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29/05/2016 - 18:03

Ultima chiamata prima del Globe

New York-Vendée,
imbarco immediato

Chi sono i 14 solitari che hanno riempito di vela l'Hudson davanti a Manhattan? Cosa c'è dietro a questa regata oceanica? E' partita l'ultima transatlantica per i navigatori solitari della classe Imoca 60 in vista del giro del mondo in solitario senza scalo, il Vendée Globe a novembre da Les Sables d'Olonne. Ecco un profilo completo e le news aggiornate su tutti i protagonisti e le rispettive barche. Con o senza foil... - GUARDA DUE VIDEO

AGGIORNAMENTO Mercoledì 1 giugno.

Dopo 2 giorni e 12 ore di regata, Hugo Boss con Alex Thomson naviga in testa. Ha 25 miglia di vantaggio su Beyou, 35 su Josse ed è ancora in queste ore, secondo i dati del tracking, il più veloce. La flotta fila verso Est in un flusso da SW, da domani dovrà cercare la traiettoria giusta per passare a Sud di una depressione, a meno di 2.000 miglia del traguardo.
Ai tre primi posti, ritroviamo I tre unici 60 piedi a foil passati incolumi nel campo minato (di cetacei) che è stato l'inizio di questa NY Vendée. Le Cleac'h (Banque Populaire) ha ufficializzato il suo ritiro, Lagravière (Safran) non ha comunicato nulla ma la barca è ancora ferma a Newport.
Newport da dove sono ripartiti invece tre concorrenti dopo aver effettuato uno scalo tecnico per sistemare foil, derive e altri danni dovuti allle collisioni : St Michel Virbac di Jean Pierre Dick, No Way Back di Pieter Heerema, Queguigner di Yann Elies. Tutto da rifare per questi tre, i primi sono a più di 800 miglia, irragiungibili, c'è tutto l'Atlantico da attraversare e sulla rotta ritroveranno Conrad Colman, il neozelandese partito in ritardo da New York.    



ULTIMA ORA Martedi 31 maggio.
Una vera e propria ecatombe di foil e di derive ha colpito la flotta degli Imoca partiti da Ambrose Light domenica sera per la Ny-Vendée. Lagravière, Dick, Le Cleac'h, Hereema, Elies: cinque concorrenti hanno dovuto fare dietrofront verso Newport in seguito a collisioni con oggetti semi immersi, un altro, de Lamotte, sembra intenzionato a proseguire senza scalo tecnico autorizzato dal regolamento di regata. 
Gli incidenti hanno avuto luogo sulla piattaforma continentale della costa orientale dellAmerica del Nord, dove la corrente del Gulf Stream e la presenza di animali marini sono più importanti come spiega Jacques Caraes in questa intervista in cui il direttore della regata torna sugli incidenti:


 
Dopo 36 ore di regata, Alex Thomson con Hugo Boss ha preso il comando davanti a Sébastien Josse, Jérémie Beyou e Vincent Riou. I primi hanno già pecorso circa 600 miglia, ne rimangono 2.500 fino alla Vandea.

di Christophe Julliand

Una prova in tutti i sensi: prova come regata valida per il campionato Ocean Masters, prova come test tecnico in condizioni reali per ottimizzare i mezzi e preparare i solitari prima dell'appuntamento clou di novembre, e, per alcuni, prova come transat da portare a termine per ottenere la qualifica, sempre per il Vendée Globe.


VIDEO LA PARTENZA



Sono 14 i monoscafi di 60 piedi a prendere il via della New York to Vendée. Il percorso: 3.100 miglia, l'Atlantico da Ovest verso Est, da Big Apple fino al porto di Les Sables d'Olonne (noto proprio come porto di partenza e di arrivo del Vendée Globe. La flotta: 7 foiler, 7 non foiler. I concorrenti: 14 solitari (anche se qualcuno avrà un media man a bordo che non dovrà però partecipare alla manovra).


Tutti iscritti al prossimo Vendée Globe. Tutti i favoriti e i principali outsider. Alcuni iscritti last minute che si giocano la qualifica. In seguito il dettaglio dei partecipanti della prima edizione della New York – Vendée Arrivederci New York. Le foto pubblicate con questo articolo sono di Thierry Martinez, scattate durante il prologo disputato ieri.

Questo il link alla cartografia per seguire la flotta: http://www.ny-vendee.com/en/race-tracker/

Il TEASER VIDEO



I PROFILI DEI NAVIGATORI IN GARA

Armel Le Cléac'h (Banque Populaire)
Ha appena vinto l'andata, The Transat bakerly, con autorità e tolto alcuni dubbi. Sul suo conto, Armel non è l'eterno secondo alla lettura superficiale di alcuni risultati recenti: Sui nuovi 60 piedi, ha fatto vedere parte del potenziale ancora da scoprire dei foiler di ultima generazione.

Vincent Riou (PRB)
Ha dato filo da torcere nonostante avesse perso vele per strada, secondo all'andata (The Transat) con una barca ottimizzata ma senza foil (ne parlavamo in questo post). Riou è il navigatore che ha più esperienza nella classe Imoca.

