News | Regata > International

17/04/2020 - 17:11

Le difficoltà mondiali

World Sailing ora chiede aiuto al CIO

E SI TORNA A PARLARE DI NUOVI RIG PER 49er, 470, LASER - Come previsto, dopo il rinvio di un anno delle Olimpiadi di Tokyo 2020, la Federvela mondiale, già in cattive acque economiche, rischia la bancarotta. E il Board adesso chiede al CIO di anticipare i contributi olimpici. Elezioni a fine anno: si o no? E con quali candidati? Intanto esplode il caso RSX

 

Le difficoltà economiche di World Sailing sono ormai note da tempo e ben oltre il mondo velico. Nelle ultime settimane, il rischio default della federvela mondiale è diventato uno dei dossier più caldi sui tavoli del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale.

World Sailing starebbe negoziando "finanziamenti ponte" con il CIO, in particolare sta discutendo la possibilità di ricevere un sostegno finanziario per contribuire a coprire l'assenza della sua quota delle entrate dei Giochi Olimpici dopo il rinvio di un anno di Tokyo 2020.

Lo stesso uruguaiano Scott Perry, vicepresidente di World Sailing (e tra i nomi che circolano come possibili candidati a succedere ad Andersen), avrebbe invitato il CIO a dare un aiuto alla federazione a corto di liquidità anticipando i contributi previsti per Tokyo 2020.

Il rinvio dei Giochi ha causato notevoli incertezze finanziarie per molte Federazioni Internazionali (IF), un numero significativo dei quali dipende dal pagamento quadriennale dal CIO per sopravvivere.

Nei suoi conti, pubblicati durante la Annual Conference dello scorso novembre, World Sailing aveva previsto un surplus nel 2020 di poco più di 10 milioni di Sterline (pari a circa 12,5 milioni di Dollari e 11,5 milioni di Euro) considerando il previsto pagamento dei Giochi Olimpici di £ 12,24 milioni ($ 15,3 milioni e € 14,1 milioni). World Sailing fa parte del quarto gruppo di federazioni accanto a canoa, scherma, pallamano e lotta.

Senza questo pagamento del CIO - la prima rata di solito viene inviata a settembre dell'anno olimpico, dopo la conclusione dei Giochi - il bilancio 2020 di World Sailing potrebbe vedere un deficit di circa 2 milioni di Sterline ($ 2,5 milioni e € 2,3 milioni).

Nel frattempo l'organizzazione ha avviato misure interne di riduzione dei costi: l'80% dei dipendenti è in congedo, e la maggioranza del personale dovrebbe avere un taglio agli stipendi del 20%, e il presidente Andersen ha ammesso che World Sailing sta anche cercando di rinegoziare il contratto di affitto della costosa sede di Londra.

Il CIO in teoria ha il tempo di trovare una soluzione per le federazioni in difficoltà, dato che il pagamento non sarebbe stato comunque inviato fino a settembre, e nel frattempo altre sfide derivanti dal rinvio dei Giochi hanno avuto la precedenza. La questione però è diventata pressante per gli organi di governo dello sport che si occupano di affari con il danno finanziario causato dalla pandemia di coronavirus.

John Coates, presidente della Commissione di coordinamento del CIO per Tokyo 2020, ha ricordato che l'organizzazione intende aiutare le federazioni a non collassare: "Abbiamo iniziato a incontrarci con le federazioni per discutere gli eventuali costi aggiuntivi per tenerle a galla in alcuni casi."

IL DILEMMA DELLE ELEZIONI DI WORLD SAILING - Il presidente di World Sailing Kim Andersen, sempre più alle corde, ha risposto intanto ai suoi critici "irrispettosi" confermando che si candiderà per un secondo mandato di quattro anni alla guida dell'organizzazione. Ma il voto stesso è in forse, e la questione qui è anche più complicata.

Con la pandemia e il lockdown che preclude in mezzo mondo incontri e assembramenti, il General Meeting elettivo di WS previsto a novembre ad Abu Dhabi è fortemente in dubbio. D'altra parte la Costituzione della federvela mondiale impone il voto quadriennale, e peraltro - causa un cavillo legato alla legislazione della minuscola Isola di Man a cui fa capo, non riconosce un eventuale voto in teleconferenza.

Così, dopo l'annuncio che il Mid Year si farà online (non sono previsti voti e delibere), sulla Conference e sulle elezioni autunnali resta l'incertezza. E nell'incertezza, crescono ipotesi e candidature, ufficiali e meno.

Il danese, divenuto presidente nel novembre 2016 a spese di Carlo Croce, avrà di sicuro più di uno sfidante, oltre all'annunciatissimo spagnolo Gerardo Seeliger la cui candidatura è ufficiale dallo scorso settembre, e paradossalmente comincia ad accusare segni di stanchezza. Nato come il primo anti-Andersen, oggi Seeliger non sembra più incarnare il "nuovo che serve" a World Sailing, visti i nomi che circolano per il Board, non certo al di sopra di alcuni dei recenti disastri gestionali della vela mondiale.

Tra i possibili candidati rivali di Andersen, oltre al citato Scott Perry, ci potrebbe essere il portoricano Eric Tulla, classe 1948, da anni nei corridoi di World Sailing. Ma non sono da escludersi sorprese e nomi last-minute, considerando che c'è tempo fino all'estate, sempre che non si trovi la soluzione giuridica dal Constitution Committee con voto rinviato causa coronavirus. L'Italia per il momento non prende posizioni nette, ad eccezione dell'appoggio annunciato alla candidatura per un posto da vicepresidente di Walter Cavallucci.

Kim è nella bufera di molte critiche da mesi, si è arreso rinunciando alla sua battaglia-simbolo per la riforma della Governance, ma resiste sul ponte di comando della nave in tempesta, contrattaccando con i risultati positivi sulla crescita dell'esposizione velica, del coinvolgimento e dell'uguaglianza di genere. Elezioni si o no? Andersen ha detto che entro giugno dovrebbe essere presa una decisione sull'assemblea generale annuale, sulla base di una raccomandazione del Constitution Committee al Council.

ALTRE CRISI IN ARRIVO - La questione finanziaria e quella elettorale non sono le uniche crisi intorno a World Sailing. Dalla recente conference call con il Council è emerso il difficile caso della Classe RSX, il windsurf olimpico, che non ha firmato il contratto olimpico con le sue clausole antitrust. Per conseguenza la fabbrica avrebbe bloccato la produzione, e la conseguenza è che molte nazioni e atleti si trovano a corto di tavole, alberi, vele e pezzi di ricambio. Un problema non di poco conto, per la cui soluzione sarà fondamentale un intervento della Classe internazionale RSX, guidata dall'italiano Carlo Dalla Vedova, per indurre il cantiere a riprendere la produzione, allo stesso tempo liberalizzando la costruzione secondo le policy antitrust.

La questione, a quanto pare, ha anche altri risvolti. Come da molti paventato e previsto, infatti, Kim Andersen si predisporrebbe a proporre varie modifiche alle classi olimpiche per il quadriennio in vista di Parigi 2024. Allo studio (per la gioia dei produttori e le lacrime degli utenti) ci sarebbero nuove vele per i 49er, un albero in carbonio per il 470 misto, e il famigerato nuovo rig per il disastrato Laser...

Verrebbe quasi da sperare che la pandemia continui a tenere il governo della vela mondiale chiuso in casa, almeno così forse si limiterebbero i danni.

Sezione ANSA: 
Saily - News

Commenti