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23/01/2017 - 22:29

Vendée infinita

Jeremie terzo, si prende il mondo

Sconfitta la sfortuna che lo perseguitava in 4 tentativi falliti intorno al mondo (due Vendée, una Barcellona e un Jules Verne), il bretone ex fuoriclasse dei Figaro finisce il giro e conquista un podio di lusso, con una barca vecchia (2010) benchè foilizzata, battendosi come un leone contro mille avarie e problemi

 

Dopo Armel e Alex, gli extratterrestri, c'è lui: Jeremie Beyou, il figarista vincente (nel 2005 vinse l'edizione d'esordio del nostro Pietro D'Alì e poi si è ripetuto nel 2011 e 2014), il determinato, il calcolatore. Poche parole e tanti fatti. A 40 anni, dopo i ritiri 2009 e 2013, dopo la sfortuna anche nella Barcellona World Race non terminata, e dopo l'identico destino anche nel tentativo sul Trofeo Jules Verne. Il mondo, per Jeremie, pareva stregato. Ma questa è stata la volta buona, la volta di chiudere il cerchio del globo, la sua circumnavigazione completa è compiuta in 78 giorni, 6 ore, 38 minuti e 40 secondi.

Il suo è stato un Vendée strappato con i denti, resistendo a tanti problemi, avarie anche significative. "Stavolta no, non mi ritiro", deve aver pensato Jeremie, quando si sono rotti, a breve distanza di tempo e nelle fasi iniziali del giro, due autopiloti. E "neanche adesso, no!", quando ha smesso di funzionare (ancora in Atlantico all'andata) l'antenna Fleet, rendendo la sua navigazione "cieca", senza poter ricevere previsioni meteo come gli altri. Per stare al passo dei primi, negli oceani del Sud, Beyou ha dovuto scendere più degli altri, rischiare di più. Non ha mai mollato.

E non che gli siano mancate le occasioni per farlo: "Quando si è rotto anche il gancio della drizza randa, ho avuto un attimo di cedimento, ho pensato di ritirarmi, sembrava impossibile da riparare. Invece, non so da dove ho preso la forza, ma in qualche modo sono riuscito a ripararla e continuare. Ogni manovra fatta bene in un Vendée è una piccola vittoria."

La resilienza, la tenacia di Jeremie Beyou, originario della baia di Morlaix come Armel Le Cleac'h, sono il suo lascito sportivo a questa edizione, oltre al fatto di essere il quarto velista di sempre a scendere sotto gli 80 giorni, e la terza barca dello studio VPLP-Verdier sul podio, dopo BP8 e Hugo Boss.

Il 27 dicembre ha passato Capo Horn per la sua prima volta ("Era ora!"), poi ha accelerato, e alla fine la sua media è stata di 14,43 nodi sulle 27.101 miglia percorse, e con una giornata migliore di 504 miglia nelle 24 ore a 21 nodi di media.

PODIO MOSTRUOSO

Il podio di questo Vendée fa paura: Armel, Alex e Jeremie fanno insieme ben 10 partecipazioni al giro del mondo. Le Cleac'h l'ha fatto tre volte e tre volte l'ha finito (due secondi e un primo, straordinario), Thomson conta quattro presenza, due abbandoni, un terzo e un secondo, e Beyou era come detto alla sua terza volta, e unica finita, proprio con la stessa barca con la quale Armel Le Cleac'h fu secondo nel 2012-2'13 alle spalle di Francois Gabart, alla quale in 4 mesi di lavoro con un team neozelandese, ha fatto aggiungere i due foil.

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