Jean-Pierre Dick (St Michel Virbac)
Lo skipper originario di Nizza si sta preparando alla quarta partecipazione consecutiva al Vendée Globe. Ogni volta con una barca di ultima generazione, di nuovo con un sistema di co-sponsoring: Virbac (azienda di famiglia nel settore dei prodotti veterinari) affiancata a un altro marchio, questa volta St Michel, biscotti al burro. Ha concluso la scorsa Transat al terzo posto.

Paul Meilhat (SMA)
Promosso nella classe Imoca grazie all'entrata in scena di un nuovo sponsor (ennesima società di assicurazione) dopo una gavetta non così lunga ma concreta su Figaro, Paul Meilhat ha recuperato una barca di penultima generazione ma con il miglior palmares (vittoria nel Globe 2013 con Gabart). Uno dei giovani volti nuovi del circuito dei 60 piedi.

Sébastien Josse (Edmond de Rothschild)
Ovvero il Gitana Team, scuderia multiclasse (in costruzione anche un trimarano gigante della classe Ultime), budget conseguente per non dire illimitato, ha investito molto nella ricerca sulle nuove appendici. Skipper di lunga esperienza e di talento (non solo in solitario), indicato da molti come favorito anche che se ha dovuto ritirarsi dalla recente Transat.

Morgan Lagravière (Safran)
Dalle derive acrobatiche all'Imoca passando per Figaro: ecco un altro volto giovane della vela francese nuovo nella classe Imoca, l'unico ad aver a disposizione un 60 piedi di ultimo grido. Ha sostituito Marc Guillemot nel progetto Safran che continua a puntare sulla classe Imoca nonostante un passato travagliato e alcuni episodi dolorosi (chiglie perse).

Yann Eliès (Groupe Quéguiner-Leucémie Espoir)
Dopo la drammatica edizione del Vendée Globe 2009/10 (gamba rotta a Sud dell'Australia, skipper evacuato, barca abbandonata), Elies, retrocesso in classe Figaro, ha fatto vedere di che pasta era fatto vincendo due edizioni della Solitaire (quasi tre). Torna con una barca che ha la reputazione di essere una delle migliori della generazione 2007-2008 (è il primissimo Imoca firmato Verdier/VPLP costruito da Thierry Eluère). Un outsider da tener d'occhio.

Alex Thomson (Hugo Boss)
Il più chiacchierato e cliccato della classe Imoca sa anche nascondere il suo gioco ed essere discreto quando serve. Sembra ancora diversa dagli altri la geometria dei foil dell'ennesimo 60 piedi targato Hugo Boss. Parliamo dell'ultimo in ordine cronologico, quello vero, miracolato dopo il naufragio dello scorso autunno appena uscito di cantiere, non quello noleggiato in occasione dello Sky Walk.

Fabrice Amedeo (Newrest-Matmut)
Giornalista di professione, ha disputato le sue prime stagioni in Class 40 prima di fare due anni fa il grande salto in Imoca. Corre con un Farr del 2007.

Tanguy de Lamotte (Initiatives Cœur)
I colori, quelli di un associazione per la cura delle malattie cardiache, sono gli stessi del Vendée Globe 2012/13, seguono Tanguy da più di 10 anni, dai tempi della Mini Transat. Anche questa volta non ha un 60 piedi recentissimo ma un Farr 2007 e tanti avversari con cui misurarsi.

Jérémie Beyou (Maître Coq)
L'unico Imoca di penultima generazione che ha fatto l'upgrade per montare dei foil (anche questi particolari) avrebbe un vantaggio teorico: maggior libertà nella ripartizione dei ballast quindi miglior controllo dell'assetto della barca. In laterale come in longitudinale. Molto importante il longitudinale sui nuovi 60 visto che il regolamento non autorizza i sistemi di flap mobili su timoni per regolarlo. Lo skipper, puro prodotto della classe Figaro, è uno dei più bravi della sua generazione.

Pieter Heerema (No Way Back)
Con altri due concorrenti in partenza per il Vendée Globe (Alan Roura e Sébastien Destremeau), lo skipper olandese ha già partecipato in tutta discrezione alla Transat Caleros Marina, dalle Canarie a New York il mese scorso. Riparte per una seconda Transat in solitario a bordo dell'ultimo 60 a foil varato, costruito in origine per Andrea Mura.

Conrad Colman (100% Natural Energy)
I 60 piedi come banco di prova per innovazioni in tutti i campi non solo per i foil: il neozelandese Conrad Colman (vincitore dell'ultima Golbal Ocean Race in Class 40 – quella di Marco Nannini) vuole completare un giro del mondo a emissioni zero. Non è il primo a provarci in ambito Imoca (Raphael Dinelli, Javier Sansò) o extra (Matteo Miceli e il suo Eco 40). Sarebbe invece il primo neozelandese a partecipare al Vendée Globe con un Farr del 2007.

Kojiro Shiraishi (Spirit of Yukoh)
Già tre giri del mondo in carriera per Kojiro Shiraishi che ricorda attarverso il nome della sua barca il pioniere della navigazione oceanica giapponese, Yukoh Tada. Shiraishi ha comprato all'ultimo momento il Farr 2007 di Nico Boidevezi (ritirato dalla corsa per mancanza di sponsor). Per lui il Globe passa imperativamente dalla New York Vendée.

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