tempo per trovare una prodiera a quello che, in attesa del ritorno di Vittorio Bissaro, è il nostri miglior timoniere del cat olimpico. Laura Marimon, dopo aver fatto la World Cup a prua di un inglese, è costretta a correre come GBR per l'intero quadriennio. Una risorsa importante, persa così. Giovanna Micol, la prodiera di Rufo nel quadriennio di Rio, è ormai (super)mamma a tempo pieno. E Silvia Sicouri - altra sorpresa - ha comprato un 49er FX e deciso di tentare al timone. Farà il CICO sul doppio acrobatico, innescando a sua volta un risiko di cambi e rimescolamenti. Vittorio Bissaro, che resta per un po' in sabbatica ripresa post-olimpica, rischia di restare a sua volta senza prodiera (a meno che Silvia rinunci subito al progetto FX, se dovesse andare malissimo). Si cerca anche in altre classi, soprattutto tra le laseriste che sono tante e mediamente brave.

Commenti? La vicenda, come vi avevamo anticipato, è talmente surreale da suggerire (o sperare) che non sia autentica. Aspettiamo di capire anche altri protagonisti. Ma certamente, se fosse confermato anche il 30% di quanto emerge, chi ne esce proprio male è il livello di cultura sportiva di alto livello mostrato da alcuni "atleti" che sono nel giro di specialità olimpiche. Si parla tanto della filiera che dalle scuole vela porta i giovani migliori alle classi olimpiche. Speriamo che oltre all'aspetto tecnico, fisico e agonistico, si insegni anche la sportività negli atteggiamenti e nei comportamenti. Tradire la fiducia di una squadra non è mai una strada immaginabile per un atleta che abbia velleità olimpiche.

Commenti

Giulia Calusa (non verificato)

Ci credo che Rufo sia arrabbiatissimo e la richiesta di maggiore etica e morale assieme alla grande voglia di vincere la ritengo molto opportuna.

claudio masc (non verificato)

articolo pessimo si gossip da quattro soldi... Saily non è Novella 2000. Mon mi semvra giusto pubblicare le dichiarazioni di Bressan senza riportare le ppsizipni della conyroparte.... pessimo giornalismo sportivo

Ruggero Tita (non verificato)

Questa vela e' davvero agitata... Mi spiace davvero molto leggere questo articolo zeppo di imprecisioni e giudizi affrettati, peraltro espressi senza sentire la versione delle altre persone coinvolte e rinforzati dai fantasioni commenti su FB. Queste "anticipazioni ," che contribuscono solo ad esacerbare gli animi, non hanno nessun senso dato che non vi e' ancora la certezza definitiva che i catamarani Nacra 17, dotati di foils, saranno classe olimpica nel 2020 e quindi nessuna decisione e' stata presa. Per ora tutto questo e solo un progetto in fase preventiva sottoposto alla Federazione e ai Gruppi di appartenenza. Ogni decisione sara' quindi preceduta da approfondite valutazioni concordate con tutti i vertici delle organizzioni coinvolte, gia preventivamente informati di ogni mio pensiero ed azione. Quindi nessun "tradimento alla fiducia di una squadra", solo il livore dell'unica persona sentita che definisce "mediocre velista e pessima persona" colei che dall' articolo parrebbe essere la pedina decisiva nello scacchiere velico nazionale Nacra 17. Non pare nemmeno si consideri il fatto che io accetti di mettermi in gioco rinunciando ad una posizione consolidata nella classe olimpica 49er, in un momento in cui le cose vanno benissimo ( vedi la Medal Race di Miami ), con tutte le incognite che ne derivano, motivato dalla passione di affrontare una sfida con una barca nuova, dotata di foils, che rappresenta il futuro della vela e motivato dalla forte volonta' di tornare da Tokio con una medaglia. Ruggi Tita

Caterina Banti (non verificato)

Mi rammarico di leggere queste parole. Sono state fatte affermazioni sulla base di una “voce” e di un semplice SMS, che tra l’altro non confermava affatto le conclusioni descritte nell’articolo. Mi dispiace non avere potuto confrontarmi con Lorenzo. L’idea di un cambio di equipaggio si è presentata solo a Miami. Per ora, si tratta solo di un progetto che deve passare al vaglio di tutti gli stakeholders coinvolti, dopo attente valutazioni e considerazioni. Pertanto, non vi è nulla di definitivo né di concreto. Per quanto riguarda il rapporto tra me e Lorenzo Bressani, io sono sempre stata molto chiara ed onesta con lui, parlando delle mie e delle nostre problematiche in equipaggio. Ho sempre avuto, e continuo ad avere, grande rispetto e reverenza nei suoi confronti, come persona e come velista, consapevole della sua grande esperienza e del suo valore. Ho investito tutta me stessa e il mio impegno in questo progetto con Lorenzo, con tanta voglia di imparare e di mettermi in gioco. Tuttavia, non sempre i nostri rapporti in barca sono stati semplici e sereni. Ringrazio Lorenzo e sua moglie Lorenza per il percorso che abbiamo fatto insieme, nella speranza di potere parlare e confrontarci in modo sereno su quanto accaduto. Caterina Banti