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13/11/2016 - 18:13

World Sailing e governance dello sport

Il futuro del Kite
dopo Barcellona

World Sailing rafforza la governance del mondo kite. Maggiore legittimazione per l'International Kiteboarding Association (IKA) presieduta dall'italiano Mirco Babini. Le prospettive per questo sport (che non è felicissimo dell'esito di Barcellona)


Alti e bassi per il Kite. Prima un buon accordo per la gestione organizzativa del mondo Kiteboarding nelle sue varie sfaccettature, e poi la doccia fredda di una serie di risultati della Conference di Barcellona che non lasciano felici.

World Sailing, l'International Kiteboarding Association (IKA) e l'Associazione Kitesport globale (GKA) hanno firmato un importante protocollo d'intesa per varare una nuova struttura di governance per Kiteboarding, disciplina della vela, e come tale rientra nella giurisdizione della World Sailing, che è la Federazione Internazionale per la vela in tutte le sue forme riconosciute dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO), Associazioni di Estate Olimpico Internazionale Federazioni (ASOIF ) e Sport Accord.

L'IKA sarà responsabile del Regolamento e del coordinamento delle discipline di Kiteboarding. Il GKA verrà incaricato da World Sailing per gestire i Campionati del Mondo e gli eventi di Coppa del Mondo delle varie discipline Kiteboarding (wave, strapless freestyle, big air and twintip-freestyle and slider/obstacle).

Come parte dell'accordo di eventi speciali tra la World Sailing e la GKA, World Sailing può autorizzare il GKA per consentire ad altre organizzazioni di eventi professionali di eseguire gli eventi nelle discipline di sua espressione. In base al protocollo di intesa, World Sailing, l'IKA e GKA lavoreranno insieme e cooperare pienamente per promuovere attivamente le discipline Kiteboarding nel mondo sotto l'ombrello di World Sailing.

Andy Hunt, CEO di World Sailing ha detto: "Sono lieto che l'IKA e GKA si sono riuniti per concordare una nuova struttura unitaria per il governo del Kiteboarding. Non vediamo l'ora di lavorare con entrambe le organizzazioni per sostenere la crescita e lo sviluppo di questa entusiasmante e dinamica parte del nostro sport ".

Mirco Babini, presidente IKA ha aggiunto: "Nasce una partnership forte tra IKA con le sue associazioni di classe e il GKA, che unisce lo sport a beneficio dei kiteborders. Con responsabilità chiare e il percorso previsto per tutte le discipline del nostro meraviglioso sport."

COME ESCE IL KITE DA BARCELLONA?
Entrato alle Olimpiadi Giovanili YOG 2018, messo in copertina come richiesto a gran voce dal CIO per la vela 2020, il Kite esce un po' ridimensionato dalla conferenza World Sailing, e le prospettive olimpiche per Tokyo restano abbastanza confuse.

Carlo Croce, che con l'Unlock dopo Rio aveva di fatto aperto al Kite olimpico, e che nel suo discorso finale a WS, pur avendo rimesso in pista il blocco delle 10 classi si era molto speso per la prospettiva di undicesima medaglia pensata per il Kite, è stato fatto fuori nell'elezione. Il danese Kim Andersen non è nemico del Kite (vedere la nostra intervista su Saily) ma ha idee piuttosto ruvide sulla strada che esso deve fare per diventare olimpico. E il danese è stato eletto con i voti decisivi di Paul Henderson, il quale addirittura non voleva il Kite nella federvela mondiale, ma in una sua propria federazione di "tavole"...

La questione undicesima medaglia è solo una prospettiva, un sogno, ma sta tutta nelle mani del CIO. Qualora il CIO dicesse si, allora si parlerebbe di quale specialità. Il Kite, del quale ormai si parla da tempo, e che come detto è già olimpico giovanile, avrebbe le sue carte. Ma con l'aria di una certa "restaurazione" nella nuova World Sailing, sarebbero in crescita le quotazioni per il ritorno di una barca a chiglia...

MIRCO BABINI (PRESIDENTE IKA)
Abbiamo raccolto le prime parole di commento al dopo-Barcellona di World Sailing da parte di Mirco Babini: "Alla luce di quanto si sentiva dai "rumors di corridoio" era palese una forte spaccatura nell'elezione del presidente, e che il terzo candidato avrebbe fatto da ago della bilancia, risultando decisivo... e cosi e' successo, per una manciata di voti. La cosa che mi ha molto fatto pensare e' che lo sport del kiteboard che rappresento e' stato utilizzato in tutti i modi come "arma" elettorale, e strumentalizzato con secondi fini. Io non ho mai supportato l idea di avere il kiteboard al posto di qualsiasi esistente disciplina ed essere accusato di rompere le "uova nel paniere" mi sta davvero stretta.

"Il kiteboard e' certamente una disciplina che sposa concretamente tutte le volonta' e visioni del CIO e della loro vision futura. Parlando con tantissime nazionia Barcellona ho capito che il supporto e' totale, il Kiteboard e' una disciplina semplice, economica, giovane, dinamica e ancora con un grandissimo margine di crescita che si tramuta in una grande opportunità' di esprimersi ad alto livello anche per le piccole nazioni.

"Ora il Mio impegno sara' quello di aiutare con il training & coaching IKA, il programma per lo sviluppo del settore giovanile in tutto il mondo, e lavorare per avere un grandissimo successo alle Olimpiadi Giovanili del 2018 a Buenos Aires. Parallelamente perseguiro' l'obbiettivo di ottenere la ormai "famosa" undicesima medaglia per Tokio che il kiteboard sulla disciplina in hydrofoil tanto si merita. Auguri al nuovo presidente ed ai suoi vp e membri dell esecutivo che possano lavorare bene in team e soprattutto coerenti con l'indirizzo sportivo che la vela si merita."

Commenti

Carlo Rolandi (non verificato)

Concordo con Il vecchio Paul. Il Kate e Il Windsurf non sono barche a vela. Il primo è una esibizione acrobatica, il secondo è una gara di canottaggio. Sarebbe opportuno che entrambi avessero una loro Federazione diversa da WS che resterebbe pura Vela con suoi percorsi,sue Classi,ecc. dando la possibilità anche agli ultra quarantenni di partecipare alla regata olimpica

piero gessa (non verificato)

il paul è vecchio, e purtroppo non capire che la vela come tutte le cose si evolve e da vecchi, ma si può essere vecchi ma comprendere queste cose ugualmente. pensare di navigare con progetti di 80 anni fa è anacronistico.

gianmaria Bramb... (non verificato)

Anche nella vela è giusto che ci sia evoluzione, ma lo sport della vela è e deve essere un concentrato di cultura marina, sensibilità, esperienza e e sopratutto tecnica ( navigazione e messa a punto imbarcazione) . Di tutto questo c'è poco o nulla sia nel windsurf che nel kite. Servono solo a fare tessere?