Storia | Regata > Vela Oceanica

25/10/2016 - 16:36

Oceano all'italiana

Soldini: invecchiare
volando a 40 nodi

Il navigatore milanese si conferma all'avanguardia rispetto a tanti suoi colleghi nel mondo. Nelle scelte e nella continua ricerca di innovazione tecnologica. Ma alla fine resta soprattutto un marinaio. "Se avessimo incontrato un barcone di profughi? Eravamo tutti daccordo: ci saremmo fermati ad auitarli"... Intervista da Repubblica


 
Dice Giovanni Soldini: "La mia regata vincente? Quella per far volare sul mare le barche del futuro". Possibile che un navigatore navigatissimo, che ha fatto più e più volte il giro del mondo, che ne ha viste di tutti i colori, a 52 anni anzichè appendere la cerata al chiodo si prenda la briga di comandare un super multiscafo a vela, una delle astronavi del mare, e per di più lavorarci sopra con un rivoluzionario progetto foiling che di fatto è il più avanzato al mondo? Ebbene si, è possibile. E adesso che l'astronave Maserati ha vinto rocambolescamente la sua prima regata, la missione è lanciatissima. Prossima avventura, il ritorno in oceano.
 
Di questi tempi, un personaggio così, la vela italiana fa bene a tenerselo stretto. Qui sotto riportiamo ampi stralci della bella intervista di Giovanni con Simona Casalini di Repubblica.
 
 
di Simona Casalini (da Repubblica.it)

Poco più di due giorni per completare un percorso di regata che le barche normali percorrono, se va bene, in cinque, sei giorni di gran corsa. Era la regata del debutto di "Maserati Multi70", un concentrato di ipertecnologia che merita la definizione di "trimarano volante", addomesticato con destrezza da Giovanni Soldini.
 
Lo skipper milanese è arrivato davanti a tutti nella Rolex Middle Sea Race, classica del Mediterraneo tra Malta, periplo della Sicilia e ritorno a La Valletta. Vittoria non così scontata perché il diretto concorrente, il trimarano Usa "Phaedo 3" - stessa stazza e potenza - era detentore del record per multiscafi sul percorso. E Soldini, con "Maserati Multi 70" ha polverizzato anche questo primato, abbassando il tempo di oltre dieci ore. I due oltretutto gareggiavano ad armi pari, perché il multiscafo italiano correva in assetto "classico", senza il timone e le derive che gli consentono di volare.
 
E come mai, Soldini?
"Volevamo gareggiare con l'assetto "volante", ma abbiamo avuto un incidente fuori Malta prima della partenza".
 
Prima della partenza? Di notte, nel trasferimento da La Spezia a La Valletta col trimarano che volava a 30 nodi?
"Beh sì, anche più di 30 nodi... abbiamo colpito qualcosa, non abbiamo capito cosa, che ci ha portato via un pezzo di barca. Abbiamo sentito un gran botto e abbiamo tirato giù le vele. Però ci siamo subito resti conto che la barca poteva continuare a navigare in sicurezza e abbiamo proseguito verso Malta".
 
Momenti di paura...
"Eh, il timone di destra e il foil volante s'erano sradicati. Siamo riusciti a mettere quelli di riserva, con l'assetto classico. Abbiamo ricostruito in un paio di giorni tutta la timoneria".
 
Ed è andata bene lo stesso.
"Fortunatamente sì. Era anche la prima volta che correvamo contro un trimarano simile al nostro, un match race molto combattuto. Alla fine abbiamo fatto delle scelte tattiche migliori, e lui poi ha fatto un grosso errore".
 
Altri rischi corsi?
"A quella velocità qualunque oggetto in acqua è un pericolo, anche un pesce, che so, anche un tranquillissimo pesce luna, se lo prendi rischi grosso. Il rischio peggiore sono gli impatti, però, insomma, diciamo che non vedi un tubo e vai. A noi per fortuna non è successo niente di irreparabile e siamo riusciti ugualmente a fare la regata".
 
Ma serve questa ricerca tecnologica per barche manovrate da poche persone al mondo?
"Serve a un sacco! Tutto quello che viene sperimentato, e io per primo ne ho tentato una marea, spesso diventa di uso quasi comune. I pannelli solari morbidi, le cime più forti dell'acciao, le chiglie basculanti che stabilizzano le barche. Io, sulla vecchia barca Fila, sono stato tra i primissimi al mondo a montarle e ora l'azienda italiana Cariboni è leader al mondo per la produzione anche nelle barche da crociera. Certo, all'inizio sono tentativi, prove un po' folli, però magari tra quindici anni vedremo tanti foil per volare montate sulle barchette del fine settimana".
 
Avete navigato nel mare della Sicilia, quello dei profughi. E se li aveste incontrati?
"L'equipaggio non ha mai avuto il minimo dubbio: avessimo visto qualche barcone ci saremmo fermati ad aiutarli. Per fortuna non è capitato".
 
Prossima sfida, l'Atlantico.
"Sì, una Transoceanica il 26 novembre. Ma ora abbiamo da rimettere su Maserati per bene, farlo tornare capace di volare".

Commenti