Associazioni di settore
Nautica, non c'è
solo l'export
Le associazioni industriali del settore nautico macinano iniziative e visibilità. Nautica Italiana conferma Tacoli presidente e si appresta a presentare una ricerca di mercato che anticipa segnali di ripresa. UCINA Confindustria Nautica vara un piano per l'export nautico insieme al Ministero per lo Sviluppo Economico. Ma a far ripartire il mercato interno chi ci pensa?
Due associazioni sono meglio di una? Forse è vero, come avevamo anche pronosticato. la rivalità tra ben due associazioni di settore della nautica potrebbe portare vantaggi alle aziende e agli utenti. Resta una ipotesi sul tappeto, tiutta da verificare, ma nelle ultime settimane, con il profumo della primavera che avanza, arrivano conferme nell'attivismo delle due entità: UCINA Confindustria Nautica e Nautica Italiana.
Quest'ultima, dopo aver confermato alla presidenza Lamberto Tacoli, si appresta a presentare una ricerca di mercato sulla nautica. Il segretario generale Lorenzo Pollicardo, martedi 2 marzo a La Spezia, presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare, illustrerà la ricerca intitolata: "Nautica Italiana, la ripresa del settore e le opportunità per il territorio", rispetto alla quale si anticipano i vantaggi delle nuove sensibilità che la nautica sta suscitando nelle istituzioni, per la valorizzazione del terrirorio costiero.
UCINA Confindustria Nautica, dal canto suo, annuncia il varo del piano 2016 per il sostegno all’export, frutto di un’analisi dell’andamento dei mercati internazionali effettuato dal proprio Ufficio studi in collaborazione con alcuni istituti economici esterni.
Gli ultimi dati diffusi dall’Istat confermano che la ripresa in Italia è trainata dalle esportazioni, con un 3,7% di crescita dell’export italiano nel 2015. Pur rimanendo positivo, negli ultimi mesi rallenta il mercato degli Stati Uniti, a oggi il più dinamico per le imprese italiane, dove si è appena concluso il Miami International Boat Show. Decisamente immobile il mercato del Brasile, la cui economia nell’ultimo anno ha mostrato segni di forte difficoltà, deludenti le aspettative del Far East, mentre la Russia è continua a restare ferma e il Medio Oriente si trova ormai da tempo in una situazione di luci e ombre.
Per quanto riguarda l’Italia, i dati forniti da ASSILEA, Associazione italiana del leasing il cui Direttore Generale è membro del Consiglio di Presidenza di UCINA, il 2015 si è concluso con un aumento del 62% dello stipulato a fronte di un numero di contratti stabile. Il valore è salito a 240 milioni di euro. Il periodo post Salone Nautico di Genova ha visto firmati contratti di leasing nautico per oltre 20,1 milioni di euro nell’ultimo bimestre dello scorso anno, a fronte dei 14,9 milioni dello stesso periodo del 2014, con una crescita di circa il 35% in valore.
In questa congiuntura internazionale complessa UCINA Confindustria Nautica rafforza il presidio nei mercati strategici a sostegno delle imprese italiane. E lo fa con un del Progetto a sostegno della nautica approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico e reso operativo da ITA-ICE Agenzia, che prevede interventi mirati a favorire l’internazionalizzazione delle aziende della nautica da diporto attraverso linee d’azione rivolte specificamente ai settori dei Grandi Yachts, della Piccola Nautica, nonché del comparto Accessoristica Nautica.
Il progetto prevede tre linee di azione specifiche per la nautica, con una serie di contributi volti a favorire la partecipazione di tutte le aziende, in una logica di filiera, alle più importanti rassegne internazionali. Dopo Dusseldorf e Miami, si parla di Dubai, Fort Lauderdale, Itajaì (Brasile), Istanbul...
“Abbiamo in campo molteplici attività in diverse parti del Mondo e con diversi interlocutori” – conferma Carla Demaria, presidente di UCINA Confindustria Nautica – “ma l’obiettivo è unico: aiutare e sostenere con contributi economici concreti, presenza istituzionale, accordi bilaterali e know how le attività di export delle nostre imprese”.
PENSARE ANCHE AL MERCATO ITALIANO
Le iniziative di visibilità internazionale delle aziende italiane, per favorire l'export, sono senz'altro importanti. Ma da qualche tempo ci si rende conto che senza una reale ripresa della domanda interna la nautica italiana difficilmente ripartirà. Speriamo che sia Ucina che Nautica Italiana dimostrino sensibilità verso questo tema, studiando e mettendo in atto azioni promozionali, sia verso le aziende del settore, sia verso chi sostiene la nautica con la comunicazione e la cultura, che verso lo stesso utente finale, che deve essere il destinatario finale delle iniziative, come gli incentivi all'acquisto visti più volte nel settore dell'auto e applicati alla nautica in paesi più evoluti del nostro, come Francia e Gran Bretagna...
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