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08/12/2016 - 15:43
Se ne va uno degli eroi e dei più grandi nomi del nostro sport
Addio al grande Elvstrom
E' morto a 88 anni il grande Paul Elvstrom, mito della vela olimpica, quattro medaglie d'oro, simbolo di più generazioni, velaio e inventore (le cinghie sulle derive), ispiratore del marchio che porta il suo nome, famoso per i suoi volumi "Paul Elvstrom spiega". Il primo tweet è di Sir Ben Ainslie, il suo erede. I ricordi dalla World Cup di Melbourne (dove fu oro nel 1956). Da anni era malato di Parkinson - GUARDA DUE VIDEO
Una leggenda che se ne va. Muore Paul Elvstrom, 88 anni, danese di Copenaghen, uno dei velisti più vincenti alle Olimpiadi e un nome-icona per tutta la vela. Da anni resisteva contro il Parkinson. Sua figlia TRine nel 2013 aveva descritto le sue fatiche per andare avanti.
Il primo Twitter l'ha scritto Sir Ben Ainslie: "E' triste sapere che il leggendario Paul Elvstrom non c'è più. Egli è stato una ispirazione per chiunque abbia messo piede su una barca a vela."
E' importante che Ben abbia fatto sentire la sua voce: è lui infatti il vero erede del mito Elvstrom, almeno nei numeri dei trionfi olimpici. Solo Ainslie ha superato il danese, nel 2012, pareggiando il quarto oro, ma avendo in più anche un argento.
Presente in 7 Olimpiadi, dal 1948 al 1988, ha vinto la medaglia d'oro a Londra 1948 (Classe Firefly), Helsinki 1952 (Finn), Melbourne 1956 (Finn) e Roma 1960 (Finn). Solo 6 atleti nella storia olimpica hanno vinto 4 ori consecutivi, tra questi Michael Phelps, Carl Lewis, e Ben Ainslie.
I numeri da soli non fanno le leggende, Paul Elvstrom è diventato un simbolo della vela per molte generazioni, non solo per le vittorie ma per il modo di intendere la vela, il mare, per le sue continue innovazioni, quasi delle autentiche invenzioni, come le cinghie per le derive: migliaia di scuffie evitate grazie alla sua trovata, introdotta sul Finn.
Tecnicamente e tatticamente ha rivoluzionato la vela, l'ha spinta anni avanti: uno di quei personaggi che nascono raramente, e che lasciano segni indelebili. Dopo Valentin Mankin, che ci ha lasciato qualche anno fa, anche Paul Elvstrom è adesso storia.
Dopo i 4 ori, con il suo marchio che aveva conquistato il mondo anche con prodotti, vele, salvagenti, abbigliamento, barche, non pago Paul tornò alle regate, sul Tornado il catamarano olimpico, con la figlia Trine a prua, e sfiorando un altro podio, per un soffio. Nella sua Copenaghen, oltre a fare il velista Paul Elvstrom ha lavorato come architetto e nel mercato immobiliare.
MELBOURNE, WORLD CUP, COME LO RICORDANO I VELISTI OLIMPICI DI OGGI
Un ricordo struggente, una notizia triste ma tanto rispetto e ammirazione per l'uomo che ha ispirato scelte di vita di tanti atleti. Così Melbourne (dove Paul vinse il suo terzo oro nel 1956) si è svegliata con la morte di Elvstrom, mentre è in corso la finale della Coppa del Mondo World Sailing. Un omaggio in segno di raccoglimento, e il ricordo di alcuni atleti. Anne Marie Rindom, danese, bronzo a Rio 2016: "E' strano essere qui, sulle stesse acque, sono passati 60 anni! Mi sento triste ma lui è una fonte di ispirazione, ho voglia di essere come lui. Non ho mai incontrato personalmente Paul, ma è nella Hall of Fame, è un eroe dello sport in Danimarca, ha fatto molto per la vela, sia sportiva che ad altri livelli. E poi ho saputo che lui ha inventato le cinghie per schienare: ma come facevano prima? E' stato un grandissimo."
Nel 1996 nominato sportivo del secolo in Danimarca. Famoso il suo approccio etico allo sport: "Se per vincere una regata perdi il rispetto dei tupi avversari, non hai vinto niente".
