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26/09/2016 - 20:44

Federvela mondiale verso le elezioni

World Sailing, due anti-Croce

Il 13 novembre a Barcellona l'Assemblea Generale della federvela mondiale elegge il nuovo Presidente e i 7 Vice Presidenti. Facciamo il punto su candidati e scenari 
 

 
Il presidente onorario di World Sailing e il Comitato elettivo hanno annunciato e ufficializzato le candidature per l'elezione delle cariche di Presidente e Vice Presidente della federazione mondiale della vela. Da eleggere, nella prossima Assemblea Generale delle nazioni associate, durante l'Annual Conference in programma a Barcellona domenica 13 novembre, ci sono il nuovo Presidente e ben 7 Vice Presidenti.
 
I candidati eleggibili sono frutto della presentazione da parte di almeno 5 autorità nazionali. L'Annual Conference si Barcellona vedrà 700 delegati al lavoro dal 4 al 13 novembre, e l'Assemblea elettiva ne sarà l'ultimo e decisivo atto. L'Assemblea elettiva è quadriennale e rinnova il Board Of Directors di WS (Presidente e Vice Presidenti) che di fatto costituisce il Council, i cui vecchi componenti cessano la carica. Il tutto si svolgerà all'Hotel Renaissance Barcelona Fira.
 
Ecco la lista di candidati eleggibili, tre per la presidenza e 15 per la vicepresidenza.
 
Candidati alla carica di Presidente World Sailing
Kim Andersen (DEN)
Carlo Croce (ITA)
Paul Henderson (CAN)
 
Candidati alla carica di Vice Presidente World Sailing
Alain Alcindor (SEY)
Chris Atkins (GBR)
Tomasz Chamera (POL)
Jean-Pierre Champion (FRA)
Jan Dawson (NZL)
Torben Grael (BRA)
Gary Jobson (USA)
Stanislav Kassarov (BUL)
Quanhai Li (CHN)
W Scott Perry (URU)
Tony Philp (FIJ)
Ana Sanchez (ESP)
Malav Shroff (IND)
Nadine Stegenwainer (GER)
David Tillett (AUS)
 
A questo link è possibile trovare i dettagli e il CV dei vari candidati: http://www.sailing.org/meetings/generalassembly/election_of_officers.php 
 
World Sailing, la federvela mondiale, in questi quattro anni è stata presieduta dall'italiano Carlo Croce. Conta su 141 autorità nazionali associate (federazioni veliche nazionali) e gestisce più di 100 Classi mondiali riconosciute, dalle derive giovanili ai grandi racer oceanici.
 
SCENARI E PROSPETTIVE
La conferma di Carlo Croce alla presidenza non è più così scontata come pareva, anche se i margini basati sulle nomination ricevute e sulle relazioni privilegiate con nazioni e aree geografiche, assegnano ancora al presidente uscente un vantaggio consistente. Paradossalmente, il vantaggio per Croce potrebbe aumentare proprio dal raddoppiarsi dei candidati rivali. All'anziano canadese Paul Henderson (81 anni, già presidente della vela mondiale tra il 1994 e il 2004, poi sostituito da Goran Petersson), si è infatti aggiunto il danese Kim Andersen, attuale presidente dell'Equipment Committee, che pur avendo scelto un approccio (finora) meno visibile di Croce e Handerson, punta a diventare il riferimento delle diverse voci di "scontento" che alleggiano nell'ex ISAF.
 
Croce, 71 anni, ha dalla sua la recente nomina del nuovo CEO di World Sailing, il manager sportivo Andy Hunt, che sta già lavorando sodo alla riorganizzazione dell'ente, e ha scelto di farsi sostenere (dal punto di vista del programma, della promozione, dei media e della "lobby" politica) da una potente agenzia inglese, Vero Ltd, che ha tra i suoi clienti il neo eletto presidente della FIFA Gianni Infantino, e la candidatura olimpica di Parigi 2024.
 
Su cosa si sfidano i tre candidati e in cosa differiscono sostanzialmente i programmi? Le differenze e le rivalità sono svariate, ma il grosso della partita si gioca sulla vela olimpica e la scelta delle nuove classi per Tokio 2020, il vero destino futuro del nostro sport. Croce - che aveva con soddisfazione annunciato due anni fa l'inamovibilità delle 10 classi fino al 2020 - ha dovuto fare marcia indietro sulle pressioni del CIO e non solo, e "aprire" a un cambiamento, guidando la delibera del maggio scorso che ha rimesso in discussione le classi olimpiche. Adesso la sua posizione appare la più prudente nel trio di candidati: accenna ai cambiamenti, compreso l'ingresso del Kite, ma frena sulle modifiche eccessive, e non fa mistero di voler mantenere alcune classi che sono la storia della vela come il Finn. Ha preso tempo (fino a febbraio e forse maggio) commissionando uno studio "di mercato" sulle classi attuali e allargando lo spettro della discussione (persino a una regata d'altura...).

Se Croce in un certo senso attende gli eventi, il canadese Henderson, soprannominato The Pope e noto per lo stile autoritario mostrato negli anni di presidenza ISAF, ha scritto a chiare lettere di essere contrario a un progresso troppo veloce, al Kite e agli stravolgimenti dello sport velico. Lui è il tradizionalista. Kim Andersen può definirsi invece il progressista, vorrebbe subito il Nacra modificato con i foil e il Kite. Questa una prima sintetica divisione tra i tre candidati.
 
Ma la partita si giocherà molto sui vicepresidenti: ciascun candidato infatti esprime una sua lista e con questa cerca di attrarre voti dalle alleanze tra nazioni sui rispettivi nomi. In passato è stato così, e anche stavolta sarà sui vice che si potrà decidere molto. Al punto che alcuni tra i candidati, tirati in ballo da uno dei papabili alla presidenza, hanno poi preso le distanze dallo stesso (sembrerebbe il caso di Torben Grael). Insomma la partita è aperta, anche se le alternative alla conferma di Croce non paiono realmente forti e credibili, ciascuno presenta elementi di debolezza (l'età per Paul Henderson, l'irruenza per Kim Andersen). Ben altro peso avrebbe potuto avere la ventilata candidatura di Lars Grael (fratello di Torben), ma lui stesso ci ha detto a Rio di aver rinunciato quando ha verificato che non c'erano i numeri per tentare la scalata. Lo spessore dei candidati vice che al momento darebbero l'endorsement a Croce (l'australiano Tillet, l'inglese Atkins, lo statunitense Jobson, il francese Champion, il neozelandese Dawson, il cinese e la tedesca...) confermerebbe il vantaggio per l'italiano. Ma non sarà comunque una passeggiata.
 
www.sailing.org
 
 

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