LA SUA VITAPER LA VELA
Paul Elvstrom nasce il 25 febbraio del 1928 in un paese tra Svezia e Danimarca. Suo padre era un comandante di navi, ma morì quando Paul era molto giovane. Paul ha perso anche un fratello minore che aveva solo 5 anni, affogato dopo essere caduto in mare davanti alla casa di famiglia. A seguito dello shock, il giovane Paul ebbe un lungo blocco nel parlare, leggere e scrivere a scuola.
L'incontro di Paul con la vela fu su una piccola barca a chiglia fissa, ben presto scopre di voler stare al timone. "La sola cosa che mi interessava era far andare veloce la barca - raccontò lui a proposito dei giorni alla scuola vela - A scuola andavo malissimo, perchè andavo molto a vela. Il maestro sapeva dove trovarmi se non ero a scuola, ero in barca."
Un vicino gli comprò un Oslo Dinghy, locale deriva del tempo, con la scusa di chiedere a Paul di fargli qualche lezione di vela. In realtà sapeva che il ragazzo voleva con tutto se stesso una barca, ma la sua famiglia non aveva i mezzi per comprargliela. A soli 20 anni Elvstrom vince la sua prima medaglia d'oro, nelle prime olimpiadi dopo la seconda guerra mondiale. Da quel momento iniziò anche la sua attività di velaio, con il marchio Elvstrom Sails, il primo passo dell'impresa con il suo nome, che poi si è occupata anche di accessori, abbigliamento e costruzione di barche.
Paul Elvstrom è ricordato anche per aver concepito e sviluppato molte innovazioni nella vela sportiva: le cinghie sulle derive per agevolare il controbilanciamento, gli strozzascotte, il vang. La sua è stata una vela pionieristica, in anni di grandi e radicali cambiamenti nel modo di concepire l'attuale sport delle vela su derive. Le quali, gradatamente, stavano conquistando la scena olimpica, fino ad allora dominata dalle barche a chiglia e dalle classi metriche.
Vedendo la crescente importanza della preparazione fisica e dell'allenamento costante per la vela moderna, Elvstrom creò uno spazio nell'acqua gelata davanti a casa sua per poter raggiungere specchi d'acqua senza ghiaccio e allenarsi tutto l'anno. Le classi al tempo non erano così strettamente monotipo come oggi, e molte innovazioni erano possibili, su alberi e vele: questo aspetto e l a predisposizione di Paul per la ricerca e lo sviluppo di idee innovative, gli permise di essere sempre più un vincente, in particolare sulla classe Finn, mentre tra una edizione olimpica e l'altra, egli sviluppava con il suo marchio altri prodotti innovativi che facevano scuola.
La sua attività ha spaziato dalle barche a chiglia ai catamarani di Classe C, varie classi olimpiche, regate offshore. Elvstrom ha vinto mondiali in Snipe, Star, Soling, Finn, Flying Dutchman e 5.5, spesso nello stesso anno dimostrando di essere il numero uno anche in classi molto diverse. Nel 1966, a Porto Rico, si ruppe una gamba in un incidente: ma nello stesso anno riuscì comunque a vincere due mondiali.
Quando l'IYRU - ora ribattezzata ISAF/World Sailing - annunciò l'intenzione di fare dei trials per selezionare un nuovo possibile singolo olimpico, Paul concepì e propose una deriva chiamata Trapez, che poteva essere sua singolo che doppio, con uno o due trapezi. L'idea del timoniere al trapezio fu poi ripresa da Bob Miller (Ben Lexcen) nel disegnare il Contender che vinse una seconda sessione dei trials, anche se non diventò mai classe olimpica. Un'etica dello sport e della vela, la ricerca della perfezione e la costanza nella preparazione, ore di pratica, pensiero innovativo, spirito competitivo in acqua e grande disponibilità e amicizia a terra.
Paul Elvstrom è morto a casa sua, a Hellerup. Sua moglie Anna l'aveva lasciato tre anni fa. Lui lascia quattro figlie: Pia, Stine, Gitte e Trine, con la quale ha disputato una Olimpiade in Tornado.
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